Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SEDE HERA EX AMGA

Scheda Opera

  • Dettagli - facciata
  • Vista esterni - volumi
  • Dettagli - Interni
  • Dettagli - Interni e copertura
  • Dettagli - volumi
  • Dettagli - Interni
  • Vista esterni - fronte strada
  • Comune: Cesena
  • Denominazione: SEDE HERA EX AMGA
  • Indirizzo: Via Altiero Spinelli, N.60
  • Data: 1988 - 1992
  • Tipologia: Edifici per uffici
  • Autori principali: Antonio Andreucci
Descrizione

Progettata verso i primi anni ’90, la sede dell’AMGA (oggi sede Hera S.p.A.) anticipa l’attuazione di sistemi di controllo computerizzato e i principi di sostenibilità ambientale che diventeranno degli imperativi etici negli interventi dei decenni successivi.
La missione istituzionale ed etica dell’azienda, centrata sulla valorizzazione delle risorse energetiche, sollecita la proposizione di un complesso in grado di enfatizzare la filosofia dell’edificio intelligente, preannunciando la logica del costruire sostenibile. Gli obiettivi di potenziare il benessere degli utenti, l’efficienza del servizio, il risparmio nel tempo dei costi di gestione, rispettando al tempo stesso alcuni principi come la compatibilità ambientale, la modularità e la flessibilità della struttura genera un progetto integrato che si avvale di innovativi sistemi di automazione e monitoraggio computerizzato per la regolazione bioclimatica, la protezione antincendio, il controllo degli accessi e la rivelazione di presenze.
La sede dell’AMGA interpreta l’immagine dell’azienda con uno spazio pubblico a forte presenza urbana, aperto verso la città. La soluzione progettuale nasce dalla commistione dell’idea di cittadella protetta e dalla volontà di apertura e coinvolgimento civico consono ad una azienda di ultima generazione.
Per tali ragioni, alla solidità della muratura che circoscrive la zona privata si contrappone la trasparenza della vetrata degli spazi pubblici: questo accostamento tra tecnologie leggere e pesanti, con le loro diverse connotazioni d’uso degli spazi, è una costante che Andreucci approfondirà in diverse soluzioni di progetti futuri.
La composizione è concepita come un’articolazione di blocchi figurativamente autonomi su cui emerge un volume interamente vetrato con funzione di cerniera di distribuzione e spazio di accoglienza.
Proprio questo atrio gioca quindi un ruolo importante all’interno della composizione, sia dal punto di vista funzionale, espressivo che tecnologico: ospita l’ufficio utenti e si trasforma in foyer per l’attigua sala convegni; spezza i volumi massivi in laterizio ed, al tempo stesso, coadiuva la regolazione climatica interna, agendo da innovativo filtro bioclimatico. Fulcro del complesso, l’atrio è uno spazio ricco di vegetazione e inondato di luce per valorizzare il design dell’arredo e degli elementi portanti che consistono in reticolari a tubo tondo tinteggiate di bianco. All’ingresso, una vasca raccoglie l’acqua che scorre su lastre in marmo verde per ribadire la missione istituzionale dell’azienda. Il progetto è un’armonia tra leggerezza e gravitas: la trasparenza del vetro si contrappone alla texture del mattone faccia a vista, arricchito di espressività attraverso gli effetti chiaroscurali prodotti da lesene in facciata e dal disegno decorativo delle fasce di demarcazione orizzontale e verticale. La particolare attenzione alla definizione degli spazi esterni, integrata al disegno delle volumetrie degli edifici di produzione, fino alla cura del design dell’arredo, conferma la volontà di affrontare l’architettura “senza pregiudizi di scala”, secondo quella logica unitaria su cui si fonda l’approccio globale alle componenti creative e produttive del progetto che, attraverso l’innovazione tecnologica, mirano a migliorare la qualità dell’uomo.
L’integrazione tecnologica, criterio fondante dell’edificio intelligente, nel caso dell’AMGA, non si limita all’ortodossa integrazione tra sistemi di rete e sistema edilizio, ma coinvolge la più complessa relazione tra uomo e ambiente, sia in termini di inserimento urbano che di comfort interno: igrotermico, acustico e luminoso. Non è un caso che l’attuale sede dell’Hera S.p.A. sia uno dei primi centri ad impiegare l’analisi illuminotecnica per ottimizzare le condizioni di lavoro al computer senza rinunciare all’illuminazione naturale ed alla vista dell’esterno. In conclusione, gli obiettivi di garantire il benessere degli utenti, l’efficienza del servizio e della struttura hanno dato luogo ad un sistema integrato tra tecnologie edilizie ed impiantistiche che non ha trascurato i requisiti di inserimento ambientale. (DIDA – University of Florence, 2015)

Info
  • Progetto: 1988 - 1992
  • Esecuzione: - 1992
  • Tipologia Specifica: Sede Hera S.p.A.
  • Committente: Azienda Municipalizzata Gas e Acquedotto - Cesena
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: Sede Uffici AMGA
  • Destinazione attuale: Sede uffici Hera S.p.A.
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Antonio Andreucci Progetto architettonico Progetto SI
Vincenzo Collina Progetto strutturale Progetto NO
D. Puglisi Progetto Impianti Progetto NO
Bruno Tassinari Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: Muratura portante
  • Materiale di facciata: Laterizio faccia a vista – vetro
  • Coperture: Piana calpestabile – falda pannelli vetro
  • Serramenti: Continui vetro - alluminio
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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La missione istituzionale ed etica dell’azienda, centrata sulla valorizzazione delle risorse energetiche, sollecita la proposizione di un complesso in grado di enfatizzare la filosofia dell’edificio intelligente, preannunciando la logica del costruire sostenibile. Gli obiettivi di potenziare il benessere degli utenti, l’efficienza del servizio, il risparmio nel tempo dei costi di gestione, rispettando al tempo stesso alcuni principi come la compatibilità ambientale, la modularità e la flessibilità della struttura genera un progetto integrato che si avvale di innovativi sistemi di automazione e monitoraggio computerizzato per la regolazione bioclimatica, la protezione antincendio, il controllo degli accessi e la rivelazione di presenze. 
La sede dell’AMGA interpreta l’immagine dell’azienda con uno spazio pubblico a forte presenza urbana, aperto verso la città. La soluzione progettuale nasce dalla commistione dell’idea di cittadella protetta e dalla volontà di apertura e coinvolgimento civico consono ad una azienda di ultima generazione. 
Per tali ragioni, alla solidità della muratura che circoscrive la zona privata si contrappone la trasparenza della vetrata degli spazi pubblici: questo accostamento tra tecnologie leggere e pesanti, con le loro diverse connotazioni d’uso degli spazi, è una costante che Andreucci approfondirà in diverse soluzioni di progetti futuri.
La composizione è concepita come un’articolazione di blocchi figurativamente autonomi su cui emerge un volume interamente vetrato con funzione di cerniera di distribuzione e spazio di accoglienza. 
Proprio questo atrio gioca quindi un ruolo importante all’interno della composizione, sia dal punto di vista funzionale, espressivo che tecnologico: ospita l’ufficio utenti e si trasforma in foyer per l’attigua sala convegni; spezza i volumi massivi in laterizio ed, al tempo stesso, coadiuva la regolazione climatica interna, agendo da innovativo filtro bioclimatico. Fulcro del complesso, l’atrio è uno spazio ricco di vegetazione e inondato di luce per valorizzare il design dell’arredo e degli elementi portanti che consistono in reticolari a tubo tondo tinteggiate di bianco. All’ingresso, una vasca raccoglie l’acqua che scorre su lastre in marmo verde per ribadire la missione istituzionale dell’azienda. Il progetto è un’armonia tra leggerezza e gravitas: la trasparenza del vetro si contrappone alla texture del mattone faccia a vista, arricchito di espressività attraverso gli effetti chiaroscurali prodotti da lesene in facciata e dal disegno decorativo delle fasce di demarcazione orizzontale e verticale. La particolare attenzione alla definizione degli spazi esterni, integrata al disegno delle volumetrie degli edifici di produzione, fino alla cura del design dell’arredo, conferma la volontà di affrontare l’architettura “senza pregiudizi di scala”, secondo quella logica unitaria su cui si fonda l’approccio globale alle componenti creative e produttive del progetto che, attraverso l’innovazione tecnologica, mirano a migliorare la qualità dell’uomo.
L’integrazione tecnologica, criterio fondante dell’edificio intelligente, nel caso dell’AMGA, non si limita all’ortodossa integrazione tra sistemi di rete e sistema edilizio, ma coinvolge la più complessa relazione tra uomo e ambiente, sia in termini di inserimento urbano che di comfort interno: igrotermico, acustico e luminoso. Non è un caso che l’attuale sede dell’Hera S.p.A. sia uno dei primi centri ad impiegare l’analisi illuminotecnica per ottimizzare le condizioni di lavoro al computer senza rinunciare all’illuminazione naturale ed alla vista dell’esterno. In conclusione, gli obiettivi di garantire il benessere degli utenti, l’efficienza del servizio e della struttura hanno dato luogo ad un sistema integrato tra tecnologie edilizie ed impiantistiche che non ha trascurato i requisiti di inserimento ambientale. (DIDA – University of Florence, 2015)
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
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  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 111
  • Particella: 698

Note

Nel 2014 il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze ha bandito un premio di laurea in ricordo dell’architetto Antonio Andreucci, istituto presso il quale Andreucci ha ricoperto il ruolo di docente ordinario di Tecnologia nel corso della sua attività accademica. Nel 2015, a seguito della cerimonia di premiazione per i dieci lavori classificati, è stata inaugurata la Mostra (a Firenze e Cesena) dei lavori oltre che delle opere di architettura cesenati e i dipinti dell’architetto-artista.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Antonio Andreucci, Romano del Nord, Paolo Felli 1988 Modulo n.147, BE-MA Editore 1658 No
2015 Premio di Laurea Antonio Andreucci DIDA - University of Florence 71-75 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Dettagli - facciata Dettagli - facciata CSPE
Vista esterni - volumi Vista esterni - volumi CSPE
Dettagli - Interni Dettagli - Interni CSPE
Dettagli - Interni e copertura Dettagli - Interni e copertura CSPE
Dettagli - volumi Dettagli - volumi CSPE
Dettagli - Interni Dettagli - Interni CSPE
Vista esterni - fronte strada Vista esterni - fronte strada CSPE

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Centro Studi Progettazione Edilizia Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-Romagna
Titolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da
creata il 24/03/2022
ultima modifica il 27/01/2023