CHIESA DI SANT'ANSELMO DA LUCCA
Scheda Opera
- Comune: Reggio nell'Emilia
- Località: Buco del Signore
- Denominazione: CHIESA DI SANT'ANSELMO DA LUCCA
- Indirizzo: Via Martiri di Cervarolo, N.49
- Data: 1996 - 2000
- Tipologia: Edifici per il culto
- Autori principali: Gianfranco Varini, Eugenio Ansaloni
Descrizione
Il complesso parrocchiale di Sant’ Anselmo di Lucca viene edificato in occasione del Giubileo 2000 sul sedime del precedente edificio sacro (inaugurato nel 1964) resosi inadeguato per l’ingente incremento demografico nella zona sud di Reggio Emilia. Progettato secondo gli standard dimensionali fissati dalla conferenza episcopale italiana, il complesso comprende: la chiesa, la torre campanaria ed i locali di ministero pastorale collegati alla canonica preesistente.
Ubicata in un contesto costituito da un grosso nodo viario, la Chiesa di Sant’Anselmo tende ad aprirsi verso l’intorno, modellando le sue forme con esso; infatti, la necessità di adeguarsi all’orografia del terreno, connotata da dislivelli accentuati, è stata decisiva per definire e incrementare lo sviluppo in altezza dell’edificio, insieme alla volontà dei fedeli di riconoscersi in un segno distintivo – come il campanile – in grado di dar maggior visibilità al complesso religioso. All’interno di questo perimetro irregolare si inscrive un alto volume ellittico, parzialmente visibile all’esterno, che definisce lo spazio centrale dell’aula, mentre ai margini si riconoscono l’ingresso, il battistero, la cappella feriale, l’abside e la cappella della riconciliazione.
L’elemento del presbiterio è stato mantenuto ma l’altare risulta appena sollevato rispetto alla navata, su un podio rialzato di tre gradini, inglobato nell’impianto ellittico, annullando in questo modo la distinzione netta tra celebrante e fedele che partecipano al rito in forma paritetica. Proprio per tali ragioni, lo spazio dell’altare e quello della navata sono risolti in un unico volume in cui la forma dell’ellisse unisce il fedele e il celebrante in una sorta di abbraccio. Inoltre, la scelta di una forma spaziale curvilinea permette di raccogliere un numero maggiore di fedeli intorno all’altare, fulcro del volume sacro. La parete di fondo, arretrata rispetto all'ovale, contiene il Crocifisso ligneo; mentre la sagrestia è situata sul lato destro della chiesa, raggiungibile dalla cappella del SS. Sacramento e dalla parte absidale. Ognuno di questi spazi è caratterizzato da un diverso uso della luce naturale, che in un luogo di culto assume un profondo valore simbolico; infatti, in questa architettura le luci sono state posizionate in modo tale da avvicinarsi agli effetti di luce solare. In questo modo, a seconda dell’intensità delle luci artificiali si ottiene una mutazione costante della percezione spaziale interna, slegando l’interno da ciò che accade al suo esterno.
Pertanto, la spazialità dell'interno è interamente definita dalla forma ellittica dell'aula che al livello inferiore si apre sulle due cappelle e al livello superiore prosegue ininterrottamente il suo perimetro fino alla copertura.
I due livelli sono distinti anche per l'uso differente del rivestimento delle pareti, grazie all’impiego di pannellature in betulla che si rincorrono ritmicamente nel rivestimento dell’ellisse rendendo l’aula avvolgente ed ospitale.
La copertura è realizzata con struttura in travi di legno lamellare e pannellature fonoassorbenti disposte ad andamento curvo per permettere la penetrazione della luce naturale dall'alto.
All'esterno la chiesa si presenta come un volume di forma percettivamente cubica dal quale emerge la porzione ovale dell'aula contenente il portone di ingresso. Ad eccezione della parte centrale della facciata, rivestita in lastre di marmo di Trani, i restanti prospetti sono realizzati con paramento murario in mattoni di laterizio lasciati a vista. Il programma iconografico è stato curato dagli artisti Omar Galliani e Giovanni Simonini: significative le vaste superfici delle opere d’arte raffiguranti litania di angeli, Cristo risorto sul Giordano, il battesimo di Cristo (matita, sanguigna e gessetto su parete) e la grande pala d’altare di Sant’ Anselmo di Lucca (olio su tela). Dell’artista reggiano Simonini anche il grande portone di ingresso in bronzo ed il tabernacolo in oro.
In conclusione, seppur l’architettura riflette delle connotazioni storiche, in essa sono riformulate in un contesto nel quale assumono un valore di novità.
Info
- Progetto: 1996 - 1997
- Esecuzione: 1998 - 2000
- Committente: Diocesi di Reggio Emilia – Guastalla
- Proprietà: Proprietà Ente religioso
- Destinazione originaria: Architettura per il culto
- Destinazione attuale: Architettura per il culto
Autori
- Strutture: Mista - cemento armato e muratura in laterizio
- Materiale di facciata: Mattoni faccia a vista – Lastre di marmo
- Coperture: Legno lamellare – Pannelli fonoassorbenti
- Serramenti: Alluminio
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela:
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 213
- Particella: A
Codice ICCd | Ubicazione | Tipologia | Soggetto | Autore | Materia Tecnica | Stato di Conservazione | Restauri |
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Decorazioni pittoriche | Il battesimo di Cristo | Omar Galliani | Buono | ||||
Pannello decorativo | Sant'Anselmo di Lucca | Omar Galliani | Buono | ||||
Decorazioni pittoriche | Cristo risorto sul Giordano | Omar Galliani | Buono | ||||
porte in bronzo e portale in marmo | Portone d'ingresso | Giovanni Simonini | Buono |
Note
Gianfranco Varini nasce a Reggio Emilia nel 1939, dove lavora come architetto dal 1974, dopo essersi laureato a Firenze con Carlo Lucci. Da subito ha orientato i suoi interessi verso spazi ad uso collettivo, occupandosi in prevalenza di restauro monumentale ed edilizia sociale. Ha progettato e costruito scuole, chiese, banche, complessi industriali, abitazioni ed ha curato il restauro architettonico di antichi monumenti, sfidato l’impossibile tema funerario. Ha partecipato a concorsi di architettura e design in Italia e all’estero ed è stato riconosciuto nell’ambito di premi nazionali ed internazionali: In/Arch, Riabita, Dedalo, IFRAA Prize. Suoi lavori sono stati pubblicati su Domus, L’architettura, Ottagono, L’arca, d’A, Gran bazaar. L’architetto è scomparso nel 2011 all’età di 74 anni.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Enrico Baschieri, Anne Friederike Goy, Michele Messori | La via del sacro: intervista a Gianfranco Varini | Architettare, n.16 | No | |||
1991 | Gianfranco Varini. Restoration of the Baptistry | Faith and Form, XXV | 24 | No | ||
Pino Scaglione | 1996 | Oltre i maestri. Diario di una generazione 1985-1996 | Edizioni d'A | Forlì | No | |
2001 | Varini, la via del sacro | Italiaoggi n. 228 | 57 | No | ||
2002 | 50. Nuova architettura italiana. Due generazioni a confronto | Federico Motta Editore | Milano | 214-217 | No | |
Maria Vittoria Capitanucci | 2008 | Gianfranco Varini. Architetture | Skira | Milano | No |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-RomagnaTitolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da
creata il 27/03/2022
ultima modifica il 27/01/2023