Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DEL SACRO CUORE DI GESU

Scheda Opera

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  • Vista esterni - facciata
  • Dettagli - Interni
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Località: Baragalla
  • Denominazione: CHIESA DEL SACRO CUORE DI GESU
  • Indirizzo: Via Guittone d'Arezzo, N.8
  • Data: 2006 - 2013
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Davide Raffin
Descrizione

Il progetto della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Baragalla (Reggio Emilia) è risultato vincitore nel 2008 di un importante concorso nazionale bandito nel 2006 dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) per la Nuova Edilizia di Culto nel contesto del programma dei Progetti Pilota.
Il complesso parrocchiale del Sacro Cuore si configura come un edificio a doppia altezza di tipologia conventuale con un grande chiostro centrale, segnato da un percorso ciclo-pedonale di accesso, che divide il quadrilatero in due corpi a “c” contrapposti: uno – terreno e funzionale – contiene i luoghi dell’abitare e dell’aggregazione sociale (salone, aule e canonica), l’altro – rappresentante dei luoghi sacri – ospita l’aula liturgica, la cappella feriale e la sagrestia.
Una pensilina continua permette l’unione di questi due elementi che, sul lato sud funge da largo porticato del salone parrocchiale – luogo di aggregazione sociale all’aperto – mentre sugli altri tre lati mantiene la sua funzione di protezione del percorso perimetrale e dei diversi lucernari del livello superiore.
Al di sopra dell’aula liturgica si eleva una grande “cupola” prismatica, sospesa rispetto al basamento, che traduce in termini spaziali contemporanei l’ambiguità di uno spazio chiaramente sospeso, visibile ma irraggiungibile.
Sia all’esterno che all’interno dell’aula liturgica, il solido basamento in pietra ed intonaco, con la sua natura fortemente materica sottolinea l’ancoraggio al terreno. Al contrario, la “leggera” scatola soprastante caratterizzata da un’ossatura in acciaio, si smaterializza grazie ai sottili intagli verticali, sembrando così quasi sospesa in cielo.
La facciata principale della Chiesa appare un elemento indipendente dalla navata retrostante. Distaccata quindi dal resto sia in pianta che in alzato, si erge per oltre 15 m completamente indipendente rispetto all’involucro in cotto, diventando così un segno urbano riconoscibile e primo elemento di separazione visiva tra spazio ordinario e sacro.
Altro luogo di separazione è il sagrato che, rialzato da due gradini come proiezione a terra della facciata, costituisce il primo ostacolo fisico del cammino.
Il percorso di accesso all’aula liturgica del Sacro Cuore non è immediato, ma avviene tramite un processo di attraversamento dello spazio, percorso continuamente mediato da cambi di direzione e pulsazioni spaziali, ostacoli visuali e materiali. Tale percezione è enfatizzata anche al suo interno, dove il buio nartece e l’area battesimale laterale costituiscono i luoghi di transizione, mentre l’accogliente aula a tripla altezza diviene il luogo deputato alla riaggregazione, con i tagli ritmati del volume sospeso che scandiscono il tragitto verso l’altare.
Quest’ultimo è messo in risalto da una “pioggia” di luce proiettata dal lato orientale della “scatola” che si piega costituendo così il santuario, segno della presenza di Dio.
L’impianto liturgico-geometrico della nuova Parrocchia è bifocale, impostato su due diversi assi longitudinali di simmetria parziale dati dalla posizione dell’altare stesso e dell’ambone, chiaramente riscontrabile anche in facciata, laddove il corpo metallico d’ingresso, spostato rispetto al centro, viene bilanciato dal traliccio di sostegno delle campane disegnando una suggestiva ed emblematica croce di luce.
L’elaborazione del progetto illuminotecnico ha accompagnato di pari passo la genesi dell’organismo architettonico nell’intento di rispettare e valorizzare l’architettura e le simbologie rituali e soddisfare le esigenze liturgiche nelle diverse fasi della celebrazione. In questo modo, la luce diviene un vero e proprio elemento architettonico: l’illuminazione generale diretta sull’aula ed in parte verso l’alto evidenzia la “scatola sospesa”, integrata da luci d’accento che sottolineano con intensità, direzione e colore luoghi e momenti liturgici, architettonici ed artistici.
L’intero complesso è caratterizzato dall’uso di materiali tradizionali. Il corpo basamentale a due piani è interamente in muratura finita ad intonaco. La facciata della chiesa è rivestita di pietra chiara della tonalità dell’intonaco (pietra di Trani) in continuità con il sagrato. Il volume in elevazione in quanto elemento eccezionale è invece rivestito da mattoni faccia a vista. All’interno la chiesa si presenta divisa in verticale in due parti distinte: una inferiore in pietra, l’altra superiore rivestita in tavole di larice distanziate da larghi tagli verticali che sottolineano le campate e definiscono la luce solare.

Info
  • Progetto: 2006 - 2007
  • Esecuzione: 2010 - 2013
  • Committente: Conferenza Episcopale Italiana Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla
  • Proprietà: Proprietà Ente religioso
  • Destinazione attuale: Complesso parrocchiale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giacomo Caldelli Progetto strutturale Progetto NO
Coop Cattolica Impresa esecutrice Esecuzione NO
Giulia Iseppi Perosa Collaboratore Progetto Visualizza Profilo https://studioraffin.it/chi-siamo/ NO
Giovanni La Porta Progetto acustico Esecuzione NO
Andrea Malacchini Collaboratore Progetto NO
Massimo Poldelmengo Artista Progetto NO
Davide Raffin Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://studioraffin.it/chi-siamo/ SI
TE.CA Società Consortile Impresa esecutrice Esecuzione NO
Andrea Trame Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: Mista – setti cemento armato, profilati acciaio;
  • Materiale di facciata: Mista – intonaco, mattoni faccia a vista, marmo;
  • Coperture: Mista – reticolare acciaio, lamiera grecata con soletta cls;
  • Serramenti: Alluminio
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
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Il complesso parrocchiale del Sacro Cuore si configura come un edificio a doppia altezza di tipologia conventuale con un grande chiostro centrale, segnato da un percorso ciclo-pedonale di accesso, che divide il quadrilatero in due corpi a “c” contrapposti: uno – terreno e funzionale –  contiene i luoghi dell’abitare e dell’aggregazione sociale (salone, aule e canonica), l’altro – rappresentante dei luoghi sacri – ospita l’aula liturgica, la cappella feriale e la sagrestia. 
Una pensilina continua permette l’unione di questi due elementi che, sul lato sud funge da largo porticato del salone parrocchiale – luogo di aggregazione sociale all’aperto – mentre sugli altri tre lati mantiene la sua funzione di protezione del percorso perimetrale e dei diversi lucernari del livello superiore.
Al di sopra dell’aula liturgica si eleva una grande “cupola” prismatica, sospesa rispetto al basamento, che traduce in termini spaziali contemporanei l’ambiguità di uno spazio chiaramente sospeso, visibile ma irraggiungibile.
Sia all’esterno che all’interno dell’aula liturgica, il solido basamento in pietra ed intonaco, con la sua natura fortemente materica sottolinea l’ancoraggio al terreno. Al contrario, la “leggera” scatola soprastante caratterizzata da un’ossatura in acciaio, si smaterializza grazie ai sottili intagli verticali, sembrando così quasi sospesa in cielo.
La facciata principale della Chiesa appare un elemento indipendente dalla navata retrostante. Distaccata quindi dal resto sia in pianta che in alzato, si erge per oltre 15 m completamente indipendente rispetto all’involucro in cotto, diventando così un segno urbano riconoscibile e primo elemento di separazione visiva tra spazio ordinario e sacro.
Altro luogo di separazione è il sagrato che, rialzato da due gradini come proiezione a terra della facciata, costituisce il primo ostacolo fisico del cammino.
Il percorso di accesso all’aula liturgica del Sacro Cuore non è immediato, ma avviene tramite un processo di attraversamento dello spazio, percorso continuamente mediato da cambi di direzione e pulsazioni spaziali, ostacoli visuali e materiali. Tale percezione è enfatizzata anche al suo interno, dove il buio nartece e l’area battesimale laterale costituiscono i luoghi di transizione, mentre l’accogliente aula a tripla altezza diviene il luogo deputato alla riaggregazione, con i tagli ritmati del volume sospeso che scandiscono il tragitto verso l’altare.
Quest’ultimo è messo in risalto da una “pioggia” di luce proiettata dal lato orientale della “scatola” che si piega costituendo così il santuario, segno della presenza di Dio. 
L’impianto liturgico-geometrico della nuova Parrocchia è bifocale, impostato su due diversi assi longitudinali di simmetria parziale dati dalla posizione dell’altare stesso e dell’ambone, chiaramente riscontrabile anche in facciata, laddove il corpo metallico d’ingresso, spostato rispetto al centro, viene bilanciato dal traliccio di sostegno delle campane disegnando una suggestiva ed emblematica croce di luce. 
L’elaborazione del progetto illuminotecnico ha accompagnato di pari passo la genesi dell’organismo architettonico nell’intento di rispettare e valorizzare l’architettura e le simbologie rituali e soddisfare le esigenze liturgiche nelle diverse fasi della celebrazione. In questo modo, la luce diviene un vero e proprio elemento architettonico: l’illuminazione generale diretta sull’aula ed in parte verso l’alto evidenzia la “scatola sospesa”, integrata da luci d’accento che sottolineano con intensità, direzione e colore luoghi e momenti liturgici, architettonici ed artistici.
L’intero complesso è caratterizzato dall’uso di materiali tradizionali. Il corpo basamentale a due piani è interamente in muratura finita ad intonaco. La facciata della chiesa è rivestita di pietra chiara della tonalità dell’intonaco (pietra di Trani) in continuità con il sagrato. Il volume in elevazione in quanto elemento eccezionale è invece rivestito da mattoni faccia a vista. All’interno la chiesa si presenta divisa in verticale in due parti distinte: una inferiore in pietra, l’altra superiore rivestita in tavole di larice distanziate da larghi tagli verticali che sottolineano le campate e definiscono la luce solare. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 210
  • Particella: 1334

Note

Gli interventi artistici e le opere d’arte sono state realizzate dall’artista Massimo Poldelmengo. L'opera è stata oggetto di alcune mostre: "Negli Spazi del Sacro. Chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Baragalla" a Reggio Emilia, Udine, 2010; "21 per XXI. Nuove chiese italiane", Mostra Maxxi di Roma, aprile 2013;

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Cristina Principale Geometria e alterità dello spazio ecclesiale Progetti n.9 No
2008 Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla Casabella n.765 – Nuove Chiese Italiane 4 No
Davide Raffin 2013 Lo spazio che divide e che unisce Chiesa oggi. Architettura e comunicazione 100 64-67 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterni - fronte strada Vista esterni - fronte strada
Vista esterni - fronte strada Vista esterni - fronte strada
Vista esterni - volumi Vista esterni - volumi Massimo Poldelmengo courtesy Studio Raffin
Dettagli - Interni Dettagli - Interni Massimo Poldelmengo courtesy Studio Raffin
Dettagli - Volumi Dettagli - Volumi Massimo Poldelmengo courtesy Studio Raffin
Vista esterni - facciata Vista esterni - facciata Massimo Poldelmengo courtesy Studio Raffin
Dettagli - Interni Dettagli - Interni Massimo Poldelmengo courtesy Studio Raffin

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-Romagna
Titolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da
creata il 29/03/2022
ultima modifica il 10/05/2024