Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DI SANT’EUGENIO

Scheda Opera

  • Vista esterni - fronte strada
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  • Dettagli - facciata
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  • Vista esterni - ingresso
  • Vista esterni - rivestimento facciata
  • Vista esterni - rivestimento facciata
  • Vista esterni - fronte strada
  • Comune: Bologna
  • Località: Ravone-Casaglia
  • Denominazione: CHIESA DI SANT’EUGENIO
  • Indirizzo: Via di Ravone, N.2
  • Data: 1960 - 1971
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Luciano Lullini
Descrizione

La costituzione di questa parrocchia fu voluta dal cardinale Giacomo Lercaro nel 1961: dapprima si utilizzò provvisoriamente un garage adattato all’uso liturgico, in seguito, tra il 1963 e 1973, fu realizzata la costruzione definitiva su progetto dell’architetto Luciano Lullini, consacrata nel 1974 dal cardinale Poma.
La chiesa di Sant’Eugenio sorge nella periferia di Bologna, ai piedi delle colline a sud, lungo il pendio della valle del torrente Ravone, a breve distanza dalla via Saragozza e dal portico di San Luca.
L’intero progetto, predisposto nel 1961 dall’architetto Luciano Lullini, si inseriva in un panorama progettuale più ampio, avviato negli anni Cinquanta, per un complesso di servizi pubblici in zona Ravona-Casaglia, quartiere ad elevata densità abitativa ma sprovvisto di un polo pastorale.
Tali obiettivi giustificano la scelta ubicativa del complesso liturgico che, a causa delle caratteristiche morfologiche del sito e della forte pendenza del suolo, determina oggi un rapporto differente con il paesaggio.
Nelle prime scelte compositive dell’architetto, infatti, la Chiesa di Sant’Eugenio doveva dialogare con il torrente stesso ma la copertura del torrente Ravone e la mancata realizzazione dell’asse stradale di collegamento tra Via di Ravone e Via Battaglia portarono ad un riordino dell’ingresso principale e ad un lieve scollamento del progetto rispetto all’ambiente circostante.
La variante realizzata è costituita da un’aula liturgica inserita in un complesso parrocchiale di volumi digradanti che assecondano l’andamento del terreno. L’aggregazione di tali volumi, sviluppandosi in verticale ed orizzontale, seguono il dislivello naturale dell’area e compongono un centro di forte vitalità spirituale e sociale.
La struttura, realizzata in cemento armato, segue un impianto ad aula con presbiterio e cappelle feriali quadrangolari, terminante in un battistero ad aggetto. Al livello inferiore sono situati un asilo e una ampia sala multifunzionale, che funge palestra e oratorio. Al livello superiore, a sud rispetto all’aula liturgica e alla cappella feriale, si trovano la canonica e le opere parrocchiale.
L’accesso all’aula, posto lungo il lato ovest, avviene tramite un ampio atrio vetrato destinato in cappella per la preghiera personale. Tale volume è delimitato da una parete curvilinea oltre alla quale si apre l’aula dell’assemblea e del presbiterio, in contrasto con la loro geometria rettangolare.
Lo spazio interno è caratterizzato da un colore bianco uniforme, con pochi elementi decorativi, reso fortemente celebrativo dalle prospettive di luce concentrate sui punti focali del complesso liturgico che penetra dalle finestre a fascio di andamento verticale, di forma rettangolare, e dai pannelli verticali che distribuiscono i fasci di luce all’interno. La pavimentazione in mattonelle bruno dall’aspetto invetriato è anch’essa uniforme e prosegue fino al presbiterio, rialzato di tre gradini rispetto all’aula e definito da pannelli che delimitano gli spazi destinati al coro, all’organo e all’altare.
L’assemblea è ordinata in quattro file di panche disposte frontalmente a ventaglio rispetto al presbiterio, che comprende l’altare centrale, una sede a panca con tre sedute, un ambone e un ampio spazio per il coro ad est. L’organizzazione del presbiterio si ripete nella cappella feriale dove è presente la custodia eucaristica incastonata in un elemento architettonico a salienti rampanti. L’aula è coperta da un tetto a leggio la cui falda scende verso il fianco destro dell’aula, quasi interamente aperto verso la cappella feriale. Quest’ultima, di area, altezza e volume complessivo più ridotto, ripete la pavimentazione e il frazionamento delle pareti caratteristico dell’aula principale.
Esternamente, i muri perimetrali sono intonacati e finiti in tempera rossa, frammentati da inserti lamellari e finestre a fascio e rettangolari che ne spezzano l’unità creando giochi chiaroscurali che si ripetono lungo il lato nord e il lato est e proseguono lungo la parete di fondo del presbiterio quadrangolare. Inoltre, la copertura è composta da una falda unica rivestita in rame.
Nel 2013 la Chiesa è stata sottoposta all’adeguamento liturgico, in particolare per il presbiterio, nel rispetto del progetto originario dell’architetto Lullini, ad opera dell’architetto Stefano Quarenghi. Quest’ultimo, nel 2014 interviene anche sul piazzale esterno d’ingresso, al fine della rimozione delle barriere architettoniche e di una generale rigenerazione del complesso liturgico.
In conclusione, anche se ultimata con molte varianti rispetto al progetto originario, la chiesa si pone comunque in rapporto perfetto e armonico con lo spazio circostante.

Info
  • Progetto: 1960 - 1961
  • Esecuzione: 1963 - 1971
  • Committente: Diocesi di Bologna
  • Proprietà: Proprietà Ente religioso
  • Destinazione attuale: Complesso liturgico
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Luciano Lullini Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: Struttura portante in cemento armato
  • Materiale di facciata: Intonaco, tempera rossa
  • Coperture: Falda unica rame
  • Serramenti: Alluminio
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Discreto
  • Stato Serramenti: Discreto

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La chiesa di Sant’Eugenio sorge nella periferia di Bologna, ai piedi delle colline a sud, lungo il pendio della valle del torrente Ravone, a breve distanza dalla via Saragozza e dal portico di San Luca. 
L’intero progetto, predisposto nel 1961 dall’architetto Luciano Lullini, si inseriva in un panorama progettuale più ampio, avviato negli anni Cinquanta, per un complesso di servizi pubblici in zona Ravona-Casaglia, quartiere ad elevata densità abitativa ma sprovvisto di un polo pastorale.
Tali obiettivi giustificano la scelta ubicativa del complesso liturgico che, a causa delle caratteristiche morfologiche del sito e della forte pendenza del suolo, determina oggi un rapporto differente con il paesaggio.
Nelle prime scelte compositive dell’architetto, infatti, la Chiesa di Sant’Eugenio doveva dialogare con il torrente stesso ma la copertura del torrente Ravone e la mancata realizzazione dell’asse stradale di collegamento tra Via di Ravone e Via Battaglia portarono ad un riordino dell’ingresso principale e ad un lieve scollamento del progetto rispetto all’ambiente circostante.
La variante realizzata è costituita da un’aula liturgica inserita in un complesso parrocchiale di volumi digradanti che assecondano l’andamento del terreno. L’aggregazione di tali volumi, sviluppandosi in verticale ed orizzontale, seguono il dislivello naturale dell’area e compongono un centro di forte vitalità spirituale e sociale.
La struttura, realizzata in cemento armato, segue un impianto ad aula con presbiterio e cappelle feriali quadrangolari, terminante in un battistero ad aggetto. Al livello inferiore sono situati un asilo e una ampia sala multifunzionale, che funge palestra e oratorio.  Al livello superiore, a sud rispetto all’aula liturgica e alla cappella feriale, si trovano la canonica e le opere parrocchiale. 
L’accesso all’aula, posto lungo il lato ovest, avviene tramite un ampio atrio vetrato destinato in cappella per la preghiera personale. Tale volume è delimitato da una parete curvilinea oltre alla quale si apre l’aula dell’assemblea e del presbiterio, in contrasto con la loro geometria rettangolare. 
Lo spazio interno è caratterizzato da un colore bianco uniforme, con pochi elementi decorativi, reso fortemente celebrativo dalle prospettive di luce concentrate sui punti focali del complesso liturgico che penetra dalle finestre a fascio di andamento verticale, di forma rettangolare, e dai pannelli verticali che distribuiscono i fasci di luce all’interno. La pavimentazione in mattonelle bruno dall’aspetto invetriato è anch’essa uniforme e prosegue fino al presbiterio, rialzato di tre gradini rispetto all’aula e definito da pannelli che delimitano gli spazi destinati al coro, all’organo e all’altare. 
L’assemblea è ordinata in quattro file di panche disposte frontalmente a ventaglio rispetto al presbiterio, che comprende l’altare centrale, una sede a panca con tre sedute, un ambone e un ampio spazio per il coro ad est. L’organizzazione del presbiterio si ripete nella cappella feriale dove è presente la custodia eucaristica incastonata in un elemento architettonico a salienti rampanti. L’aula è coperta da un tetto a leggio la cui falda scende verso il fianco destro dell’aula, quasi interamente aperto verso la cappella feriale. Quest’ultima, di area, altezza e volume complessivo più ridotto, ripete la pavimentazione e il frazionamento delle pareti caratteristico dell’aula principale.
Esternamente, i muri perimetrali sono intonacati e finiti in tempera rossa, frammentati da inserti lamellari e finestre a fascio e rettangolari che ne spezzano l’unità creando giochi chiaroscurali che si ripetono lungo il lato nord e il lato est e proseguono lungo la parete di fondo del presbiterio quadrangolare. Inoltre, la copertura è composta da una falda unica rivestita in rame.
Nel 2013 la Chiesa è stata sottoposta all’adeguamento liturgico, in particolare per il presbiterio, nel rispetto del progetto originario dell’architetto Lullini, ad opera dell’architetto Stefano Quarenghi. Quest’ultimo, nel 2014 interviene anche sul piazzale esterno d’ingresso, al fine della rimozione delle barriere architettoniche e di una generale rigenerazione del complesso liturgico.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 225
  • Particella: 335

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Marcello Fini 2007 Bologna sacra: tutte le chiese in due millenni di storia Edizioni Pendragon No
Carlo Caffarra 2013 Una Chiesa dal color rosso. Una parrocchia, una comunità Incontrare Gesù Cristo Bologna 8-15 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterni - fronte strada Vista esterni - fronte strada
Vista esterni - fronte strada Vista esterni - fronte strada
Dettagli - facciata Dettagli - facciata
Vista esterni - fronte strada Vista esterni - fronte strada
Vista esterni - ingresso Vista esterni - ingresso
Vista esterni - rivestimento facciata Vista esterni - rivestimento facciata
Vista esterni - rivestimento facciata Vista esterni - rivestimento facciata
Vista esterni - fronte strada Vista esterni - fronte strada

Criteri
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-Romagna
Titolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da
creata il 08/05/2022
ultima modifica il 27/01/2023