OPIFICIO GOLINELLI
Scheda Opera
- Comune: Bologna
- Denominazione: OPIFICIO GOLINELLI
- Indirizzo: Via Paolo Nanni Costa, N.14
- Data: 2013 - 2015
- Tipologia: Centri di ricerca
- Autori principali: Nicola Raimondi, Gabriele Sorichetti
Descrizione
La Fondazione Golinelli, attiva dal 1988, promuove azioni e attività per lo sviluppo culturale della popolazione, concentrandosi in modo particolare sulla formazione dei ragazzi. La finalità del progetto è educare alla componente scientifica dell’arte e all’intuizione artistica della scienza, esaltandone le assonanze in una ottica di implementazione del pensiero creativo.
L’Opificio Golinelli è stato realizzato attraverso la riqualificazione di una zona industriale dismessa alla periferia di Bologna: gli ex stabilimenti delle Fonderie Sabiem dismesse nel 2008.
La scelta del sito è stata dettata dalla volontà di ridurre il consumo di suolo, ricucendo il tessuto urbano frammentato e colpito dal fenomeno della dismissione, nel tentativo di introdurre una visione policentrica della città. Inoltre, nel rispetto della natura originaria del luogo, gli interventi promossi da diverserighestudio conservano la memoria della connotazione industriale, mantenendo le capriate in acciaio, restaurate e dipinte di bianco.
La cittadella della cultura riunisce diversi spazi che si indirizzano all’infanzia, all’adolescenza e alla maggiore età, uniti tra loro attraverso l’architettura comune dalla semplice geometria dei corpi di fabbrica industriali, come una composizione di scatole funzionali inserite in una grande scatola che funge da involucro e da elemento connettivo.
Le funzioni si distribuiscono in cinque spazi al suo interno: la Scuola delle idee, spazio ludico multidisciplinare per i bambini da 1 a 13 anni; Scienze in pratica, ovvero laboratori scientifici dedicati agli adolescenti per sperimentare in tema di scienza e tecnologia; Educare a educare, per la formazione continua di insegnanti e dirigenti scolastici; il Giardino delle imprese per preparare i giovani alla cultura imprenditoriale; infine, gli Uffici della fondazione, dove ci si occupa di altri programmi svolti all’esterno del sito.
Tale eterogeneità funzionale si riflette anche nelle scelte distributive e nella scelta dei materiali, resa evidente nella contrapposizione tra strutture e murature di colore bianco a partizioni interne, camminamenti e ballatoi rivestiti con materiali e tinte differenti.
Inoltre, la scelta dei materiali è conseguente al desiderio di realizzare un luogo adatto per i giovani; pertanto, la parte di nuova costruzione è stata realizzata attraverso sistemi costruttivi "a secco" – pannelli sandwich, OSB con intelaiatura in acciaio – al fine di garantire la massima flessibilità dispositiva, lasciando la possibilità di poter modificare o ricollocare in altro luogo le parti di nuova costruzione.
I materiali sono lasciati a vista, senza ricorrere a mimetismi o elementi di finitura che ne possano occultare la natura o negare l'origine produttiva, assumendo sia valenza estetica che materica.
Da un punto di vista strutturale, nel recupero dei corpi di fabbrica si è mantenuta la forma originaria della copertura a shed, con aperture trasparenti verso nord per l’illuminazione naturale degli ambienti, mentre sulle falde opache a sud sono stati posizionati moduli fotovoltaici. Il rapporto tra interno ed esterno è stato valorizzato grazie alla presenza di grandi serramenti vetrati al piano terra, schermati con tende a rullo aggettanti che garantiscono il corretto ombreggiamento.
Gli elementi impiantistici e strutturali vengono ugualmente trattati in modo fortemente materico e lasciati a vista quando non evidenziati. Grazie all’approccio tecnologico utilizzato per l’intervento, l’Opificio ha un fabbisogno termico limitato che viene fornito da pannelli radianti a pavimento alimentati da un sistema a pompe di calore. Questa tecnologia impiantistica, unita a un sistema di ricambio d’aria con recuperatori di calore, un attento controllo dell’irraggiamento solare in base alla stagione, un involucro ben isolato e la presenza di partizioni orizzontali con alta inerzia termica che limitano l’oscillazione della temperatura interna, permette di raggiungere la classe A di efficienza energetica. A ciò si aggiungono un sistema di recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione delle zone verdi comuni e l’utilizzo di una tinteggiatura fotocatalitica che, attraverso la luce solare, è capace di ossidare e ridurre gli inquinanti presenti nell’atmosfera e in caso di pioggia risulta autopulente.
Info
- Progetto: 2013 - 2014
- Esecuzione: 2014 - 2015
- Tipologia Specifica: Cittadella per la cultura e la conoscenza
- Committente: Fondazione Golinelli
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Area ex Fonderie Saibem
- Destinazione attuale: Cittadella per la cultura e la conoscenza
Autori
- Strutture: Calcestruzzo armato, carpenteria metallica, lastre OSB a secco
- Materiale di facciata: Intonaco fonoassorbente, pannelli in legno mineralizzato
- Coperture: Copertura a shed, lamiera grecata
- Serramenti: Alluminio satinato
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela:
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 106
- Particella: 395
Note
-
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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L'industria delle Costruzioni, n.454 | Rassegna italiana n.9 | 28 | No | |||
Francesco Pagliari (a cura di) | 2015 | THE PLAN, Architecture and Technologies in Detail, n.85 | Centauro Editore | 58 | No | |
2015 | L'Opificio diventa Hub culturale | Abitare, n.11 | 20 | No | ||
Massimo Lepore, Raul Pantaleo, Simone Sfriso (a cura di) | 2016 | TAKING CARE – Padiglione Italia – XV Biennale di Architettura | Becco Giallo | 100 | No | |
Pietro Cesari (a cura di) | 2016 | Architettura per un'idea – Mattei e Olivetti, tra welfare aziendale e innovazione | Il Mulino | 198 | No | |
Alessio Mirabella | 2016 | diverserighestudio. Opificio Golinelli | Arketipo, n. 100 | 48 | No | |
Iwan Blasi, Anna Sala Giralt | 2017 | EU mies award 2017 | Fundaciò Mies Van der Rohe | 171 | No | |
Luigi Prestinenza Puglisi, Gian Maria Casadei, Federica Marchetti, Maria Pani | 2017 | Now > Next | LetteraVentidue | 138 | No | |
Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori | 2018 | Yearbook #2 | Editrice Salentina | 85 | No | |
Michael Louw | 2018 | INDUSTRIAL HERITAGE - Protection and Re-development | Images Publishing | 238 | No |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-RomagnaTitolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da
creata il 08/05/2022
ultima modifica il 27/01/2023