BARILLA CENTER
Scheda Opera
- Comune: Parma
- Denominazione: BARILLA CENTER
- Indirizzo: Via Emilia Est
- Data: 1996 - 2003
- Tipologia: Insediamenti
- Autori principali: Atelier di Architettura, Renzo Piano Building Workshop RPBW
Descrizione
Il primo insediamento industriale della Barilla sorse nel 1910 in un’area fuori le mura di Parma, in cui venne trasferita la sede dell’azienda parmigiana, che aveva intrapreso la sua attività in una centralissima zona urbana. Il complesso, ampliatosi progressivamente nei primi decenni del ‘900, assunse una configurazione eterogenea. Tuttavia, intorno al 1980, nel pieno di una crisi economica e sociale, lo stabilimento di Parma cessò la sua attività. Di conseguenza, in avanzata fase di dismissione, l’ex complesso produttivo fu inglobato nel demanio comunale e coinvolto, insieme al vicino zuccherificio Eridania, in un progetto di riqualificazione urbana, fortemente voluto dal Comune e studiato da Renzo Piano, che ha permesso di restituire alla città un vasto comparto cittadino, alle porte del centro storico, rappresentativo tra le esperienze più innovative nel recupero di archeologia industriale.
Il masterplan, redatto da Renzo Piano intorno al 1998, vede l’inizio della sua attuazione nei primi del 2000 e si concretizza in un intervento urbano complesso, caratterizzato dal recupero di alcune strutture storiche dell'azienda alimentare e del parco Ex Eridania, oltre che dalla realizzazione di nuovi fabbricati.
Il progetto, che nell’impostazione urbanistica ricalca le linee tracciate da Renzo Piano, è stato elaborato dallo studio Atelier di Architettura e prevede l’insediamento di un centro polifunzionale, il Barilla Center, e di un complesso residenziale, le Residenze di Porta San Michele; inoltre prevede la strutturazione dell’impianto dell’area su due assi ordinatori: uno esclusivamente pedonale, che attraversa tutto il comparto in direzione est-ovest andando a convergere a imbuto in una zona centrale – fulcro dell’intera nuova area – contraddistinta da una grande piazza trapezoidale coperta, per poi proseguire sino all’area verde del settore orientale; altro asse parzialmente carrabile, con giacitura ortogonale a via Emilia, invece determina la suddivisione dell’ambito d’intervento nelle due zone funzionali, quella commerciale a ovest e quella residenziale a est, la cui progettazione è stata curata rispettivamente da Renzo Truffelli e da Vincenzo Rossi.
Per la realizzazione dell’intervento è stato necessario procedere alla demolizione dei fabbricati che componevano il complesso industriale a eccezione di due elementi di archeologia industriale: Villa Magnani, storico edificio della famiglia Barilla, recuperata e convertita in sede della holding del gruppo Barilla e dell’Archivio Storico Barilla, e la testata del vecchio forno, mantenuta come memoria dell’antica attività e come quinta scenografica dei nuovi edifici.
La strategia compositiva che ha orientale le scelte dei progettisti segue i principi della rarefazione volumetrica e dell’ecologico riutilizzo del residuato da demolizione: si è optato per un’edilizia di dimensioni contenute e a prevalente sviluppo orizzontale, oltre che al recupero del ferro residuale.
Il Barilla Center è un complesso polifunzionale concepito come ambito di servizio al centro storico della città, al fine di dotarlo di attrezzature commerciali, spazi per il tempo libero e l’intrattenimento, e per luoghi di ristorazione facilmente raggiungibili da diversi quartieri della città, sia a piedi che con mezzi di trasporto pubblici. Al suo interno ospita: una galleria commerciale coperta, sul modello delle grandi gallerie dei primi del Novecento, con vari negozi e servizi; una multisala cinematografica: la Warner Village Cinemas; un centro benessere, la Villa Eden; il Grand Hotel de la Ville, a cinque stelle della città, dotato anche di un importante centro congressi; diversi ristoranti, pizzerie, bar e caffetterie; infine, un ampio parcheggio interrato di oltre 600 posti. Al fine di mantenere la sua presenza e memoria sul luogo, tra le strutture dell’hotel e del cinema, è inserito l’Istituto Culinario Accademia Barilla, in un basso edificio dal tetto verde, attestato su uno slargo triangolare aperto su viale Barilla.
Come cornice al nuovo quartiere dell’ex area Barilla, si inserisce un grande area verde – parco urbano per la città – sul quale si affaccia il comparto residenziale composto da circa 110 alloggi, differenziati per tipologie abitative. L’area del parco è, inoltre, impreziosita dalla presenza dell’Auditorium Paganini, progettato anch’esso da Renzo Piano attraverso il recupero di un manufatto industriale.
Tutti gli edifici creano una successione di spazi urbani continui e fluidi, che alternatamente si dilatano e comprimono, come nell’adiacente centro storico, in cui sono nettamente distinte le aree pedonali da quelle veicolari; essi sono stati progettati secondo una logica che vede variare la densità edilizia: maggiore a contatto della città esistente (via Emilia), minore sul fronte settentrionale (Parco urbano).
Il sistema degli spazi pedonali è incentrato sulla piazza coperta in cui convergono il percorso coperto della galleria commerciale, che si origina da uno slargo su via Emilia, e il percorso trasversale che, attraversando la nuova strada veicolare di servizio, connette i due settori funzionali in cui è organizzata l’area d’intervento.
I materiali adoperati sono volutamente pochi: intonaco per le murature esterne, impiegato in tre sole tinte che richiamano i colori del paesaggio urbano storico di Parma, in particolare giallo per i nuovi edifici e rosso per le parti storiche recuperate; rame preossidato per le coperture; pietra naturale per le pavimentazioni esterne.
Il nuovo quartiere nelle sue forme architettoniche rimanda al passato produttivo dell’area in cui sorge e ai caratteri tipici dei centri storici, connotati da una forte commistione funzionale. L’innovazione del masterplan risiede proprio nell’intenzione, in gran parte riuscita, di recuperare un’area della città e restituirla alla sua comunità arricchita da una miscela di funzioni più variegata possibile.
Info
- Progetto: 1996 - 1999
- Esecuzione: 2000 - 2003
- Tipologia Specifica: Centro polifunzionale, residenziale, commerciale, ricettivo
- Committente: Società Barilla SpA di Parma
- Proprietà: Proprietà pubblico-privata
- Destinazione originaria: Pastificio Barilla
- Destinazione attuale: Complesso polifunzionale
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Atelier di Architettura | Progetto architettonico | Progetto | SI | |||
Renzo | Piano | Progetto urbano | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.rpbw.com/people | NO |
Renzo Piano Building Workshop | RPBW | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.rpbw.com | SI |
Srl | Sajni e Zambetti | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Srl | Technion | Progetto Impianti | Progetto | NO | ||
Srl | Technion | Direzione lavori | Esecuzione | NO |
- Strutture: Mista - Cemento armato gettato in opera, carpenteria metallica;
- Materiale di facciata: Intonaco, vetro strutturale;
- Coperture: Mista – copertura a shed; rame preossidato;
- Serramenti: Vetro continuo, Alluminio;
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Discreto
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela:
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 10
- Particella: 370
Note
Nel 2019, il complesso del Barilla Center è stato acquistato dalla Kryalos Sgr, che ha avviato il lancio della nuova identità ispirata ai luoghi simbolo della città di Parma, attraverso un linguaggio minimal e contemporaneo, che tuttavia instaura un rapporto di forte rispetto con la memoria storica, ma anche con la sua modernità. Il progetto di restyling è stato affidato all’architetto Gregg Brodarick e allo Studio Solids di Milano.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Fulvio Irace, Gabriele Basilico, Sauro Rossi | 2002 | Renzo Piano. La fabbrica della musica. L'auditorium Paganini nella città di Parma | Abitare Segesta | No | ||
Cesare Sposito | 2012 | Sul recupero delle aree industriali dismesse | Maggioli Editori | Milano | 87 | No |
Renzo Piano | 2013 | The Shard, Monografia | Fondazione Renzo Piano | No | ||
Renzo Piano | 2016 | Giornale di bordo. Autobiografia per progetti 1966-2016 | Fondazione Renzo Piano - Passigli | Genova | No |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Fondazione Renzo Piano | Visualizza |
Sajni e Zambetti srl | Visualizza |
Studio Patrocchi | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Renzo Piano | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-RomagnaTitolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da
creata il 10/05/2022
ultima modifica il 09/05/2024