Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO OSPEDALE MAGGIORE

Scheda Opera

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  • Dettagli - facciata
  • Complesso - volumi
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  • Dettagli - copertura
  • Elaborati - Prospetto Nord-Ovest
  • Elaborati - Prospetto Nord-Est
  • Dettagli - volumi
  • Comune: Bologna
  • Località: Porto
  • Denominazione: RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO OSPEDALE MAGGIORE
  • Indirizzo: Largo Bartolo Nigrisoli, N.2
  • Data: 2000 - 2008
  • Tipologia: Strutture sanitarie
  • Autori principali: Enzo Zacchiroli
Descrizione

L'Ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi si trova nella periferia ovest di Bologna sulla via Emilia, a 1,5 km da porta San Felice. È composto da tre edifici principali di 15 piani più altre strutture minori tutte collegate tra loro, tra cui per ampiezza si citano la Maternità e le Malattie infettive. La terza torre (Edificio D), attivata recentemente, dispone sul tetto di un eliporto per le emergenze più gravi. Al suo interno sono ospitati numerosi reparti e una quarantina di Unità Operative, inoltre, dispone del laboratorio analisi più grande d'Italia, uno dei maggiori d'Europa.
“L’edificio esistente, ultimato nei primi anni ’60 del Novecento e in grado di ospitare 641 posti letto, aveva subito, dal 1985 in poi, una serie di interventi puntuali di modificazioni e piccoli ampliamenti volti ad adeguare, via via, la struttura alle nuove funzionalità richieste. Un processo costante di trasformazioni non eclatanti che a metà degli anni Novanta, a seguito della legge 412/91 e del conseguente affermarsi del modello dell’area funzionale omogenea con integrazione delle diverse unità, vede sorgere la necessità di un vero e proprio ampliamento. Prende così corpo l’edificio D, posto a nord dell’esistente in posizione parallela alla sua ala minore. L’edificio si sviluppa su 17 piani, collegati ai piani dell’esistente mediante un corpo di controventatura. La sua funzione è di ospitare i servizi di diagnosi e cura a tecnologie più avanzate.
Il progetto è istruito, per i suoi aspetti costruttivi e, conseguentemente, anche architettonici e compositivi, sulla base della necessità di realizzare rapidamente, interferendo il meno possibile nel normale funzionamento delle attività ospedaliere. Fondato su pali, l’edificio si caratterizza per la presenza di due elementi verticali in calcestruzzo armato, per la gran parte a vista – uno già citato, di raccordo con l’esistente – che fungono da controventi e racchiudono un corpo centrale a scheletro in acciaio e solai in lamiera grecata con getto di completamento in conglomerato cementizio armato. Le facciate di quest’ultimo blocco sono realizzate con pannelli in lamiera d’acciaio zincata e preverniciata, a “sandwich”, coibentati, fissati a una specifica struttura metallica. I pannelli sono rivestiti con una lastra di lega leggera in alluminio.
L’elemento a piastra alla base dell’edificio è invece rivestito con mattone bianco a riprendere il carattere di alcuni edifici circostanti.
Il modulo strutturale è suggerito dalle dimensioni ottimali della camera di degenza e del blocco operatorio. Ai piani con degenza le fasce esterne, profonde circa 9,60 m, contengono le camere con relativi bagni mentre la parte interna, con profondità di 8,40 m, ospita i locali di lavoro per il personale e i depositi. Nei piani destinati ai blocchi operatori, invece, le due fasce esterne più ampie ospitano i locali di supporto e i corridoi principali mentre quelle interne ospitano le sale operatorie e il relativo percorso sterile, studiato secondo le più avanzate metodiche. Grande cura viene prestata alla qualità fisica degli spazi con l’obiettivo di offrire il miglior supporto psicologico al malato.
La costruzione del nuovo edificio è anche occasione per l’ottimizzazione dei percorsi all’interno del complesso con una particolare attenzione, in generale a separare i movimenti degli operatori e dei degenti dai flussi dei visitatori, nello specifico a privilegiare alcune direttrici legate alla urgenza di intervento.
Si può dunque affermare che il cuore progettuale dell’opera è il complesso sistema di vincoli – fisici ma anche operativi – che Zacchiroli si trova a fronteggiare e che qui domina su ogni altro aspetto, inducendolo a limitare il gesto compositivo eclatante alla collocazione in aggetto della piattaforma di atterraggio elicotteri. Del resto, la accettazione del vincolo non come ostacolo all’invenzione ma, al contrario, come occasione progettuale è parte integrante del metodo dell’architetto bolognese”. (Giovanni Leoni, Patrizia V. Belli 2008).

Info
  • Progetto: 2000 - 2008
  • Esecuzione: 2002 - 2008
  • Tipologia Specifica: Ampliamento
  • Committente: Azienda USL, Bologna
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Struttura Ospedaliera
  • Destinazione attuale: Struttura Ospedaliera
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
A.T.I. Adanti SpA Impresa esecutrice Esecuzione NO
Daniele Biondi Direzione lavori Esecuzione NO
Piero Braccaloni Progetto architettonico Progetto NO
Claudio Ceccoli Progetto strutturale Progetto NO
Studio Tecnico S.TE.P. Progetto Impianti Progetto NO
Renato Sabbi Progetto architettonico Progetto NO
Garboli CONICOS SpA Impresa esecutrice Esecuzione NO
S.A.P.A.B.A. SpA Impresa esecutrice Esecuzione NO
Enzo Zacchiroli Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://www.zacchiroli-architetti.it/chi-siamo/ SI
Elena Zacchiroli Collaboratore Progetto Visualizza Profilo http://www.zacchiroli-architetti.it/chi-siamo/ NO
  • Strutture: Mista – portante cemento armato, telaio acciaio;
  • Materiale di facciata: Mista – pannelli in lamiera d’acciaio, mattone bianco;
  • Coperture: Piana;
  • Serramenti: Alluminio;
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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“L’edificio esistente, ultimato nei primi anni ’60 del Novecento e in grado di ospitare 641 posti letto, aveva subito, dal 1985 in poi, una serie di interventi puntuali di modificazioni e piccoli ampliamenti volti ad adeguare, via via, la struttura alle nuove funzionalità richieste. Un processo costante di trasformazioni non eclatanti che a metà degli anni Novanta, a seguito della legge 412/91 e del conseguente affermarsi del modello dell’area funzionale omogenea con integrazione delle diverse unità, vede sorgere la necessità di un vero e proprio ampliamento. Prende così corpo l’edificio D, posto a nord dell’esistente in posizione parallela alla sua ala minore. L’edificio si sviluppa su 17 piani, collegati ai piani dell’esistente mediante un corpo di controventatura. La sua funzione è di ospitare i servizi di diagnosi e cura a tecnologie più avanzate. 
Il progetto è istruito, per i suoi aspetti costruttivi e, conseguentemente, anche architettonici e compositivi, sulla base della necessità di realizzare rapidamente, interferendo il meno possibile nel normale funzionamento delle attività ospedaliere. Fondato su pali, l’edificio si caratterizza per la presenza di due elementi verticali in calcestruzzo armato, per la gran parte a vista – uno già citato, di raccordo con l’esistente – che fungono da controventi e racchiudono un corpo centrale a scheletro in acciaio e solai in lamiera grecata con getto di completamento in conglomerato cementizio armato. Le facciate di quest’ultimo blocco sono realizzate con pannelli in lamiera d’acciaio zincata e preverniciata, a “sandwich”, coibentati, fissati a una specifica struttura metallica. I pannelli sono rivestiti con una lastra di lega leggera in alluminio. 
L’elemento a piastra alla base dell’edificio è invece rivestito con mattone bianco a riprendere il carattere di alcuni edifici circostanti.  
Il modulo strutturale è suggerito dalle dimensioni ottimali della camera di degenza e del blocco operatorio. Ai piani con degenza le fasce esterne, profonde circa 9,60 m, contengono le camere con relativi bagni mentre la parte interna, con profondità di 8,40 m, ospita i locali di lavoro per il personale e i depositi. Nei piani destinati ai blocchi operatori, invece, le due fasce esterne più ampie ospitano i locali di supporto e i corridoi principali mentre quelle interne ospitano le sale operatorie e il relativo percorso sterile, studiato secondo le più avanzate metodiche. Grande cura viene prestata alla qualità fisica degli spazi con l’obiettivo di offrire il miglior supporto psicologico al malato. 
La costruzione del nuovo edificio è anche occasione per l’ottimizzazione dei percorsi all’interno del complesso con una particolare attenzione, in generale a separare i movimenti degli operatori e dei degenti dai flussi dei visitatori, nello specifico a privilegiare alcune direttrici legate alla urgenza di intervento.
Si può dunque affermare che il cuore progettuale dell’opera è il complesso sistema di vincoli – fisici ma anche operativi – che Zacchiroli si trova a fronteggiare e che qui domina su ogni altro aspetto, inducendolo a limitare il gesto compositivo eclatante alla collocazione in aggetto della piattaforma di atterraggio elicotteri. Del resto, la accettazione del vincolo non come ostacolo all’invenzione ma, al contrario, come occasione progettuale è parte integrante del metodo dell’architetto bolognese”. (Giovanni Leoni, Patrizia V. Belli 2008).
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 150
  • Particella: 754

Note

Attualmente la struttura è raggiunta da numerose linee della rete di autobus e filobus urbani. Inoltre, è in corso lo studio di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione della linea 1 della nuova rete tramviaria di Bologna, la cui entrata in funzione è prevista per il 2026. La linea 1 collegherà Borgo Panigale al Pilastro passando per l'Ospedale Maggiore, per il centro storico e per la stazione di Bologna Centrale.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Giancarlo Bernabei 1984 Bologna moderna, 1860-1980 Patron Bologna No
Fabrizio Brunetti 1986 L'architettura di Enzo Zacchiroli Parametro, n.144 12-21 No
Fabrizio Brunetti 1989 Enzo Zacchiroli Alinea No
Renato Pedio 1996 Opere recenti di Enzo Zacchiroli: Esposizioni Trevi 1996 Trevi flash art museum n.14 Milano No
Sergio Signorini, Patrizia V. Belli 2000 Enzo Zacchiroli: Forma e Spazio Electa Milano No
Enzo Zacchiroli 2000 Enzo Zacchiroli: learning from modernity L'Arca Milano No
Maristella Casciato, Piero Orlandi (a cura di) 2005 Quale e quanta: architettura in Emilia-Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Giovanni Leoni, Patrizia V. Belli 2008 Enzo Zacchiroli. Opere 1998-2008 24 Ore Cultura No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterni - volumi Vista esterni - volumi
Vista esterni - volumi Vista esterni - volumi
Dettagli - volumi Dettagli - volumi
Dettagli - volumi Dettagli - volumi
Dettagli - volumi Dettagli - volumi
Dettagli - facciata Dettagli - facciata in "Enzo Zacchiroli. Opere 1998-2008"
Complesso - volumi Complesso - volumi in "Enzo Zacchiroli. Opere 1998-2008"
Complesso - volumi Complesso - volumi in "Enzo Zacchiroli. Opere 1998-2008"
Dettagli - copertura Dettagli - copertura in "Enzo Zacchiroli. Opere 1998-2008"
Elaborati - Prospetto Nord-Ovest Elaborati - Prospetto Nord-Ovest in "Enzo Zacchiroli. Opere 1998-2008"
Elaborati - Prospetto Nord-Est Elaborati - Prospetto Nord-Est in "Enzo Zacchiroli. Opere 1998-2008"
Dettagli - volumi Dettagli - volumi in "Enzo Zacchiroli. Opere 1998-2008"

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-Romagna
Titolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da
creata il 17/05/2022
ultima modifica il 27/02/2025