TORRI DUC STALINGRADO
Scheda Opera
- Comune: Bologna
- Località: San Donato
- Denominazione: TORRI DUC STALINGRADO
- Indirizzo: Viale della Repubblica, N.9-11
- Data: 1990 - 1995
- Tipologia: Grattacieli
- Autori principali: Paolo Portoghesi
Descrizione
Con il Piano Regolatore Generale del 1985 viene avviata la politica urbana di valorizzazione delle periferie della città. Il nuovo strumento urbanistico proponeva una riflessione sul sistema di trasporto urbano e l’avvio di alcuni interventi mirati nelle aree della periferia denominate Zone Integrate di Intervento, nelle quali sviluppare un progetto specifico. Tra queste, la Zona Integrata R5.
Dopo il 1987, il Comune di Bologna, anche in relazione alla nuova politica del DUC (disegno urbano concertato) affida a noti professionisti la soluzione delle aree comprese tra il quartiere fieristico e la ferrovia, a ovest e a est dell’asse di via Stalingrado.
In tale ambito, verrà realizzato su Viale della Repubblica un gruppo di torri isolate connesse da corpi più bassi per servizi commerciali, su progetto di Paolo Portoghesi.
Le due torri di Portoghesi su viale della Repubblica, connesse da corpi più bassi destinati a servizi e commercio, vantano l'eccesso cromatico e decorativo così tipico degli altri progetti che hanno deliberatamente rifiutato l'architettura moderna durante gli anni '70 e '80.
La struttura a torre si sviluppa per un’elevazione di undici piani fuori terra, con un piano attico terrazzato, e raggiunge un’altezza di circa quaranta metri.
Una merlatura esagerata della linea di copertura, una pianta vagamente cruciforme con balconi aggettanti al centro e un rivellino che ricorda vagamente la tradizione locale, con marcapiani definiti e un anello di guglie pimpanti sul tetto creano un contrasto stridente con il tessuto circostante.
L’intervento fortemente polemico nei confronti di tutte le esperienze localmente consolidate e, comunque, dall’espansione recente, si propone con le caratteristiche portoghesiane immediatamente riconoscibili, alludenti a uno strutturalismo di tendenza: sfida palese alla “accademia della Modernità”, dove il blocco scolpito dell’architettura si inserisce visivamente nello spazio circostante, nel tentativo di addomesticarne la causalità.
Info
- Progetto: 1990 - 1995
- Esecuzione: 1990 - 1995
- Tipologia Specifica: Residenza, Commercio
- Committente: Privato
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Zona Integrata di Intervento R5
- Destinazione attuale: Residenzale, commerciale
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Paolo | Portoghesi | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=36163 | SI |
- Strutture: Portante cemento armato;
- Materiale di facciata: Mista – mattoni faccia a vista, pietra;
- Coperture: Mista – piana, a falde, terrazzamenti;
- Serramenti: Alluminio;
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Discreto
- Stato Coperture: Discreto
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela:
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 165
- Particella: 391
Note
Paolo Portoghesi è un architetto, accademico e teorico dell'architettura italiano, esponente della corrente del Postmodernismo. Autore di diverse opere di una certa notorietà, fra le quali la rifunzionalizzazione del borgo di Calcata (nella Valle del Treja), ha operato anche nella ricerca storiografica di settore ed è critico d'arte. È uno studioso del Barocco romano e in particolare di Borromini. Per i meriti conseguiti nell'ambito della sua attività professionale e culturale, è stato nominato membro dell'Accademia delle arti del disegno di Firenze, dall'Accademia di San Luca e dell'Accademia dei Lincei a Roma e dell'American Institute of Architects. Negli ultimi anni della sua attività, abbandonata ormai la moda postmoderna, Portoghesi concentra la sua attenzione su quella che, citando Le Corbusier, chiama geoarchitettura, definita un'architettura "umanistica".
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Fausto Carmelo Nigrelli | 1999 | Percorsi del progetto urbano in Francia e in Italia 1960-1997 | Officina | Roma | 242-270 | No |
2002 | Dal Piano Regolatore al Piano Regalatore. Una discussione sulle recenti trasformazioni urbane e Bologna, atti del seminario di Monte Sole, novembre 2001 | La Compagnia dei celestini | 21-29 | No | ||
Giuliano Gresleri, Lorenzo Capellini (a cura di) | 2004 | Bologna. Guida di architettura | Allemandi | Torino | 247 | No |
Maristella Casciato, Piero Orlandi (a cura di) | 2005 | Quale e quanta: architettura in Emilia-Romagna nel secondo Novecento | Clueb | Bologna | No |
Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Enciclopedia Treccani - Paolo Portoghesi | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Direzione Regionale Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da
creata il 22/05/2022
ultima modifica il 27/02/2025