Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CREMATORIO CON APPRODO

Scheda Opera

  • Dettagli - volumi
  • Viste - fronte Canale
  • Dettagli - Struttura
  • Vista esterni - volumi
  • Elaborati - Prospetti e Sezioni
  • Vista esterni - fronte Canale
  • Comune: Ravenna
  • Località: Canale Candiano
  • Denominazione: CREMATORIO CON APPRODO
  • Indirizzo: Via Cimitero, N.174
  • Data: 2008 - 2010
  • Tipologia: Cimiteri
  • Autori principali: Bruno Minardi
Descrizione

A ridosso del Cimitero Monumentale di Ravenna, nella porzione nord-est perpendicolare al muro di cinta, il crematorio comunale sorge a pochi metri dall’acqua, collegato al canale con un approdo.
Forte ispirazione del progetto è stata la presenza del Canale e il rapporto di prossimità con l’acqua, sul quale si rispecchia il fronte principale. La natura del luogo, infatti, ne ha determinato i punti salienti e la scelta di allontanarsi dai caratteri monumentali classici delle architetture funeraie per riprendere invece i temi più elementari dell’architettura minore, dai caratteri industriali alle classiche capanne.
In questo modo, il Crematorio di Ravenna corrisponde alla sua funzione senza divenire Tempio: da ciò si costituisce l’aspetto più interessante dell’opera.
La composizione si articola in due blocchi, uno dedicato ai parenti del defunto e alla sala per l’ultimo commiato, e uno destinato ai servizi tecnici per il rito della cremazione; a congiungere i due fabbricati uno spazio protetto da una vetrata: un minuto cortile quadrato con un cipresso che separa e connette i due edifici che si allineano in continuità.
La sagoma del fabbricato, lungo 30,90 metri, largo poco più di 15 e alto, nelle sommità, circa 10 metri, è pulita ed elementare, richiama alla memoria la forma di una casa, di una cappella votiva, dei capanni vallivi con i tetti spioventi. I materiali scelti sono naturali: la struttura è in acciaio ricoperta di corten, l’interno è in pietra naturale e il rivestimento della sala del commiato è in legno.
Schematizzata la forma dei capanni in due semplici volumi a falde fortemente inclinate, la sola concessione al gusto moderno per la tecnica è attribuita alla pensilina che costeggia ad ovest i fianchi di entrambe le aule. Sorretta da un susseguirsi di pilastri diagonali, è il solo elemento che si allontana dall’originale ispirazione all’architettura spontanea delle valli e la tradizionale preferenza della perpendicolarità per lo scarico delle linee di forza. In questo modo, Minardi sottrae al tema il carattere aulico e monumentale, e in continuità con la tradizione ravennate pone in prossimità dell’acqua una riedizione dei capanni che, lungo i canali, sono costruiti su palafitte o sulla riva e, posti a distanze regolari, disegnano la geometria a pettine del bordo fluviale, tipica di questo paesaggio terracqueo.
“La novità del progetto sta nell’assumere come mezzo espressivo un elemento dell’architettura minore, una tipologia da “vita dei campi”, che così come canta il carattere comune e condiviso del lavoro nelle sue forme provvisorie, altrettanto naturalizza la morte come realtà ordinaria e universale quando si riveste di acciaio corten per rendersi eterno”. (L. Bartolomei, 2012).
Tale aspetto è enfatizzato dalla scelta dell’acciaio corten, ricorrente nelle architetture funerarie contemporanee, assume un forte valore simbolico: l’architettura preferisce mostrare la consunzione per preservare la memoria. L’aspetto arrugginito e corroso dell’acciaio corten non è che un’apparenza del materiale, un’ossidazione dei suoi strati più superficiali volta a preservare e a rendere duratura la parte interna e resistente.
Si tratta dunque di un materiale che nella sua corrosione ha la garanzia della propria durata, che aggiunge un’interpretazione della caducità delle cose, non per via di scultura o di ornamento, ma nei caratteri materici e costitutivi degli stessi materiali.

Info
  • Progetto: 2008 - 2010
  • Esecuzione: 2008 - 2010
  • Tipologia Specifica: Crematorio comunale
  • Committente: Azimut SpA
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione attuale: Impianto di cremazione con sala del commiato, servizi
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Ettore Brunetti Collaboratore Progetto NO
Bruno Minardi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://www.brunominardi.it/bruno_minardi.htm?v_lingua=ITA&v_menu_lista=METOP-MET01-PRF01 SI
  • Strutture: Portante in acciaio – tamponamenti in corten
  • Materiale di facciata: Pannelli acciaio corten
  • Coperture: Falde inclinate - acciaio corten
  • Serramenti: Alluminio
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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In questo modo, il Crematorio di Ravenna corrisponde alla sua funzione senza divenire Tempio: da ciò si costituisce l’aspetto più interessante dell’opera.
La composizione si articola in due blocchi, uno dedicato ai parenti del defunto e alla sala per l’ultimo commiato, e uno destinato ai servizi tecnici per il rito della cremazione; a congiungere i due fabbricati uno spazio protetto da una vetrata: un minuto cortile quadrato con un cipresso che separa e connette i due edifici che si allineano in continuità.
La sagoma del fabbricato, lungo 30,90 metri, largo poco più di 15 e alto, nelle sommità, circa 10 metri, è pulita ed elementare, richiama alla memoria la forma di una casa, di una cappella votiva, dei capanni vallivi con i tetti spioventi. I materiali scelti sono naturali: la struttura è in acciaio ricoperta di corten, l’interno è in pietra naturale e il rivestimento della sala del commiato è in legno.
Schematizzata la forma dei capanni in due semplici volumi a falde fortemente inclinate, la sola concessione al gusto moderno per la tecnica è attribuita alla pensilina che costeggia ad ovest i fianchi di entrambe le aule. Sorretta da un susseguirsi di pilastri diagonali, è il solo elemento che si allontana dall’originale ispirazione all’architettura spontanea delle valli e la tradizionale preferenza della perpendicolarità per lo scarico delle linee di forza. In questo modo, Minardi sottrae al tema il carattere aulico e monumentale, e in continuità con la tradizione ravennate pone in prossimità dell’acqua una riedizione dei capanni che, lungo i canali, sono costruiti su palafitte o sulla riva e, posti a distanze regolari, disegnano la geometria a pettine del bordo fluviale, tipica di questo paesaggio terracqueo.
“La novità del progetto sta nell’assumere come mezzo espressivo un elemento dell’architettura minore, una tipologia da “vita dei campi”, che così come canta il carattere comune e condiviso del lavoro nelle sue forme provvisorie, altrettanto naturalizza la morte come realtà ordinaria e universale quando si riveste di acciaio corten per rendersi eterno”. (L. Bartolomei, 2012).
Tale aspetto è enfatizzato dalla scelta dell’acciaio corten, ricorrente nelle architetture funerarie contemporanee, assume un forte valore simbolico: l’architettura preferisce mostrare la consunzione per preservare la memoria. L’aspetto arrugginito e corroso dell’acciaio corten non è che un’apparenza del materiale, un’ossidazione dei suoi strati più superficiali volta a preservare e a rendere duratura la parte interna e resistente. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 12
  • Particella: 500

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bruno Minardi Urban Trasformations Mire srl No
Roberto Mantovani 2005 Figure della memoria Aion, n. 8 No
Annamaria Corrado 2009 Due blocchi Quotidiano Nazionale No
Luigi Bartolomei 2012 Evoluzioni contemporanee nell’architettura funeraria CSO Bologna No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Dettagli - volumi Dettagli - volumi in "Urban Trasformations", Bruno Minardi
Viste - fronte Canale Viste - fronte Canale in "Urban Trasformations", Bruno Minardi
Dettagli - Struttura Dettagli - Struttura in "Urban Trasformations", Bruno Minardi
Vista esterni - volumi Vista esterni - volumi in "Urban Trasformations", Bruno Minardi
Elaborati - Prospetti e Sezioni Elaborati - Prospetti e Sezioni in "Urban Trasformations", Bruno Minardi
Vista esterni - fronte Canale Vista esterni - fronte Canale

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-Romagna
Titolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da
creata il 10/06/2022
ultima modifica il 29/03/2024