Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

THE SHELL PASSIVEHOUSE

Scheda Opera

  • Dettagli - ingresso
  • Dettagli - Interni
  • Vista esterni - ingresso
  • Vista nottura- fronte sud
  • Elaborati - Planimetria focus interni
  • Elaborati - Concept
  • Vista esterni - fronte sud
  • Edificio preesistente
  • Vista esterni - volume
  • Dettagli - fronte ovest
  • Dettagli - portico
  • Dettagli - portico
  • Dettagli - facciata sud
  • Dettagli - Interni
  • Comune: Cesena
  • Denominazione: THE SHELL PASSIVEHOUSE
  • Indirizzo: Via Moschina, N.505
  • Data: 2019 - 2020
  • Tipologia: Abitazioni unifamiliari
  • Autori principali: Stefano Piraccini, Margherita Potente
Descrizione

“The Shell Passivhaus”, progettata dallo studio di architettura Piraccini+Potente a Cesena, risponde agli standard Passivhaus, il protocollo internazionale di riferimento per la ricerca scientifica finalizzata alla progettazione di edifici sostenibili.
Il progetto residenziale rispecchia da una parte gli standard del Protocollo Passivhaus, dall’altra applica le regole e i principi tipologici e insediativi che si sono sedimentati nel tempo nel territorio cesenate e riminese.
Il progetto nasce dalla richiesta della committenza per la sostituzione della propria residenza degli anni Cinquanta, ormai obsoleta, con una soluzione abitativa articolata su un unico livello: confortevole, accogliente e sostenibile. In questo modo,
Proprio le richieste della committenza, insieme ai riferimenti funzionali e tipologici dell’architettura storica, hanno guidato il progetto e il nuovo volume diventa così l’occasione per coniugare l’antica tradizione rurale del territorio con la progettazione sostenibile. La matrice del nuovo volume è costituita da un parallelepipedo sormontato da un prisma che si sviluppa linearmente a seconda delle esigenze. Il fronte principale è orientato a sud per massimizzare l’apporto termico dato dalla radiazione solare, mentre il fronte nord è pressoché cieco per limitare dispersione e proteggersi dai venti freddi. Il portico a sud funge da ombreggiamento nei mesi estivi, per lo svolgimento delle attività al riparo dai raggi solari.
La scelta della forma compatta ha l’obiettivo di evitare dispersioni termiche, mentre il tetto a falde permette il deflusso delle acque meteoriche. In questo modo, la forma che ne risulta è determinata fortemente dalla funzione e da un approccio bioclimatico, volto a trattenere il caldo in inverno e a evitare il surriscaldamento d’estate.
Da un punto di vista distributivo, gli spazi abitativi si articolano all’interno di un parallelepipedo avvolto da uno schermo solare in legno che reinterpreta in maniera contemporanea la sagoma archetipica delle abitazioni a doppia falda. Dall’ingresso a nord si accede alla zona giorno con cucina e soggiorno, a est e ovest si distribuiscono le aree per la notte con tre camere da letto e due servizi.
A esclusione del lato nord, dove lo schermo ligneo si interrompe per far emergere il volume opaco, lungo i lati ombreggiati una soglia corre intorno alla casa accogliendo gli spazi per il relax all’aperto.
L’involucro opaco, insieme allo schermo di legno che lo avvolge, generano un volume evanescente alternato da luci e ombre. Le ombre smaterializzano il volume, rendendolo mutevole al variare della luce.
A questo particolare effetto luminescente contribuisce l’involucro interno che, di colore scuro, si mimetizza nel sistema delle ombre proiettate dallo schermo solare durante le ore diurne; nel corso della notte, invece, il principio si inverte: la luce proveniente dall’interno della casa trasferisce le ombre sullo spazio esterno, trasformando la casa in una sorta di grande lanterna.
Da un punto di vista tecnologico, l’idea centrale del progetto è quella di realizzare una casa autosufficiente, in grado di ricavare tutta l’energia di cui ha bisogno esclusivamente da fonti naturali e senza l’impiego di impianti particolari. Infatti, l’edificio segue le diverse inclinazioni del sole nell’arco delle stagioni al fine di sfruttare il calore prodotto dalla radiazione solare. Nei mesi invernali i raggi solari, che presentano una bassa inclinazione rispetto lo zenit, penetrano attraverso le finestre riscaldando naturalmente gli ambienti interni. Durante l’estate, al contrario, la forte inclinazione della radiazione solare viene respinta da uno schermo solare che avvolge completamente l’edificio evitando il surriscaldamento.
L’involucro edilizio è stato progettato con una forte integrazione di materiali isolanti, sistemi per garantire la tenuta all’aria e il controllo dei ponti termici. Il sistema risulta talmente efficiente che l’edificio si riscalda utilizzando soltanto fonti energetiche passive: radiazione solare, calore del corpo umano e quello prodotto dagli elettrodomestici, rendendo non necessari sistemi di riscaldamento attivi. L’unico impianto presente è la ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore, per espellere l’aria viziata e immettere aria esterna. In questo modo, il fabbisogno energetico dell’edificio è talmente basso che, in termini di climatizzazione estiva ed invernale, l’edificio produce più energia di quella che consuma.
All’interno, gli arredi che compongono gli spazi sono stati interamente disegnati dai progettisti. Si tratta di elementi dalla forma semplice, realizzati in legno di rovere naturale e marmo di Carrara, rispettando i principi cardine della sostenibilità ambientale che caratterizzano il progetto dell’intero edificio.
La pavimentazione interna – continua e priva di giunture – è stata realizzata con un massello di cemento trattato al quarzo, il cui considerevole spessore favorisce l’assorbimento del calore durante il giorno, per poi rilasciarlo nelle ore notturne. Una superficie elegante, il cui colore grigio caratteristico delle sabbie locali richiama gli elementi in pietra arenaria presenti in ogni stanza.
In conclusione, il progetto rilegge e reinterpreta in modo innovativo la tradizione del territorio: i principi di risparmio e di efficienza della civiltà rurale sono alla base di ogni scelta sostenibile applicata, le antiche forme dettate da esigenze funzionali sono state rilette e riproposte attraverso un processo di sintesi, rese lineari ed essenziali: archetipiche.

Info
  • Progetto: 2019 - 2020
  • Esecuzione: 2019 - 2020
  • Committente: Privato
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Residenziale anni '50
  • Destinazione attuale: Residenza unifamiliare
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Srl Formula Servizi Impresa esecutrice Esecuzione NO
Stefano Piraccini Progetto architettonico Progetto SI
Margherita Potente Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://piraccinipotentearchitettura.com/ SI
Piraccini+Potente Architettura Team Collaboratore Progetto Visualizza Profilo https://piraccinipotentearchitettura.com/ NO
  • Strutture: Telaio cemento armato
  • Materiale di facciata: Mista – laterizio, intonaco, legno
  • Coperture: Falde inclinate
  • Serramenti: Infissi a filo muro
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Il progetto residenziale rispecchia da una parte gli standard del Protocollo Passivhaus, dall’altra applica le regole e i principi tipologici e insediativi che si sono sedimentati nel tempo nel territorio cesenate e riminese. 
Il progetto nasce dalla richiesta della committenza per la sostituzione della propria residenza degli anni Cinquanta, ormai obsoleta, con una soluzione abitativa articolata su un unico livello: confortevole, accogliente e sostenibile. In questo modo, 
Proprio le richieste della committenza, insieme ai riferimenti funzionali e tipologici dell’architettura storica, hanno guidato il progetto e il nuovo volume diventa così l’occasione per coniugare l’antica tradizione rurale del territorio con la progettazione sostenibile. La matrice del nuovo volume è costituita da un parallelepipedo sormontato da un prisma che si sviluppa linearmente a seconda delle esigenze. Il fronte principale è orientato a sud per massimizzare l’apporto termico dato dalla radiazione solare, mentre il fronte nord è pressoché cieco per limitare dispersione e proteggersi dai venti freddi. Il portico a sud funge da ombreggiamento nei mesi estivi, per lo svolgimento delle attività al riparo dai raggi solari. 
La scelta della forma compatta ha l’obiettivo di evitare dispersioni termiche, mentre il tetto a falde permette il deflusso delle acque meteoriche. In questo modo, la forma che ne risulta è determinata fortemente dalla funzione e da un approccio bioclimatico, volto a trattenere il caldo in inverno e a evitare il surriscaldamento d’estate. 
Da un punto di vista distributivo, gli spazi abitativi si articolano all’interno di un parallelepipedo avvolto da uno schermo solare in legno che reinterpreta in maniera contemporanea la sagoma archetipica delle abitazioni a doppia falda. Dall’ingresso a nord si accede alla zona giorno con cucina e soggiorno, a est e ovest si distribuiscono le aree per la notte con tre camere da letto e due servizi. 
A esclusione del lato nord, dove lo schermo ligneo si interrompe per far emergere il volume opaco, lungo i lati ombreggiati una soglia corre intorno alla casa accogliendo gli spazi per il relax all’aperto.
L’involucro opaco, insieme allo schermo di legno che lo avvolge, generano un volume evanescente alternato da luci e ombre. Le ombre smaterializzano il volume, rendendolo mutevole al variare della luce. 
A questo particolare effetto luminescente contribuisce l’involucro interno che, di colore scuro, si mimetizza nel sistema delle ombre proiettate dallo schermo solare durante le ore diurne; nel corso della notte, invece, il principio si inverte: la luce proveniente dall’interno della casa trasferisce le ombre sullo spazio esterno, trasformando la casa in una sorta di grande lanterna.
Da un punto di vista tecnologico, l’idea centrale del progetto è quella di realizzare una casa autosufficiente, in grado di ricavare tutta l’energia di cui ha bisogno esclusivamente da fonti naturali e senza l’impiego di impianti particolari. Infatti, l’edificio segue le diverse inclinazioni del sole nell’arco delle stagioni al fine di sfruttare il calore prodotto dalla radiazione solare. Nei mesi invernali i raggi solari, che presentano una bassa inclinazione rispetto lo zenit, penetrano attraverso le finestre riscaldando naturalmente gli ambienti interni. Durante l’estate, al contrario, la forte inclinazione della radiazione solare viene respinta da uno schermo solare che avvolge completamente l’edificio evitando il surriscaldamento. 
L’involucro edilizio è stato progettato con una forte integrazione di materiali isolanti, sistemi per garantire la tenuta all’aria e il controllo dei ponti termici. Il sistema risulta talmente efficiente che l’edificio si riscalda utilizzando soltanto fonti energetiche passive: radiazione solare, calore del corpo umano e quello prodotto dagli elettrodomestici, rendendo non necessari sistemi di riscaldamento attivi. L’unico impianto presente è la ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore, per espellere l’aria viziata e immettere aria esterna. In questo modo, il fabbisogno energetico dell’edificio è talmente basso che, in termini di climatizzazione estiva ed invernale, l’edificio produce più energia di quella che consuma.
All’interno, gli arredi che compongono gli spazi sono stati interamente disegnati dai progettisti.  Si tratta di elementi dalla forma semplice, realizzati in legno di rovere naturale e marmo di Carrara, rispettando i principi cardine della sostenibilità ambientale che caratterizzano il progetto dell’intero edificio.
La pavimentazione interna – continua e priva di giunture –  è stata realizzata con un massello di cemento trattato al quarzo, il cui considerevole spessore favorisce l’assorbimento del calore durante il giorno, per poi rilasciarlo nelle ore notturne. Una superficie elegante, il cui colore grigio caratteristico delle sabbie locali richiama gli elementi in pietra arenaria presenti in ogni stanza.
In conclusione, il progetto rilegge e reinterpreta in modo innovativo la tradizione del territorio: i principi di risparmio e di efficienza della civiltà rurale sono alla base di ogni scelta sostenibile applicata, le antiche forme dettate da esigenze funzionali sono state rilette e riproposte attraverso un processo di sintesi, rese lineari ed essenziali: archetipiche. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 106
  • Particella: 1277

Note

Il metodo progettuale adottato dallo studio Piraccini+Potente Architetti segue lo standard tedesco Passivhaus: il protocollo internazionale più prestigioso e restrittivo per edifici NZEB (near zero energy building). Tra i progetti si segnalano edifici residenziali, produttivi, allestimenti e spazi pubblici, molti dei quali hanno ottenuto premi e pubblicazioni soprattutto per l’attenzione alla sostenibilità ambientale.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Stefano Piraccini 2018 Come costruire una Passive House in area mediterranea Altralinea Editrice Firenze No
Stefano Piraccini, Kristian Fabbri 2018 Building a Passive House Springer International Publishing Switzerland No
Caterina Testa 2020 The Shell Passivhaus: Tradizione e Innovazione per una casa sostenibile The Plan, n.29 52-60 No
Alessandro Bianco 2021 Abitare con il sole Casa Naturale n.113 61-65 No
2021 Costruire nZEB – edifici unifamiliari e plurifamiliari AZERO, 10/2021 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Dettagli - ingresso Dettagli - ingresso Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura
Dettagli - Interni Dettagli - Interni Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura
Vista esterni - ingresso Vista esterni - ingresso Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura
Vista nottura- fronte sud Vista nottura- fronte sud Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura
Elaborati - Planimetria focus interni Elaborati - Planimetria focus interni courtesy Piraccini+Potente Architettura
Elaborati - Concept Elaborati - Concept courtesy Piraccini+Potente Architettura
Vista esterni - fronte sud Vista esterni - fronte sud Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura
Edificio preesistente Edificio preesistente Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura
Vista esterni - volume Vista esterni - volume Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura
Dettagli - fronte ovest Dettagli - fronte ovest Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura
Dettagli - portico Dettagli - portico Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura
Dettagli - portico Dettagli - portico Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura
Dettagli - facciata sud Dettagli - facciata sud Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura
Dettagli - Interni Dettagli - Interni Chiara Pavolucci courtesy Piraccini+Potente Architettura

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-Romagna
Titolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da
creata il 13/06/2022
ultima modifica il 08/04/2024