Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

STABILIMENTO PARESA

Scheda Opera

  • Elaborati - Prospetto
  • Dettagli - Struttura
  • Dettagli - Interni
  • Dettagli - corte
  • Dettagli - Struttura
  • Vista esterni - volumi
  • Dettagli - Interni
  • Dettagli - Interni
  • Viste - dettagli interni ed esterni
  • Vista corte interna
  • Vista esterni - fronte strada
  • Vista esterni - ingresso fronte strada
  • Dettagli - facciata
  • Dettagli - facciata
  • Comune: Cesena
  • Denominazione: STABILIMENTO PARESA
  • Indirizzo: Via Romea, N.655
  • Data: 2004 - 2007
  • Tipologia: Edifici per attività produttive
  • Autori principali: Antonio Andreucci, S.p.A. Paresa
Descrizione

Il progetto della nuova sede aziendale Paresa nasce dall’esigenza di ampliamento e di riqualificazione estetica per la ditta che, specializzata in carpenteria metallica, ha un avuto un ruolo attivo e centrale nel processo progettuale, divenendo oggetto e al tempo stesso autore della metamorfosi del proprio fabbricato industriale.
I procedimenti costruttivi adottati per lo stabilimento PARESA hanno un valore di sistema per le tecniche di assemblaggio “a secco”, che si rivolge alla carpenteria metallica per sperimentare un telaio, composto da quattro pilastri, due travi reticolari a sezione circolare e due piastre per solaio e copertura, che può essere montato ovunque nell’arco di due giorni. All’origine privo di riferimenti, il sistema si può arricchire di connotazioni fino a divenire progetto esclusivo ed unico.
La ricerca scientifica propedeutica al progetto è stata generata anche dalla richiesta di rappresentanza della committenza che ha messo a disposizione la sua esperienza nell’utilizzo di macchinari ed attrezzature speciali di cantiere che sono divenute parte integrante del processo progettuale.
Il coinvolgimento attivo dell’azienda, che ha realizzato direttamente il sistema costruttivo, si unisce ad un secondo fattore condizionante: la presenza dello stabilimento esistente e la necessità di mantenerlo in funzione durante la realizzazione del nuovo fabbricato. Il progetto doveva dunque esser concepito come una costruzione il più possibile autonoma in grado, al tempo stesso, di riqualificare l’intero organismo.
La planimetria dell’ampliamento è composta da due unità: un volume sopraelevato con impianto “a corten” dove si svolgono le attività con funzioni analoghe al pian terreno già esistente, e un contenitore per i percorsi verticali – scala e ascensore – che distribuiscono sia i due piani fuori terra che il piano interrato, dove sono ubicate la sala riunioni e il deposito.
La soluzione che caratterizza l’intervento è stata quella di sospendere “a ponte” il nuovo edificio sul preesistente con un sistema costruttivo “scheletro-pelle” che consiste in due portali composti da quattro pilastri fondati all’esterno del fabbricato su cui poggiano le due grandi travi reticolare in tubolari d’acciaio a tutta altezza che funzionano da “spine dorsali” di tutta la gabbia strutturale portante formata dalla maglia delle travi IPE.
L’involucro è una doppia pelle in vetro-acciaio schermata sulla corte interna da reti in acciaio inox, mentre sui fronti esterni, da un frangisole in doghe di corten.
La scelta di accostare due tipi di acciaio è guidata dall’appropriatezza nell’impiego dei due materiali: non è casuale, infatti, che il sistema-facciata ed il sistema-finestra non siano entrambi in corten, materiale che non possiede pari requisiti rispetto all’acciaio inox per gli infissi. Logiche tecnologiche ma anche semantiche diverse: il corten connota la forza di una “corazza” protettiva, la maglia in acciaio invece è un’ideale filigrana per l’ombreggiamento. In questo modo, con un gesto unico e coerente si risolvono le diverse identità dei fronti in funzione delle potenzialità espressive e tecniche dei materiali.
Tra i due rivestimenti esterni e la facciata in acciaio e vetro rimane uno spazio che esalta il gioco di piani e materiali riflessi, oltre a costituire un percorso tecnico per la manutenzione.
L’arte del costruire è enfatizzata dalla valenza scultorea di alcuni elementi come i quattro pilastri d’angolo e il volume a forma di tronco conico dove sono contenuti i collegamenti verticali. È questo volume che interpreta maggiormente l’immagine dell’Azienda e i grandi contenitori che produce in tutto il mondo.
Il rivestimento è costituito da lastre di acciaio corten accostate quasi come due “carte da gioco” in equilibrio dinamico: un guscio che racchiude uno spazio luminoso grazie al lucernario di copertura.
Il rapporto diretto con la committenza ha potenziato l’integrazione tra design ed industrializzazione, unicità e prefabbricazione. Nonostante il carattere industriale dell’opera, traspare la volontà di dialogare con la natura ed il territorio: un rapporto che si sostanzia nella scelta di un materiale come il corten, di un intenso colore bruno, tipico dell’acciaio auto-patinabile, reminiscente del colore della terra e del paesaggio, che regala a tutto il complesso una fortissima espressività.
In conclusione, la creatività del disegno, l’originalità dei sistemi costruttivi (telai messi in opera in soli due giorni) e la coerenza nell’impiego dei materiali hanno contribuito al restyling ed all’ampliamento del vecchio fabbricato industriale, alla sua incisività ed all’integrazione con il paesaggio.

Info
  • Progetto: 2004 - 2007
  • Esecuzione: 2004 - 2007
  • Tipologia Specifica: Sede azienda Paresa
  • Committente: Paresa Spa
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Sede Paresa SpA
  • Destinazione attuale: Sede Paresa SpA
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Antonio Andreucci Progetto architettonico Progetto SI
A & I Progetti Niccolò De Robertis Progetto strutturale Progetto NO
A & I Progetti Niccolò De Robertis Progetto Impianti Progetto NO
S.p.A. Paresa Impresa esecutrice Esecuzione SI
Pier Matteo Sassi Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: Telaio metallico a secco – pilastri e travi reticolari circolari
  • Materiale di facciata: Mista – vetro, acciaio con schermatura pannelli corten e acciaio inox
  • Coperture: Piastra metallica
  • Serramenti: Misti – vetro continuo, acciaio inox
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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La ricerca scientifica propedeutica al progetto è stata generata anche dalla richiesta di rappresentanza della committenza che ha messo a disposizione la sua esperienza nell’utilizzo di macchinari ed attrezzature speciali di cantiere che sono divenute parte integrante del processo progettuale.
Il coinvolgimento attivo dell’azienda, che ha realizzato direttamente il sistema costruttivo, si unisce ad un secondo fattore condizionante: la presenza dello stabilimento esistente e la necessità di mantenerlo in funzione durante la realizzazione del nuovo fabbricato. Il progetto doveva dunque esser concepito come una costruzione il più possibile autonoma in grado, al tempo stesso, di riqualificare l’intero organismo. 
La planimetria dell’ampliamento è composta da due unità: un volume sopraelevato con impianto “a corten” dove si svolgono le attività con funzioni analoghe al pian terreno già esistente, e un contenitore per i percorsi verticali – scala e ascensore – che distribuiscono sia i due piani fuori terra che il piano interrato, dove sono ubicate la sala riunioni e il deposito. 
La soluzione che caratterizza l’intervento è stata quella di sospendere “a ponte” il nuovo edificio sul preesistente con un sistema costruttivo “scheletro-pelle” che consiste in due portali composti da quattro pilastri fondati all’esterno del fabbricato su cui poggiano le due grandi travi reticolare in tubolari d’acciaio a tutta altezza che funzionano da “spine dorsali” di tutta la gabbia strutturale portante formata dalla maglia delle travi IPE.
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La scelta di accostare due tipi di acciaio è guidata dall’appropriatezza nell’impiego dei due materiali: non è casuale, infatti, che il sistema-facciata ed il sistema-finestra non siano entrambi in corten, materiale che non possiede pari requisiti rispetto all’acciaio inox per gli infissi. Logiche tecnologiche ma anche semantiche diverse: il corten connota la forza di una “corazza” protettiva, la maglia in acciaio invece è un’ideale filigrana per l’ombreggiamento. In questo modo, con un gesto unico e coerente si risolvono le diverse identità dei fronti in funzione delle potenzialità espressive e tecniche dei materiali.
Tra i due rivestimenti esterni e la facciata in acciaio e vetro rimane uno spazio che esalta il gioco di piani e materiali riflessi, oltre a costituire un percorso tecnico per la manutenzione. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 107
  • Particella: 365

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Laura Della Badia CORTEN: Brune sentinelle Fondazione Promozione Acciaio No
2015 Antonio Andreucci: Premio di Laurea DIDA University of Florence No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Elaborati - Prospetto Elaborati - Prospetto courtesy CSPE
Dettagli - Struttura Dettagli - Struttura DIDA University of Florence
Dettagli - Interni Dettagli - Interni DIDA University of Florence
Dettagli - corte Dettagli - corte DIDA University of Florence
Dettagli - Struttura Dettagli - Struttura DIDA University of Florence
Vista esterni - volumi Vista esterni - volumi DIDA University of Florence
Dettagli - Interni Dettagli - Interni DIDA University of Florence
Dettagli - Interni Dettagli - Interni courtesy P. Savorelli
Viste - dettagli interni ed esterni Viste - dettagli interni ed esterni courtesy P. Belvedere
Vista corte interna Vista corte interna courtesy P. Belvedere
Vista esterni - fronte strada Vista esterni - fronte strada
Vista esterni - ingresso fronte strada Vista esterni - ingresso fronte strada
Dettagli - facciata Dettagli - facciata
Dettagli - facciata Dettagli - facciata

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Centro Studi Progettazione Edilizia – CSPE Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-Romagna
Titolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da
creata il 20/06/2022
ultima modifica il 17/02/2025