Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PALAZZO DI GIUSTIZIA

Scheda Opera

  • veduta d'insieme
  • dettaglio
  • veduta d'insieme
  • dettaglio
  • dettaglio della facciata
  • dettaglio della facciata
  • Comune: Bari
  • Località: Libertà
  • Denominazione: PALAZZO DI GIUSTIZIA
  • Indirizzo: Piazza Enrico de Nicola
  • Data: 1957 - 1959
  • Tipologia: Palazzi di Giustizia e Tribunali
  • Autori principali: Pasquale Carbonara
Descrizione

Dopo numerose difficoltà, dovute soprattutto alla scarsa disponibilità di aree comunali centrali e idonee all'importante edificio, nel 1957, il Commissario Pasquale del Prete diede impulso alla costruzione del Palazzo di Giustizia di Bari. Non appena insediata, infatti, l'Amministrazione Commissariale si trovò ad affrontare la questione in sospeso dell'edificazione dell'edificio, per il cui finanziamento era stata pubblicata la legge n. 309 del 25 aprile 1957, e che occorreva rendere al più presto operante data la collocazione in edifici non adatti allo scopo.
L'edificio viene finalmente costruito sul finire degli anni cinquanta su progetto dell'Ingegnere Signorile Bianchi e dell'architetto barese Pasquale Carbonara. Quest'ultimo docente di “Caratteri degli edifici” presso la Facoltà di Architettura di Roma negli anni 1946-1985 e attivo progettista di opere pubbliche nella città. L'edificio viene realizzato in un quadrante centrale dell'area occidentale del quartiere murattiano su lotto trapezoidale lungo via Crispi. Per questo motivo i progettisti prevedono di regolarizzare il sedime realizzando nella parte triangolare un'area a verde e parcheggio su cui si affaccia il fronte principale. L'edificio infatti si presenta come un volume parallelepipedo di impianto regolare e perentorio, rialzato rispetto il livello della strada e con una facciata di impostazione classica segnata da una successione di paraste di ordine gigante in pietra e metallo. A partire dal basamento, che ricopre interamente la parte emergente del pianterreno, questi elementi si stagliano attraversando i cinque livelli superiori dell'edificio e ripetendosi con un ritmo regolare fino al parapetto terminale, interrompendosi solo in corrispondenza dello scalone di accesso. Questo elemento permette di superare il livello del piano terreno, introducendo il visitatore direttamente al livello delle aule del primo piano. Un ordine secondario di aperture ad edicola in pietra si ripete con regolarità tra le paraste rafforzando l'aspetto rigoroso del prospetto che viene chiuso nella parte superiore da un piano attico notevolmente arretrato rispetto la facciata.
L'edificio è dotato di una doppia corte interna su cui si rivolgono gran parte degli spazi interni. Nel suo complesso l'immagine di questa architettura propone una interpretazione estremamente interessante della tipologia del Palazzo di Giustizia e, più in generale, del tipo del palazzo pubblico.

Info
  • Progetto: 1957 -
  • Esecuzione: - 1959
  • Committente: Ministero di Grazia e Giustizia
  • Proprietà: Proprietà pubblica
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Pasquale Carbonara Progetto architettonico Progetto SI
Giuseppe Signorile Bianchi Progetto strutturale Esecuzione NO
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Pietra, alluminio
  • Coperture: Piana
  • Serramenti: Alluminio, ferro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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L'edificio viene finalmente costruito sul finire degli anni cinquanta su progetto dell'Ingegnere Signorile Bianchi e dell'architetto barese Pasquale Carbonara. Quest'ultimo docente di “Caratteri degli edifici” presso la Facoltà di Architettura di Roma negli anni 1946-1985 e attivo progettista di opere pubbliche nella città. L'edificio viene realizzato in un quadrante centrale dell'area occidentale del quartiere murattiano su lotto trapezoidale lungo via Crispi. Per questo motivo i progettisti prevedono di regolarizzare il sedime realizzando nella parte triangolare un'area a verde e parcheggio su cui si affaccia il fronte principale. L'edificio infatti si presenta come un volume parallelepipedo di impianto regolare e perentorio, rialzato rispetto il livello della strada e con una facciata di impostazione classica segnata da una successione di paraste di ordine gigante in pietra e metallo. A partire dal basamento, che ricopre interamente la parte emergente del pianterreno, questi elementi si stagliano attraversando i cinque livelli superiori dell'edificio e ripetendosi con un ritmo regolare fino al parapetto terminale, interrompendosi solo in corrispondenza dello scalone di accesso. Questo elemento permette di superare il livello del piano terreno, introducendo il visitatore direttamente al livello delle aule del primo piano. Un ordine secondario di aperture ad edicola in pietra si ripete con regolarità tra le paraste rafforzando l'aspetto rigoroso del prospetto che viene chiuso nella parte superiore da un piano attico notevolmente arretrato rispetto la facciata. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Natalina Mannino 2001 Pasquale Carbonara architetto e l'insegnamento dei "Caratteri degli edifici" Gangemi Roma 291-316 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
veduta d'insieme veduta d'insieme Dipartimento ArCoD Politecnico di Bari
dettaglio dettaglio Dipartimento ArCoD Politecnico di Bari
veduta d'insieme veduta d'insieme Dipartimento ArCoD Politecnico di Bari
dettaglio dettaglio Dipartimento ArCoD Politecnico di Bari
dettaglio della facciata dettaglio della facciata Dipartimento ArCoD Politecnico di Bari
dettaglio della facciata dettaglio della facciata Dipartimento ArCoD Politecnico di Bari

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC – Segretariato regionale del MiC per la Puglia –
Titolare della ricerca: Politecnico di Bari – Dipartimento ArCoD con CSSAr – Centro di Studi per la Storia dell’Architettura
Responsabile scientifico: Antonio Labalestra


Scheda redatta da Davide Franco
creata il 11/07/2022
ultima modifica il 03/03/2025

Revisori:

arch. Angelamaria Quartulli – Soprintendenza