Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

ACCADEMIA DI DANIMARCA

Scheda Opera

  • Pianta piano terra
  • Vista fronte principale
  • Vista esterna
  • Vista della biblioteca
  • Comune: Roma
  • Località: Pinciano
  • Denominazione: ACCADEMIA DI DANIMARCA
  • Indirizzo: via Omero N. 18
  • Data: 1961 - 1967
  • Tipologia: Edifici per la promozione culturale
  • Autori principali: Kay Fisker
Descrizione

Con l’occasione dell’Esposizione Internazionale del 1911 tutta la zona di valle Giulia fu investita da una serie di nuove opere destinate alla cultura e all'arte: tra questi la Galleria d’Arte Moderna, alcuni padiglioni di paesi stranieri, e diverse sedi d’istituti esteri di cultura: l’Accademia di Gran Bretagna (che occupa ancora il padiglione progettato da Lutyens per l’Esposizione), l’Istituto Giapponese di Cultura (1962), l’Istituto Austriaco di Cultura (1938), l’Accademia di Romania (1931), l’Istituto Olandese (1933), l’Accademia di Belgio (1939), l’Accademia d’Egitto (1966), l’Istituto Svedese di Studi Classici (1940) e l’Accademia di Danimarca (1967). Quest’ultima, più recente rispetto agli altri, è tra gli interventi più interessanti, opera dell’architetto danese Kay Fisker che lo disegnò tra il 1961 e il 1962 e ne seguì la realizzazione fino all'anno della sua morte (1965), non vedendola ultimata.
L’edificio si presenta in uno stile imponente, ma dalle forme minimaliste, con evidenti richiami all'architettura scandinava, a partire dall'uso dei laterizi in facciata. Lo schema planimetrico si articola intorno ad uno spazio centrale ed è composto da tre bracci disposti ortogonalmente tra loro, su di un lotto con un forte dislivello, risolto con un’elegante e ampia scalinata a tre rampe che da via Omero consente di raggiungere sia l’ingresso principale nel piano intermedio, che la grande corte/terrazza. Il braccio a est si innalza su 3 livelli e comprende gli studi - un laboratorio fotografico o una stanza insonorizzata per i musicisti -, il soggiorno, i servizi, una grande cucina comune in stile danese, e le 15 stanze dei borsisti; il braccio meridionale, molto più corto degli altri due, ospita principalmente l’abitazione del direttore dell’Accademia. Infine il volume occidentale si protrae fino al fronte principale con lo spazio a tripla altezza della biblioteca (completamente rivestita in legno e contenente circa 30.000 volumi). Al di sotto della corte centrale è ricavato un piccolo auditorium, con una capienza di circa 90 posti. Tutti gli ambienti, interni ed esterni, sono molto equilibrati, denotando una sensibilità non comune e tipicamente scandinava nella scelta dei materiali, nelle soluzioni di dettaglio e nel perfetto controllo di scala.
Nell’ultimo intervento di ristrutturazione, risalente al 2014, sono stati realizzati un nuovo sistema d’illuminazione, il recupero del pianerottolo della scala principale con vetrata come sala di lettura, il nuovo sistema di condizionamento nei corridoi principali, alloggiato nei controsoffitti in legno.

Info
  • Progetto: 1961 - 1962
  • Esecuzione: 1964 - 1967
  • Committente: Regno di Danimarca
  • Proprietà: Proprietà pubblica
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Kay Fisker Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/kay-fisker/ SI
Svend Høgsbro Collaboratore Progetto NO
Dueland Mortensen Collaboratore Progetto NO
Luciano Rubino Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: cortina di mattoni
  • Coperture: piana
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
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L’edificio si presenta in uno stile imponente, ma dalle forme minimaliste, con evidenti richiami all'architettura scandinava, a partire dall'uso dei laterizi in facciata. Lo schema planimetrico si articola intorno ad uno spazio centrale ed è composto da tre bracci disposti ortogonalmente tra loro, su di un lotto con un forte dislivello, risolto con un’elegante e ampia scalinata a tre rampe che da via Omero consente di raggiungere sia l’ingresso principale nel piano intermedio, che la grande corte/terrazza. Il braccio a est si innalza su 3 livelli e comprende gli studi - un laboratorio fotografico o una stanza insonorizzata per i musicisti -, il soggiorno, i servizi, una grande cucina comune in stile danese, e le 15 stanze dei borsisti; il braccio meridionale, molto più corto degli altri due, ospita principalmente l’abitazione del direttore dell’Accademia. Infine il volume occidentale si protrae fino al fronte principale con lo spazio a tripla altezza della biblioteca (completamente rivestita in legno e contenente circa 30.000 volumi). Al di sotto della corte centrale è ricavato un piccolo auditorium, con una capienza di circa 90 posti. Tutti gli ambienti, interni ed esterni, sono molto equilibrati, denotando una sensibilità non comune e tipicamente scandinava nella scelta dei materiali, nelle soluzioni di dettaglio e nel perfetto controllo di scala.
Nell’ultimo intervento di ristrutturazione, risalente al 2014, sono stati realizzati un nuovo sistema d’illuminazione, il recupero del pianerottolo della scala principale con vetrata come sala di lettura, il nuovo sistema di condizionamento nei corridoi principali, alloggiato nei controsoffitti in legno.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

La prima sede dell’Accademia danese a Roma, inaugurata nel 1956, era in via Giuseppe Zanardelli, nel piano superiore di Palazzo Primoli; dopo nove anni, con la scadenza dell’affitto dei locali, il consiglio direttivo decise di creare una propria sede per l’istituto, finanziata dalla Fondazione Carlsberg e altri enti privati. Nel 1964 l’istituto ottenne la cessione del lotto adiacente a quello dell’istituto svedese nella zona di Valle Giulia. L’architetto incaricato del progetto della nuova sede fu Kay Fisker, professionista molto noto e professore ordinario dell’Accademia di belle Arti di Copenaghen, che in una prima fase di progettazione pensava di unire il nuovo istituto con quello limitrofo svedese, idea quasi subito abbandonata.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1970 Arkitektur n. 4 No
1973 Costruire n. 74 No
1981 Architectura n. 3 No
De Fine Licht Karl 1981 Accademia di Danimarca a Roma Roma 40-63 Si
Rossi Piero Ostilio 1984 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-1984 (I ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 160 Si
1985 Parametro n. 142 No
Lucchini Flaminio (a cura di) 1988 L'Area Flaminia. L'auditorium, le ville, i musei Officina Roma 171-173 No
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore 1988 Italia. Gli ultimi trent'anni Zanichelli Bologna 338; Scheda n. 60 No
Polano Sergio 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 456-457 No
Rossi Piero Ostilio 1991 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-1991 (II ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 153 Si
Touring Club Italiano 1993 Guida d'Italia. Roma Touring Milano 701 No
Moltedo Aida, La Franca Paolina (a cura di) 1995 Disegni di architetture. Schizzi e studi di opere romane dal dopoguerra agli anni Ottanta (catalogo della mostra) Gangemi Roma 92-94 No
Remiddi Gaia, Greco Antonella, Bonavita Antonella, Ferri Paola 2000 Il moderno attraverso Roma. 200 architetture scelte Palombi Roma Scheda n. R192 Si
Rossi Piero Ostilio 2000 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2000 (III ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 153 Si
Masciello Fabia 2001 Accademia di Danimarca Abitare n. 408 170-175 Si
Pasquali Michela (a cura di) 2003 I giardini della diplomazia. Ambasciate e accademie straniere a Roma Electa Milano 147-152 No
Ibler Marianne 2006 Kay Fisker and the Danish Academy in Rome Archipress Aarhus Si
Muratore Giorgio 2007 Roma. Guida all'architettura L'Erma di Bretschneider Roma 86 No
Rossi Piero Ostilio 2012 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2011 (IV ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 153 Si
Lange Bente, Pade Marianne 2018 Scandinavian Modernism in Rome. Kay Fisker and The Danish Academy Quasar Roma Si
Luca Ortelli 2024 Kay Fisker, architetto danese. Casabella n 957 Milano 104 - 107 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta piano terra Pianta piano terra
Vista fronte principale Vista fronte principale
Vista esterna Vista esterna
Vista della biblioteca Vista della biblioteca

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il Lazio
Titolare della ricerca: Università degli studi di Roma
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 27/02/2025

Revisori:

Alberto Coppo 2021

Luciano Antonino Scuderi 2024