EDIFICIO INA CASA SANTA ROSA
Scheda Opera
- Comune: Lecce
- Denominazione: EDIFICIO INA CASA SANTA ROSA
- Indirizzo: Via Adige
- Data: 1956 - 1963
- Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
- Autori principali: Francesco Berarducci
Descrizione
Il quartiere Santa Rosa a Lecce nasce durante il primo settennato (1949-1956) del programma INA-Casa e viene ulteriormente ampliato nel secondo (1956-1963). Mentre la prima porzione del quartiere a nord dell'edificato nasceva all'insegna di un modello tradizionale basato su blocchi di case di piccole dimensioni con particolare al tessuto connettivo di verde e di servizi, l'attività del secondo settennato si contraddistingue per un attenzione alle ricerche dell'abitare collettivo in ambito moderno. Ed è proprio in questo frangente che matura il progetto dell'architetto romana Francesco Berarducci. Noto professionista e accademico, l'architetto Berarducci aveva avuto modo di maturare esperienze sul tema dell'architettura residenziale collaborando con alcuni dei più importanti progettisti dei quartieri romani. Può dunque trasferire gli esiti di questa sua esperienza nel progetto di Lecce. Il suo edificio è una lunga stecca porticata di appartamenti in linea che segue la linea di una delle arterie principali dell'impianto. Le unità, fatta eccezione per i blocchi scala, sono completamente svuotate al pianterreno. Si ergono su un fitto portico di pilotis che filtra lo spazio del quartiere retrostante con la via a scorrimento veloce, creando un rapporto di continuità degli spazi collettivi. Le unità abitative si ripetono con una distribuzione interna semplice e lineare intorno ai vani scala per quattro piani sopra il portico. Dalla volumetrica compatta emergono due sistemi di logge distinte. Più generose verso il fronte Nord che si rivolge alle case basse del quartiere; più contenute nel fronte più urbano e realizzate come piccole fasce plastiche di estrusione del solaio che si piegano nella terminazione. Nei prospetti è chiaramente leggibile la struttura portante, lasciata a vista, nella quale si inseriscono delle membrane di tufo faccia a vista di tamponamento alternate a porzioni di intonaco. L'intervento nel suo complesso è un'interessante riflessione sul tema della casa collettiva e assume ancor più rilievo nel riferirsi esplicitamente ad alcuni degli esempi più nobili dell'esperienza romana dell'INA-Casa.
- Strutture: Cemento armato
- Materiale di facciata: Intonaco e tufo faccia a vista
- Coperture: Piane, latero-cementizie
- Serramenti: Ferro
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Mediocre
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela:
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
-
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Sergio Lenci | 1994 | Francesco Berarducci: testimonianze | Ricerca e Progetto, n.3 | No | ||
Lucio Barbera | 1994 | Francesco Berarducci architetto | Gangemi | Roma | No | |
Convegno dell'Istituto Nazionale di Urbanistica | 2022 | Istituto autonomo per le case popolari della provincia di Lecce. Vent'anni 1939-1959 | No |
Allegati
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC – Segretariato regionale del MiC per la Puglia –Titolare della ricerca: Politecnico di Bari – Dipartimento ArCoD con CSSAr – Centro di Studi per la Storia dell’Architettura
Responsabile scientifico: Antonio Labalestra
Scheda redatta da Davide Franco
creata il 25/09/2022
ultima modifica il 06/02/2025
Revisori:
arch. Antonio Zunno – Soprintendenza