Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RESTAURO DI PALAZZO BUTERA

Scheda Opera

  • Pianta piano terra
  • Pianta piano primo
  • Sezione
  • schizzo della scala nella corte della jacaranda
  • Schizzo della passerella nei locali di piano terra
  • Schizzo della galleria degli acquarelli
  • Fronte sul mare e terrazza
  • Corte delle palme
  • Passerella nei locali di piano terra
  • Caffetteria
  • Biblioteca
  • Galleria dei feudi
  • Sala espositiva
  • Sottotetti
  • Aula studio
  • Comune: Palermo
  • Denominazione: RESTAURO DI PALAZZO BUTERA
  • Indirizzo: Via Butera N. 8
  • Data: 2015 - 2021
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Giovanni Cappelletti
Descrizione

Nel 2016 Francesca e Massimo Valsecchi acquistano Palazzo Butera a Palermo, nel quartiere della Kalsa, per trasformarlo in un centro di ricerca sulle arti contemporanee e per farne la sede della propria collezione aperta al pubblico, ma anche la propria casa.
Il palazzo, costruito a partire dagli ultimi anni del Seicento, aveva assunto nel corso del Settecento una fisionomia compiuta grazie ad interventi promossi da successive generazioni delle famiglia Branciforti, principi di Butera, e si configurava come uno dei più imponenti edifici chiamati a definire la cortina architettonica della città sul mare. Nel corso del Settecento prendeva infatti forma la singolare tipologia edilizia caratterizzata da due piani nobili equivalenti nelle gerarchie degli spazi, il sistema distributivo segnato dallo scalone d’onore e dall’articolazione delle due corti, la grande terrazza-passeggiata sul mare e anche il sistema decorativo con gli affreschi, tra gli altri, di Gioacchino Martorana e Gaspare Fumagalli.
Nel corso dei secoli successivi i cambi delle proprietà, le modifiche legate anche alla necessità di adeguare impianti e funzioni del palazzo e il susseguirsi di usi impropri determinano una serie di trasformazioni e manomissioni che non alterano, tuttavia, la riconoscibilità dell’edificio settecentesco.
Questo è il contesto nel quale si inserisce la decisione di acquistare il palazzo e avviare un progetto e un cantiere che, nel corso di un tempo relativamente breve, riconsegnano l’edificio alla fruizione prevalentemente, ma non esclusivamente, pubblica con l’apertura di un percorso museale, con bookshop e caffetteria, e un centro di ricerca, con foresteria per artisti e studiosi, ma anche con spazi più “privati” connessi all’idea di casa-museo.
Il progetto di rifunzionalizzazione e restauro studiato dall’architetto Giovanni Cappelletti si misura con la necessità di riconoscere e preservare i caratteri dell’architettura settecentesca e al contempo di conferire una nuova identità al palazzo attraverso un accurato progetto del percorso espositivo e dell’allestimento delle opere e grazie all’inserimento di alcuni calibrati elementi di innovazione: i nuovi cancelli in ferro, i portali in ferro e vetro cannettato, le nuove pavimentazioni, interne ed esterne, sempre lievemente distaccate dalla muratura, una scala e una passerella in ferro e vetro retroilluminato collocata nei locali del piano terra, per consentire una visione degli spazi e delle opere da un nuovo punto di vista, un ballatoio in vetro e passerelle per completare il sistema dello scalone e dei percorsi.
Il progetto si sviluppa e si trasforma seguendo le scoperte che il cantiere di restauro rivela e le difficoltà che pone, in un processo che vede il confronto continuo tra committenti e architetto e la loro costante presenza sui luoghi per calibrare soluzioni e relazioni tra architettura, percorso museale, opere d’arte. Artisti come Anne e Patrick Poirier o David Tremlett hanno realizzato installazioni artistiche che dialogano con specifici spazi del palazzo.
In alcuni punti il visitatore è inviato a scoprire alcuni aspetti del palazzo, costruttivi e non, che in origine dovevano rimanere invisibili agli occhi. Cosi il pavimento si trasforma in un piano di vetro a piano terra per inseguire le radici della grande jacaranda che caratterizza uno dei cortili e che nei secoli ha trovato spazio e alimento in canali di raccolta delle acque piovane rivestiti con maioliche; ancora il pavimento si trasforma in vetro al primo piano per svelare l’imponente sistema strutturale in travi di castagno; infine il visitatore viene condotto, attraverso un sistema di percorsi con passerelle in ferro e legno, nei sottotetti, in uno spazio compresso tra il sistema delle grandi capriate in legno e il complesso estradosso delle volte sospese.
Una sapiente alternanza tra interno ed esterno caratterizza il percorso espositivo che conduce il visitatore dai grandi saloni di primo piano alla terrazza sul mare o ancora dai saloni del secondo a un torrino che fa conquistare la visione della città e del palazzo dall’alto, svelando le relazioni tra edificio, città e paesaggio.

Info
  • Progetto: 2015 - 2021
  • Esecuzione: 2016 - 2021
  • Tipologia Specifica: Casa museo e spazi espositivi
  • Committente: Francesca e Massimo Valsecchi
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Residenza nobiliare
  • Destinazione attuale: Museo e casa museo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
srl ATI Gangi impianti Impresa esecutrice Esecuzione NO
Giovanni Cappelletti Progetto architettonico Progetto SI
Giovanni Cappelletti Progetto museografico Progetto NO
Giovanni Cappelletti Direzione lavori Esecuzione NO
Giuseppe Di Natale Progetto Impianti Progetto NO
srl Emmecci Impresa esecutrice Esecuzione NO
Tommaso Garigliano Direzione lavori Esecuzione NO
Marco Giammona Direzione lavori Esecuzione NO
Marco Giammona Progetto strutturale Progetto NO
Marco Giammona Coordinatore Progetto NO
Vittoria Maniscalco Restauratore Esecuzione NO
  • Strutture: muratura portante
  • Materiale di facciata: intonaco
  • Coperture: tetto a falde in legno
  • Serramenti: infissi in legno; portali in ferro e vetro cannettato
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
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Il palazzo, costruito a partire dagli ultimi anni del Seicento, aveva assunto nel corso del Settecento una fisionomia compiuta grazie ad interventi promossi da successive generazioni delle famiglia Branciforti, principi di Butera, e si configurava come uno dei più imponenti edifici chiamati a definire la cortina architettonica della città sul mare. Nel corso del Settecento prendeva infatti forma la singolare tipologia edilizia caratterizzata da due piani nobili equivalenti nelle gerarchie degli spazi, il sistema distributivo segnato dallo scalone d’onore e dall’articolazione delle due corti, la grande terrazza-passeggiata sul mare e anche il sistema decorativo con gli affreschi, tra gli altri, di Gioacchino Martorana e Gaspare Fumagalli. 
Nel corso dei secoli successivi i cambi delle proprietà, le modifiche legate anche alla necessità di adeguare impianti e funzioni del palazzo  e il susseguirsi di usi impropri determinano una serie di trasformazioni e manomissioni che non alterano, tuttavia, la riconoscibilità dell’edificio settecentesco. 
Questo è il contesto nel quale si inserisce la decisione di acquistare il palazzo e avviare un progetto e un cantiere che, nel corso di un tempo relativamente breve, riconsegnano l’edificio alla fruizione prevalentemente, ma non esclusivamente, pubblica con l’apertura di un percorso museale, con bookshop e caffetteria, e un centro di ricerca, con foresteria per artisti e studiosi, ma anche con spazi più “privati” connessi all’idea di casa-museo. 
Il progetto di rifunzionalizzazione e restauro studiato dall’architetto Giovanni Cappelletti si misura con la necessità di riconoscere e preservare i caratteri dell’architettura settecentesca e al contempo di conferire una nuova identità al palazzo attraverso un accurato progetto del percorso espositivo e dell’allestimento delle opere e grazie all’inserimento di alcuni calibrati elementi di innovazione: i nuovi cancelli in ferro, i portali in ferro e vetro cannettato, le nuove pavimentazioni, interne ed esterne, sempre lievemente distaccate dalla muratura, una scala e una passerella in ferro e vetro retroilluminato collocata nei locali del piano terra, per consentire una visione degli spazi e delle opere da un nuovo punto di vista, un ballatoio in vetro e passerelle per completare il sistema dello scalone e dei percorsi.  
Il progetto si sviluppa e si trasforma seguendo le scoperte che il cantiere di restauro rivela e le difficoltà che pone, in un processo che vede il confronto continuo tra committenti e architetto e la loro costante presenza sui luoghi per calibrare soluzioni e relazioni tra architettura, percorso museale, opere d’arte. Artisti come Anne e Patrick Poirier o David Tremlett hanno realizzato installazioni artistiche che dialogano con specifici spazi del palazzo. 
In alcuni punti il visitatore è inviato a scoprire alcuni aspetti del palazzo, costruttivi e non, che in origine dovevano rimanere invisibili agli occhi. Cosi il pavimento si trasforma in un piano di vetro a piano terra per inseguire le radici della grande jacaranda che caratterizza uno dei cortili e che nei secoli ha trovato spazio e alimento in canali di raccolta delle acque piovane rivestiti con maioliche; ancora il pavimento si trasforma in vetro al primo piano per svelare l’imponente sistema strutturale in travi di castagno; infine il visitatore viene condotto, attraverso un sistema di percorsi con passerelle in ferro e legno, nei sottotetti, in uno spazio compresso tra il sistema delle grandi capriate in legno e il complesso estradosso delle volte sospese.
Una sapiente alternanza tra interno ed esterno caratterizza il percorso espositivo che conduce il visitatore dai grandi saloni di primo piano alla terrazza sul mare o ancora dai saloni del secondo a un torrino che fa conquistare la visione della città e del palazzo dall’alto, svelando le relazioni tra edificio, città e paesaggio. 


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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Vincolo architettonico
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 133
  • Particella: 272
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
corte delle palme Scultura Installazione artistica con frammenti lapidei di recupero e lamiera di ferro per le parole Anne e Patrick Poirier Ferro Ottimo
piano primo e secondo - controsoffitti Decorazioni pittoriche disegno astratto David Tremlett Intonaco Ottimo
piano secondo Affresco installazione artistica con disegno geometrico a pavimento e parole su pareti e volta Anne e Patrick Poirier Acciaio Ottimo
piano primo Vetrata installazione artistica con specchi colorati Anne e Patrick Poirier Vetro Ottimo


Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Poirier Anne, Poirier Patrick 2018 Le Stanze delle arti in "Domus", n. 1025 94-101 Si
Nicolin Paola 2018 Manifesta 12. Palazzo Butera. L’Europa e il Mediterraneo in "Domus", n. 1024 20-23 Si
Cappelletti Giovanni, Gulli Claudio (a cura di) 2021 Palazzo Butera. La collezione di Francesca e Massimo Valsecchi. Guida alla visita Fondazione Palazzo Butera, Officine Grafiche Palermo Si
Diana Giusi 2021 Da Oxford e Cambridge, Palazzo Butera piano secondo in "Il Giornale dell’Arte", n. 422 55 Si
Barbera Paola 2021 Rigenerazione attiva/Active regeneration, Giovanni Cappelletti, Palazzo Butera in "Domus", n.1063 14-23 Si
Cappelletti Giovanni 2023 Palazzo Butera Progetto e cantiere Fondazione Palazzo Butera, Officine Grafiche Palermo Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Restauro di palazzo Butera Giovanni Cappelletti Archivio studio professionale Giovanni Cappelletti Elaborati grafici

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta piano terra Pianta piano terra Giovanni Cappelletti
Pianta piano primo Pianta piano primo Giovanni Cappelletti
Sezione Sezione Giovanni Cappelletti
schizzo della scala nella corte della jacaranda schizzo della scala nella corte della jacaranda Giovanni Cappelletti
Schizzo della passerella nei locali di piano terra Schizzo della passerella nei locali di piano terra Giovanni Cappelletti
Schizzo della galleria degli acquarelli Schizzo della galleria degli acquarelli Giovanni Cappelletti
Fronte sul mare e terrazza Fronte sul mare e terrazza Giovanni Cappelletti
Corte delle palme Corte delle palme Michele Nastasi
Passerella nei locali di piano terra Passerella nei locali di piano terra Alberto Ferrero
Caffetteria Caffetteria Alberto Ferrero
Biblioteca Biblioteca Sandro Scalia
Galleria dei feudi Galleria dei feudi Sandro Scalia
Sala espositiva Sala espositiva Sandro Scalia
Sottotetti Sottotetti Alberto Ferrero
Aula studio Aula studio Michele Nastasi

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Palazzo BUTERA Palermo Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Paola Barbera (Università degli studi di Catania)
creata il 08/01/2024
ultima modifica il 22/01/2025