Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SUPERCINEMA GRIVI

Scheda Opera

  • Pianta della prima soluzione di progetto
  • Sezione della prima soluzione di progetto
  • Prospetto della prima soluzione di progetto
  • L'edificio nel contesto urbano
  • La facciata con il volume convesso e l'insegna
  • Gettaglio del partito centrale della facciata con l'insegna
  • La copertura dell'edificio
  • Il foyer con la biglietteria e la scala a doppia forbice sullo sfondo
  • La scala a doppia forbice del foyer in un'immagine d'epoca
  • Il salone delle feste al primo piano
  • Una delle due sale di proiezione dopo la recente ristrutturazione
  • Comune: Enna
  • Denominazione: SUPERCINEMA GRIVI
  • Indirizzo: Piazza Arcangelo Ghisleri N. 5-8
  • Data: 1949 - 1951
  • Tipologia: Edifici per lo spettacolo
  • Autori principali: Carmelo Aloisi
Descrizione

Situato nel cuore del centro storico di Enna, il Supercinema GriVi nasce dall’idea di due imprenditori locali, Carmelo Grillo e Francesco Virlinzi, che già prima del 1941 acquistarono un vasto lotto di terreno nel quartiere della Iudeca, immediatamente alle spalle della piazza del Municipio. Le vicende belliche avranno certamente costretto a posticipare la realizzazione dell’opera che vide la luce solo nel dopoguerra, fra il 1949 e il 1951, anno nel quale il cinematografo venne inaugurato.
Il primo progetto, affidato a Carmelo Aloisi, prolifico architetto catanese e autore del fortunato cinema Odeon nel capoluogo etneo, rivela – persino nel nome – le chiare ascendenze alla precedente stagione prebellica e la permanenza di stilemi linguistici e schemi compositivi déco e novecentisti già praticati dall’autore nella sua composita esperienza progettuale. La realizzazione definitiva comportò alcune variazioni agli impaginati di facciata e la sostituzione della scala a doppia elica con un doppio sistema di scale a forbice. All'esterno l’edificio si connota per l’utilizzo di una bicromia segnata dal rivestimento laterizio associato a larghe campiture di intonaco chiaro. La facciata di ingresso reinterpreta in forme asciutte l’alternanza di elementi concavi e convessi riferibili al repertorio settecentesco catanese, a cui Aloisi aveva attinto anche in passato. Al centro, inquadrata dal lieve risalto delle fasce laterali, una leggera concavità accoglie l’ingresso, sottolineato dalla convessità della breve gradinata di accesso e del pronunciato sporto del balcone, su cui si apre una sequenza di finestre binate sormontate da archivolti. L’altro fronte riprende l’andamento mistilineo nella leggera convessità del compatto partito centrale su cui campeggia la scritta a rilievo “Supercinema GriVI”, al di sopra di un grande finestrone inquadrato da un motivo decorativo geometrico in pietra artificiale. Il volume svettante sul più minuto tessuto edilizio del centro storico è concluso dalla curva estradossata della copertura e l’inserimento urbano, con la convessità del grande partito su cui campeggia l’insegna che accompagna prospetticamente il risvolto dell'edificio sulla piazza, è probabilmente l’aspetto più riuscito dell’intervento.
All’interno, la realizzazione conferma il ripiegamento delle iniziali velleità decorative, che avrebbero dovuto vedere l'intervento di Duilio Cambellotti, verso soluzioni più sobrie, dettate sia dalla congiuntura economica degli anni della ricostruzione, che dalla trasposizione dei modelli cittadini al contesto di un più piccolo capoluogo di provincia. Tuttavia, l’interpretazione di alcune esigenze funzionali, come quella della separazione dei flussi in ingresso e in uscita dagli ambienti del livello superiore, trova esiti anche formalmente interessanti nell’articolazione del doppio blocco delle scale in fondo al foyer. Inoltre, l’utilizzo di moderni materiali per il rivestimento della sala e per il controsoffitto, realizzato in Eraclit, attesta per un verso l’attenzione del progettista verso soluzioni tecnologiche aggiornate e, per l’altro, l’interesse di una committenza attenta a incontrare le esigenze della rifiorente borghesia locale. Non a caso il nuovo cinema divenne un importante punto di aggregazione sociale e culturale, dal momento che il salone ospitava feste e banchetti di nozze, confermando nella molteplicità degli usi il ruolo del cinematografo come polo della mondanità.
Agli aggiornamenti degli anni Sessanta e Settanta, dettati dall’evoluzione della cinematografia, seguì un periodo di forte trasformazione dell’edificio che portò all’utilizzo come discoteca del salone e poi a una lunga chiusura dovuta al mancato adeguamento degli impianti alle nuove normative. Solo nel 2008 il cinema è stato riaperto, dopo una complessiva ristrutturazione che ha dato luogo, fra l'altro, alla creazione di due diverse sale di proiezione.

Info
  • Progetto: 1949 -
  • Esecuzione: 1949 - 1951
  • Tipologia Specifica: Cinema
  • Committente: Carmelo Grillo e Francesco Virlinzi
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Cinema
  • Destinazione attuale: Cinema
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Carmelo Aloisi Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: calcestruzzo di cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco; pietra artificiale; laterizio
  • Coperture: guaina bituminosa
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Il primo progetto, affidato a Carmelo Aloisi, prolifico architetto catanese e autore del fortunato cinema Odeon nel capoluogo etneo, rivela – persino nel nome – le chiare ascendenze alla precedente stagione prebellica e la permanenza di stilemi linguistici e schemi compositivi déco e novecentisti già praticati dall’autore nella sua composita esperienza progettuale. La realizzazione definitiva comportò alcune variazioni agli impaginati di facciata e la sostituzione della scala a doppia elica con un doppio sistema di scale a forbice. All'esterno l’edificio si connota per l’utilizzo di una bicromia segnata dal rivestimento laterizio associato a larghe campiture di intonaco chiaro. La facciata di ingresso reinterpreta in forme asciutte l’alternanza di elementi concavi e convessi riferibili al repertorio settecentesco catanese, a cui Aloisi aveva attinto anche in passato. Al centro, inquadrata dal lieve risalto delle fasce laterali, una leggera concavità accoglie l’ingresso, sottolineato dalla convessità della breve gradinata di accesso e del pronunciato sporto del balcone, su cui si apre una sequenza di finestre binate sormontate da archivolti. L’altro fronte riprende l’andamento mistilineo nella leggera convessità del compatto partito centrale su cui campeggia la scritta a rilievo “Supercinema GriVI”, al di sopra di un grande finestrone inquadrato da un motivo decorativo geometrico in pietra artificiale. Il volume svettante sul più minuto tessuto edilizio del centro storico è concluso dalla curva estradossata della copertura e l’inserimento urbano, con la convessità del grande partito su cui campeggia l’insegna che accompagna prospetticamente il risvolto dell'edificio sulla piazza, è probabilmente l’aspetto più riuscito dell’intervento.
All’interno, la realizzazione conferma il ripiegamento delle iniziali velleità decorative, che avrebbero dovuto vedere l'intervento di Duilio Cambellotti, verso soluzioni più sobrie, dettate sia dalla congiuntura economica degli anni della ricostruzione, che dalla trasposizione dei modelli cittadini al contesto di un più piccolo capoluogo di provincia. Tuttavia, l’interpretazione di alcune esigenze funzionali, come quella della separazione dei flussi in ingresso e in uscita dagli ambienti del livello superiore, trova esiti anche formalmente interessanti nell’articolazione del doppio blocco delle scale in fondo al foyer. Inoltre, l’utilizzo di moderni materiali per il rivestimento della sala e per il controsoffitto, realizzato in Eraclit, attesta per un verso l’attenzione del progettista verso soluzioni tecnologiche aggiornate e, per l’altro, l’interesse di una committenza attenta a incontrare le esigenze della rifiorente borghesia locale. Non a caso il nuovo cinema divenne un importante punto di aggregazione sociale e culturale, dal momento che il salone ospitava feste e banchetti di nozze, confermando nella molteplicità degli usi il ruolo del cinematografo come polo della mondanità.
Agli aggiornamenti degli anni Sessanta e Settanta, dettati dall’evoluzione della cinematografia, seguì un periodo di forte trasformazione dell’edificio che portò all’utilizzo come discoteca del salone e poi a una lunga chiusura dovuta al mancato adeguamento degli impianti alle nuove normative. Solo nel 2008 il cinema è stato riaperto, dopo una complessiva ristrutturazione che ha dato luogo, fra l'altro, alla creazione di due diverse sale di proiezione.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 39
  • Particella: 3286

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Di Cristina Umberto, Trombino Giuseppe 1993 Aloisi Carmelo in Ruggieri Tricoli Maria Clara (a cura di), Luigi Sarullo. Dizionario degli Artisti Siciliani. 1. Architettura, Edizioni Novecento Palermo 11 No
Rizzo Giovanni 2014 Grivi, Supercinema in Godoli Ezio, Mauro Eliana, Ruta Anna Maria, Sessa Ettore (a cura di), L’architettura dei cinematografi in Sicilia, Arianna Geraci Siculo 462-463 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Progetto di costruzione di un locale per pubblici spettacoli. Fondo Ufficio Tecnico del Comune di Enna Carmelo Aloisi Archivio Storico Comunale di Enna Relazione ed elaborati grafici

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta della prima soluzione di progetto Pianta della prima soluzione di progetto Archivio Storico Comunale di Enna
Sezione della prima soluzione di progetto Sezione della prima soluzione di progetto Archivio Storico Comunale di Enna
Prospetto della prima soluzione di progetto Prospetto della prima soluzione di progetto Archivio Storico Comunale di Enna
L'edificio nel contesto urbano L'edificio nel contesto urbano Mario Meli 2024
La facciata con il volume convesso e l'insegna La facciata con il volume convesso e l'insegna Mario Meli 2024
Gettaglio del partito centrale della facciata con l'insegna Gettaglio del partito centrale della facciata con l'insegna www.cinemagrivi.it
La copertura dell'edificio La copertura dell'edificio Mario Meli 2024
Il foyer con la biglietteria e la scala a doppia forbice sullo sfondo Il foyer con la biglietteria e la scala a doppia forbice sullo sfondo www.cinemagrivi.it
La scala a doppia forbice del foyer in un'immagine d'epoca La scala a doppia forbice del foyer in un'immagine d'epoca www.cinemagrivi.it
Il salone delle feste al primo piano Il salone delle feste al primo piano www.cinemagrivi.it
Una delle due sale di proiezione dopo la recente ristrutturazione Una delle due sale di proiezione dopo la recente ristrutturazione www.cinemagrivi.it

Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Maria Rosaria Vitale (Università degli studi di Catania)
creata il 15/02/2024
ultima modifica il 22/01/2025