Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE

Scheda Opera

  • Pianta coperture
  • Pianta piano terreno arredata
  • Pianta piano inferiore arredata
  • Prospetti dell'opera
  • Sezioni dell'opera
  • Veduta prospettica
  • Vista d'esterno - Ingresso principale
  • Dettaglio elementi strutturali
  • Dettaglio pareti perimetrali in calcestruzzo armato
  • Vista d'interno allestimento museale
  • Dettaglio rampa di collegamento
  • Vista d'interno piano inferiore
  • Dettaglio costoloni lignei
  • Comune: Caltanissetta
  • Località: Contrada Santo Spirito
  • Denominazione: MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE
  • Indirizzo: via Santo Spirito 24
  • Data: 1980 - 2006
  • Tipologia: Musei e Aree archeologiche
  • Autori principali: Franco Minissi
Descrizione

Il Museo Archeologico Regionale di Caltanissetta, originariamente denominato Civico e sito in un piccolo edificio degli anni ’30 in centro città, risiede dalla sua inaugurazione del 2006 in una architettura contemporanea ideata dall’architetto Franco Minissi tra il 1982 e il 1997, in un’area contigua all'Abbazia normanna di Santo Spirito.
Sebbene il progetto originario comprendesse la previsione della concezione espositiva, con precise disposizioni per teche e pannelli rispetto agli spazi interni, quale espressione della formazione museografica del progettista che riteneva il contenitore strettamente connesso e asservito al contenuto, ad essere realizzato, forse per i tempi diacronici fra esecuzione e allestimento, è stato, con la sua cifra stilistica, il solo organismo architettonico.
L’edificio si articola su due piani a pianta esagonale, con una appendice laterale composta da ulteriori due triangoli equilateri. In ragione del dislivello presente nel terreno di sedime, l’ingresso principale avviene al livello superiore (quota +0.25 m) dove servizi di accoglienza immettono in un percorso anulare che ospita preziose collezioni archeologiche permanenti, ordinate sia per cronologia che per localizzazione territoriale. Una piccola zona filtro all’inizio dell’allestimento museale consente l’accesso agli uffici riservati allo staff di direzione e ad una rampa che porta al piano inferiore (quota –3.05 m). Questo livello, con ulteriore ingresso indipendente, introduce in uno spazio anulare a doppia altezza destinato in origine a simulazioni plastiche di scavi, contornato da zone di deposito e laboratori per il restauro dei reperti; lo spazio centrale (quota – 4,65), raggiungibile tramite pochi gradini e in origine sede di una biblioteca dismessa negli anni, è sovrastato da una cupola emisferica a costoloni in legno, siffatta per guadagnare un’altezza utile al suo interno, per non bloccare l’ingresso della luce dall’alto e per assolvere al compito di protezione anticaduta.
Nello spazio compreso entro la rampa si trova un’area destinata, nell’ideazione primitiva, ad attività didattiche e di esposizioni temporanee, che transita verso una sala conferenze con retro-servizi di proiezione.
In corrispondenza ai vertici sia del corpo esagonale che di quello annesso, sono disposti piloni circolari cavi che insieme ad un analogo centrale, disegnano le maglie strutturali triangolari di copertura, otto in tutto. Quelle del corpo centrale sono delimitate da una trave di bordo a cassone con appoggio sulle colonne esterne e da due radiali che convergono sulla colonna centrale; all'interno, un reticolato di travi, con sezione triangolare, forma aree più piccole che alloggiano i lucernari per la luce naturale e integrano i supporti per la luce artificiale. Analoga la struttura delle due maglie triangolari contigue con tre travi a cassone di perimetro e uguale frammentazione interna.
L’intera struttura, realizzata con elementi prefabbricati, è in calcestruzzo armato a faccia vista così come lo sono le porzioni opache delle pareti perimetrali verticali arretrate rispetto alle colonne; altrimenti, le porzioni trasparenti sono segnate all’esterno da schermature solari in tubolari metallici verticali, forse intervento successivo non ritrovandosi negli elaborati di progetto. Le pavimentazioni, in legno chiaro sopra e in porfido sotto, esaltano i reperti esposti.
L’architettura nella sua interezza mostra la firma di Franco Minissi, presente in altre sue opere, che lascia trasparire la “spartanità” delle strutture nella calotta lignea a spicchi, nella trama del reticolato spaziale cementizio, nella scelta di sistemi costruttivi imponenti e privi di finiture, per esaltare una sincerità costruttiva che coincide con una marcata volontà compositiva.
Attualmente sono in corso lavori di adeguamento impiantistico.

Info
  • Progetto: 1980 - 1997
  • Esecuzione: - 2006
  • Tipologia Specifica: Museo regionale interdisciplinare
  • Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
  • Destinazione originaria: Museo archeologico regionale
  • Destinazione attuale: Museo archeologico regionale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Maurizio Governale Collaboratore Progetto NO
Franco Minissi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=32028 SI
Claudio Suri Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: colonne cave in calcestruzzo armato prefabbricato; reticolato piano di travi in calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: setti in calcestruzzo a faccia vista
  • Coperture: lucernari in vetro fra l'ordito di travi in calcestruzzo armato
  • Serramenti: infissi in alluminio
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Discreto
  • Stato Serramenti: Discreto

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L’edificio si articola su due piani a pianta esagonale, con una appendice laterale composta da ulteriori due triangoli equilateri. In ragione del dislivello presente nel terreno di sedime, l’ingresso principale avviene al livello superiore (quota +0.25 m) dove servizi di accoglienza immettono in un percorso anulare che ospita preziose collezioni archeologiche permanenti, ordinate sia per cronologia che per localizzazione territoriale. Una piccola zona filtro all’inizio dell’allestimento museale consente l’accesso agli uffici riservati allo staff di direzione e ad una rampa che porta al piano inferiore (quota –3.05 m). Questo livello, con ulteriore ingresso indipendente, introduce in uno spazio anulare a doppia altezza destinato in origine a simulazioni plastiche di scavi, contornato da zone di deposito e laboratori per il restauro dei reperti; lo spazio centrale (quota – 4,65), raggiungibile tramite pochi gradini e in origine sede di una biblioteca dismessa negli anni, è sovrastato da una cupola emisferica a costoloni in legno, siffatta per guadagnare un’altezza utile al suo interno, per non bloccare l’ingresso della luce dall’alto e per assolvere al compito di protezione anticaduta. 
Nello spazio compreso entro la rampa si trova un’area destinata, nell’ideazione primitiva, ad attività didattiche e di esposizioni temporanee, che transita verso una sala conferenze con retro-servizi di proiezione.
In corrispondenza ai vertici sia del corpo esagonale che di quello annesso, sono disposti piloni circolari cavi che insieme ad un analogo centrale, disegnano le maglie strutturali triangolari di copertura, otto in tutto. Quelle del corpo centrale sono delimitate da una trave di bordo a cassone con appoggio sulle colonne esterne e da due radiali che convergono sulla colonna centrale; all'interno, un reticolato di travi, con sezione triangolare, forma aree più piccole che alloggiano i lucernari per la luce naturale e integrano i supporti per la luce artificiale. Analoga la struttura delle due maglie triangolari contigue con tre travi a cassone di perimetro e uguale frammentazione interna.
L’intera struttura, realizzata con elementi prefabbricati, è in calcestruzzo armato a faccia vista così come lo sono le porzioni opache delle pareti perimetrali verticali arretrate rispetto alle colonne; altrimenti, le porzioni trasparenti sono segnate all’esterno da schermature solari in tubolari metallici verticali, forse intervento successivo non ritrovandosi negli elaborati di progetto. Le pavimentazioni, in legno chiaro sopra e in porfido sotto, esaltano i reperti esposti.
L’architettura nella sua interezza mostra la firma di Franco Minissi, presente in altre sue opere, che lascia trasparire la “spartanità” delle strutture nella calotta lignea a spicchi, nella trama del reticolato spaziale cementizio, nella scelta di sistemi costruttivi imponenti e privi di finiture, per esaltare una sincerità costruttiva che coincide con una marcata volontà compositiva. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 90
  • Particella: 919

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Vivio Beatrice 2010 Franco Minissi. Musei e restauri. La trasparenza come valore Gangemi Editore Roma No
De Conciliis Nadia 2022 L'Archivio Minissi nelle carte dell'Archivio Centrale dello Stato in Marson Stefano, Pogliani Paola (a cura di), Franco Minissi: il museografo, l’architetto e gli allestimenti del Museo Civico di Viterbo, Edifir Firenze 89-98 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Caltanissetta Museo Archeologico in località Santo Spirito (1980). Fondo Minissi Franco Minissi Archivio Centrale dello Stato, Roma Elaborati di progetto e relazioni di cantiere, scansioni digitali di originali

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta coperture Pianta coperture Archivio Centrale dello Stato, Roma
Pianta piano terreno arredata Pianta piano terreno arredata Archivio Centrale dello Stato, Roma
Pianta piano inferiore arredata Pianta piano inferiore arredata Archivio Centrale dello Stato, Roma
Prospetti dell'opera Prospetti dell'opera Archivio Centrale dello Stato, Roma
Sezioni dell'opera Sezioni dell'opera Archivio Centrale dello Stato, Roma
Veduta prospettica Veduta prospettica Archivio Centrale dello Stato, Roma
Vista d'esterno - Ingresso principale Vista d'esterno - Ingresso principale Ornella Fiandaca
Dettaglio elementi strutturali Dettaglio elementi strutturali Ornella Fiandaca
Dettaglio pareti perimetrali in calcestruzzo armato Dettaglio pareti perimetrali in calcestruzzo armato Ornella Fiandaca
Vista d'interno allestimento museale Vista d'interno allestimento museale Ornella Fiandaca
Dettaglio rampa di collegamento Dettaglio rampa di collegamento Ornella Fiandaca
Vista d'interno piano inferiore Vista d'interno piano inferiore Ornella Fiandaca
Dettaglio costoloni lignei Dettaglio costoloni lignei Ornella Fiandaca

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Regione Sicilia - Parchi archeologici Visualizza
SAN - Archivi degli architetti Visualizza
Archivio Centrale dello Stato - Fondo Minissi Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Franco Minissi Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Ornella Fiandaca (Università degli studi di Messina)
creata il 19/02/2024
ultima modifica il 22/01/2025