Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CEMENTIFICIO DELLA SOCIETÀ ABCD

Scheda Opera

  • Ragusa. Cementifico ABCD, pubblicità
  • Stabilimento ABCD
  • Esterno dell’edificio “Linde” della fabbrica di Ragusa
  • Interni dell’edificio “Linde” della fabbrica di Ragusa
  • Complesso ABCD
  • Scala per una base del forno, veduta esterna.
  • Comune: Ragusa
  • Denominazione: CEMENTIFICIO DELLA SOCIETÀ ABCD
  • Indirizzo: Strada Comunale Tabuna Tondo, 97100
  • Data: 1952 - 1958
  • Tipologia: Edifici per attività produttive
  • Autori principali: Riccardo Morandi
Descrizione

La Società italiana "Asfalti bitumi catrami e derivati" ABCD viene fondata il 15 dicembre 1917 dall’ingegner Andrea La Porta, con capitali in parte dello Stato; la società aveva direzione e amministrazione con sede a Roma e stabilimenti e miniere a Ragusa in Contrada Tabuna. Negli anni cambiò più volte denominazione ed attività finché nel 1951 non passò sotto il controllo dalla Calcementi di Segni, società romana; l’azienda fu la prima in Italia ad abbinare la produzione dell’asfalto con quella del cemento. I primi rapporti di Riccardo Morandi con la Sicilia sono legati a questo stabilimento nel territorio ragusano che rappresenta il caso di una committenza esterna ai confini dell’isola che porta con sé oltre che gli investitori anche i progettisti.
La Calci e Cementi di Segni affida a Riccardo Morandi la progettazione dei due cementifici di Scafa San Valentino a Pescara nel 1951 e di Ragusa nel 1952-53; nel periodo dal 1° febbraio 1952 al 31 marzo 1953, si susseguirono i lavori per la costruzione del cementificio ed in un secondo momento, nel 1958-59, accanto a quest’ultimo, venne aggiunto lo stabilimento per la produzione di polietilene. In questa epoca, quindi, l’industrializzazione nell’area ragusana risulta avere un duplice sviluppo: uno legato alla produzione di asfalto e cemento, l’altro all'ambito dello sfruttamento del petrolio e alla petrolchimica.
L'innovazione tecnologica e la coerenza compositiva sono caratteristiche del cementificio che vengono sottolineate dallo stesso Riccardo Morandi: “Lo stabilimento di concezione modernissima è costituito da un complesso di edifici legato ad un pensiero architettonicamente unitario. Alcune parti del complesso sono munite di strutture resistenti particolarmente espressive, specialmente in quei casi in cui si sono dovuti risolvere interessanti problemi statici “ (Imbesi,1991, p. 162).
Il progetto di Morandi per il cementificio ABCD si caratterizza per gli elementi di innovazione e sperimentazione tecnologica, proseguendo nella direzione delle precedenti esperienze di ricerca tecnica e formale iniziate da Morandi con gli stabilimenti industriali costruiti a Colleferro negli anni immediatamente successivi al conflitto mondiale e continuati nella progettazione del cementificio di Scafa San Valentino a Pescara.
Nella distribuzione planimetrica dello stabilimento è possibile leggere la razionalità del processo produttivo, con i suoi aspetti tecnici, che si riflette nella forma della struttura pensata per soddisfare ed armonizzate le più disparate esigenze. La collocazione degli edifici è definita dalle esigenze imposte dal cantiere, dalle differenti forme e volumi determinati dai diversi vincoli di ingombro dei macchinari e delle apparecchiature necessarie; queste esigenze, però, non hanno impedito di raggiungere risultati notevoli in organicità e chiarezza compositiva.
Tutti gli edifici sono in calcestruzzo armato, con strutture portanti principali estremante leggere, frutto di calcoli avanzati; telai semplici e incrociati risolvono il problemi dei grandi ambienti di lavorazione chiusi da grigliati lamellari di rilevante effetto plastico.
All’interno dello stabilimento, costituito da un complesso di edifici, è possibile distinguere: l’edificio Linde, l’hangar per le materie prime, la ciminiera, i silos per miscela cruda e le basi del forno.
Hangar per le materie prime: si tratta di una costruzione della lunghezza di 100 m, scandita da portali in cemento armato incastrati al piede, della luce di 23 m e dell’altezza di 20 m. A 16,50 m dal suolo corrono due travi porta-binario, calcolate per sopportare un carroponte della portata di tonnellate 80 ad alta velocità. Le strutture debbono sopportare tutte le notevoli sollecitazioni dinamiche del carroponte e per questa ragione sono stati irrigidite in alto da strutture oblique. La copertura è eseguita con laterizi armati. Le pareti sono di mattoni in vista.
La ciminiera: alta 63 m, è costituita da una base ottagonale di calcestruzzo armato con pannelli di mattoni a vista. Il diametro del cerchio circoscritto alla struttura risulta di 6,60 m alla base e di 3,30 in sommità. Il modulo di 2 m si ripete nella partizione orizzontale della ciminiera. La rastremazione avviene in modo graduale suddividendo il volume in tre parti: la prima di 22 m, la seconda di 20 e la terza di 23 m. L’interno presenta una contro fodera di mattoni refrattari, sopportata anch’essa dalla struttura di calcestruzzo armato.
Silos per la miscela cruda: si tratta di un silos a pianta circolare del diametro esterno di 10,60 m e dell’altezza di 18,50. Per ragioni funzionali esso poggia a terra soltanto tramite 5 pilastri, profilati in maniera speciale.
Forno Rotativo: Il grande forno rotativo poggia a terra per il tramite di quattro basi costituite da altrettante incastellature di calcestruzzo armato. Si accede alla sommità di ciascuna base mediante una sinuosa scala in cemento a faccia vista che doveva essere progettata quanto più possibile indipendente, data la presenza di vibrazioni. Tutte le strutture sono state eseguite con calcestruzzo di cemento ad alta resistenza, armato con barre tonde di acciaio semiduro. Le membrature resistenti sono tutte a vista, come le murature di chiusura di mattoni .




Info
  • Progetto: 1952 - 1958
  • Esecuzione: 1952 - 1958
  • Tipologia Specifica: Cementificio
  • Committente: Società Calci e Cementi ABCD
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: Stabilimento industriale per le produzione del cemento
  • Destinazione attuale: Cementificio Colacem Spa
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Riccardo Morandi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=134761 SI
  • Strutture: calcestruzzo armato, laterizi
  • Materiale di facciata: calcestruzzo armato, laterizi
  • Coperture: calcestruzzo armato, laterizio armato
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Discreto
  • Stato Materiale di facciata: Discreto
  • Stato Coperture: Discreto
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La Calci e Cementi di Segni affida a Riccardo Morandi la progettazione dei due cementifici di Scafa San Valentino a Pescara nel 1951 e di Ragusa nel 1952-53; nel periodo dal 1° febbraio 1952 al 31 marzo 1953, si susseguirono i lavori per la costruzione del cementificio ed in un secondo momento, nel 1958-59, accanto a quest’ultimo, venne aggiunto lo stabilimento per la produzione di polietilene. In questa epoca, quindi, l’industrializzazione nell’area ragusana  risulta avere un duplice sviluppo: uno legato alla produzione di asfalto e cemento, l’altro all'ambito dello sfruttamento del petrolio e alla petrolchimica. 
L'innovazione tecnologica e la coerenza compositiva sono caratteristiche del cementificio che vengono sottolineate dallo stesso Riccardo Morandi: “Lo stabilimento di concezione modernissima è costituito da un complesso di edifici legato ad un pensiero architettonicamente unitario. Alcune parti del complesso sono munite di strutture resistenti particolarmente espressive, specialmente in quei casi in cui si sono dovuti risolvere interessanti problemi statici “ (Imbesi,1991, p. 162).
Il progetto di Morandi per il cementificio ABCD  si caratterizza per gli elementi di innovazione e sperimentazione tecnologica, proseguendo nella direzione delle precedenti esperienze di ricerca tecnica e formale iniziate da Morandi con gli stabilimenti industriali costruiti a Colleferro negli anni immediatamente successivi al conflitto mondiale e continuati nella progettazione del cementificio di Scafa San Valentino a Pescara.
Nella distribuzione planimetrica dello stabilimento è possibile leggere la razionalità del processo produttivo, con i suoi aspetti tecnici, che si riflette nella forma della struttura pensata per soddisfare ed armonizzate le più disparate esigenze. La collocazione degli edifici è definita dalle esigenze imposte dal cantiere, dalle differenti forme e volumi  determinati  dai diversi vincoli di ingombro dei macchinari e delle apparecchiature necessarie; queste esigenze, però, non hanno impedito di raggiungere risultati notevoli in organicità e chiarezza compositiva. 
Tutti gli edifici sono in calcestruzzo armato, con strutture portanti principali estremante leggere, frutto di calcoli avanzati;  telai semplici e incrociati risolvono il problemi dei grandi ambienti di lavorazione chiusi da grigliati lamellari di rilevante effetto plastico. 
All’interno dello stabilimento, costituito da un complesso di edifici, è possibile distinguere: l’edificio Linde, l’hangar per le materie prime, la ciminiera, i silos per miscela cruda e le basi del forno.  
Hangar per le materie prime: si tratta di una costruzione della lunghezza di 100 m, scandita da portali in cemento armato incastrati al piede, della luce di 23 m e dell’altezza di 20 m.  A 16,50 m dal suolo corrono due travi porta-binario, calcolate per sopportare un carroponte della portata di tonnellate 80 ad alta velocità. Le strutture debbono sopportare tutte le notevoli sollecitazioni dinamiche del carroponte e per questa ragione sono stati irrigidite in alto da strutture oblique. La copertura è eseguita con laterizi armati. Le pareti sono di mattoni in vista.
La ciminiera: alta 63 m, è costituita da una base ottagonale di calcestruzzo armato con pannelli di mattoni a vista. Il diametro del cerchio circoscritto alla struttura risulta di 6,60 m alla base e di 3,30 in sommità. Il modulo di 2 m si ripete nella partizione orizzontale della ciminiera. La rastremazione avviene in modo graduale suddividendo il volume in tre parti: la prima di 22 m, la seconda di 20 e la terza di 23 m. L’interno presenta una contro fodera di mattoni refrattari, sopportata anch’essa dalla struttura di calcestruzzo armato. 
Silos per la miscela cruda: si tratta di un silos a pianta circolare del diametro esterno di 10,60 m e dell’altezza di 18,50. Per ragioni funzionali esso poggia a terra soltanto tramite 5 pilastri, profilati in maniera speciale.
Forno Rotativo: Il grande forno rotativo poggia a terra per il tramite di quattro basi costituite da altrettante incastellature di calcestruzzo armato. Si accede alla sommità di ciascuna base mediante una sinuosa scala in cemento a faccia vista che doveva essere progettata quanto più possibile indipendente, data la presenza di vibrazioni. Tutte le strutture sono state eseguite con calcestruzzo di cemento ad alta resistenza, armato con barre tonde di acciaio semiduro. Le membrature resistenti sono tutte a vista, come  le murature di chiusura di mattoni . 





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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 122
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Morandi Riccardo 1954 Cementeria della Società A.B.C.D. di Ragusa, Sicilia in Morandi Riccardo, Piccinato Luigi, Strutture di calcestruzzo armato e di calcestruzzo precompresso, Libreria Dedalo Roma 37-40 Si
Boaga Giorgio, Boni Benito 1962 Riccardo Morandi Edizioni di Comunità Milano 107 Si
Cetica Pier Angelo (a cura di) 1985 Riccardo Morandi ingegnere italiano Alinea Editrice Firenze No
Imbesi Giuseppe, Morandi Maurizio, Moschini Francesco (a cura di) 1991 Riccardo Morandi. Innovazione, tecnologia, progetto Gangemi editore Roma 162, 363 No
Scolaro Glenda 2011 Architettura e industria nel dopoguerra in Sicilia: nuovi paesaggi urbani in "Lexicon. Storie e architettura in Sicilia e nel Mediterraneo", n. 12, Studi sul secondo Novecento, Edizioni Caracol Palermo 57-58 No
La Rosa Giovanni 2019 Dalla A.B.C.D. alla Purfina. Riferimenti sociali dalle origini ragusane alla raffineria ai margini della metropoli romana Tracce storiche Roma 19-21 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Stabilimento Calcementi Ragusa (1952 - 1959),busta 134-136. Fondo Riccardo Morandi Riccardo Morandi Archivio Centrale dello Stato, Roma Elaborati di progetto

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Ragusa. Cementifico ABCD, pubblicità Ragusa. Cementifico ABCD, pubblicità «Giornale di Sicilia», anni cinquanta
Stabilimento ABCD Stabilimento ABCD
Esterno dell’edificio “Linde” della fabbrica di Ragusa Esterno dell’edificio “Linde” della fabbrica di Ragusa Boaga,Boni "Riccardo Morandi", 1962
Interni dell’edificio “Linde” della fabbrica di Ragusa Interni dell’edificio “Linde” della fabbrica di Ragusa Boaga,Boni "Riccardo Morandi",1962
Boaga,Boni "Riccardo Morandi",1962
Complesso ABCD Complesso ABCD
Scala per una base del forno, veduta esterna. Scala per una base del forno, veduta esterna. G. Imbesi, M. Morandi, F. Moschini, Riccardo Morandi. Innovazione, tecnologia, progetto, Roma 1991

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Fondo Riccardo Morandi Visualizza
dizionario biografico Treccani Visualizza
Siusa Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Giorgia Strano
creata il 20/02/2024
ultima modifica il 22/01/2025