Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RESTAURO PALAZZO BRANCIFORTE

Scheda Opera

  • Ingresso su Largo Gae Aulenti
  • Veduta dell'atrio
  • Veduta dell'atrio
  • Dettaglio dell'atrio
  • Veduta della cavallerizza
  • Veduta della cavallerizza con i nuovi sistemi espositivi
  • Veduta della cavallerizza con i nuovi sistemi espositivi
  • Veduta di dettaglio del consolidamento delle colonne della cavallerizza
  • Veduta del corridoio-galleria al primo piano
  • Veduta del corridoio-galleria al primo piano
  • Veduta della biblioteca
  • Veduta della biblioteca
  • Veduta della biblioteca
  • Veduta dal ballatoio della biblioteca
  • Veduta del soffitto della biblioteca
  • Veduta della scala nella biblioteca
  • Veduta dell'allestimento delle collezioni nelle sale della biblioteca
  • Veduta dell'allestimento delle collezioni nelle sale della biblioteca
  • Veduta del Monte dei pegni
  • Veduta di dettaglio delle strutture lignee del Monte dei pegni
  • Comune: Palermo
  • Località: Quartiere della Loggia
  • Denominazione: RESTAURO PALAZZO BRANCIFORTE
  • Indirizzo: Largo Gae Aulenti N.2
  • Data: 2007 - 2012
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Gae Aulenti, Marco Buffoni, Francesca Fenaroli, Vittoria Massa
Descrizione

Nel 2007 la Fondazione Banco di Sicilia, poi Fondazione Sicilia, incarica lo studio Gae Aulenti Architetti Associati, del progetto di restauro di Palazzo Branciforte nel centro storico di Palermo. L’intervento ha riguardato il restauro, il consolidamento e la rifunzionalizzazione del palazzo, edificio nobiliare risalente agli ultimi decenni del Cinquecento la cui compagine originale è stata fortemente alterata nel tempo dal degrado e dall’incuria. Il progetto ha previsto la trasformazione del palazzo in centro polifunzionale, con la creazione di nuovi spazi tra i quali una zona per le esposizioni, una biblioteca, una sala conferenze e uffici per la direzione e il personale, rispettando le caratteristiche morfologiche dell’edificio e dando risalto agli elementi architettonici esistenti più significativi.
Un ampliamento, avvenuto verso la metà del XVII secolo, ha conferito al palazzo l’attuale configurazione planimetrica quadrangolare, inglobando nel nucleo originario un’adiacente strada e i corpi di fabbrica dell’isolato attiguo a essa. I progettisti hanno liberato la strada interna, che oggi collega via Bara all’Olivella a via Seminario, dagli ambienti che nel tempo l’avevano occupata, trasformandola nell’elemento distributivo principale delle diverse aree del palazzo.
Nell’ala a ovest, dove si trovava il grande ambiente della Cavallerizza, è stata realizzata una sala espositiva con biglietteria, bookshop e servizi igienici, e sono state restaurate le antiche colonne in marmo grigio di Billiemi, alcune delle quali, in cattive condizioni, sono state integrate con colonne metalliche. La sala espositiva conserva oggi la collezione archeologica della Fondazione Sicilia.
Nel lato opposto alla Cavallerizza sono stati collocati il ristorante e la caffetteria che ospitano vetrine espositive con una collezione di maioliche antiche, di proprietà della Fondazione. Nell’ala a est dell’edificio troviamo la sala conferenze e più a sud l’area ristorazione, intervallate dalla presenza del cortile del palazzo. Liberato e recuperato nella sua funzione è stato pensato come un giardino segreto, ispirato dalle origine arabe del quartiere in cui è situato il palazzo. Sul cortile si affacciano delle logge, delle quali quella a sud è stata ricostruita con un linguaggio completamente nuovo. Al primo piano si trova la biblioteca, un ambiente a doppia altezza ricavato dalla demolizione del solaio esistente, che ospita una collezione libraria di circa 50.000 volumi. Per accedere ai ballatoi, che consentono la consultazione dei libri sugli scaffali più alti, è stata realizzata una scala a chiocciola all’interno un corpo cilindrico in legno dipinto di colore verde. Sul soffitto della sala lettura campeggia un affresco su pannello dell’artista Ignazio Moncada.
Dalla biblioteca, una loggia attraversa la strada interna e conduce al primo piano dell’ala ovest occupata, sin dai primi anni dell’Ottocento, dalla Casa dei Pegni, denominata Monte Santa Rosalia. Si tratta di una serie di ambienti a doppia altezza caratterizzati da scaffalature e passerelle in legno che sono state restaurate e consolidate, conservandone il loro aspetto originale.

Info
  • Progetto: 2007 -
  • Esecuzione: - 2012
  • Tipologia Specifica: Centro culturale polifunzionale
  • Committente: Fondazione Banco Sicilia
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Residenza nobiliare
  • Destinazione attuale: Centro culturale polifunzionale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Gae Aulenti Progetto di restauro Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21154 SI
Sisto Bosco Progetto Impianti Progetto NO
Marco Buffoni Progetto di restauro Progetto https://www.gaeaulentiarchitettiassociati.com/marco-buffoni SI
Piero Castiglioni Progetto illuminotecnico Progetto NO
Gaspare Francesco Ciaccio Progetto strutturale Progetto NO
Antonino Di Bella Progetto Impianti Progetto NO
Francesca Fenaroli Progetto di restauro Progetto https://www.gaeaulentiarchitettiassociati.com/francesca-fenaroli SI
Vittoria Massa Progetto di restauro Progetto https://www.gaeaulentiarchitettiassociati.com/vittoria-massa SI
Sergio Rappa Progetto Impianti Progetto NO
Gianni Rizzari Progetto strutturale Progetto NO
Renato Vitaliani Direzione lavori Esecuzione NO
  • Strutture: pietra arenaria; legno; latero-cemento; calcestruzzo
  • Materiale di facciata: intonaco; pietra arenaria; vetro; acciaio
  • Coperture: tetto a falde in legno lamellare, piatti metallici e coppi
  • Serramenti: infissi in legno; infissi in metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Un ampliamento, avvenuto verso la metà del XVII secolo, ha conferito al palazzo l’attuale configurazione planimetrica quadrangolare, inglobando nel nucleo originario un’adiacente strada e i corpi di fabbrica dell’isolato attiguo a essa. I progettisti hanno liberato la strada interna, che oggi collega via Bara all’Olivella a via Seminario, dagli ambienti che nel tempo l’avevano occupata, trasformandola nell’elemento distributivo principale delle diverse aree del palazzo. 
Nell’ala a ovest, dove si trovava il grande ambiente della Cavallerizza, è stata realizzata una sala espositiva con biglietteria, bookshop e servizi igienici, e sono state restaurate le antiche colonne in marmo grigio di Billiemi, alcune delle quali, in cattive condizioni, sono state integrate con colonne metalliche. La sala espositiva conserva oggi la collezione archeologica della Fondazione Sicilia.
Nel lato opposto alla Cavallerizza sono stati collocati il ristorante e la caffetteria che ospitano vetrine espositive con una collezione di maioliche antiche, di proprietà della Fondazione. Nell’ala a est dell’edificio troviamo la sala conferenze e più a sud l’area ristorazione, intervallate dalla presenza del cortile del palazzo. Liberato e recuperato nella sua funzione è stato pensato come un giardino segreto, ispirato dalle origine arabe del quartiere in cui è situato il palazzo. Sul cortile si affacciano delle logge, delle quali quella a sud è stata ricostruita con un linguaggio completamente nuovo. Al primo piano si trova la biblioteca, un ambiente a doppia altezza ricavato dalla demolizione del solaio esistente, che ospita una collezione libraria di circa 50.000 volumi. Per accedere ai ballatoi, che consentono la consultazione dei libri sugli scaffali più alti, è stata realizzata una scala a chiocciola all’interno un corpo cilindrico in legno dipinto di colore verde. Sul soffitto della sala lettura campeggia un affresco su pannello dell’artista Ignazio Moncada. 
Dalla biblioteca, una loggia attraversa la strada interna e conduce al primo piano dell’ala ovest occupata, sin dai primi anni dell’Ottocento, dalla Casa dei Pegni, denominata Monte Santa Rosalia. Si tratta di una serie di ambienti a doppia altezza caratterizzati da scaffalature e passerelle in legno che sono state restaurate e consolidate, conservandone il loro aspetto originale.

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  • Vincolo: Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 128
  • Particella: 592
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
soffitto biblioteca Affresco soggetto astratto Ignazio Moncada Affresco Buono


Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Puglisi Giovanni 2012 Palazzo Branciforte Sellerio Palermo Si
Bajamonte Carmelo 2012 Il recupero di Palazzo Branciforte. Da residenza nobiliare a luogo di lacrime e di incerte speranze Edizioni Kalos Palermo Si
Spatafora Francesca, Volpe Giuliano 2012 Palazzo Branciforte. Il volto nuovo di Palermo in "Archeologia Viva", n. 156 Roma 22-33 Si
Galli Antonella 2012 Palazzo Branciforte Mondadori Milano 171 Si
Pierro Lucia, Scarpinato Marco 2012 Se un monte di pietà diventa un polo culturale in "Il Giornale dell’architettura", n. 106 Torino 2 Si
Montana Sabina 2020 Dati sulla genesi di una residenza aristocratica a Palermo alla fine del XVI secolo: palazzo Branciforte Caracol Palermo 69-74 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Restauro di Palazzo Branciforte a Palermo Gae Aulenti Archivio Gae Aulenti Elaborati grafici di progetto, documentazione fotografica

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Ingresso su Largo Gae Aulenti Ingresso su Largo Gae Aulenti Fabio Savagnone 2024
Veduta dell'atrio Veduta dell'atrio Fabio Savagnone 2024
Veduta dell'atrio Veduta dell'atrio Fabio Savagnone 2024
Dettaglio dell'atrio Dettaglio dell'atrio Fabio Savagnone 2024
Veduta della cavallerizza Veduta della cavallerizza Fabio Savagnone 2024
Veduta della cavallerizza con i nuovi sistemi espositivi Veduta della cavallerizza con i nuovi sistemi espositivi Fabio Savagnone 2024
Veduta della cavallerizza con i nuovi sistemi espositivi Veduta della cavallerizza con i nuovi sistemi espositivi Fabio Savagnone 2024
Veduta di dettaglio del consolidamento delle colonne della cavallerizza Veduta di dettaglio del consolidamento delle colonne della cavallerizza Alessia Garozzo 2025
Veduta del corridoio-galleria al primo piano Veduta del corridoio-galleria al primo piano Alessia Garozzo 2025
Veduta del corridoio-galleria al primo piano Veduta del corridoio-galleria al primo piano Fabio Savagnone 2024
Veduta della biblioteca Veduta della biblioteca Alessia Garozzo 2025
Veduta della biblioteca Veduta della biblioteca Alessia Garozzo 2025
Veduta della biblioteca Veduta della biblioteca Alessia Garozzo 2025
Veduta dal ballatoio della biblioteca Veduta dal ballatoio della biblioteca Alessia Garozzo 2025
Veduta del soffitto della biblioteca Veduta del soffitto della biblioteca Alessia Garozzo 2025
Veduta della scala nella biblioteca Veduta della scala nella biblioteca Alessia Garozzo 2025
Veduta dell'allestimento delle collezioni nelle sale della biblioteca Veduta dell'allestimento delle collezioni nelle sale della biblioteca Fabio Savagnone 2024
Veduta dell'allestimento delle collezioni nelle sale della biblioteca Veduta dell'allestimento delle collezioni nelle sale della biblioteca Fabio Savagnone 2024
Veduta del Monte dei pegni Veduta del Monte dei pegni Alessia Garozzo 2025
Veduta di dettaglio delle strutture lignee del Monte dei pegni Veduta di dettaglio delle strutture lignee del Monte dei pegni Alessia Garozzo 2025

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Palazzo Branciforte Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Gae Aulenti Visualizza
Enciclopedia Treccani - Gae Aulenti Visualizza
Gae Aulenti Architetti Associati Visualizza
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Alessia Garozzo (Università degli studi di Palermo)
creata il 21/02/2024
ultima modifica il 06/02/2025