Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

TORRI MORANDI

Scheda Opera

  • Attraversamento elettrico sullo Stretto_Profilo definitivo
  • Torri Morandi_Progetto
  • Torri Morandi_Movimenti del contrappeso
  • Torre del progetto SAE_Progetto definitivo
  • Torri Morandi
  • Torri Morandi_Veduta aerea con Pilone e Faro
  • Torri Morandi_Catasto Ortofoto
  • Torri Morandi
  • Torri Morandi
  • Torri Morandi
  • Torri Morandi
  • Torri Morandi
  • Torri Morandi
  • Torri Morandi
  • Torri Morandi_Veduta prospettica sul Pilone e il Faro
  • Comune: Messina
  • Località: Capo Peloro - Torre Faro
  • Denominazione: TORRI MORANDI
  • Indirizzo: via Pozzo Giudeo
  • Data: 1949 - 1955
  • Tipologia: Infrastrutture
  • Autori principali: Riccardo Morandi
Descrizione

L’opera si colloca all’interno del piccolo centro marinaro di Torre Faro, nella zona nord della città di Messina, in un’area particolarmente ricca di suggestioni geografiche nell’estremo vertice orientale della Sicilia che divide il mar Ionio dal mar Tirreno, in quel lembo più vicino alla Calabria che si affaccia sullo Stretto di Messina.
Le Torri Morandi, che prendono il nome dal noto ingegnere Riccardo Morandi, sorgono in adiacenza a via Pozzo Giudeo (su un’area di 22.300 mq con cinque corpi di fabbrica) e si trovano in posizione strategica, baricentrica rispetto al litorale ionico e tirrenico, alla Riserva naturale del Pantano Piccolo e in asse con la cosiddetta “Punta” di Capo Peloro su cui sorge il Pilone.
La localizzazione dell’opera non è casuale: essa rappresentava la parte terminale dell’elettrodotto che consentiva il passaggio dell’energia elettrica tra l’isola e il continente. L’edificio di cui le torri fanno parte nasce come struttura indispensabile al funzionamento dell’attraversamento elettrico dello Stretto, ed è indissolubilmente legato al monumentale landmark rappresentato dal Pilone di Capo Peloro (altezza 225 metri più 8 metri della base di calcestruzzo armato).
Pilone e Torri Morandi, insieme, sono stati protagonisti e testimoni di quegli ideali di progresso che per buona parte del Novecento hanno alimentato una visione di futuro sostenuta anche dalla realizzazione delle grandi opere di ingegneria. Gli sviluppi della tecnologia in molti casi hanno reso marginali queste presenze sul territorio che da simbolo di modernità si sono trasformate in relitti di archeologia industriale. Anche nel caso delle due opere il destino comune è stato quello della dismissione ma mentre la mole del Pilone e la sua collocazione geosimbolica ne hanno fatto un iconema, per le Torri Morandi la minor visibilità le ha condannate all’oblio. Resta la forza baricentrica dell’area che ha indotto il Comune a farne un parcheggio estivo che del manufatto mantiene il nome: “parcheggio Torri Morandi”.
La simbiosi del “sistema” Torri Morandi-Pilone prende forma nella seconda metà degli anni Quaranta per volontà della Società Generale Elettrica della Sicilia (che nella fase di progettazione collabora a vario titolo con Compagnia Nazionale Imprese Elettriche - CONIEL e Società Anonima Elettrificazione - SAE), vede la sua realizzazione negli anni Cinquanta fino ad arrivare alla dismissione dell’elettrodotto nel 1992 per essere sostituito con un collegamento sottomarino capace di condurre potenze elettriche superiori.
Per quarant’anni il Pilone, insieme al suo gemello sulla sponda reggina, ha avuto il compito di condurre i cavi elettrici in altezza sullo Stretto, e le Torri in quanto stazioni di tensionatura hanno avuto la funzione di approdo dei grandi cavi tesi a 70 metri d’altezza sul mare.
Il loro compito era quello di bilanciare le forze di trazione attraverso un ingegnoso sistema di tamburi e pulegge che serviva a tenere i cavi elettrici sempre in tiro, gestendo la fisiologica contrazione e dilatazione dovuta agli effetti termici. Un sistema così concepito permetteva ai Piloni sulle sponde opposte di lavorare solo a una forza di compressione, e non a una di flessione, così consentendo di realizzare strutture imponenti ma geometricamente leggere. Le pulegge erano ospitate nelle Torri Morandi – alte 22 m e disposte a circa 630 m di distanza dal Pilone – progettate per assorbire il carico dei cavi e responsabili della messa in tensione di 3.646 metri di linee elettriche aeree.
La storia della progettazione delle torri di contrappesatura (solo dopo “Torri Morandi”) e dell’edificio cui sono annesse segue le complesse vicende legate alla grande opera dell’attraversamento elettrico dello Stretto. Nel 1952, per accordi intervenuti tra CONIEL e SGES, la “Comunione CONIEL-SGES” venne sciolta e la SGES assunse su di sé l’impegno della costruzione dell’opera nella fase esecutiva. La SGES fece fronte a quest’occorrenza chiamando come consulente diretto l’ing. Toscano, già Capo dell’Ufficio Tecnico della CONIEL, con la funzione di coordinatore dell’intero impianto. Le torri di contrappesatura vennero progettate in un primo tempo in calcestruzzo armato dallo stesso Toscano, ma poi, per motivi sismici, il progetto fu trasformato in una struttura in calcestruzzo armato precompresso, con la collaborazione dell’ing. Riccardo Morandi che con l’adozione del suo particolare brevetto sul sistema di precompressione fece di quest’opera “la prima struttura verticale realizzata in cemento armato precompresso” (SGES, 1958).
Nel 2021 il Comune di Messina ha acquistato da E Distribuzione ed Enel Italia s.p.a. l’intera area dove sorgono le Torri Morandi e nel 2023 ha sottoscritto un protocollo d’intesa per la realizzazione di una doppia sede distaccata del MAXXI di Roma a Messina, una proprio presso le Torri Morandi e l’altra a Villa Pace. Il nuovo polo museale della creatività contemporanea del Mediterraneo dovrebbe prendere il nome di MAXXI Med, Museo delle Arti del XXI secolo del Mediterraneo. L’accordo prevede la cessione in comodato gratuito, da parte del Comune di Messina, alla Fondazione MAXXI per un periodo non inferiore a 15 anni. La Fondazione MAXXIi si farebbe carico dello studio preliminare per la definizione di un progetto di musealizzazione degli spazi conferiti.

Info
  • Progetto: 1949 - 1951
  • Esecuzione: 1952 - 1955
  • Tipologia Specifica: Torri di ammaraggio dei cavi elettrici del Pilone di Messina
  • Committente: Società Generale Elettrica della Sicilia - SGES
  • Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
  • Destinazione originaria: Torri di ammaraggio cavi elettrici del Pilone di Capo Peloro
  • Destinazione attuale: Non utilizzate
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Riccardo Morandi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=33888 SI
Riccardo Morandi Progetto strutturale Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=33888 NO
Alberto Toscano Progetto strutturale Progetto NO
Alberto Toscano Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: setti portanti in calcestruzzo armato precompresso
  • Materiale di facciata: calcestruzzo a faccia vista
  • Coperture: tetto piano
  • Serramenti: infissi in ferro-finestra
  • Stato Strutture: Discreto
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
  • Stato Serramenti: Cattivo

													Array
(
    [id_opera] => 5304
    [codice] => ME023
    [denominazione] => TORRI MORANDI
    [regione] => Sicilia
    [provincia] => Messina
    [comune] => Messina
    [localita] => Capo Peloro - Torre Faro
    [indirizzo] => via Pozzo Giudeo
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 30
    [tipologia_specifica] => Torri di ammaraggio dei cavi elettrici del Pilone di Messina
    [anno_inizio_progetto] => 1949
    [anno_fine_progetto] => 1951
    [anno_inizio_esecuzione] => 1952
    [anno_fine_esecuzione] => 1955
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => L’opera si colloca all’interno del piccolo centro marinaro di Torre Faro, nella zona nord della città di Messina, in un’area particolarmente ricca di suggestioni geografiche nell’estremo vertice orientale della Sicilia che divide il mar Ionio dal mar Tirreno, in quel lembo più vicino alla Calabria che si affaccia sullo Stretto di Messina. 
Le Torri Morandi, che prendono il nome dal noto ingegnere Riccardo Morandi, sorgono in adiacenza a via Pozzo Giudeo (su un’area di 22.300 mq con cinque corpi di fabbrica) e si trovano in posizione strategica, baricentrica rispetto al litorale ionico e tirrenico, alla Riserva naturale del Pantano Piccolo e in asse con la cosiddetta “Punta” di Capo Peloro su cui sorge il Pilone. 
La localizzazione dell’opera non è casuale: essa rappresentava la parte terminale dell’elettrodotto che consentiva il passaggio dell’energia elettrica tra l’isola e il continente. L’edificio di cui le torri fanno parte nasce come struttura indispensabile al funzionamento dell’attraversamento elettrico dello Stretto, ed è indissolubilmente legato al monumentale landmark rappresentato dal Pilone di Capo Peloro (altezza 225 metri più 8 metri della base di calcestruzzo armato).
Pilone e Torri Morandi, insieme, sono stati protagonisti e testimoni di quegli ideali di progresso che per buona parte del Novecento hanno alimentato una visione di futuro sostenuta anche dalla realizzazione delle grandi opere di ingegneria. Gli sviluppi della tecnologia in molti casi hanno reso marginali queste presenze sul territorio che da simbolo di modernità si sono trasformate in relitti di archeologia industriale. Anche nel caso delle due opere il destino comune è stato quello della dismissione ma mentre la mole del Pilone e la sua collocazione geosimbolica ne hanno fatto un iconema, per le Torri Morandi la minor visibilità le ha condannate all’oblio. Resta la forza baricentrica dell’area che ha indotto il Comune a farne un parcheggio estivo che del manufatto mantiene il nome: “parcheggio Torri Morandi”.
La simbiosi del “sistema” Torri Morandi-Pilone prende forma nella seconda metà degli anni Quaranta per volontà della Società Generale Elettrica della Sicilia (che nella fase di progettazione collabora a vario titolo con Compagnia Nazionale Imprese Elettriche - CONIEL e Società Anonima Elettrificazione - SAE), vede la sua realizzazione negli anni Cinquanta fino ad arrivare alla dismissione dell’elettrodotto nel 1992 per essere sostituito con un collegamento sottomarino capace di condurre potenze elettriche superiori.
Per quarant’anni il Pilone, insieme al suo gemello sulla sponda reggina, ha avuto il compito di condurre i cavi elettrici in altezza sullo Stretto, e le Torri in quanto stazioni di tensionatura hanno avuto la funzione di approdo dei grandi cavi tesi a 70 metri d’altezza sul mare.
Il loro compito era quello di bilanciare le forze di trazione attraverso un ingegnoso sistema di tamburi e pulegge che serviva a tenere i cavi elettrici sempre in tiro, gestendo la fisiologica contrazione e dilatazione dovuta agli effetti termici. Un sistema così concepito permetteva ai Piloni sulle sponde opposte di lavorare solo a una forza di compressione, e non a una di flessione, così consentendo di realizzare strutture imponenti ma geometricamente leggere. Le pulegge erano ospitate nelle Torri Morandi – alte 22 m e disposte a circa 630 m di distanza dal Pilone – progettate per assorbire il carico dei cavi e responsabili della messa in tensione di 3.646 metri di linee elettriche aeree.
La storia della progettazione delle torri di contrappesatura (solo dopo “Torri Morandi”) e dell’edificio cui sono annesse segue le complesse vicende legate alla grande opera dell’attraversamento elettrico dello Stretto. Nel 1952, per accordi intervenuti tra CONIEL e SGES, la “Comunione CONIEL-SGES” venne sciolta e la SGES assunse su di sé l’impegno della costruzione dell’opera nella fase esecutiva. La SGES fece fronte a quest’occorrenza chiamando come consulente diretto l’ing. Toscano, già Capo dell’Ufficio Tecnico della CONIEL, con la funzione di coordinatore dell’intero impianto. Le torri di contrappesatura vennero progettate in un primo tempo in calcestruzzo armato dallo stesso Toscano, ma poi, per motivi sismici, il progetto fu trasformato in una struttura in calcestruzzo armato precompresso, con la collaborazione dell’ing. Riccardo Morandi che con l’adozione del suo particolare brevetto sul sistema di precompressione fece di quest’opera “la prima struttura verticale realizzata in cemento armato precompresso” (SGES, 1958). 
Nel 2021 il Comune di Messina ha acquistato da E Distribuzione ed Enel Italia s.p.a. l’intera area dove sorgono le Torri Morandi e nel 2023 ha sottoscritto un protocollo d’intesa per la realizzazione di una doppia sede distaccata del MAXXI di Roma a Messina, una proprio presso le Torri Morandi e l’altra a Villa Pace. Il nuovo polo museale della creatività contemporanea del Mediterraneo dovrebbe prendere il nome di MAXXI Med, Museo delle Arti del XXI secolo del Mediterraneo. L’accordo prevede la cessione in comodato gratuito, da parte del Comune di Messina, alla Fondazione MAXXI per un periodo non inferiore a 15 anni. La Fondazione MAXXIi si farebbe carico dello studio preliminare per la definizione di un progetto di musealizzazione degli spazi conferiti.


    [committente] => Società Generale Elettrica della Sicilia - SGES
    [foglio_catastale] => 47
    [particella] => 2622
    [strutture] => setti portanti in calcestruzzo armato precompresso
    [id_stato_struttura] => 3
    [materiale_facciata] => calcestruzzo a faccia vista 
    [id_stato_facciata] => 4
    [coperture] => tetto piano 
    [id_stato_coperture] => 4
    [serramenti] => infissi in ferro-finestra
    [id_stato_serramenti] => 5
    [destinazione_originaria] => Torri di ammaraggio cavi elettrici del Pilone di Capo Peloro
    [destinazione_attuale] => Non utilizzate
    [trasformazioni] => L'area antistante alle torri è oggi utilizzata come parcheggio comunale
    [id_tipo_proprieta] => 3
    [specifiche_proprieta] => Comune di Messina
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => 
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 38.268098
    [longitude] => 15.643078
    [score] => 4
    [id_user] => 84
    [status] => 1
    [date_add] => 2024-02-24 21:35:41
    [date_upd] => 2025-01-22 12:22:20
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Infrastrutture
    [proprieta] => proprietà Ente pubblico territoriale

    [cat_autori] => Riccardo  Morandi
    [id_regione] => 7
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 47
  • Particella: 2622

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Società Generale Elettrica Sicilia 1958 L'attraversamento elettrico dello stretto di Messina Libreria Dedalo Roma Si
Melluso Vincenzo 2014 "Risalire" sui luoghi del mito. Il Pilone di Capo Peloro nel territorio dello Stretto di Messina in Cozza Cassandra, Valente Ilaria (a cura di), La freccia del tempo. Ricerche e progetti di architettura delle infrastrutture, Pearson Italia Milano-Torino No
Città di Messina 2018 Piano Regolatore Generale. Schema di massima, Ufficio di Piano Comune di Messina Messina No
Arena Marina 2022 Il sistema Pilone-Torri Morandi di Capo Peloro. Da area per il trasporto dell'energia elettrica a distrutto della creatività e dell'innovazione in Currà Edoardo, Docci Marina, Menichelli Claudio, Russo Martina (a cura di), Stati Generali del Patrimonio Industriale 2022, Marsilio Venezia Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Attraversamento elettrico sullo Stretto_Profilo definitivo Attraversamento elettrico sullo Stretto_Profilo definitivo Compagnia Nazionale Imprese Elettriche_CONIEL
Torri Morandi_Progetto Torri Morandi_Progetto Compagnia Nazionale Imprese Elettriche_CONIEL
Torri Morandi_Movimenti del contrappeso Torri Morandi_Movimenti del contrappeso Compagnia Nazionale Imprese Elettriche - CONIEL
Torre del progetto SAE_Progetto definitivo Torre del progetto SAE_Progetto definitivo Compagnia Nazionale Imprese Elettriche
Torri Morandi Torri Morandi Marina Arena
Torri Morandi_Veduta aerea con Pilone e Faro Torri Morandi_Veduta aerea con Pilone e Faro Google Earth
Torri Morandi_Catasto Ortofoto Torri Morandi_Catasto Ortofoto Geoportale Comune di Messina
Torri Morandi Torri Morandi Marina Arena
Torri Morandi Torri Morandi Marina Arena
Torri Morandi Torri Morandi Marina Arena
Torri Morandi Torri Morandi Marina Arena
Torri Morandi Torri Morandi Marina Arena
Torri Morandi Torri Morandi Marina Arena
Torri Morandi Torri Morandi Marina Arena
Torri Morandi_Veduta prospettica sul Pilone e il Faro Torri Morandi_Veduta prospettica sul Pilone e il Faro Marina Arena

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Dizionario biografico degli Italiani - Riccardo Morandi Visualizza
Enciclopedia Treccani - Riccardo Morandi Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Marina Arena (Università degli studi di Messina)
creata il 24/02/2024
ultima modifica il 22/01/2025