RECUPERO E SISTEMAZIONE DEL LUNGOMARE FORO ITALICO UMBERTO I
Scheda Opera
- Comune: Palermo
- Denominazione: RECUPERO E SISTEMAZIONE DEL LUNGOMARE FORO ITALICO UMBERTO I
- Indirizzo: Foro Italico Umberto I
- Data: 2001 - 2005
- Tipologia: Parchi e Giardini
- Autori principali: Italo Rota & Partners
Descrizione
Nel complesso rapporto tra la città di Palermo e il suo mare, la vicenda contemporanea del Foro “Umberto I” (o più comunemente Foro Italico) costituisce un caso paradigmatico. Le foto d’epoca testimoniano che prima della fine del secondo conflitto mondiale questo tratto di passeggiata compreso tra Porta Felice e Villa Giulia fosse bagnato dal mare già a partire dall’attuale marciapiede, che al tempo costituiva quindi una vera propria banchina. Nel dopoguerra i problemi di smaltimento delle macerie degli edifici danneggiati o distrutti dai bombardamenti indussero le autorità a depositare tali detriti proprio in continuità con l’esistente passeggiata del Foro Italico, allontanando la linea di costa di circa 150 metri rispetto alla posizione originaria. Questo prolungamento della terraferma si estendeva per tutta la lunghezza del waterfront del quartiere Kalsa, pari a circa 1 km. Con l'eccezione di un primo tentativo di sistemazione attraverso un progetto dell’architetto Giuseppe Spatrisano negli anni ’50, l’area rimase abbandonata e in preda del degrado fino al 2000, quando il comune approntò una prima fase di bonifica e recupero attraverso la quale venne sistemata a verde. Italo Rota, divenuto nel frattempo consulente dell’amministrazione comunale, fu incaricato di progettare una parziale riconfigurazione di quello che era diventato nei fatti un parco urbano sul Tirreno, contrassegnato da un prato verde che formava un’unica distesa dalle Mura delle Cattive all’incrocio con Via Abramo Lincoln. Il progettista milanese mette in diretta relazione la città con il mare attraverso un viale rettilineo in asse con Porta dei Greci, realizzato con un particolare calcestruzzo colorato di verde tenue e inizialmente marcato ai lati da due file di pilastri lignei. L’intersezione tra il viale d’accesso e la passeggiata sul mare è sottolineata da un slargo di forma parabolica in cui sono posizionati dei blocchi di seduta rivestiti in ceramica colorata. L'idea del luogo di sosta è sottolineata dalla disposizione in pianta secondo un disegno “a stanza”, in posizione speculare rispetto all’asse del viale, ulteriormente messa in risalto dal disegno a motivi geometrici della pavimentazione, quasi fosse un tappeto realizzato in resine e cementi colorati. Tra gli elementi più iconici del progetto vi erano le cosiddette “principesse”, ovvero piccoli dissuasori in ceramica colorata disposti su due file sfalsate e disegnati sul profilo del ritratto marmoreo di Eleonora d’Aragona, opera dello scultore Francesco Laurana custodita presso la vicina Galleria regionale di Palazzo Abatellis. Nella parte sud-est del parco è presente anche un’area di sgambatura per cani, la cui funzione è schematicamente suggerita anche dalla forma planimetrica e dallo steccato bianco con macchie nere che rimanda al pelo dei dalmata. Gli ulteriori spazi dedicati ai giochi per bambini e le alberature disposte a definire aree “isolate” completano il progetto, non rompendo la continuità visuale dell’orizzonte marino. Particolare attenzione era stata posta dai progettisti anche al sistema d’illuminazione, che prevedeva delle scenografiche “sfere d’aria” colorate, rette da esili steli metallici che apparivano come piccole mongolfiere luminose nel cielo notturno. La continuità di parterre verdi, aree di sosta e di gioco, e soprattutto il sistema degli elementi di arredo realizzati con il concorso degli artigiani locali a punteggiare tutto il percorso perimetrale dell’area (a esclusione del lato nord-ovest) conferivano all'intervento quasi la connotazione di un’opera di Land Art. Oggi le “principesse”, già vandalizzate e degradate negli anni, sono state rimosse, esattamente come i totem color oro che evidenziavano l’ingresso, i pilastri lignei del viale centrale e le lampade a sfera. Il progetto del Foro Italico, vincitore della Medaglia d’Oro all’architettura italiana nel 2006, pur avendo contribuito in maniera determinante a “restituire il mare ai palermitani”, oggi necessita di azioni manutentive che ne possano preservare l’integrità originaria
Info
- Progetto: 2001 - 2002
- Esecuzione: 2003 - 2005
- Tipologia Specifica: Passeggiata al mare
- Committente: Comune di Palermo
- Proprietà: Proprietà pubblica
Autori
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 135_Z
- Particella: 677
Note
-
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Irace Fulvio (a cura di) | 2006 | Medaglia d'oro all'architettura italiana | Triennale Electa | Milano | 94-97 | No |
Monti Carlo, Ronzoni Maria Rosa (a cura di) | 2006 | L'Italia si trasforma. Città in competizione | BeMa | Bologna | 154-159 | No |
Foppiano Anna | 2006 | Italo Rota. Mare verde a Palermo | in "Abitare", n. 465 | Milano | 128-133 | No |
Di Gregorio Maria | 2007 | Repertorio dell'architettura contemporanea in Sicilia. Progetti e scritti | Università degli Studi di Napoli Federico II, Tesi di Dottorato | Napoli | 88 | No |
Oddo Maurizio | 2007 | Architettura contemporanea in Sicilia | Corrao | Trapani | 625 | No |
Molinari Luca, Alebbi Valeria (a cura di) | 2008 | Italo Rota. Projects, Works, Visions 1997-2007 | Skira | Milano | 226-240 | No |
Sartea Anna (a cura di) | 2010 | I Maestri dell'Architettura. Italo Rota | Hachette | Milano | 7-8 | No |
Allegati
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Divisare | Visualizza |
La freccia verde | Visualizza |
Comune di Palermo - sezione verde e vivibilità urbana | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Italo Rota | Visualizza |
Studio Italo Rota | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporaneaTitolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera
Scheda redatta da Salvatore Damiano (Università degli studi di Catania)
creata il 10/05/2024
ultima modifica il 26/02/2025