Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

UFFICI ENEL

Scheda Opera

  • Pianta del piano terreno
  • Prospetto
  • Fotografia del plastico
  • Veduta d'insieme dell'edificio da Via Marchese di Villabianca (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà)
  • Dettaglio del prospetto del blocco con struttura metallica (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà)
  • Dettaglio del blocco con la scala visibile in facciata (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà)
  • Veduta d'insieme dei diversi blocchi che compongono l'edificio (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà)
  • Particolare del corpo su pilotis
  • Vista di una parte degli uffici
  • dettaglio della struttura metallica
  • Dettaglio dell'intelaiatura in calcestruzzo a faccia vista
  • dettaglio dei
  • Comune: Palermo
  • Denominazione: UFFICI ENEL
  • Indirizzo: Via Marchese di Villabianca, 121
  • Data: 1959 - 1964
  • Tipologia: Sedi del settore terziario
  • Autori principali: Giuseppe Samonà
Descrizione

L'edificio per la sede direzionale e gli uffici della SGES (Società Generale Elettrica Siciliana, poi ENEL) a Palermo fa parte di un serie di progetti commissionati tra l'inizio gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta dalla Società a Giuseppe Samonà, all'interno di un piano di sviluppo dell'azienda rivolto sia agli impianti produttivi (centrali elettriche di Augusta, Termini Imerese, Trapani) che agli edifici per uffici (Palermo, Patti, Siracusa). Direttore generale della Società è in quegli anni l'ingegnere Cesare Scimemi che a Samonà commissionerà anche una villa a Mondello e la tomba di famiglia nel cimitero di Messina.
Due prime ipotesi di progetto per Palermo sono redatte già nel 1953 e nel 1956, ma è nel 1959 che prende corpo il progetto poi realizzato da Giuseppe Samonà insieme al figlio Alberto e a Giuseppina Marcialis. Il progetto riceve il Premio InArch Sicilia 1964.
Il lotto, ampio e regolare, in cui è ospitato l'edifico si trova in una zona di nuova edificazione, lungo uno degli assi che collegano la città contemporanea alle direttrici di sviluppo della espansioni ottocentesche.
Su un’impostazione planimetrica e volumetrica memore del progetto di Gropius per il Bauhaus Samonà articola diversi corpi che ospitano funzioni differenti. . Tre corpi di fabbrica ospitano la complessa macchina amministrativa e le zone dell’edificio aperte al pubblico: un volume a L, un compatto volume scandito dal telaio in cemento armato, un corpo basso per accogliere il pubblico. La loro disposizione genera una piazza-giardino aperta sull'arteria principale, mentre sugli altri fronti i blocchi si allineano alla trama viaria e definiscono un'isolato più compatto.
I sistemi strutturali sono all’origine delle forme e dei linguaggi utilizzati per differenziare le varie parti.
Massicci e scultorei pilasti in cemento armato a facciavista, dalla sagoma complessa, sollevano una delle due parti del volume a L dal terreno mentre l’altra ala delle L si ancora al suolo. La continuità del blocco è riaffermata da un piano loggiato in quota, memore di quello scavo tra il fusto e il coronamento della torre Velasca che lo stesso Samonà aveva commentato positivamente su «Casabella».
Un esile e geometrico telaio, sempre in cemento armato a facciavista, programmaticamente diverso dalla struttura del corpo a L, scandisce il secondo blocco con evidente memoria del telaio del razionalismo italiano dalla casa del fascio di Terragni in poi, qui la griglia strutturale è però scorticata dal suo rivestimento e resa imperfetto dal punto di vista della geometria dallo sforamento dei pilastrini sul coronamento, in analogia a quanto, in altri tempi e con altro linguaggio, aveva fatto Ernesto Basile a Palermo.
Infine nel volume che ospita il pubblico la struttura cambia ancora una volta e diviene un telaio metallico a vista, che sostiene un basso parallelipedo. L’attacco a terra, il fusto, il “capitello” della struttura metallica richiamano nettamente la ricerca di un nuovo ordine architettonico, reso ancora più evidente dalle asole di vetro che isolano la struttura portante rispetto all’involucro che racchiude l’edificio.
La ricerca architettonica di Giuseppe Samonà, tesa a rielaborare frammenti della storia del passato e del presente, trova nell'edificio per uffici di Palermo una delle sue più alte e felici interpretazioni, confermando la tensione costante tra una formazione di matrice classica e la ricerca della modernità.

Info
  • Progetto: 1959 - 1961
  • Esecuzione: 1961 - 1964
  • Tipologia Specifica: Palazzo per uffici
  • Committente: SGES
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Palazzo per uffici
  • Destinazione attuale: Palazzo per uffici
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giuseppina Marcialis Progetto architettonico Progetto NO
Giuseppe Samonà Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=54079 SI
Alberto Samonà Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=54080 NO
  • Strutture: Scheletro in calcestruzzo di cemento armata a faccia vista/padiglione con struttura metallica
  • Materiale di facciata: Calcestruzzo di cemento armato a faccia vista; vetro; vetrocemento
  • Coperture: Piane
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Due prime ipotesi di progetto per Palermo sono redatte già nel 1953 e nel 1956, ma è nel 1959 che prende corpo il progetto poi realizzato da Giuseppe Samonà insieme al figlio Alberto e a Giuseppina Marcialis. Il progetto riceve il Premio InArch Sicilia 1964. 
Il lotto, ampio e regolare, in cui è ospitato l'edifico si trova in una zona di nuova edificazione, lungo uno degli assi che collegano la città contemporanea alle direttrici di sviluppo della espansioni ottocentesche.
Su un’impostazione planimetrica e volumetrica memore del progetto di Gropius per il Bauhaus Samonà articola diversi corpi che ospitano funzioni differenti. . Tre corpi di fabbrica ospitano la complessa macchina amministrativa e le zone dell’edificio aperte al pubblico: un volume a L, un compatto volume scandito dal telaio in cemento armato, un corpo basso per accogliere il pubblico. La loro disposizione genera una piazza-giardino aperta sull'arteria principale, mentre sugli altri fronti i blocchi si allineano alla trama viaria e definiscono un'isolato più compatto.   
I sistemi strutturali sono all’origine delle forme e dei linguaggi  utilizzati per differenziare le varie parti.
Massicci e scultorei pilasti in cemento armato a facciavista, dalla sagoma complessa, sollevano una delle due parti del volume a L dal terreno mentre l’altra ala delle L si ancora al suolo. La continuità del blocco è riaffermata da un piano loggiato in quota, memore di quello scavo tra il fusto e il coronamento della torre Velasca che lo stesso Samonà aveva commentato positivamente su «Casabella».
Un esile e geometrico telaio, sempre in  cemento armato a facciavista, programmaticamente diverso dalla struttura del corpo a L, scandisce il secondo blocco con evidente memoria del telaio del razionalismo italiano dalla casa del fascio di Terragni in poi, qui la griglia strutturale è però scorticata dal suo rivestimento e resa imperfetto dal punto di vista della geometria dallo sforamento dei pilastrini sul coronamento, in analogia a quanto, in altri tempi e con altro linguaggio, aveva fatto Ernesto Basile a Palermo.
Infine nel volume che ospita il pubblico la struttura cambia ancora una volta e diviene un telaio metallico a vista, che sostiene un basso parallelipedo. L’attacco a terra, il fusto, il “capitello” della struttura metallica richiamano nettamente la ricerca di un nuovo ordine architettonico, reso ancora più evidente dalle asole di vetro che isolano la struttura portante rispetto all’involucro che racchiude l’edificio.
La ricerca architettonica di Giuseppe Samonà, tesa a rielaborare frammenti della storia del passato e del presente, trova nell'edificio per uffici di Palermo una delle sue più alte e felici interpretazioni, confermando la tensione costante tra una formazione di matrice classica e la ricerca della modernità. 

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 33A
  • Particella: 733

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Cabianca Vincenzo 1966 Palazzo per uffici ENEL a Palermo in "L’architettura. Cronache e storia", n. 127 52-53 Si
Pirrone Gianni 1971 Palermo Vitali e Ghianda Genova 156-157 No
Samonà Giuseppe 1975 Giuseppe Samonà. 1923-1975 Cinquant'anni di architetture Officina Roma 95-99 No
Sciascia Andrea 1998 Architettura contemporanea a Palermo L'EPOS Palermo 64-70 No
Cortese Guido, Corvino Tania, Kim Ilhyun (a cura di) 2003 Giuseppe e Alberto Samonà 1923-1933- Inventario analitico dei fondi documentari conservati presso l'archivio progetti Il poligrafo Padova 279 No
Iannello Matteo, Scolaro Glenda 2009 Palermo. Guda all'architettura del '900 Salvare Palermo Palermo 158-161 No
Messina Clelia 2010 Giuseppe Samonà e la committenza SGES-ENEL in Sicilia Tesi di laurea Università degli studi di Catania, Struttura Didattica Speciale di Siracusa Si
Ajroldi Cesare 2014 La Sicilia i sogni le città. Giuseppe Samonà e la ricerca di architettura Il Poligrafo Padova 51, 91-94 No
Di Benedetto Giuseppe 2018 Antologia dell'architettura moderna in Sicilia 40due Palermo 257 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Documentazione per i concorsi a cattedra (fondo Giuseppe e Alberto Samonà, Unità archivistica IUAV UA 489307) Giuseppe Samonà Archivio Progetti IUAV Materiale fotografico

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta del piano terreno Pianta del piano terreno AA.VV. (1995), Giuseppe Samonà. 1923-1975 Cinquant'anni di architetture, Roma: Officina
Prospetto Prospetto AA.VV. (1995), Giuseppe Samonà. 1923-1975 Cinquant'anni di architetture, Roma: Officina
Fotografia del plastico Fotografia del plastico «Sicilia Elettrica» n.16, 1960
Veduta d'insieme dell'edificio da Via Marchese di Villabianca (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà) Veduta d'insieme dell'edificio da Via Marchese di Villabianca (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà) Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà
Dettaglio del prospetto del blocco con struttura metallica (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà) Dettaglio del prospetto del blocco con struttura metallica (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà) Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà
Dettaglio del blocco con la scala visibile in facciata (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà) Dettaglio del blocco con la scala visibile in facciata (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà) Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà
Veduta d'insieme dei diversi blocchi che compongono l'edificio (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà) Veduta d'insieme dei diversi blocchi che compongono l'edificio (© Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà) Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti – Fondo Giuseppe e Alberto Samonà
Particolare del corpo su pilotis Particolare del corpo su pilotis AA.VV. (1995), Giuseppe Samonà. 1923-1975 Cinquant'anni di architetture, Roma: Officina
Vista di una parte degli uffici Vista di una parte degli uffici AA.VV. (1995), Giuseppe Samonà. 1923-1975 Cinquant'anni di architetture, Roma: Officina
dettaglio della struttura metallica dettaglio della struttura metallica Giuseppe Rotolo 2014
Dettaglio dell'intelaiatura in calcestruzzo a faccia vista Dettaglio dell'intelaiatura in calcestruzzo a faccia vista Giuseppe Rotolo 2014
dettaglio dei dettaglio dei "pilotis" del corpo a L Giuseppe Rotolo 2014

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche Visualizza
Archivio Progetti IUAV Visualizza
Dizionario biografico Treccani Visualizza
Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Paola Barbera (Università degli studi di Catania)
creata il 03/07/2024
ultima modifica il 18/01/2025