Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

BANCA COMMERCIALE ITALIANA

Scheda Opera

  • Prospettiva su via Mariano Stabile, febbraio 1961
  • Prospetto su via Mariano Stabile con legenda relativa ai materiali di rivestimento impiegati, 29 dicembre 1961, scala 1:100
  • Pianta piano terreno, 28 dicembre 1961, scala 1:100
  • Sezione longitudinale lungo l’asse del salone centrale al pubblico, 28 dicembre 1961, scala 1:100
  • Lavori di montaggio del rivestimento ceramico della scala elicoidale
  • Prospetto principale su via Mariano Stabile
  • Dettaglio del prospetto principale su via Mariano Stabile
  • Prospetto principale su via Mariano Stabile
  • Dettaglio del prospetto principale su via Mariano Stabile
  • Prospetto secondario su via Cerda
  • Dettaglio del prospetto secondario su via Cerda
  • Dettaglio pannello decorativo e scala elicoidale
  • Dettaglio pannello decorativo
  • Dettaglio pannello decorativo
  • Dettaglio pannello decorativo e scala elicoidale
  • Dettaglio pannello decorativo e scala elicoidale
  • Salone di ricevimento del pubblico e vetrata nella parete di fondo
  • Vetrata nella parete di fondo del Salone del Pubblico
  • Comune: Palermo
  • Denominazione: BANCA COMMERCIALE ITALIANA
  • Indirizzo: via Mariano Stabile, 152
  • Data: 1961 - 1965
  • Tipologia: Istituti di credito e assicurativi
  • Autori principali: Studio BBPR, Renato Guttuso
Descrizione

La Banca Commerciale Italiana è sita nella centrale via Mariano Stabile, cuore nevralgico del settore terziario del capoluogo siciliano, e costituisce il primo intervento del gruppo BBPR a Palermo, seguito dalla sede del Giornale di Sicilia in via Lincoln, da Palazzo Amoroso in via Zecca e dall’allestimento interno del negozio Randazzo al piano terra dell'edificio "La Galleria" di Americo La Penna e Vittorio Ziino. L’incarico della progettazione, conferito dal presidente della Banca Raffaele Mattioli, risale all’ottobre 1960 mentre il progetto preliminare è concepito nel febbraio 1961 e i lavori di costruzione, iniziati l’anno successivo, si concludono alla fine del 1965, come attestato dal certificato di abitabilità e agibilità.
L’edificio è composto da tre blocchi di fabbrica: il primo, su via Mariano Stabile, è caratterizzato da un forte andamento verticale poiché costituito da tre livelli riservati alla Banca (seminterrato, piano terra e primo piano) e dai sovrastanti cinque piani destinati ad abitazioni; il secondo, prospiciente su via Cerda, è costituito da seminterrato, piano rialzato e due piani elevati; il terzo di collegamento tra i precedenti, è destinato al salone del pubblico e ad uffici.
I numerosi disegni relativi al prospetto principale (che si affaccia su via Stabile) rivelano le diverse soluzioni concepite, la ricerca di interazione tra la struttura di base a telaio con pilastri ad albero da sdoppiare o triplicare nei piani superiori e le riflessioni sul rapporto tra struttura, parete e rivestimento, chiamato a rivelare la differente destinazione dei piani e ad interagire con il contesto urbano.
Tra febbraio e giugno 1961 il gruppo di progettisti perviene alla soluzione definitiva, che ai pilastri biforcati a forcella e ai pannelli con traforo a stella preferisce sei pilastri a stampella disposti in campate non regolari. La facciata è, inoltre, caratterizzata da: un evidente basamento in cemento spuntato grosso, curvilineo in corrispondenza dell’ingresso centrale, valorizzato anche da una rampa di scale; una fascia continua di aperture al primo piano, che evidenzia gli uffici; i quattro piani soprastanti, ritmati dalle aperture intervallate da lastre in travertino siciliano la cui disposizione crea un elegante rivestimento, che negli interstizi lascia intravedere il piano di fondo e che compone degli esagoni poi ripresi dagli elementi terminali dell’ultimo ordine. Per via dell’arretramento del sesto e ultimo piano (coperto da lastre in pietra lavica) rispetto ai livelli inferiori, gli unici elementi visibili dal basso sono proprio i suddetti esagoni svettanti, posti a intervallare un coronamento in alluminio anodizzato che riprende le finestrature del piano terra sovrastanti il basamento e che conclude la raffinata trama dei piani sottostanti già citata, composta dal rivestimento in travertino alternato alle aperture finestrate. La facciata secondaria su via Cerda riprende i medesimi elementi formali e materici, essendo costituita da pilastri a stampella, aperture vetrate schermate da ringhiere in alluminio anodizzato e lastre di travertino che, in questo caso, non formano alcuna trama geometrica e non si staccano dalla sottostante superficie muraria.
All’interno gli spazi maggiormente significativi sono il salone per il pubblico e lo scalone elicoidale posto a sinistra dell’ingresso principale, completati da due importanti interventi artistici realizzati da Renato Guttuso, che interagiscono con l’architettura dando luogo ad un’opera corale dalla grande qualità artistica e formale. La parete curvilinea che avvolge lo scalone – che collega gli ambienti della banca posti al piano interrato, riservati a tesoro e cassette di sicurezza, al piano terra destinato al ricevimento del pubblico e al primo piano riservato a direzione e uffici – è rivestita da un grande pannello a nastro a tecnica mista (terracotta invetriata, ceramica e foglia d’oro) rievocante il paesaggio siciliano attraverso pochi elementi naturali giustapposti: un tripudio di pale di fichi d’india e alberi di arance si impone su uno sfondo dominato dal mare e da una montagna innevata ispirata all’Etna. Coadiuvato dall’artista e ceramista Nino Caruso, Guttuso riesce a restituire la tipicità dell’ambiente naturale isolano ricorrendo a increspature che rendono la superficie maiolicata in rilievo e, quindi, più viva e movimentata rispetto ai comuni pannelli ceramici e che sono, altresì, impreziosite da linee in foglia d’oro, spiccanti rispetto ai toni freddi e pacati della vegetazione e rievocanti il passato normanno dell’isola, caratterizzato dai lucenti mosaici di influenza bizantina, o le più recenti e stilizzate decorazioni fitomorfe liberty.
Il salone per il pubblico, invece, è caratterizzato da un soffitto a cassettoni con aperture rettangolari in plastica illuminate (preferito a precedenti soluzioni, visibili nei disegni conservati in archivio, che ricorrevano a lucernai discontinui, incassati nel solaio o posti a diverse altezze) ed è completato dalla vetrata posta al centro della parete di fondo che, già visibile dall’ingresso, accentua l'assialità del grande ambiente. Anch’essa commissionata dal presidente della Banca, Raffaele Mattioli, a Guttuso – con il quale i BBPR avevano già collaborato per l’allestimento di alcune sale alla mostra dello Sport presso il Palazzo dell’Arte di Milano nel 1935 e soprattutto in occasione del concorso del 1963 per il Museo Monumento al Deportato Politico Razziale a Carpi – l’opera è composta da 24 pannelli vitrei di 129 x 78 cm ed evoca un'attività prettamente siciliana ricorrendo a un linguaggio immediato e concreto, privo della retorica o del carattere aulico generalmente consono al tipo di destinazione. Il soggetto prescelto richiama un’opera a tempera e smalto del 1949, La pesca del pesce spada (conservata a Roma, Collezione Mezzacane) e, più generalmente, i dipinti dai medesimi soggetti realizzati tra il 1949 e il 1950 dall'artista e appartenenti al cosiddetto “ciclo di Scilla“, per la presenza del gruppo centrale di pescatori entro una barca, impegnati faticosamente a remare mentre quello più in alto scruta l’orizzonte e circondati dal mare dello Stretto di Messina. I tratti sintetici e vigorosi dei personaggi, il rimando al realismo sociale e le campiture di colore, drammatizzate dalle nette linee nere d’unione in piombo, conferiscono all’opera una potente forza evocativa, mentre la presenza degli opposti lembi di terra, siciliani e calabresi, dai toni caldi e dominati dai tralicci metallici che inquadrano l’intenso mare dello Stretto caratterizzato, invece, dalla predominanza dei toni blu, cobalto, azzurro e acquamarina, accentuano il legame con il territorio ed esaltano un immaginario connesso alle bellezze naturalistiche di quei luoghi ed all’operosità dei siciliani, resi da pochi significativi dettagli quali il mare increspato, la terra dorata o i muscoli tesi dei pescatori.

Info
  • Progetto: 1961 - 1964
  • Esecuzione: 1962 - 1965
  • Committente: Banca Commerciale Italiana
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: terziario (Banca) e residenziale
  • Destinazione attuale: banca, residenze
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Glauco Baruzzi Artista Esecuzione NO
Studio BBPR Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=19458 SI
Nino Caruso Artista Esecuzione NO
Giuseppe Cuccio Direzione lavori Esecuzione NO
Renato Guttuso Artista Progetto https://www.guttuso.com SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: cemento spuntato grosso, travertino, alluminio, intonaco
  • Coperture: piane
  • Serramenti: alluminio
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 5457
    [codice] => PA024
    [denominazione] => BANCA COMMERCIALE ITALIANA
    [regione] => Sicilia
    [provincia] => Palermo
    [comune] => Palermo
    [localita] => 
    [indirizzo] => via Mariano Stabile, 152
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 55
    [tipologia_specifica] => 
    [anno_inizio_progetto] => 1961
    [anno_fine_progetto] => 1964
    [anno_inizio_esecuzione] => 1962
    [anno_fine_esecuzione] => 1965
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => La Banca Commerciale Italiana è sita nella centrale via Mariano Stabile, cuore nevralgico del settore terziario del capoluogo siciliano, e costituisce il primo intervento del gruppo BBPR a Palermo, seguito dalla sede del Giornale di Sicilia in via Lincoln, da Palazzo Amoroso in via Zecca e dall’allestimento interno del negozio Randazzo al piano terra dell'edificio "La Galleria" di Americo La Penna e Vittorio Ziino. L’incarico della progettazione, conferito dal presidente della Banca Raffaele Mattioli, risale all’ottobre 1960 mentre il progetto preliminare è concepito nel febbraio 1961 e i lavori di costruzione, iniziati l’anno successivo, si concludono alla fine del 1965, come attestato dal certificato di abitabilità e agibilità. 
L’edificio è composto da tre blocchi di fabbrica: il primo, su via Mariano Stabile, è caratterizzato da un forte andamento verticale poiché costituito da tre livelli riservati alla Banca (seminterrato, piano terra e primo piano) e dai sovrastanti cinque piani destinati ad abitazioni; il secondo, prospiciente su via Cerda, è costituito da seminterrato, piano rialzato e due piani elevati; il terzo di collegamento tra i precedenti, è destinato al salone del pubblico e ad uffici.
I numerosi disegni relativi al prospetto principale (che si affaccia su via Stabile) rivelano le diverse soluzioni concepite, la ricerca di interazione tra la struttura di base a telaio con pilastri ad albero da sdoppiare o triplicare nei piani superiori e le riflessioni sul rapporto tra struttura, parete e rivestimento, chiamato a rivelare la differente destinazione dei piani e ad interagire con il contesto urbano. 
Tra febbraio e giugno 1961 il gruppo di progettisti perviene alla soluzione definitiva, che ai pilastri biforcati a forcella e ai pannelli con traforo a stella preferisce sei pilastri a stampella disposti in campate non regolari. La facciata è, inoltre, caratterizzata da: un evidente basamento in cemento spuntato grosso, curvilineo in corrispondenza dell’ingresso centrale, valorizzato anche da una rampa di scale; una fascia continua di aperture al primo piano, che evidenzia gli uffici; i quattro piani soprastanti, ritmati dalle aperture intervallate da lastre in travertino siciliano  la cui disposizione crea un elegante rivestimento, che negli interstizi lascia intravedere il piano di fondo e che compone degli esagoni poi ripresi dagli elementi terminali dell’ultimo ordine. Per via dell’arretramento del sesto e ultimo piano (coperto da lastre in pietra lavica) rispetto ai livelli inferiori, gli unici elementi visibili dal basso sono proprio i suddetti esagoni svettanti, posti a intervallare un coronamento in alluminio anodizzato che riprende le finestrature del piano terra sovrastanti il basamento e che conclude la raffinata trama dei piani sottostanti già citata, composta dal rivestimento in travertino alternato alle aperture finestrate. La facciata secondaria su via Cerda riprende i medesimi elementi formali e materici, essendo costituita da pilastri a stampella, aperture vetrate schermate da ringhiere in alluminio anodizzato e lastre di travertino che, in questo caso, non formano alcuna trama geometrica e non si staccano dalla sottostante superficie muraria.
All’interno gli spazi maggiormente significativi sono il salone per il pubblico e lo scalone elicoidale posto a sinistra dell’ingresso principale, completati da due importanti interventi artistici realizzati da Renato Guttuso, che interagiscono con l’architettura dando luogo ad un’opera corale dalla grande qualità artistica e formale. La parete curvilinea che avvolge lo scalone – che collega gli ambienti della banca posti al piano interrato, riservati a tesoro e cassette di sicurezza, al piano terra destinato al ricevimento del pubblico e al primo piano riservato a direzione e uffici – è rivestita da un grande pannello a nastro a tecnica mista (terracotta invetriata, ceramica e foglia d’oro) rievocante il paesaggio siciliano attraverso pochi elementi naturali giustapposti: un tripudio di pale di fichi d’india e alberi di arance si impone su uno sfondo dominato dal mare e da una montagna innevata ispirata all’Etna. Coadiuvato dall’artista e ceramista Nino Caruso, Guttuso riesce a restituire la tipicità dell’ambiente naturale isolano ricorrendo a increspature che rendono la superficie maiolicata in rilievo e, quindi, più viva e movimentata rispetto ai comuni pannelli ceramici e che sono, altresì, impreziosite da linee in foglia d’oro, spiccanti rispetto ai toni freddi e pacati della vegetazione e rievocanti il passato normanno dell’isola, caratterizzato dai lucenti mosaici di influenza bizantina, o le più recenti e stilizzate decorazioni fitomorfe liberty. 
Il salone per il pubblico, invece, è caratterizzato da un soffitto a cassettoni con aperture rettangolari in plastica illuminate (preferito a precedenti soluzioni, visibili nei disegni conservati in archivio, che ricorrevano a lucernai discontinui, incassati nel solaio o posti a diverse altezze) ed è completato dalla vetrata posta al centro della parete di fondo che, già visibile dall’ingresso, accentua l'assialità del grande ambiente. Anch’essa commissionata dal presidente della Banca, Raffaele Mattioli, a Guttuso – con il quale i BBPR avevano già collaborato per l’allestimento di alcune sale alla mostra dello Sport presso il Palazzo dell’Arte di Milano nel 1935 e soprattutto in occasione del concorso del 1963 per il Museo Monumento al Deportato Politico Razziale a Carpi – l’opera è composta da 24 pannelli vitrei di 129 x 78 cm ed evoca un'attività prettamente siciliana ricorrendo a un linguaggio immediato e concreto, privo della retorica o del carattere aulico generalmente consono al tipo di destinazione. Il soggetto prescelto richiama un’opera a tempera e smalto del 1949, La pesca del pesce spada (conservata a Roma, Collezione Mezzacane) e, più generalmente, i dipinti dai medesimi soggetti realizzati tra il 1949 e il 1950 dall'artista e appartenenti al cosiddetto “ciclo di Scilla“, per la presenza del gruppo centrale di pescatori entro una barca, impegnati faticosamente a remare mentre quello più in alto scruta l’orizzonte e circondati dal mare dello Stretto di Messina. I tratti sintetici e vigorosi dei personaggi, il rimando al realismo sociale e le campiture di colore, drammatizzate dalle nette linee nere d’unione in piombo, conferiscono all’opera una potente forza evocativa, mentre la presenza degli opposti lembi di terra, siciliani e calabresi, dai toni caldi e dominati dai tralicci metallici che inquadrano l’intenso mare dello Stretto caratterizzato, invece, dalla predominanza dei toni blu, cobalto, azzurro e acquamarina, accentuano il legame con il territorio ed esaltano un immaginario connesso alle bellezze naturalistiche di quei luoghi ed all’operosità dei siciliani, resi da pochi significativi dettagli quali il mare increspato, la terra dorata o i muscoli tesi dei pescatori.
    [committente] => Banca Commerciale Italiana 
    [foglio_catastale] => 123
    [particella] => 104
    [strutture] => calcestruzzo armato
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => cemento spuntato grosso, travertino, alluminio, intonaco
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => piane
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => alluminio
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => terziario (Banca) e residenziale
    [destinazione_attuale] => banca, residenze
    [trasformazioni] => Il salone per il pubblico è stato oggetto di alcuni mirati interventi  ad opera di Michele De Lucchi 
    [id_tipo_proprieta] => 6
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => 
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 38.123110
    [longitude] => 13.357899
    [score] => 4
    [id_user] => 78
    [status] => 1
    [date_add] => 2024-07-15 21:34:20
    [date_upd] => 2025-01-18 18:49:51
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Istituti di credito e assicurativi
    [proprieta] => Proprietà privata
    [cat_autori] => Studio BBPR,Renato Guttuso
    [id_regione] => 7
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 123
  • Particella: 104
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Parete scalone a sinusoide spezzata che collega i tre livelli della Banca, a sinistra dell’ingresso Pannello decorativo Paesaggio siciliano Renato Guttuso, Nino Caruso, Empedocle Amato, Enzo Rosati Ceramica Ottimo
Parete di fondo del Salone per il pubblico Vetrata Paesaggio siciliano (la pesca del pesce spada nello Stretto di Messina), 24 pannelli di vetro, 129 x 78 cm, assemblati con piombo fuso Renato Guttuso, Glauco Baruzzi Arte Decorativa Milanese Vetro Ottimo


Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Gregotti Vittorio 1969 Orientamenti nuovi nell'architettura italiana Electa Milano No
Pirrone Gianni 1971 Architettura del XX secolo in Italia. Palermo Vitali & Ghianda Genova No
Guttuso Renato 1972 Mestiere di pittore. Scritti sull'arte e la società De Donato Bari No
Bonfanti Ezio, Porta Marco 1973 Città, Museo e Architettura. Il gruppo BBPR nella cultura architettonica italiana 1932-1970 Vallecchi Firenze A 117 No
Crispolti Enrico 1983 Catalogo ragionato generale dei dipinti di Renato Guttuso Giorgio Mondadori & associati Milano No
Costantini Costanzo 1985 Ritratto di Renato Guttuso Camunia Milano No
Guerrera Giuseppe (a cura di) 1986 Verso un disegno per Palermo Medina Cefalù 26-27 No
Polano Sergio, Mulazzani Marco 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano No
Maffioletti Serena (a cura di) 1994 BBPR Zanichelli Bologna 176-177 No
Caruso Nino 1997 Ceramica oltre Hoepli Milano No
Sciascia Andrea 1998 Architettura contemporanea a Palermo l'Epos Palermo 75-76 No
Martegani Ugo 1999 Il cappello del banchiere. Vita di Raffaele Mattioli Sellerio Palermo No
Palumbo Sergio 2000 Renato Guttuso e la “scuola di Scilla“ in “Kalos. Arte in Sicilia”, a. XII, n. 3 37-39 No
Beretta Raffaele (a cura di) 2004 Glauco Baruzzi. De Milan à Clermont itinéraire d'un peintre catalogo della mostra (Clermond-Ferrand, Musée du Ranquet, 16 novembre 2004-9 gennaio 2005), Associazione Communitas Albese con Cassano (CO) No
Greco Alessandro, Quagliarini Enrico (a cura di) 2007 L'involucro edilizio: una progettazione complessa Alinea Editrice Firenze No
Giordano Marina 2009 Guttuso e BBPR a Palermo in “Kalos. Arte in Sicilia”, a. 21, n. 1, gennaio-marzo 15-17 Si
Iannello Matteo, Scolaro Glenda (a cura di) 2009 Palermo. Guida all'architettura del '900 Edizioni Salvare Palermo Palermo 165 No
Trovato Graziella 2011 Aprendiendo de BBPR. El diálogo con la historia y con el contexto en las obras construidas en Palermo in “Informes de la Construcción”, n. 63 35-42 No
Carapezza Guttuso Fabio, Crispolti Enrico (a cura di) 2012 Guttuso 1912-2012, catalogo della mostra, Roma, Complesso del Vittoriano, 12 ottobre 2012-10 febbraio 2013 Skira Milano No
Carapezza Marco (a cura di) 2013 Renato Guttuso. Scritti Bompiani Milano No
Barbera Paola 2013 La scala nascosta di Guttuso architetto in “La Repubblica", 16 maggio Palermo 12-13 Si
Irace Fulvio, Barbera Paola 2014 Il Palazzo di via Stabile. Palermo Terra Ferma Edizioni Crocetta del Montello (TV) Si
Costanzo Cristina 2021 Renato Guttuso e la Sicilia. Per un museo diffuso del maestro di Bagheria in “Ucoarte. Revista de Teoría e Historia del Arte”, n. 10 212-229 No
Di Benedetto Giuseppe 2021 I BBPR a Palermo tra innesti di modelli esogeni e influenze endogene in “Paradosso”, a. I, n. 3 numero speciale, atti del convegno a cura di Giovanni Battista Maria Falcone, Eliana Mauro, Ettore Sessa (a cura di), Architetture di Sicilia nell’Italia del Miracolo Economico 40-42 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
BCI, Palermo: sede di Via Mariano Stabile 150-152, 18 agosto 1962 - 03 febbraio 1964. Fotografie relative alle fasi costruttive, dagli scavi per le fondamenta alla costruzione della facciata, con operai al lavoro, 24 x 18 cm Studio Fotografico Scafidi - Palermo Archivio Storico Intesa Sanpaolo asisp.intesasanpaolo.com/intesa-web/detail/IT-ISP-FT00001-0007775/bci-palermo-sede-via-mariano-stabile-150-152
Corrispondenza relativa alle fasi progettuali; disegni progettuali (planimetria generale, vedute prospettiche relative a esterni e interni, schizzi di studio per la sistemazione interna, sezioni longitudinali e trasversali) Ernesto Nathan Rogers, Ludovico Barbiano di Belgiojoso, Nunzio Amoroso, Silvio Bassani, Giuseppe Lanzani Archivio BBPR Corrispondenza tra i progettisti e Nunzio Amoroso, Silvio Bassani, Renato Guttuso, Giuseppe Lanzani e Giuseppe Cuccio, 1960-1964
Corrispondenza relativa alle fasi progettuali Ernesto Nathan Rogers, Ludovico Barbiano di Belgiojoso, Nunzio Amoroso, Giuseppe Cuccio Archivio Storico Banca Commerciale Italiana Corrispondenza tra i progettisti e Nunzio Amoroso, Giuseppe Cuccio, Raffaele Mattioli, Renato Guttuso, Direzione centrale della BCI; atto di compravendita repertorio N 120098, raccolta n. 3316, 6 marzo 1961; Nota per l'ufficio contabilità, 15 novembre 1966
Certificato di abitabilità e di agibilità Comune di Palermo Municipio di Palermo, Settore edilizia privata, Archivio abitabilità anno 1965, serie 3, categoria 6, fascicolo 5, lettera del 20/12/1965

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Prospettiva su via Mariano Stabile, febbraio 1961 Prospettiva su via Mariano Stabile, febbraio 1961 Archivio BBPR, in Irace Fulvio, Barbera Paola (2014), Il Palazzo di via Stabile. Palermo, Crocetta del Montello: Terra Ferma Edizioni, p. 21
Prospetto su via Mariano Stabile con legenda relativa ai materiali di rivestimento impiegati, 29 dicembre 1961, scala 1:100 Prospetto su via Mariano Stabile con legenda relativa ai materiali di rivestimento impiegati, 29 dicembre 1961, scala 1:100 Municipio di Palermo. Ripartizione Urbanistica, Archivio abitabilità, Ispettorato Edile del 12 novembre 1965
Pianta piano terreno, 28 dicembre 1961, scala 1:100 Pianta piano terreno, 28 dicembre 1961, scala 1:100 Municipio di Palermo. Ripartizione Urbanistica, Archivio abitabilità, Ispettorato Edile del 12 novembre 1965
Sezione longitudinale lungo l’asse del salone centrale al pubblico, 28 dicembre 1961, scala 1:100 Sezione longitudinale lungo l’asse del salone centrale al pubblico, 28 dicembre 1961, scala 1:100 Municipio di Palermo. Ripartizione Urbanistica, Archivio abitabilità, Ispettorato Edile del 12 novembre 1965
Lavori di montaggio del rivestimento ceramico della scala elicoidale Lavori di montaggio del rivestimento ceramico della scala elicoidale Archivio Nino Caruso
Prospetto principale su via Mariano Stabile Prospetto principale su via Mariano Stabile Maria Stella Di Trapani - 2024
Dettaglio del prospetto principale su via Mariano Stabile Dettaglio del prospetto principale su via Mariano Stabile Maria Stella Di Trapani - 2024
Prospetto principale su via Mariano Stabile Prospetto principale su via Mariano Stabile Maria Stella Di Trapani - 2024
Dettaglio del prospetto principale su via Mariano Stabile Dettaglio del prospetto principale su via Mariano Stabile Maria Stella Di Trapani - 2024
Prospetto secondario su via Cerda Prospetto secondario su via Cerda Maria Stella Di Trapani - 2024
Dettaglio del prospetto secondario su via Cerda Dettaglio del prospetto secondario su via Cerda Maria Stella Di Trapani - 2024
Dettaglio pannello decorativo e scala elicoidale Dettaglio pannello decorativo e scala elicoidale Maria Stella Di Trapani - 2024
Dettaglio pannello decorativo Dettaglio pannello decorativo Maria Stella Di Trapani - 2024
Dettaglio pannello decorativo Dettaglio pannello decorativo Maria Stella Di Trapani - 2024
Dettaglio pannello decorativo e scala elicoidale Dettaglio pannello decorativo e scala elicoidale Maria Stella Di Trapani - 2024
Dettaglio pannello decorativo e scala elicoidale Dettaglio pannello decorativo e scala elicoidale Maria Stella Di Trapani - 2024
Salone di ricevimento del pubblico e vetrata nella parete di fondo Salone di ricevimento del pubblico e vetrata nella parete di fondo Maria Stella Di Trapani - 2024
Vetrata nella parete di fondo del Salone del Pubblico Vetrata nella parete di fondo del Salone del Pubblico In Irace Fulvio, Barbera Paola (2014), Il Palazzo di via Stabile. Palermo. Crocetta del Montello: Terra Ferma Edizioni, pp. 32-33

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Archivio BBPR - SIUSA Visualizza
Fototeca Archivio Storico Intesa Sanpaolo Visualizza
Centro Archivi di Architettura MAXXI - Fondo Studio di architettura BBPR Visualizza
Archivi Guttuso Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Maria Stella Di Trapani (Università degli studi di Catania)
creata il 15/07/2024
ultima modifica il 18/01/2025