COLONIA MARINA E.N.P.A.S
Scheda Opera
- Comune: Cesenatico
- Località: Tagliata
- Denominazione: COLONIA MARINA E.N.P.A.S
- Indirizzo: Via Cristoforo Colombo
- Data: 1961 - 1965
- Tipologia: Edifici per attività assistenziali e spirituali
- Autori principali: Paolo Portoghesi
Descrizione
Il complesso voluto da E.N.P.A.S (Ente Nazionale Previdenza Assistenza Statali), viene realizzato con lo scopo di costruire una colonia estiva elioterapica per i figli dei dipendenti statali.
L’edificio, come altri di tipo assistenziale dello stesso periodo, trova edificazione nell’area della riviera di Ponente della città, meno ambita rispetto al tratto costiero posto a Levante.
Il lotto di terreno di proprietà dello stesso ente, situato in località Tagliata di Cesenatico, confina con viale Colombo una strada adiacente al canale Mesola della Tagliata, con la spiaggia adriatica e con un lotto privato. Tale localizzazione e il suo isolamento permetteva, all’epoca della realizzazione, una percezione unitaria dell’intero complesso. Oggi, al contrario, la realizzazione di altri edifici della stessa destinazione d’uso trasferisce l’immagine di un quartiere specializzato, in cui si ripetono una serie di blocchi recintati.
La colonia, nella sua impostazione distributiva, contesta la tradizione tipologica degli edifici della stessa destinazione d’uso basata sulla disposizione in linea delle camerate collegate da lunghi corridoi.
Il complesso risulta geometricamente caratterizzato dal disegno planimetrico del corpo principale dei dormitori (a tre piani), ispirato da un motivo compositivo geometrico “stellare”, ripetuto e concatenato secondo un andamento curvilineo. Il corpo di fabbrica persegue un’unità formale pur articolandosi planimetricamente in una serie di matrici triangolari che configurano spazi raccolti di diverso valore, mai racchiusi e reciprocamente confluenti, sistema mutuato dalla tradizione barocca, intesa da Portoghesi, come da altri nello stesso periodo, come arricchimento e revisione della tradizione dei linguaggi e dei sistemi dell’architettura moderna.
Il progetto è stato eseguito in collaborazione con pedagogisti, con i quali l’autore ha voluto creare un ambiente la cui varietà spaziale risultasse di stimolo.
Il complesso prevede la sistemazione di 420 bambini e del personale, organizzati in unità funzionali autonome di venti bambini ciascuna: ogni unità è costituita dal locale di riposo, dal guardaroba, dai servizi igienici, dagli alloggi destinati all’assistente e al personale di servizio.
L’unità rappresenta il nucleo base in cui si può consolidare il primo senso associativo e al tempo stesso fornisce lo spazio a misura per l’autocontrollo da parte del bambino.
L’edificio si compone di tre corpi di fabbrica principali. Il corpo dei dormitori è formato a sua volta da tre giunti stellari in cui convergono tre colonne di camerate sovrapposte. Ne risulta un blocco articolato su uno schema geometrico esagonale, in cui rimangono ben riconoscibili gli spazi destinati agli alloggi. Nella parte concava del corpo principale, esposta a nord, sono situati i corpi scala, enucleati dal complesso e che hanno la forma di grandi prismi anch’essi esagonali. Più vicini alla spiaggia, sono localizzati i padiglioni del refettorio-sala di ricreazione e del padiglione per l’isolamento destinato ai bambini ammalati. Il ristorante e la sala riunioni che lo sovrasta, sono posti lungo il transito tra le camerate e il mare. La struttura di questo corpo è a maglia triangolare e la sua forma è nuovamente il risultato di un lavoro sulla figura dell’esagono modificato da espansioni e restringimenti che ospitano le grandi vetrate.
Il programma espressivo, attentamente trascritto nella struttura formale della colonia, è quello di comunicare attraverso elementi linguistici di collaudato valore simbolico, il massimo di informazioni visive circa l’utilizzo degli spazi, la loro destinazione e il loro valore dimensionale. Questi elementi sono principalmente: la finestra come zona di contatto tra interno ed esterno e i disimpegni, che trovano punti di contatto con l’esterno, accentuando il loro valore di spazi per favorire le relazioni.
Alla camerata vera e propria si aggregano poi altre cellule secondarie: i servizi, l’angolo della vigilatrice e la stanza per l’assistente. E’ chiara la scelta di una figura che si espande nello spazio circostante e dell’uso di particolari accorgimenti metrici come le altezze variabili dei parapetti, le ringhiere con corrimano a due altezze (quella regolamentare e quella più bassa a portata di mano infantile), la proporzione delle sale collettive dimensionata sulle misure dei piccoli utenti.
Anche le finestre assolvono il compito di evidenziare le funzioni. Sottili fessure continue fasciano senza interruzione i vari corpi di fabbrica allo scopo di fornire, qualunque sia la direzione dei venti, la possibilità di una aerazione efficiente. Ciascuna camerata dispone di un’asola posta all’altezza del soffitto e di quattro finestre di differente altezza poste in sequenza alternata. Gli ambienti di servizio posti a pianterreno presentano forature diverse di tipo modulare con ritmi sempre variabili, determinati dalle esigenze di illuminazione. Nel corpo delle sale collettive poi, è previsto un particolare sistema di schermatura per il riverbero dei raggi solari.
(Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga)
Info
- Progetto: 1961 - 1961
- Esecuzione: 1962 - 1965
- Tipologia Specifica: Colonia
- Committente: ENPAS ('Ente nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti statali)
- Proprietà: Proprietà pubblica
- Destinazione originaria: casa per vacanze - colonia estiva
- Destinazione attuale: casa per vacanze - colonia estiva
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Eugenio | Abruzzini | Collaboratore | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.architettiroma.it/50_anni_professione/abruzzini-eugenio/ | NO |
Paolo | Portoghesi | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=36163 | SI |
- Strutture: cemento armato
- Materiale di facciata: intonaco
- Coperture: piana, metallo
- Serramenti: metallo
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Mediocre
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Mediocre
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 3
- Particella: 75-11
Note
Nel corso degli anni l’edificio ha subito una serie di adeguamenti alle norme vigenti per consentirne l’uso così come sono stati realizzati una serie di volumi secondari e, più in generale, piani di recupero. Paolo Portoghesi (Roma 1931) si laurea in architettura a Roma nel 1957. I primi anni di professione rivelano il suo malessere nei confronti della tradizione razionalista. Inizia il suo percorso di architetto con la Casa Baldi nel 1959-61, in cui rilancia la memoria del passato e degli ordini classici, mentre con la Colonia Enpas aderisce alle correnti organiche sostenute da Bruno Zevi. Nel 1964 inizia una solida collaborazione con Vittorio Gigliotti, che produce architetture che rispecchiano gli studi storici come quelli su Borromini e sulle varianti di scale michelangiolesche, come ad esempio Casa Andreis (Scandriglia, 1964-1967), Casa Bevilacqua (Gaeta, 1966-1971) o il progetto per gli uffici della Camera dei Deputati (1967). Negli anni Settanta ricopre il ruolo di Preside della Facoltà di Architettura di Milano, sono anni in cui promuove la cultura e l’impegno politico con la fondazione della rivista “Controspazio” nel 1969. Dal 1983 al 1993 è presidente della Biennale di Venezia, mandato concluso con una mostra riguardante lo Spazio Sacro nelle tre religioni monoteiste, inaugurata a Venezia e trasferita poi a Monaco, Londra e Berlino. Nello stesso anno fonda la rivista "Eupalino". I progetti e le realizzazioni degli anni Settanta e Ottanta segnano una cristallizzazione, entro forme geometriche complesse, delle linee di forza che innervano le architetture, come dimostrano l’impianto stellare, a cinque punte, dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila del 1978 e la Moschea islamica di Roma, iniziata nel 1975 in collaborazione con Mousawi. Dal 1990 dirige «Materia» e dal 2001 "Abitare la Terra". Come storico dell’architettura ha pubblicato inumerosi libri, saggi e articoli e altrettanti ne sono stati dedicati alle sue architetture. Esposizioni sulle sue opere architettoniche si sono avute alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia del 1977, al Bauzentrum di Vienna, alla Hochschule für Bildende Kunste di Amburgo, a Berlino, Karlsruhe, Bielefeld, Gottinga, Osaka, Kassel, Parigi, New York, San Francisco, Milano e lungo via Giulia a Roma. In area emiliano-romagnola realizza complessi residenziali, commerciali e direzionali a Bologna, l’Excelsior Savoia Suite Hotel & Store a Rimini, il progetto del teatro di Parma e negli ultimi anni, elabora anche alcuni progetti per il lungomare della Riviera Adriatica e la sistemazione della piazza Leon Battista Alberti a Rimini. Le sue opere sono documentate nelle riviste specialistiche italiane e straniere più famose. La sua attività, fondata su un attento studio dell’architettura del passato, ha unito ricerca storica, impegno didattico e lavoro professionale. Abbandonati gli strumenti metodologici e il linguaggio formle propri del Movimento Moderno, Portoghesi propone di reintegrare nella progettazione le istanze della tradizione, come espressione di memorie collettive e di libertà del progettista.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Zevi Bruno | 1965 | Un universo per bambini in vacanza | L'Espresso 5 dicembre | No | ||
Marini Giuseppe Luigi (a cura di) | 1966 | Colonia marina a Tagliata di Cesenatico, in Catalogo Bolaffi dell'Architettura italiana 1963-1966 | Giulio Bolaffi Editore | Torino | 2-3 | Si |
Portoghesi Paolo | 1966 | Colonia marina E.N.P.A.S. a Cesenatico | L'Architettura. Cronache e storia n. 125 | 706-713 | Si | |
Moschini Francesco (a cura di) | 1979 | Paolo Portoghesi. Progetti e disegni (1949-1979) | Centro Di | Firenze | No | |
Priori Giancarlo (a cura di) | 1985 | Paolo Portoghesi | Zanichelli | Bologna | 31-31 | Si |
Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna | 1986 | Colonie a mare: il patrimonio delle colonie sulla costa romagnola quale risorsa urbana e ambientale | Grafis | Casalecchio di Reno | 212 | No |
Tramonti Ulisse | 1997 | Itinerari di Architettura Moderna. Forlì, Cesena, Predappio | Alinea | Firenze | 242-243 | Si |
Massobrio Giovanna, Ercadi Maria, Tuzi Stefania | 2001 | Paolo Portoghesi architetto | Skira | Milano | No | |
Orioli Valentina, Poletti Giovanni (a cura di) | 2004 | Un laboratorio per Cesenatico, in Poletti Giovanni (a cura di), Studi di architettura per la città di Cesenatico | Il vincolo Divisione Libri | Cesena | 26-27 | Si |
Mulazzani Marco, Polano Sergio (curatore) | 2005 | Guida all’architettura italiana del Novecento (Guida) | Electa, Milano, | 328 | Si | |
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Bernitsa Petra, Ercadi Maria (a cura di) | 2006 | Paolo Portoghesi | Skira | Milano | 42-43 | No |
Orioli Valentina | 2008 | Cesenatico: turismo e città balneare fra Otto e Novecento | Alinea | Firenze | 107-108; 144 | No |
Allegati
Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Enciclopedia Treccani - Paolo Portoghesi | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 10/04/2024
Revisori:
Setti Stefano 2022