Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

GALLERIA REGIONALE DELLA SICILIA - PALAZZO ABATELLIS

Scheda Opera

  • Planimetrie di studio per l’allestimento
  • Studio per la sala del Trionfo della morte
  • Studi per la sala del Trionfo della Morte
  • Schizzi di studio per la teca dell'Annunciata di Antonello
  • Studio per una teca
  • Studio per il supporto del gonfalone
  • Studio per il supporto della Madonna del Gagini
  • Studio del supporto per la testa di giovinetto di Gagini
  • Vista del cortile interno
  • Vista del cortile interno
  • Vista della sala con la nuova scala
  • Vista dal piano superiore dell'opera
  • Sala del Laurana
  • Sale al piano terra
  • Veduta del salone delle croci
  • Vetrina al primo livello
  • Sala di Antonello
  • Comune: Palermo
  • Denominazione: GALLERIA REGIONALE DELLA SICILIA - PALAZZO ABATELLIS
  • Indirizzo: Via Alloro, 4
  • Data: 1953 - 1954
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Carlo Scarpa
Descrizione

La sistemazione della nuova Galleria di Palazzo Abatellis è l’intervento siciliano più noto e celebrato di Carlo Scarpa, oltre che la sua opera prima in ambito museografico. Esito di una campagna di realizzazione bruciante, portata a termine nell’arco di pochi mesi (fra il luglio del 1953 quando i lavori vennero avviati e il giugno del 1954 quando il museo fu inaugurato), il progetto si sviluppò anche attraverso il fecondo rapporto epistolare e di cantiere stabilito con il soprintendente alle Gallerie Giorgio Vigni.
Quando il maestro veneziano giunse a Palermo erano ancora in corso i lavori di restauro e ricostruzione intrapresi a seguito dei danni bellici, sotto la supervisione dei soprintendenti Mario Guiotto e Armando Dillon. I danni procurati dai bombardamenti erano stati l’occasione per un ripristino, auspicato da tempo, volto a depurare l’edificio da tutte le aggiunte e le trasformazioni che si riteneva offuscassero la nitidezza della dimora che Matteo Carnilivari aveva costruito fra il 1490 e il 1526 per Francesco Abatellis. La ricostruzione della torre merlata, dell’arioso loggiato doppio, aperto sul cortile e delle coperture sono da ricondursi a questa prima fase dei lavori.
La realizzazione della nuova galleria richiedeva tuttavia la messa a punto di una strategia progettuale in grado di conseguire – come sintetizzato nelle parole dello stesso Vigni – una «naturale fusione fra contenente e contenuto, fra l’architettura di Matteo Carnelivari e il museo». Il progetto comportò pochi, calibratissimi interventi sull’architettura: l’inserimento di una nuova e preziosa rampa, con gradini esagonali di wrightiana memoria in pietra di Carini, per collegare il piano terra alla scala esistente, garantendo la circolarità del percorso di visita all’interno dell’edificio; il ripristino parziale di quella originaria situata in un angolo della corte; il ridisegno delle aperture sui loggiati; la realizzazione dei nuovi infissi; alcuni essenziali tagli nelle murature, utili al posizionamento e alla movimentazione dei grandi dipinti. Quasi nulla.
Il percorso museale è invece il filo di Arianna che tiene insieme la scoperta degli spazi dell’architettura carnilivariana con la sapiente disposizione delle opere al loro interno, in un gioco di traguardi e di prospettive. La continuità della narrazione spaziale ed espositiva si anima attraverso gli scorci, le inedite visuali e i cromatismi che esaltano il rapporto fra i capolavori esposti e gli sfondi individualmente concepiti per ciascuno di essi. Il lirico nitore dell’allestimento museografico, intenzionalmente limitato a una accurata selezione delle collezioni, si avvale della competenza artigianale di Scarpa e della sua personale rielaborazione della lezione della Secessione viennese nella scelta dei materiali, nella precisione esecutiva di sostegni ed espositori e nel sapiente trattamento della luce, autentico materiale di progetto, diffusamente modulata nelle grandi sale e abilmente incanalata sugli oggetti d’eccezione disposti negli ambienti più raccolti.
La sistemazione del grande affresco del Trionfo della Morte sul fondo della cappella del palazzo fu oggetto di un ingegnoso espediente progettuale per l’inserimento del dipinto, con il taglio di due asole laterali che, dipinte del colore di una terra ambrata, lo incorniciano, immergendolo nella luce zenitale filtrata dal velario che Scarpa studiò in molteplici versioni e dettagli. Il visitatore che lo incontra all’inizio del percorso torna a rivederlo, da una diversa prospettiva, al primo piano, dall’alto di una sala che si apre sulla doppia altezza del presbiterio della cappella. E, come in una suite, la riscoperta richiude il circolo di quella che Walter Gropius giudicò come «la migliore ambientazione di museo che mi sia capitato di incontrare in tutta la vita».

Info
  • Progetto: 1953 -
  • Esecuzione: 1953 - 1954
  • Tipologia Specifica: Museo
  • Committente: Soprintendenza alle Gallerie della Sicilia
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Galleria Regionale della Sicilia
  • Destinazione attuale: Galleria Regionale della Sicilia
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Carlo Scarpa Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=55412 SI
Carlo Scarpa Progetto museografico Progetto Visualizza Profilo https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=55412 NO
Giorgio Vigni Consulente Progetto NO
  • Strutture: Muratura portante; strutture voltate; solai lignei; solai in calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Intonaco, pietra
  • Coperture: Tetto a falde; tetto piano praticabile
  • Serramenti: Infissi in legno
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Quando il maestro veneziano giunse a Palermo erano ancora in corso i lavori di restauro e ricostruzione intrapresi a seguito dei danni bellici, sotto la supervisione dei soprintendenti Mario Guiotto e Armando Dillon. I danni procurati dai bombardamenti erano stati l’occasione per un ripristino, auspicato da tempo, volto a depurare l’edificio da tutte le aggiunte e le trasformazioni che si riteneva offuscassero la nitidezza della dimora che Matteo Carnilivari aveva costruito fra il 1490 e il 1526 per Francesco Abatellis. La ricostruzione della torre merlata, dell’arioso loggiato doppio, aperto sul cortile e delle coperture sono da ricondursi a questa prima fase dei lavori.
La realizzazione della nuova galleria richiedeva tuttavia la messa a punto di una strategia progettuale in grado di conseguire – come sintetizzato nelle parole dello stesso Vigni – una «naturale fusione fra contenente e contenuto, fra l’architettura di Matteo Carnelivari e il museo». Il progetto comportò pochi, calibratissimi interventi sull’architettura: l’inserimento di una nuova e preziosa rampa, con gradini esagonali di wrightiana memoria in pietra di Carini, per collegare il piano terra alla scala esistente, garantendo la circolarità del percorso di visita all’interno dell’edificio; il ripristino parziale di quella originaria situata in un angolo della corte; il ridisegno delle aperture sui loggiati; la realizzazione dei nuovi infissi; alcuni essenziali tagli nelle murature, utili al posizionamento e alla movimentazione dei grandi dipinti. Quasi nulla.
Il percorso museale è invece il filo di Arianna che tiene insieme la scoperta degli spazi dell’architettura carnilivariana con la sapiente disposizione delle opere al loro interno, in un gioco di traguardi e di prospettive. La continuità della narrazione spaziale ed espositiva si anima attraverso gli scorci, le inedite visuali e i cromatismi che esaltano il rapporto fra i capolavori esposti e gli sfondi individualmente concepiti per ciascuno di essi. Il lirico nitore dell’allestimento museografico, intenzionalmente limitato a una accurata selezione delle collezioni, si avvale della competenza artigianale di Scarpa e della sua personale rielaborazione della lezione della Secessione viennese nella scelta dei materiali, nella precisione esecutiva di sostegni ed espositori e nel sapiente trattamento della luce, autentico materiale di progetto, diffusamente modulata nelle grandi sale e abilmente incanalata sugli oggetti d’eccezione disposti negli ambienti più raccolti.
La sistemazione del grande affresco del Trionfo della Morte sul fondo della cappella del palazzo fu oggetto di un ingegnoso espediente progettuale per l’inserimento del dipinto, con il taglio di due asole laterali che, dipinte del colore di una terra ambrata, lo incorniciano, immergendolo nella luce zenitale filtrata dal velario che Scarpa studiò in molteplici versioni e dettagli. Il visitatore che lo incontra all’inizio del percorso torna a rivederlo, da una diversa prospettiva, al primo piano, dall’alto di una sala che si apre sulla doppia altezza del presbiterio della cappella. E, come in una suite, la riscoperta richiude il circolo di quella che Walter Gropius giudicò come «la migliore ambientazione di museo che mi sia capitato di incontrare in tutta la vita».

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  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 135
  • Particella: 208

Note

L’opera ha ricevuto il premio Nazionale In/Arch per la Conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico nazionale 1962.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Vigni Giorgio 1955 La Galleria Nazionale della Sicilia a Palermo in "Bollettino d’arte", n. 40 185-190 Si
Mazzariol Giuseppe 1955 Opere di Carlo Scarpa in "L'architettura. Cronache e storia", n. 3 354-359 No
Vigni Giorgio 1956 Nouvelle installation de la Galleria Nazionale della Sicilia, Palerme in "Museum", n. 9 201-214 Si
Malajoli Bruno 1963 Sistemazione museografica di Palazzo Abatellis a Palermo in "L’architettura. Cronache e Storia", n. 97 524-525 Si
Dal Co Francesco, Mazzariol Giuseppe 1984 Carlo Scarpa 1906-1978 Electa Milano 174 No
Vigni Giorgio 1984 Ricordo di un lavoro con Scarpa. La sistemazione della Galleria Nazionale della Sicilia a Palermo In Boccato Marilena, Duprè Roberto, Guariglia Giuseppe, Val Pier Antonio, Viscuso Bartolomeo (a cura di), Carlo Scarpa: il progetto per S. Caterina a Treviso, cat. della mostra, Ed. Vianello Treviso 34 Si
Polano Sergio 1987 Frammenti siciliani. Carlo Scarpa e palazzo Abatellis in "Lotus International", n. 53 103-116 Si
Morello Paolo 1989 Carlo Scarpa. L’allestimento della Galleria di Palazzo Abatellis, 1953-54 in "Domus", n. 708 81-87 Si
Polano Sergio 1989 Carlo Scarpa: palazzo Abatellis. La Galleria della Sicilia, Palermo 1953-54 Electa Milano Si
Aguglia Sergio 1991 Carlo Scarpa a Palazzo Abatellis in "Demetra. Semestrale di architettura e arte", n. 0, giugno 65-68 Si
Polano Sergio 1996 Guida all’architettura italiana del Novecento Electa Milano 546 No
Sciascia Andrea 1998 Architettura contemporanea a Palermo L'Epos Palermo 35-42 No
Iannello Matteo 2015 Carlo Scarpa a Palazzo Abatellis in Barbera Giacchino (a cura di), 1954-2014 Sessanta anni della Galleria e delle sue collezioni a Palazzo Abatellis, Magika Messina 18-31 Si
Iannello Matteo 2018 Carlo Scarpa in Sicilia 1952-1978 Campisano Roma 73-114 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Sistemazione museale di Palazzo Abatellis a Galleria Nazionale della Sicilia, Palermo. Fondo Carlo Scarpa Carlo Scarpa Centro Archivi di Architettura del MAXXI Corpus di documenti ed elaborati relativi al progetto
Allestimento museale. Fondo Carlo Scarpa Carlo Scarpa Galleria di Palazzo Abatellis Elaborati grafici
Sistemazione museale di Palazzo Abatellis a Galleria Nazionale della Sicilia Carlo Scarpa Archivio Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo Elaborati grafici

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetrie di studio per l’allestimento Planimetrie di studio per l’allestimento Mazzariol 1955
Studio per la sala del Trionfo della morte Studio per la sala del Trionfo della morte https://manulif.wixsite.com/abatellismanuli/allestimento-carlo-scarpa?lightbox=c14nm
Studi per la sala del Trionfo della Morte Studi per la sala del Trionfo della Morte Iannello 2015
Schizzi di studio per la teca dell'Annunciata di Antonello Schizzi di studio per la teca dell'Annunciata di Antonello Polano 1989
Studio per una teca Studio per una teca Iannello 2015
Studio per il supporto del gonfalone Studio per il supporto del gonfalone Iannello 2015
Studio per il supporto della Madonna del Gagini Studio per il supporto della Madonna del Gagini Iannello 2015
Studio del supporto per la testa di giovinetto di Gagini Studio del supporto per la testa di giovinetto di Gagini https://manulif.wixsite.com/abatellismanuli/allestimento-carlo-scarpa?lightbox=copu
Vista del cortile interno Vista del cortile interno Deborah Sanzaro – 2020
Vista del cortile interno Vista del cortile interno Deborah Sanzaro – 2020
Vista della sala con la nuova scala Vista della sala con la nuova scala Deborah Sanzaro – 2020
Vista dal piano superiore dell'opera Vista dal piano superiore dell'opera "Il trionfo della morte" Deborah Sanzaro – 2020
Sala del Laurana Sala del Laurana Deborah Sanzaro – 2020
Sale al piano terra Sale al piano terra Deborah Sanzaro – 2020
Veduta del salone delle croci Veduta del salone delle croci Deborah Sanzaro – 2020
Vetrina al primo livello Vetrina al primo livello Deborah Sanzaro – 2020
Sala di Antonello Sala di Antonello Deborah Sanzaro – 2020

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Carlo Scarpa – Treccani Visualizza
Carlo Scarpa – SAN Visualizza
Carlo Scarpa – SIUSA Visualizza
Centro Archivi di Architettura, MAXXI Visualizza
Regione Sicilia – Galleria regionale della Sicilia Visualizza
Palladio museum - fototeca Carlo Scarpa Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Maria Rosaria Vitale
creata il 25/07/2024
ultima modifica il 06/03/2025