Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PALAZZATA - ISOLATO IX

Scheda Opera

  • Planimetria - Scala 1:1000
  • Pianta piano terreno - scala 1:100
  • Pianta seminterrato - scala 1:100
  • Pianta primo piano - scala 1:100
  • Pianta piano secondo - scala 1:100
  • Pianta piano terzo - scala 1:100
  • Pianta delle coperture - scala 1:100
  • Sezione trasversale - prospetti laterali
  • Prospetto via del Porto - scala 1:100
  • Prospetto via Garibaldi - scala 1:100
  • Dettaglio prospetti - scala 1:20
  • Prospetto sud Isolato IX e prospetto nord Isolato VIII
  • Soluzione d'angolo nord-ovest
  • Prospetto  laterale nord
  • Prospetto Cortina del Porto
  • Particolare prospetto Cortina sul Porto
  • Soluzione d'angolo sud-est
  • Particolare prospetto laterale sud
  • Particolare prospetto via Garibaldi
  • Particolare vano scala prospetto via Garibaldi
  • Prospetto via Garibaldi
  • Comune: Messina
  • Denominazione: PALAZZATA - ISOLATO IX
  • Indirizzo: Via Garibaldi, 124
  • Data: 1955 - 1960
  • Tipologia: Edifici per uffici
  • Autori principali: Giuseppe Samonà
Descrizione

Con il motto Post Fata Resurgo, nel 1930 il gruppo composto da Camillo Autore (1882-1936), Raffaele Leone (1897-1981), Giuseppe Samonà (1898-1983) e Guido Viola (1887-1949) si aggiudicava il primo premio del Concorso per una facciata-tipo verso mare della Nuova Palazzata di Messina, da realizzarsi sui luoghi ove era stata edificata tra la fine del XVI ed il XVII secolo la Palazzata, in luogo della cortina muraria, poi divenuta l’edificio simbolo della città.
Ricostruito una prima volta a seguito dei danni causati dal terremoto del 1783, il nuovo edificio intendeva emulare quello originario, utilizzando adeguate tecniche costruttive antisismiche. Ma, dopo meno di un secolo dalla sua ricostruzione, la nuova Palazzata veniva largamente danneggiata dalla catastrofe del 1908.
Il bando di concorso del 1930 per la sua ennesima ricostruzione costituì l’approdo di un dibattito avviato all’indomani del terremoto novecentesco. L’ingegnere Luigi Borzì, incaricato della redazione del piano regolatore, non aveva previsto - per motivi di sicurezza - la riedificazione della Palazzata, ipotizzando però qualche anno più tardi al suo posto una passeggiata pedonale sostenuta da un porticato, che però non verrà mai realizzata.
Il bando del concorso poneva ristretti limiti progettuali, al fine di rispettare le normative antisismiche e sanitarie. Il progetto vincitore prevedeva la realizzazione di undici (I-XI) blocchi, di cui la commissione apprezzava “lo spirito di sobria e ritmica monumentalità ed il criterio architettonico generale uniformato ad una felice fusione di modernità di spirito con italianità tradizionale di forme basato sull’alternanza di partiti verticali con partiti orizzontali, molto felicemente trovata per evitare i pericoli di monotonia lungo il fronte” (Marconi, 1931, p. 600).
L’iter progettuale fu lungo e articolato, e gli edifici realizzati corrisponderanno solo in parte ai disegni originali: i lavori si prolungheranno per decenni, e bisognerà giungere alla fine degli anni Cinquanta per il loro completamento. La prematura scomparsa di Camillo Autore e l’inevitabile interruzione delle attività a causa della seconda guerra mondiale contribuirono a sfaldare il gruppo e a far emergere Giuseppe Samonà quale figura costante e preminente dell’intero progetto. Nel 1936 era stato completato soltanto l’isolato III, sede del Banco di Sicilia, l’unico in cui sarà coinvolto Camillo Autore. Di seguito saranno realizzati gli isolati I e II, a firma di Giuseppe Samonà e Guido Viola, destinati alla sede dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni. I due edifici sono gli unici ad essere collegati da un grande portale, che evoca gli ingressi dal porto alla città che caratterizzavano le precedenti Palazzate. Tra il 1938 e il 1940 si realizzarono il palazzo Littorio (isolato VII) e la sede dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione degli Infortuni sul Lavoro (isolato VIII).
Un linguaggio architettonico “moderno” caratterizza i sei edifici a completamento del sistema architettonico, realizzati negli anni Cinquanta. Giuseppe Samonà, unico responsabile dei singoli progetti, deroga alle norme del concorso, affinando lo studio della struttura, dei materiali, delle superfici e decorazioni.
ll progetto dell’Albergo Jolly (isolato X), la sede dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (Isolato IX) e i quattro blocchi destinati esclusivamente ad attività commerciali e residenze private (isolati IV, V, VI e XI) mostrano la capacità del progettista di abbandonare la “sobria e ritmica monumentalità” richiesta dal bando, sostituendo il linguaggio architettonico con “evidenti riferimenti ai maestri del primo razionalismo europeo e alcuni accenni a certe forme dell’architettura commerciale americana” (A. Cuzzer, 1960, p. 246).

Nel 1959 Giuseppe Tentori considerava l’isolato IX, il Palazzo dell’Inps appena concluso, il più interessante e “brutalista” della Cortina Samoniana, in cui la trama dei prospetti “anziché portare a una scomposizione cellulare dei fronti in serie di pannelli di riempimento più o meno ben impaginati, è l’elemento basilare della riunificazione” (F. Tentori, 1959, p. 227).
Il progetto dell’edificio, collocato tra la sede dell’INAIL (isolato VIII) e il Jolly Hotel (isolato X) era stato avviato nel 1954 a firma esclusiva di Giuseppe Samonà, con la collaborazione e dall’ingegnere Vincenzo Cacopardo per i calcoli statici. Si compone di quattro elevazioni fuori terra e, ancor oggi, mantiene la destinazione originaria degli uffici dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
L'insieme degli edifici delle Palizzata realizzati negli anni Cinquanta mostrano caratteri architettonici simili, con forti assonanze fondate su rigorose regole compositive e costruttive, che però, nel caso specifico, sono soggette a deroghe in alcuni elementi.
Il telaio strutturale – essenza architettonica dell’intero complesso edilizio – in questo caso si articola con un ritmo serrato di venti campate da tre metri. Tale scelta determina un differente linguaggio compositivo sia per gli alzati che per le piante.
La trama della facciata è modulata attraverso il sistema di pilastri, travi, bucature, compreso tra basamento e coronamento. Il sistema dei pilastri presenta un progressivo assottigliamento verso l’alto che ne esalta la verticalità ma, nel contempo, forma una fitta griglia con la trama delle travi caratterizzate da una rientranza centrale. Le bucature, finestre tripartite, sono le protagoniste di ogni singola campata: realizzate in metallo, color azzurro cielo, sono caratterizzate da mensole prefabbricate che fungono da davanzali aggettanti in cemento e graniglia, dipinte alternativamente in rosso e giallo nella parte inferiore, per evocare i colori cittadini, mentre un complesso e sofisticato zoccolo le sostiene al piano terra del prospetto sulla Cortina del Porto. Il prospetto su via Garibaldi al piano terra è invece definito da grandi bucature che illuminano gli uffici. Il coronamento è costituito da una serie di mensole isolate corrispondenti ai moduli strutturali , che superiormente ritrova unitarietà con un parapetto continuo in calcestruzzo armato.
Le superfici dei prospetti sono altresì caratterizzate da inserti in mattone facciavista a tamponamento della superficie delle bucature e dei prospetti laterali e alcuni inserti in vetromattone in corrispondenza dei vani scala.
La pianta, praticamente libera sui due lati lunghi, lascia spazio all’organizzazione degli ambienti di lavoro, a esclusione del posizionamento dei vani scala: sul prospetto sud-ovest la scala di accesso per il pubblico, sul lato opposto una scala a esclusivo servizio degli uffici dirigenziali, mentre l’ingresso per gli impiegati è sulla Cortina del Porto.


Info
  • Progetto: 1955 - 1955
  • Esecuzione: 1956 - 1960
  • Tipologia Specifica: Edifici per uffici
  • Committente: Istituto Nazionale Previdenza Sociale
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Edificio per uffici
  • Destinazione attuale: Edificio per uffici
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
VIncenzo Cacopardo Progetto strutturale Progetto NO
Giuseppe Samonà Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://san.beniculturali.it/web/san/dettaglio-soggetto-produttore?id=53610 SI
Giuseppe Samonà Direzione lavori Esecuzione NO
  • Strutture: Ossatura in cemento armato
  • Materiale di facciata: Cemento faccia vista; laterizi faccia vista; Intonaco
  • Coperture: Tetto piano praticabile
  • Serramenti: Infissi in alluminio colorato
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Ricostruito una prima volta a seguito dei danni causati dal terremoto del 1783, il nuovo edificio intendeva emulare quello originario, utilizzando adeguate tecniche costruttive antisismiche. Ma, dopo meno di un secolo dalla sua ricostruzione, la nuova Palazzata veniva largamente danneggiata dalla catastrofe del 1908.  
Il bando di concorso del 1930 per la sua ennesima ricostruzione costituì l’approdo di un dibattito avviato all’indomani del terremoto novecentesco. L’ingegnere Luigi Borzì, incaricato della redazione del piano regolatore, non aveva previsto -  per motivi di sicurezza -  la riedificazione della Palazzata, ipotizzando però qualche anno più tardi al suo posto una passeggiata pedonale sostenuta da un porticato, che però non verrà mai realizzata.   
Il bando del concorso poneva ristretti limiti progettuali, al fine di rispettare le normative antisismiche e sanitarie. Il progetto vincitore prevedeva la realizzazione di undici (I-XI) blocchi, di cui la commissione apprezzava “lo spirito di sobria e ritmica monumentalità ed il criterio architettonico generale uniformato ad una felice fusione di modernità di spirito con italianità tradizionale di forme basato sull’alternanza di partiti verticali con partiti orizzontali, molto felicemente trovata per evitare i pericoli di monotonia lungo il fronte” (Marconi, 1931, p. 600).  
L’iter progettuale fu lungo e articolato, e gli edifici realizzati corrisponderanno solo in parte ai disegni originali: i lavori si prolungheranno per decenni, e bisognerà giungere alla fine degli anni Cinquanta per il loro completamento.  La prematura scomparsa di Camillo Autore e l’inevitabile interruzione delle attività a causa della seconda guerra mondiale contribuirono a sfaldare il gruppo e a far emergere Giuseppe Samonà quale figura costante e preminente dell’intero progetto. Nel 1936 era stato completato soltanto l’isolato III, sede del Banco di Sicilia, l’unico in cui sarà coinvolto Camillo Autore. Di seguito saranno realizzati gli isolati I e II, a firma di Giuseppe Samonà e Guido Viola, destinati alla sede dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni. I due edifici sono gli unici ad essere collegati da un grande portale, che evoca gli ingressi dal porto alla città che caratterizzavano le precedenti Palazzate. Tra il 1938 e il 1940 si realizzarono il palazzo Littorio (isolato VII) e la sede dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione degli Infortuni sul Lavoro (isolato VIII).  
Un linguaggio architettonico “moderno” caratterizza i sei edifici a completamento del sistema architettonico, realizzati negli anni Cinquanta. Giuseppe Samonà, unico responsabile dei singoli progetti, deroga alle norme del concorso, affinando lo studio della struttura, dei materiali, delle superfici e decorazioni.  
ll progetto dell’Albergo Jolly (isolato X), la sede dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (Isolato IX) e  i quattro blocchi destinati esclusivamente ad  attività commerciali e residenze private (isolati IV, V, VI e XI) mostrano la capacità del progettista di abbandonare la “sobria e ritmica monumentalità” richiesta dal bando,  sostituendo il linguaggio architettonico con “evidenti riferimenti ai maestri del primo razionalismo europeo e alcuni accenni a certe forme dell’architettura commerciale americana” (A. Cuzzer, 1960, p. 246). 

Nel 1959 Giuseppe Tentori considerava l’isolato IX, il Palazzo dell’Inps appena concluso, il più interessante e “brutalista” della Cortina Samoniana, in cui la trama dei prospetti “anziché portare a una scomposizione cellulare dei fronti in serie di pannelli di riempimento più o meno ben impaginati, è l’elemento basilare della riunificazione” (F. Tentori, 1959, p. 227).
Il progetto dell’edificio, collocato tra la sede dell’INAIL (isolato VIII) e il Jolly Hotel (isolato X) era stato avviato nel 1954 a firma esclusiva di Giuseppe Samonà, con la collaborazione e dall’ingegnere Vincenzo Cacopardo per i calcoli statici. Si compone di quattro elevazioni fuori terra e, ancor oggi, mantiene la destinazione originaria degli uffici dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. 
L'insieme degli edifici delle Palizzata realizzati negli anni Cinquanta mostrano caratteri architettonici simili, con forti assonanze fondate su rigorose regole compositive e costruttive, che però, nel caso specifico, sono soggette a deroghe in alcuni elementi. 
Il telaio strutturale – essenza architettonica dell’intero complesso edilizio – in questo caso si articola con un ritmo serrato di venti campate da tre metri. Tale scelta determina un differente linguaggio compositivo sia per gli alzati che per le piante. 
La trama della facciata è modulata attraverso il sistema di pilastri, travi, bucature, compreso tra basamento e coronamento. Il sistema dei pilastri presenta un progressivo assottigliamento verso l’alto che ne esalta la verticalità ma, nel contempo, forma una fitta griglia con la trama delle travi caratterizzate da una rientranza centrale. Le bucature, finestre tripartite, sono le protagoniste di ogni singola campata: realizzate in metallo, color azzurro cielo, sono caratterizzate da mensole prefabbricate che fungono da davanzali aggettanti in cemento e graniglia, dipinte alternativamente in rosso e giallo nella parte inferiore, per evocare i colori cittadini, mentre un complesso e sofisticato zoccolo le sostiene al piano terra del prospetto sulla Cortina del Porto. Il prospetto su via Garibaldi al piano terra è invece definito da grandi bucature che illuminano gli uffici. Il coronamento è costituito da una serie di mensole isolate corrispondenti ai moduli strutturali , che superiormente ritrova unitarietà con un parapetto continuo in calcestruzzo armato. 
Le superfici dei prospetti sono altresì caratterizzate da inserti in mattone facciavista a tamponamento della superficie delle bucature e dei prospetti laterali e alcuni inserti in vetromattone in corrispondenza dei vani scala. 
La pianta, praticamente libera sui due lati lunghi, lascia spazio all’organizzazione degli ambienti di lavoro, a esclusione del posizionamento dei vani scala: sul prospetto sud-ovest la scala di accesso per il pubblico, sul lato opposto una scala a esclusivo servizio degli uffici dirigenziali, mentre l’ingresso per gli impiegati è sulla Cortina del Porto. 



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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 222
  • Particella: 135

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Marconi Plinio 1931 Il concorso nazionale per il progetto della nuova Palazzata di Messina in "Architettura e arti decorative", a. X, n. 12 Milano 583-614 Si
Tentori Francesco 1959 Samonà e la Palazzata di Messina in "Casabella-Continuità", n. 227 Milano 29-41 Si
Tentori Francesco 1960 Giuseppe Samonà e la Palazzata di Messina in "Casabella-Continuità", n. 244 Milano 5 Si
Cuzzer Aldo 1960 I grandi concorsi in "La Casa", n. 6 Roma 246-271 Si
Di Cristina Umberto, Trombino Giuseppe 1993 Samonà Giuseppe in Ruggieri Tricoli Maria Clara (a cura di), Luigi Sarullo. Dizionario degli Artisti Siciliani. 1. Architettura, Edizioni Novecento Palermo 384-385 No
Cardullo Francesco 1999 Giuseppe Samonà e la Palazzata di Messina. Un manuale dell'arte del costruire Città e Territorio, a. VIII, n. 3 Messina 5-13 Si
Cardullo Francesco 2004 Giuseppe e Alberto Samonà e la metropoli dello Stretto di Messina Officina edizioni Roma 9-72 Si
Palazzolo Gaetano 2010 L'Architettura di Giuseppe Samonà a Messina Grafill Palermo Si
Cardullo Francesco 2019 La Cortina del Porto di Messina di Giuseppe Samonà: gli isolati degli anni Trenta del Novecento in "Archistor Extra", n. 6 Università Mediterranea di Reggio Calabria 110-121 Si
Simone Rita, Jemolo Andrea 2021 Giuseppe Samonà a Messina: un racconto dell'architettura italiana tra linguaggi e riscritture mediterranee in Pujia Laura (a cura di), Rileggere Samonà Re-reading Samonà, Edizioni Roma-Tre Press Roma 126-156 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
INPS Messina: nuova sede: progetto esecutivo. Fondo Giuseppe e Alberto Samonà, IUAV UA 485111 Giuseppe Samonà IUAV Venezia Archivio progetti Elaborati di progetto
Palazzata - Isolato IX Giuseppe Samonà Archivio del Genio Civile di Messina Lavori di costruzione Isolato IX Volume 6/1

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetria - Scala 1:1000 Planimetria - Scala 1:1000 Genio Civile Messina
Pianta piano terreno - scala 1:100 Pianta piano terreno - scala 1:100 Genio Civile Messina
Pianta seminterrato - scala 1:100 Pianta seminterrato - scala 1:100 Genio Civile Messina
Pianta primo piano - scala 1:100 Pianta primo piano - scala 1:100 Genio Civile Messina
Pianta piano secondo - scala 1:100 Pianta piano secondo - scala 1:100 Genio Civile Messina
Pianta piano terzo - scala 1:100 Pianta piano terzo - scala 1:100 Genio Civile Messina
Pianta delle coperture - scala 1:100 Pianta delle coperture - scala 1:100 Genio Civile Messina
Sezione trasversale - prospetti laterali Sezione trasversale - prospetti laterali Genio Civile Messina
Prospetto via del Porto - scala 1:100 Prospetto via del Porto - scala 1:100 Genio Civile Messina
Prospetto via Garibaldi - scala 1:100 Prospetto via Garibaldi - scala 1:100 Genio Civile Messina
Dettaglio prospetti - scala 1:20 Dettaglio prospetti - scala 1:20 Genio Civile Messina
Prospetto sud Isolato IX e prospetto nord Isolato VIII Prospetto sud Isolato IX e prospetto nord Isolato VIII Francesca Passalacqua
Soluzione d'angolo nord-ovest Soluzione d'angolo nord-ovest Francesca Passalacqua
Prospetto  laterale nord Prospetto laterale nord Francesca Passalacqua
Prospetto Cortina del Porto Prospetto Cortina del Porto Francesca Passalacqua
Particolare prospetto Cortina sul Porto Particolare prospetto Cortina sul Porto Francesca Passalacqua
Soluzione d'angolo sud-est Soluzione d'angolo sud-est Francesca Passalacqua
Particolare prospetto laterale sud Particolare prospetto laterale sud Francesca Passalacqua
Particolare prospetto via Garibaldi Particolare prospetto via Garibaldi Francesca Passalacqua
Particolare vano scala prospetto via Garibaldi Particolare vano scala prospetto via Garibaldi Francesca Passalacqua
Prospetto via Garibaldi Prospetto via Garibaldi Francesca Passalacqua

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Francesca Passalacqua (Università degli studi di Messina)
creata il 01/08/2024
ultima modifica il 29/01/2025