Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

HOTEL ASTORIA

Scheda Opera

  • Vista del fronte principale
  • Dettaglio del fronte principale
  • Vista del fronte su via Nobili
  • Vista del fronte su via Nobili
  • Dettaglio del fronte su via Nobili
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Denominazione: HOTEL ASTORIA
  • Indirizzo: Viale Leopoldo Nobili N. 2
  • Data: -
  • Tipologia: Strutture ricettive
  • Autori principali: Giorgio Ramponi
Descrizione

"Progettato nel 1958 dall’architetto Giorgio Ramponi, l’Astoria è il primo hotel moderno di Reggio Emilia, realizzato ai margini dei giardini pubblici, vicino ai teatri e facilmente raggiungibile dai viali di circonvallazione. L’edificio si sviluppa con un volume compatto su due fronti e più articolato verso i giardini e il teatro, dove affacciano tutte le camere. Il prospetto verso l’ingresso è caratterizzato da un’alternanza di pieni e vuoti che disegnano il volume, in
corrispondenza delle camere, con logge scavate in profondità e parapetti aggettanti; le bucature poste sulla facciata verso viale Nobili, invece, sono giocate su una composizione di aperture alternate che rimandano ad un disegno geometrico bidimensionale, illuminando i corridoi di distribuzione interna. Completamente rivestito a mosaico, la parte superiore corrispondente alle camere è staccata dal basamento dell’edificio tramite un taglio vetrato che illumina le sale per ricevimenti situate al primo piano, mentre una fascia aggettante, rivestita in lastre di marmo, incornicia il piano terra e protegge l’ingresso principale.
Dall’atrio, dove si trovano i gruppi di salita principali, si attraversa la hall e, di seguito, si trovano la tea room e la zona bar, accessibili direttamente anche dall’esterno, con ampie vetrate e affaccio verso i giardini. Da una scala elicoidale, realizzata in cemento e gradini a sbalzo, si scende ad un locale taverna posto al piano interrato. La sala ristorante, con ingresso indipendente da viale Nobili, è rivolta anch’essa verso lo spazio verde e si estende in una terrazza per il pranzo all’aperto. Ampie vetrate separano questi ambienti e permettono la continuità visiva dello spazio interno, scandito dal passo strutturale di travi sagomate in cemento armato lasciate a vista. Al primo piano trovano posto due sale per ricevimenti con vista verso il parco pubblico. Il complesso conta ottantacinque camere, distribuite su cinque piani. I servizi di magazzino, deposito, locali lavanderia, stireria, cucina e un locale mensa per il personale sono collocati al piano seminterrato. La parte bassa e terminale dell’edificio, tra viale Nobili e i viali di circonvallazione, si diversifica dal resto del volume dichiarando la diversa destinazione per cure fisio-masso-terapiche e un salone per parrucchiere. Sopra l’autorimessa, direttamente collegata ai viali, sono collocati cinque appartamenti indipendenti, all’occorrenza collegabili ai servizi dell’albergo. Diverse soluzioni e l’uso dei materiali denunciano l’ascendenza di Gio Ponti e Melchiorre Bega sul bolognese Ramponi, autore anche del milanese Palace Hotel (1951), come il rivestimento esterno del piano terra in marmo ceppo. I pavimenti sono in marmo, nelle parti comuni del piano terra e primo, mentre la restante parte è in linoleum grigio per i corridoi e di diversi colori per le camere; le scale hanno gradini prefabbricati rivestiti di gomma".

(Zamboni, Gandolfi 2011)

Info
  • Progetto: -
  • Esecuzione: 1958 -
  • Tipologia Specifica: Hotel
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: albergo, sala ricevimenti
  • Destinazione attuale: albergo, sala ricevimenti, ristorante
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giorgio Ramponi Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: rivestimento a mosaico, marmo
  • Coperture: piana
  • Serramenti: metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
  • Stato Serramenti: Buono

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corrispondenza delle camere, con logge scavate in profondità e parapetti aggettanti; le bucature poste sulla facciata verso viale Nobili, invece, sono giocate su una composizione di aperture alternate che rimandano ad un disegno geometrico bidimensionale, illuminando i corridoi di distribuzione interna. Completamente rivestito a mosaico, la parte superiore corrispondente alle camere è staccata dal basamento dell’edificio tramite un taglio vetrato che illumina le sale per ricevimenti situate al primo piano, mentre una fascia aggettante, rivestita in lastre di marmo, incornicia il piano terra e protegge l’ingresso principale. 
Dall’atrio, dove si trovano i gruppi di salita principali, si attraversa la hall e, di seguito, si trovano la tea room e la zona bar, accessibili direttamente anche dall’esterno, con ampie vetrate e affaccio verso i giardini. Da una scala elicoidale, realizzata in cemento e gradini a sbalzo, si scende ad un locale taverna posto al piano interrato. La sala ristorante, con ingresso indipendente da viale Nobili, è rivolta anch’essa verso lo spazio verde e si estende in una terrazza per il pranzo all’aperto. Ampie vetrate separano questi ambienti e permettono la continuità visiva dello spazio interno, scandito dal passo strutturale di travi sagomate in cemento armato lasciate a vista. Al primo piano trovano posto due sale per ricevimenti con vista verso il parco pubblico. Il complesso conta ottantacinque camere, distribuite su cinque piani. I servizi di magazzino, deposito, locali lavanderia, stireria, cucina e un locale mensa per il personale sono collocati al piano seminterrato. La parte bassa e terminale dell’edificio, tra viale Nobili e i viali di circonvallazione, si diversifica dal resto del volume dichiarando la diversa destinazione per cure fisio-masso-terapiche e un salone per parrucchiere. Sopra l’autorimessa, direttamente collegata ai viali, sono collocati cinque appartamenti indipendenti, all’occorrenza collegabili ai servizi dell’albergo. Diverse soluzioni e l’uso dei materiali denunciano l’ascendenza di Gio Ponti e Melchiorre Bega sul bolognese Ramponi, autore anche del milanese Palace Hotel (1951), come il rivestimento esterno del piano terra in marmo ceppo. I pavimenti sono in marmo, nelle parti comuni del piano terra e primo, mentre la restante parte è in linoleum grigio per i corridoi e di diversi colori per le camere; le scale hanno gradini prefabbricati rivestiti di gomma".

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Francesco Santini, tra gli altri. Quest’ultimo è l’autore del disegno del quartiere INA Casa di via Bismantova a Reggio Emilia. Oltre all’hotel Astoria a Reggio Emilia (1958), Ramponi è autore anche del milanese Palace Hotel (1951) e della pubblicazione in due volumi "Melchiorre Bega. Architetture d’interni", con prefazione di Gio Ponti. 

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 154
  • Particella: 9

Note

Giorgio Ramponi (Bologna, 1937) Nasce a Bologna nel 1937. Con il gruppo formato da Nino Bertocchi, Piero Bottoni, Gian Luigi Giordani, Alberto Legnani e Mario Pucci si classifica al primo posto ex aequo al concorso per la progettazione dell’imbocco di via Roma a Bologna. Dello stesso anno è villa Bertagni in via Murri a Bologna progettata insieme con l’architetto Vittorio Stanzani, in cui sperimentano il codice razionalista con particolare attenzione al linguaggio espressivo del Weissenhof di Stoccarda. Nel 1939 partecipa alla Mostra sindacale di architettura moderna alla Casa del Fascio di Bologna, che documenta ambienti ed edifici di genere razionalista, con opere di Melchiorre Bega, Saul Bravetti, Gian Luigi Giordani, Francesco Santini, tra gli altri. Quest’ultimo è l’autore del disegno del quartiere INA Casa di via Bismantova a Reggio Emilia. Oltre all’hotel Astoria a Reggio Emilia (1958), Ramponi è autore anche del milanese Palace Hotel (1951) e della pubblicazione in due volumi "Melchiorre Bega. Architetture d’interni", con prefazione di Gio Ponti.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Paoli Edoardo 1964 Hotel Astoria di Reggio Emilia Quaderni Vitrum (suppl. al n. 146: Gli edifici alberghieri. Alberghi, ristoranti e motel 53-56 Si
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2011 L’architettura del Novecento a Reggio Emilia Bruno Mondadori Milano 240-241 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Generale del Comune di Reggio Emilia - Comune di Reggio Emilia

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del fronte principale Vista del fronte principale Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Dettaglio del fronte principale Dettaglio del fronte principale Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Vista del fronte su via Nobili Vista del fronte su via Nobili Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Vista del fronte su via Nobili Vista del fronte su via Nobili Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Dettaglio del fronte su via Nobili Dettaglio del fronte su via Nobili Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti

Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 25/10/2024

Revisori:

Stefano Setti