Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DI SAN VALENTINO AL VILLAGGIO OLIMPICO

Scheda Opera

  • Aula
  • Aula
  • Aula - Copertura
  • Aula
  • Aula
  • Aula
  • Recinto esterno
  • Recinto esterno - dettaglio
  • Pianta piano terreno
  • Vista esterna
  • Vista ingresso
  • Vista aula liturgica
  • Comune: Roma
  • Località: Parioli
  • Denominazione: CHIESA DI SAN VALENTINO AL VILLAGGIO OLIMPICO
  • Indirizzo: Viale XVII Olimpiade, via Germania N. 13
  • Data: 1979 - 1986
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Francesco Berarducci
Descrizione

Il complesso parrocchiale di S. Valentino è situato all'interno del quartiere del Villaggio Olimpico e sorge in viale della XVII Olimpiade tra via Belgio e via Germania, a pochi metri dal viadotto di Corso Francia. Il quartiere, sorto per ospitare gli atleti dei Giochi Olimpici di Roma del 1960, venne realizzato secondo il Piano particolareggiato del 1959, messo in atto dall'Istituto per la Case degli Impiegati dello Stato (INCIS), e successivamente trasformato in vero e proprio quartiere residenziale destinato ad accogliere 6.500 nuovi abitanti. Nonostante la sua collocazione, la chiesa di San Valentino non fa parte della progettazione iniziale del Villaggio Olimpico. Il cantiere infatti venne aperto solo nel 1983 e, per espressa volontà dei residenti, la chiesa non venne costruita nel lotto previsto dal piano originale che la voleva al termine di viale della XVII Olimpiade al centro del Villaggio. La chiesa fu dedicata a San Valentino, martire sepolto nelle omonime catacombe site nelle vicinanze dell’attuale chiesa, e consacrata dal cardinale Poletti nel novembre del 1986.
Nel 1979 Francesco Berarducci, chiamato per la realizzazione della chiesa, elaborò un progetto chiaramente ispirato alle rovine dei monumenti antichi, evocando perciò il rapporto tra antico e moderno. L’impianto generale si basa su un modulo cubico di 2,20 m di lato, con un’articolata volumetria che nella variazione altimetrica delle murature lascia pensare ad un carattere aperto, quasi non finito, della rovina. All'interno il percorso largo un modulo attraversa longitudinalmente l’intero complesso. La navata laterale ad ovest è affiancata da un volume alto due piani e largo due moduli contenente spazi cellulari e ambienti di servizio, mentre ad est si succedono cinque recinti alternati tra scoperti e coperti: il sagrato d’ingresso, l’aula della chiesa, il vuoto che divide quest’ultima dalla canonica, la canonica e lo spazio aperto per il gioco dei ragazzi. Oltre agli ambienti liturgici il complesso parrocchiale comprende aule didattiche e una sala sotterranea attrezzata per il teatro e le proiezioni. Di particolare rilievo sono lo spazio e la luce, che all'interno della chiesa si combinano grazie alla grande varietà di soluzioni di aggregazione di elementi modulari cubici in muratura, in vetro e in acciaio.
Il complesso, pur non seguendo alcune logiche costruttive del Villaggio Olimpico, come la permeabilità visiva e funzionale del piano terra libero grazie all'uso dei pilotis, dialoga col contesto in cui è inserito attraverso l’altezza ridotta del volume, l’impiego della muratura in mattoncini e la forte dimensione “a misura d’uomo”. La struttura portante è in mattoni lasciati a vista, sia esternamente che internamente, alternati da fasce e blocchi in travertino; la copertura è in acciaio e vetro. Il pavimento della chiesa e del sagrato è composto da lastre di peperino ed elementi di travertino, ed è attraversato da una fascia processionale che dall'esterno arriva fino all'altare interno. Il dialogo tra antico e moderno è suggerito anche dalla presenza di una sagoma che riproduce uno degli angeli di Ponte Sant'Angelo posta all'ingresso.
Grande attenzione viene posta all'uso combinato di materiali poveri e illuminazione controllata in modo da creare un ambiente carico di “misticismo austero“ (P. O. Rossi 1991), già presente nella chiesa di Nostra Signora di Bonaria costruita a Ostia nel 1982. Il pavimento intarsiato che dall'esterno conduce il fedele verso l'altare, la colomba bianca librata sulla sfera d'oro e i teli che riproducono frammenti di affresco del Cavallini sono elementi che aiutano a radicare la chiesa ad una lunga tradizione.

Info
  • Progetto: 1979 -
  • Esecuzione: 1983 - 1986
  • Committente: Pontificia Opera per la Preservazione della Fede e la provvista di nuove Chiese in Roma
  • Proprietà: Proprietà Ente religioso
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Francesco Berarducci Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://collezionearchitettura.maxxi.art/patrimonio/afa5b1e8-40f7-485a-8b1d-c49018090188/berarducci-francesco SI
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: cortina di mattoni
  • Coperture: piana
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono

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Nel 1979 Francesco Berarducci, chiamato per la realizzazione della chiesa, elaborò un progetto chiaramente ispirato alle rovine dei monumenti antichi, evocando perciò il rapporto tra antico e moderno. L’impianto generale si basa su un modulo cubico di 2,20 m di lato, con un’articolata volumetria che nella variazione altimetrica delle murature lascia pensare ad un carattere aperto, quasi non finito, della rovina. All'interno il percorso largo un modulo attraversa longitudinalmente l’intero complesso. La navata laterale ad ovest è affiancata da un volume alto due piani e largo due moduli contenente spazi cellulari e ambienti di servizio, mentre ad est si succedono cinque recinti alternati tra scoperti e coperti: il sagrato d’ingresso, l’aula della chiesa, il vuoto che divide quest’ultima dalla canonica, la canonica e lo spazio aperto per il gioco dei ragazzi. Oltre agli ambienti liturgici il complesso parrocchiale comprende aule didattiche e una sala sotterranea attrezzata per il teatro e le proiezioni. Di particolare rilievo sono lo spazio e la luce, che all'interno della chiesa si combinano grazie alla grande varietà di soluzioni di aggregazione di elementi modulari cubici in muratura, in vetro e in acciaio. 
Il complesso, pur non seguendo alcune logiche costruttive del Villaggio Olimpico, come la permeabilità visiva e funzionale del piano terra libero grazie all'uso dei pilotis, dialoga col contesto in cui è inserito attraverso l’altezza ridotta del volume, l’impiego della muratura in mattoncini e la forte dimensione “a misura d’uomo”. La struttura portante è in mattoni lasciati a vista, sia esternamente che internamente, alternati da fasce e blocchi in travertino; la copertura è in acciaio e vetro. Il pavimento della chiesa e del sagrato è composto da lastre di peperino ed elementi di travertino, ed è attraversato da una fascia processionale che dall'esterno arriva fino all'altare interno. Il dialogo tra antico e moderno è suggerito anche dalla presenza di una sagoma che riproduce uno degli angeli di Ponte Sant'Angelo posta all'ingresso.
Grande attenzione viene posta all'uso combinato di materiali poveri e illuminazione controllata in modo da creare un ambiente carico di “misticismo austero“ (P. O. Rossi 1991), già presente nella chiesa di Nostra Signora di Bonaria costruita a Ostia nel 1982.  Il pavimento intarsiato che dall'esterno conduce il fedele verso l'altare, la colomba bianca librata sulla sfera d'oro e i teli che riproducono frammenti di affresco del Cavallini sono elementi che aiutano a radicare la chiesa ad una lunga tradizione. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
De Guttry Irene 1978 Guida di Roma moderna dal 1870 ad oggi De Luca Roma 103 No
1987 XY. Dimensioni del disegno n. 4 No
1988 Bollettino del Dipartimento di Progettazione architettonica e urbana. Università di Roma “La Sapienza” n. 11 No
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore 1988 Italia. Gli ultimi trent'anni Zanichelli Bologna 361; Scheda n. 131 No
D'Ugo Paolo 1988 Complesso parrocchiale di S. Valentino al Villaggio Olimpico, Roma Spazio e Società n. 43 82-85 Si
Zofoli Paolo 1988 Chiesa di San Valentino al Villaggio Olimpico, Roma L'Industria delle Costruzioni n. 201-202 18-25 Si
Campagna Marina, Melograni Francesco 1989 Francesco Berarducci. Chiesa di San Valentino al Villaggio Olimpico, Roma Costruire in laterizio n. 12 396-402 Si
1989 I premi Nazionali In/Arch 1989 L'Architettura cronache e storia n. 409 807 No
Ratti Pierino (a cura di) 1990 Guida alle nuove chiese di Roma Gangemi Roma 32-33 No
Borroni Laura, Gazzola Luigi, Lenci Sergio, Petreschi Mario (a cura di) 1990 Progetti di architettura Officina Roma 13-16 No
Rossi Piero Ostilio 1991 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-1991 (II ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 195 Si
Sgarbi Vittorio 1991 Dizionario dei monumenti italiani e dei loro autori. Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri Bompiani Milano 43 No
Purini Franco 1993 Unica e molteplice L'Arca n. 63 4-11 Si
Touring Club Italiano 1993 Guida d'Italia. Roma Touring Milano 711 No
Chiarini Carlo 1994 Francesco Berarducci architetto Ricerca e progetto n. 3 100-117 Si
Alfani Antonio 1994 Architettura di Francesco Berarducci. Materiali e linguaggio Edilizia popolare n. 236 28-65 No
Berarducci Carlo 1995 Disegni e pensieri di Francesco Berarducci Edilizia popolare n. 238 50-63 No
Moltedo Aida, La Franca Paolina (a cura di) 1995 Disegni di architetture. Schizzi e studi di opere romane dal dopoguerra agli anni Ottanta Gangemi Roma 119-120 No
Pontificia Opera per la preservazione della fede e la provvista di nuove chiese in Roma 1996 Guida alle nuove Chiese di Roma Gangemi Roma 32-33 No
Remiddi Gaia, Greco Antonella, Bonavita Antonella, Ferri Paola 2000 Il moderno attraverso Roma. 200 architetture scelte Palombi Roma Scheda n. R199 Si
Benedetti Sandro 2000 L'architettura delle chiese contemporanee. Il caso italiano Jaca Book Milano No
Rossi Piero Ostilio 2000 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2000 (III ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 195 Si
De Guttry Irene 2001 Guida di Roma moderna dal 1870 ad oggi De Luca Roma 126 No
2004 Itinerario contemporaneo. Roma Area n. 76 188-197; Scheda n. 22 No
Villani Paola 2006 San Valentino, in Mavilio Stefano (a cura di), Guida all'architettura sacra. Roma. 1945-2005 Electa Milano 102-103 No
Muratore Giorgio 2007 Roma. Guida all'architettura L'Erma di Bretschneider Roma 31-32 No
Rossi Piero Ostilio 2012 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2011 (IV ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 195 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Francesco Berarducci Francesco Berarducci MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma Progetto per il complesso parrocchiale di San Valentino al Villaggio Olimpico, Roma

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Aula Aula Luciano A. Scuderi 2021
Aula Aula Luciano A. Scuderi 2021
Aula - Copertura Aula - Copertura Luciano A. Scuderi 2021
Aula Aula Luciano A. Scuderi 2021
Aula Aula Luciano A. Scuderi 2021
Aula Aula Luciano A. Scuderi 2021
Recinto esterno Recinto esterno Luciano A. Scuderi 2021
Recinto esterno - dettaglio Recinto esterno - dettaglio Luciano A. Scuderi 2021
Pianta piano terreno Pianta piano terreno
Vista esterna Vista esterna
Vista ingresso Vista ingresso
Vista aula liturgica Vista aula liturgica

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il Lazio
Titolare della ricerca: Università degli studi di Roma
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 27/02/2025

Revisori:

Alberto Coppo 2021

Luciano A. Scuderi 2023 (Fotografie)