GRATTACIELO
Scheda Opera
- Comune: Rimini
- Denominazione: GRATTACIELO
- Indirizzo: Viale Principe Amedeo N. 11
- Data: - 1959
- Tipologia: Grattacieli
- Autori principali: Raoul Puhali
Descrizione
Terzo a essere inaugurato dopo quelli di Cervia e Cesenatico, il grattacielo riminese interpreta in pieno lo spirito che in quegli anni coinvolge lo sviluppo della costa a seguito del boom economico e turistico.
Diversamente dai due precedenti il complesso Marinella II, realizzato dall’omonima società immobiliare che realizza quello di Cesenatico e Cervia, s’inserisce in un ambito urbano più complesso. Nell’area di proprietà Salvioni sorgeva l'ex-officina del gas localizzata a ridosso della linea ferroviaria, su viale Principe Amedeo, in una posizione di collegamento tra nucleo storico della città e zona balneare di espansione.
Il progetto per la realizzazione di un fabbricato civile alto trentuno piani presentato da Giuseppe d'Angelo e Raoul Pahuli, titolari di un’importante impresa triestina, viene approvato dall'amministrazione comunale il 16 gennaio del 1958.
La realizzazione avviene speditamente e nell'arco di tre anni è terminato e reso abitabile, nonostante alcune problematiche dovute, ad esempio, alla dichiarata avversione di Luigi Piccinato e a problemi in fase di cantiere come le ripercussioni sugli edifici attigui provocato dallo scavo di fondazione.
Diretta derivazione del modello lecorbuseriano dell’Unitè d’Habitation e chiaramente ispirato dai modelli americani, il grattacielo si distingue per il rifiuto del sistema di facciata a curtain wall.
Diversamente da quanto approvato preliminarmente, il perfetto volume parallelepipedo dell’edificio conta venticinque piani, per un'altezza complessiva che avvicina i cento metri.
Il fusto, che distribuisce sette appartamenti per piano per un di totale centosettantacinque, è impostato su un basamento di due livelli destinati a negozi e uffici che qualifica la piazza antistante del valore di luogo pubblico. L’edificio culmina all’ultimo piano in una terrazza panoramica.
Le facciate sono trattate a fasce orizzontali lungo i lati maggiori, con ampie finestre a nastro interrotte dalla struttura in cemento armato e le tamponature dei parapetti leggermente rientranti rispetto lo scheletro strutturale. Nei lati corti, il medesimo trattamento è riservato solo ad una porzione centrale di facciata mentre le estremità sono cieche in corrispondenza degli irrigidimenti strutturali. Gli infissi sono metallici con sistema di oscuramento a tapparella.
La struttura, che si rastrema con il progredire dell'altezza, mostra alcune analogie formali con altri più noti modelli realizzati in Italia, come il grattacielo Pirelli di Gio Ponti a Milano e alle due realizzazioni di Eugenio Berardi a Cervia e Cesenatico.
(Matteo Sintini, Elia Serafini)
Info
- Progetto: -
- Esecuzione: 1957 - 1959
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Edificio residenziale con uffici e negozi
- Destinazione attuale: Edificio residenziale con scuola e negozi
Autori
- Strutture: calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: intonaco
- Coperture: piane
- Serramenti: metallici
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 66
- Particella: 221
Note
Raoul Pahuli (Pola, 1904 – Fiume, 1980) Trascorre la sua infanzia a Fiume. Si laurea in Ingegneria e Architettura all'Università di Vienna nel 1928. Negli anni '30 comincia la sua carriera professionale. La costruzione del grattacielo di via Carducci a Fiume del 1940, scampato fortunosamente ai bombardamenti, rappresenta per la città un evento eccezionale e un trampolino di lancio per la carriera del giovane architetto. Scoppiato il conflitto mondiale del 1945, Pahuli lascia l'Istria da esule insieme ad altre trecentocinquantamila persone. Avendo perso tutti i suoi averi, decide di trasferirsi a Trieste, città nella quale nel primo dopoguerra diviene dipendente e poi socio di una delle più importanti imprese edilizie giuliane: la “D'Angelo-Pahuli”. Fanno parte di questo fortunato periodo il grattacielo in via Battisti, il cinema Nazionale, il cinema Capitol, parte delle costruzioni in via Fabio Severo e numerose altre realizzazioni nella città di Trieste. Inoltre progetta e ristruttura l'attuale Hotel Duchi d'Aosta, affacciato sulla celebre piazza Unità d'Italia; realizza l'acquedotto di Grado (Trieste) e il palazzo dell'INPS di Gorizia. Agli inizi degli anni '50 rifiuta offerte di lavoro dagli Stati Uniti, precisamente a Philalephia, per rimanere in Italia. Dopo le esperienze lavorative in Friuli-Venezia-Giulia, a fine carriera, progetta in Romagna il grattacielo di Rimini. Successivamente vincitore di una gara d'appalto a Forlì, studia e realizza il grande complesso condominiale in piazzale della Vittoria.
Bibliografia
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Allegati
Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Cinema grattacielo | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Sintini, Elia Serafini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/01/2023
Revisori:
Setti Stefano 2022