Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

GRATTACIELO

Scheda Opera

  • Vista del fianco grattacielo
  • Vista del grattacielo dalla stazione di Rimini
  • Vista del grattacielo
  • Vista della sommità grattacielo
  • Vista del basamento del grattacielo
  • Vista del grattacielo da via A. Gambalunga
  • Vista del corpo principale
  • Vista del grattacielo dalla stazione di Rimini
  • Comune: Rimini
  • Denominazione: GRATTACIELO
  • Indirizzo: Viale Principe Amedeo N. 11
  • Data: - 1959
  • Tipologia: Grattacieli
  • Autori principali: Raoul Puhali
Descrizione

Terzo a essere inaugurato dopo quelli di Cervia e Cesenatico, il grattacielo riminese interpreta in pieno lo spirito che in quegli anni coinvolge lo sviluppo della costa a seguito del boom economico e turistico.
Diversamente dai due precedenti il complesso Marinella II, realizzato dall’omonima società immobiliare che realizza quello di Cesenatico e Cervia, s’inserisce in un ambito urbano più complesso. Nell’area di proprietà Salvioni sorgeva l'ex-officina del gas localizzata a ridosso della linea ferroviaria, su viale Principe Amedeo, in una posizione di collegamento tra nucleo storico della città e zona balneare di espansione.
Il progetto per la realizzazione di un fabbricato civile alto trentuno piani presentato da Giuseppe d'Angelo e Raoul Pahuli, titolari di un’importante impresa triestina, viene approvato dall'amministrazione comunale il 16 gennaio del 1958.
La realizzazione avviene speditamente e nell'arco di tre anni è terminato e reso abitabile, nonostante alcune problematiche dovute, ad esempio, alla dichiarata avversione di Luigi Piccinato e a problemi in fase di cantiere come le ripercussioni sugli edifici attigui provocato dallo scavo di fondazione.
Diretta derivazione del modello lecorbuseriano dell’Unitè d’Habitation e chiaramente ispirato dai modelli americani, il grattacielo si distingue per il rifiuto del sistema di facciata a curtain wall.
Diversamente da quanto approvato preliminarmente, il perfetto volume parallelepipedo dell’edificio conta venticinque piani, per un'altezza complessiva che avvicina i cento metri.
Il fusto, che distribuisce sette appartamenti per piano per un di totale centosettantacinque, è impostato su un basamento di due livelli destinati a negozi e uffici che qualifica la piazza antistante del valore di luogo pubblico. L’edificio culmina all’ultimo piano in una terrazza panoramica.
Le facciate sono trattate a fasce orizzontali lungo i lati maggiori, con ampie finestre a nastro interrotte dalla struttura in cemento armato e le tamponature dei parapetti leggermente rientranti rispetto lo scheletro strutturale. Nei lati corti, il medesimo trattamento è riservato solo ad una porzione centrale di facciata mentre le estremità sono cieche in corrispondenza degli irrigidimenti strutturali. Gli infissi sono metallici con sistema di oscuramento a tapparella.
La struttura, che si rastrema con il progredire dell'altezza, mostra alcune analogie formali con altri più noti modelli realizzati in Italia, come il grattacielo Pirelli di Gio Ponti a Milano e alle due realizzazioni di Eugenio Berardi a Cervia e Cesenatico.

(Matteo Sintini, Elia Serafini)

Info
  • Progetto: -
  • Esecuzione: 1957 - 1959
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Edificio residenziale con uffici e negozi
  • Destinazione attuale: Edificio residenziale con scuola e negozi
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giuseppe D'Angelo Collaboratore Progetto NO
Raoul Puhali Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: intonaco
  • Coperture: piane
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il progetto per la realizzazione di un fabbricato civile alto trentuno piani presentato da Giuseppe d'Angelo e Raoul Pahuli, titolari di un’importante impresa triestina, viene approvato dall'amministrazione comunale il 16 gennaio del 1958. 
La realizzazione avviene speditamente e nell'arco di tre anni è terminato e reso abitabile, nonostante alcune problematiche dovute, ad esempio, alla dichiarata avversione di Luigi Piccinato e a problemi in fase di cantiere come le ripercussioni sugli edifici attigui provocato dallo scavo di fondazione.
Diretta derivazione del modello lecorbuseriano dell’Unitè d’Habitation e chiaramente ispirato dai modelli americani, il grattacielo si distingue per il rifiuto del sistema di facciata a curtain wall. 
Diversamente da quanto approvato preliminarmente, il perfetto volume  parallelepipedo dell’edificio conta venticinque piani, per un'altezza complessiva che avvicina i cento metri. 
Il fusto, che distribuisce sette appartamenti per piano per un di totale centosettantacinque, è impostato su un basamento di due livelli destinati a negozi e uffici che qualifica la piazza antistante del valore di luogo pubblico. L’edificio culmina all’ultimo piano in una terrazza panoramica.
Le facciate sono trattate a fasce orizzontali lungo i lati maggiori, con ampie finestre a nastro interrotte dalla struttura in cemento armato e le tamponature dei parapetti leggermente rientranti rispetto lo scheletro strutturale. Nei lati corti, il medesimo trattamento è riservato solo ad una porzione centrale di facciata mentre le estremità sono cieche in corrispondenza degli irrigidimenti strutturali. Gli infissi sono metallici con sistema di oscuramento a tapparella.
La struttura, che si rastrema con il progredire dell'altezza, mostra alcune analogie formali con altri più noti modelli realizzati in Italia, come il grattacielo Pirelli di Gio Ponti a Milano e alle due realizzazioni di Eugenio Berardi a Cervia e Cesenatico. 

(Matteo Sintini, Elia Serafini)

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Trascorre la sua infanzia a Fiume. Si laurea in Ingegneria e Architettura all'Università di Vienna nel 1928. Negli anni '30 comincia la sua carriera professionale. La costruzione del grattacielo di via Carducci a Fiume del 1940, scampato fortunosamente ai bombardamenti, rappresenta per la città un evento eccezionale e un trampolino di lancio per la carriera del giovane architetto. Scoppiato il conflitto mondiale del 1945, Pahuli lascia l'Istria da esule insieme ad altre trecentocinquantamila persone. Avendo perso tutti i suoi averi, decide di trasferirsi a Trieste, città nella quale nel primo dopoguerra diviene dipendente e poi socio di una delle più importanti imprese edilizie giuliane: la “D'Angelo-Pahuli”. Fanno parte di questo fortunato periodo il grattacielo in via Battisti, il cinema Nazionale, il cinema Capitol, parte delle costruzioni in via Fabio Severo e numerose altre realizzazioni nella città di Trieste. Inoltre progetta e ristruttura l'attuale Hotel Duchi d'Aosta, affacciato sulla celebre piazza Unità d'Italia; realizza l'acquedotto di Grado (Trieste) e il palazzo dell'INPS di Gorizia.
Agli inizi degli anni '50 rifiuta offerte di lavoro dagli Stati Uniti, precisamente a Philalephia, per rimanere in Italia. Dopo le esperienze lavorative in Friuli-Venezia-Giulia, a fine carriera, progetta in Romagna il grattacielo di Rimini. Successivamente vincitore di una gara d'appalto a Forlì, studia e realizza il grande complesso condominiale in piazzale della Vittoria.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 66
  • Particella: 221

Note

Raoul Pahuli (Pola, 1904 – Fiume, 1980) Trascorre la sua infanzia a Fiume. Si laurea in Ingegneria e Architettura all'Università di Vienna nel 1928. Negli anni '30 comincia la sua carriera professionale. La costruzione del grattacielo di via Carducci a Fiume del 1940, scampato fortunosamente ai bombardamenti, rappresenta per la città un evento eccezionale e un trampolino di lancio per la carriera del giovane architetto. Scoppiato il conflitto mondiale del 1945, Pahuli lascia l'Istria da esule insieme ad altre trecentocinquantamila persone. Avendo perso tutti i suoi averi, decide di trasferirsi a Trieste, città nella quale nel primo dopoguerra diviene dipendente e poi socio di una delle più importanti imprese edilizie giuliane: la “D'Angelo-Pahuli”. Fanno parte di questo fortunato periodo il grattacielo in via Battisti, il cinema Nazionale, il cinema Capitol, parte delle costruzioni in via Fabio Severo e numerose altre realizzazioni nella città di Trieste. Inoltre progetta e ristruttura l'attuale Hotel Duchi d'Aosta, affacciato sulla celebre piazza Unità d'Italia; realizza l'acquedotto di Grado (Trieste) e il palazzo dell'INPS di Gorizia. Agli inizi degli anni '50 rifiuta offerte di lavoro dagli Stati Uniti, precisamente a Philalephia, per rimanere in Italia. Dopo le esperienze lavorative in Friuli-Venezia-Giulia, a fine carriera, progetta in Romagna il grattacielo di Rimini. Successivamente vincitore di una gara d'appalto a Forlì, studia e realizza il grande complesso condominiale in piazzale della Vittoria.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Rogers Ernesto Nathan 1964 Homo additus naturae Casabella n. 283 2-3 No
Conti Giorgio 1975 Rimini tra storia e realtà Casabella n. 400 20-31 No
Aa. Vv 1977 Rimini negli ultimi due secoli vol. 2 Maggioli Santarcangelo di Romagna 697-698 Si
Gobbi Grazia, Sica Paolo (a cura di) 1982 Le città nella storia d’Italia - Rimini Laterza Roma-Bari Si
Bravo Luisa 2005 Grattacieli sulla costa, in Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di), Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna 164-170 Si
Trentin Annalisa (a cura di) 2006 Edifici alti in Emilia-Romagna Clueb Bologna Si
Battilani Patrizia 2010 Le città da vendere: trasformazioni urbane e costruzione del prodotto turistico, in Varni Angelo, Parisini Roberto (a cura di), Consumi e trasformazioni urbane tra anni Sessanta e Ottanta BUP Bologna No
Multari Giovanni 2018 I grattacieli balneari della Romagna Ananke n. 83 137-140 No
Gambetti Nicola 2021 Il grattacielo di Rimini simbolo di un'epoca Ariminum n. 161 8-9 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del fianco grattacielo Vista del fianco grattacielo Cristina Guarino
Vista del grattacielo dalla stazione di Rimini Vista del grattacielo dalla stazione di Rimini Cristina Guarino
Vista del grattacielo Vista del grattacielo Cristina Guarino
Vista della sommità grattacielo Vista della sommità grattacielo Cristina Guarino
Vista del basamento del grattacielo Vista del basamento del grattacielo Cristina Guarino
Vista del grattacielo da via A. Gambalunga Vista del grattacielo da via A. Gambalunga Cristina Guarino
Vista del corpo principale Vista del corpo principale Cristina Guarino
Vista del grattacielo dalla stazione di Rimini Vista del grattacielo dalla stazione di Rimini Cristina Guarino

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Elia Serafini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/01/2023

Revisori:

Setti Stefano 2022