Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DEL SACRO CUORE

Scheda Opera

  • Sezione disegni di progetto e dettagli costruttivi
  • Schizzo della facciata d’ingresso
  • Vista laterale verso il sagrato
  • Vista laterale
  • Vista laterale
  • Vista interna
  • Interno dell’aula e via crucis di Giò Pomodoro
  • Vista del complesso, 2019
  • Vista laterale verso la piazza, 2019
  • Vista dal sagrato, 2019
  • Dettaglio della facciata, 2019
  • Portale d’ingresso, 2019
  • Vista laterale verso la piazza, 2019
  • Vista laterale verso la piazza, 2019
  • Vista laterale del campanile, 2019
  • Dettaglio della via crucis di Giò Pomodoro, 2019
  • Vista interna, 2019
  • Ivrea. Perimetrazione nominated property e buffer zone su base ortofoto, 2018
  • Comune: Ivrea
  • Località: Quartiere Canton Vesco
  • Denominazione: CHIESA DEL SACRO CUORE
  • Indirizzo: Via Cantone Maridon N. 11
  • Data: 1956 - 1963
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Marcello Nizzoli, Giuseppe Mario Oliveri
Descrizione

1. Opera originaria
«La chiesa del Sacro Cuore di Canton Vesco è un edificio orientato sud-ovest/nord-est, a navata unica, con presbiterio sopraelevato; nella parte sinistra verso la facciata si apre il vano d’accesso al Battistero quadrato, in quella destra, verso la cantoria, è ubicata una cappella esagonale con tre altari. L’abside è pentagonale, ma non è visibile dall’esterno essendo rinchiusa entro una più ampia struttura, che ne ripete le forme, riservata agli uffici parrocchiali; adiacente allo spigolo centrale del pentagono esterno è il campanile che si innalza su pianta quadrata ed i cui lati, ad un terzo circa dell’altezza, si sfalsano di 45 gradi, determinando otticamente un allargamento ed una rotazione del corpo verso l’alto, fino alla copertura policuspidata. Si accede alla chiesa attraverso una rampa di scale che immette nel vestibolo; la facciata a capanna presenta gli spioventi del tetto fortemente aggettanti, due vetrate triangolari nella parte superiore ed un’ampia struttura poligonale, pure in aggetto, che, dipartendosi dall’acroterio, incrocia la parte centrale della superficie e la porta di ingresso. Dietro l’abside, una scala interna mette in comunicazione la sagrestia con la canonica, gli uffici, i locali del ministero pastorale, ubicati sotto la sagrestia. La canonica e gli uffici hanno anche un accesso indipendente; il primo corpo è costituito da ingresso, refettorio, cucina, locali di servizio, due camere da letto con annesso ambiente per studio e tre camere per ospiti. Gli uffici hanno una superficie di mq. 70 con possibilità di divisione interna variabile, grazie all’impiego di tramezze mobili. L’intera struttura è in cemento armato: le cortine perimetrali in calcestruzzo di sottile spessore sono come mensole incastrate nel terreno e sostengono la copertura formata da voltine in cemento armato precompresso; una teoria di oblò esagonali vetrati evidenzia la linea di conversione tra le strutture verticali e la copertura assicurando una naturale illuminazione che confluisce al centro della navata e che crea forti effetti chiaroscurali nelle zone perimetrali. […]». (Arturo Carlo Quintavalle, Marcello Nizzoli, Electa, Milano 1990, pp. 350-353).

«[…] La copertura è stata realizzata con una struttura corrugata precompressa il cui elemento tipo è costituito da un traverso cavo a pareti sottili. Questi traversi appoggiano su piedritti verticali alti m 8, che hanno alla base una forma a V con uno spessore di cm 15 e che si appiattiscono fino a diventare alla sommità una parete rettilinea dello spessore di cm 20. Il corpo della chiesa, un rettangolo di m 21,30 x 28,90, è coperto da diciassette elementi trasversali posti ad un interasse costante. La sezione del traverso è variabile e simmetrica rispetto alla sezione di mezzeria; all’appoggio ha un’altezza totale di m 1,40 e una forma cava a V capovolta; la sezione di mezzeria, invece, è del tipo a cassone, di forma triangolare con il vertice in basso e un’altezza totale di cm 158. Il passaggio dalla sezione di appoggio alla sezione di mezzeria avviene gradualmente, attraverso le sezioni intermedie che assumono una forma di M chiusa superiormente da una soletta di spessore variabile da cm 15 a cm 8. Lo spessore delle pareti oblique è costante (cm 8). L’armatura di precompressione è costituita da quattro cavi (...) che si suddividono in dodici cavi da 6 fili del diametro di 5 mm in prossimità degli appoggi. Otto cavi da 6 fili del diametro di 5 mm sulle pareti oblique laterali completano l’armatura precompressa…». (Aldo Favini, Chiesa del Sacro Cuore ad Ivrea, Torino, in Atti del IV Congresso Internazionale del precompresso (F.I.P.). Realizzazioni italiane in cemento armato precompresso, Roma-Napoli 1962).

«Edificio in calcestruzzo a vista caratterizzato da una struttura del tipo “portante per forma” costituita da moduli a geometria variabile accostati che definiscono il grande volume contenente la sala principale a fianco della quale sorgono, come oggetti formalmente autonomi, il battistero ottagonale (in calcestruzzo e klinker) e il campanile (in calcestruzzo con un piccolo tetto in rame). […] La chiesa – per ragioni liturgiche – è stata costruita con l’asse maggiore ruotato di 90 gradi rispetto alle previsioni del piano urbanistico di Fiocchi per cui offre il fianco invece dell’ingresso al quartiere di Canton Vesco. Oltre alla perdita dell’effetto prospettico immaginato dal piano, la modifica ha provocato un certo estraniamento dell’edificio dal contesto del quartiere e ha posto l’ancora irrisolta questione della costruzione del sagrato verso via Torino». (Patrizia Bonifazio, Enrico Giacopelli (a cura di), Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio dell’architettura moderna di Ivrea, Allemandi, Torino 2007, pag. 81).

«Costruita con l’asse ruotato rispetto alle previsioni di Annibale Fiocchi, la chiesa sorge isolata dal contesto. Il volume in calcestruzzo a vista risulta costituito da moduli a geometria variabile accostati tra loro. Le cortine piegate a 45 gradi nelle pareti laterali e le voltine triangolari prefabbricate della copertura, «come mensole incastrate nel terreno» richiamano il tema di Gabetti e Isola. Lo stesso motivo triangolare ritorna a scala diversa nel campanile quadrato, in calcestruzzo, con la cuspide faccettata, che riprende la geometria della chiesa. Tale forma è resa dinamica dalla molteplicità degli aspetti in funzione dei diversi punti di vista, individuando il quartiere con l’emergenza del segno». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida del Piemonte Architettura del Novecento (1902-2006), Umberto Allemandi, Torino 2008, pag. 182).

2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale
L’edificio si presenta in buono stato di conservazione, preservando i caratteri originali dell’opera.
Alcune modifiche e adeguamenti normativi hanno riguardato gli interni e gli esterni.

La chiesa del Sacro Cuore di Canton Vesco è inclusa nella buffer zone del sito “Ivrea, città industriale del XX secolo” inserito nel 2018 nella World Heritage List dell'UNESCO. (http://whc.unesco.org/en/list/1538)

(Scheda a cura di Tanja Marzi , DAD - Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1956 - 1958
  • Esecuzione: 1958 - 1963
  • Tipologia Specifica: Chiesa Parrocchiale
  • Committente: Società Olivetti
  • Proprietà: Proprietà Ente religioso
  • Destinazione originaria: Chiesa parrocchiale
  • Destinazione attuale: Chiesa parrocchiale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Aldo Favini Progetto strutturale Progetto Visualizza Profilo https://www.fondazionefavini.it/biografia/ NO
Marcello Nizzoli Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.csacparma.it/fondo-nizzoli-associati-1965-1991/ SI
Giuseppe Mario Oliveri Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-mario-oliveri_(Dizionario-Biografico)/ SI
  • Strutture: Calcestruzzo armato precompresso
  • Materiale di facciata: Calcestruzzo armato intonacato
  • Coperture: Copertura formata da voltine in cemento armato precompresso
  • Serramenti: Serramenti metallici; portale ligneo di ingresso con struttura metallica
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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«La chiesa del Sacro Cuore di Canton Vesco è un edificio orientato sud-ovest/nord-est, a navata unica, con presbiterio sopraelevato; nella parte sinistra verso la facciata si apre il vano d’accesso al Battistero quadrato, in quella destra, verso la cantoria, è ubicata una cappella esagonale con tre altari. L’abside è pentagonale, ma non è visibile dall’esterno essendo rinchiusa entro una più ampia struttura, che ne ripete le forme, riservata agli uffici parrocchiali; adiacente allo spigolo centrale del pentagono esterno è il campanile che si innalza su pianta quadrata ed i cui lati, ad un terzo circa dell’altezza, si sfalsano di 45 gradi, determinando otticamente un allargamento ed una rotazione del corpo verso l’alto, fino alla copertura policuspidata. Si accede alla chiesa attraverso una rampa di scale che immette nel vestibolo; la facciata a capanna presenta gli spioventi del tetto fortemente aggettanti, due vetrate triangolari nella parte superiore ed un’ampia struttura poligonale, pure in aggetto, che, dipartendosi dall’acroterio, incrocia la parte centrale della superficie e la porta di ingresso. Dietro l’abside, una scala interna mette in comunicazione la sagrestia con la canonica, gli uffici, i locali del ministero pastorale, ubicati sotto la sagrestia. La canonica e gli uffici hanno anche un accesso indipendente; il primo corpo è costituito da ingresso, refettorio, cucina, locali di servizio, due camere da letto con annesso ambiente per studio e tre camere per ospiti. Gli uffici hanno una superficie di mq. 70 con possibilità di divisione interna variabile, grazie all’impiego di tramezze mobili. L’intera struttura è in cemento armato: le cortine perimetrali in calcestruzzo di sottile spessore sono come mensole incastrate nel terreno e sostengono la copertura formata da voltine in cemento armato precompresso; una teoria di oblò esagonali vetrati evidenzia la linea di conversione tra le strutture verticali e la copertura assicurando una naturale illuminazione che confluisce al centro della navata e che crea forti effetti chiaroscurali nelle zone perimetrali. […]». (Arturo Carlo Quintavalle, Marcello Nizzoli, Electa, Milano 1990, pp. 350-353).

«[…] La copertura è stata realizzata con una struttura corrugata precompressa il cui elemento tipo è costituito da un traverso cavo a pareti sottili. Questi traversi appoggiano su piedritti verticali alti m 8, che hanno alla base una forma a V con uno spessore di cm 15 e che si appiattiscono fino a diventare alla sommità una parete rettilinea dello spessore di cm 20. Il corpo della chiesa, un rettangolo di m 21,30 x 28,90, è coperto da diciassette elementi trasversali posti ad un interasse costante. La sezione del traverso è variabile e simmetrica rispetto alla sezione di mezzeria; all’appoggio ha un’altezza totale di m 1,40 e una forma cava a V capovolta; la sezione di mezzeria, invece, è del tipo a cassone, di forma triangolare con il vertice in basso e un’altezza totale di cm 158. Il passaggio dalla sezione di appoggio alla sezione di mezzeria avviene gradualmente, attraverso le sezioni intermedie che assumono una forma di M chiusa superiormente da una soletta di spessore variabile da cm 15 a cm 8. Lo spessore delle pareti oblique è costante (cm 8). L’armatura di precompressione è costituita da quattro cavi (...) che si suddividono in dodici cavi da 6 fili del diametro di 5 mm in prossimità degli appoggi. Otto cavi da 6 fili del diametro di 5 mm sulle pareti oblique laterali completano l’armatura precompressa…». (Aldo Favini, Chiesa del Sacro Cuore ad Ivrea, Torino, in Atti del IV Congresso Internazionale del precompresso (F.I.P.). Realizzazioni italiane in cemento armato precompresso, Roma-Napoli 1962).

«Edificio in calcestruzzo a vista caratterizzato da una struttura del tipo “portante per forma” costituita da moduli a geometria variabile accostati che definiscono il grande volume contenente la sala principale a fianco della quale sorgono, come oggetti formalmente autonomi, il battistero ottagonale (in calcestruzzo e klinker) e il campanile (in calcestruzzo con un piccolo tetto in rame). […] La chiesa – per ragioni liturgiche – è stata costruita con l’asse maggiore ruotato di 90 gradi rispetto alle previsioni del piano urbanistico di Fiocchi per cui offre il fianco invece dell’ingresso al quartiere di Canton Vesco. Oltre alla perdita dell’effetto prospettico immaginato dal piano, la modifica ha provocato un certo estraniamento dell’edificio dal contesto del quartiere e ha posto l’ancora irrisolta questione della costruzione del sagrato verso via Torino». (Patrizia Bonifazio, Enrico Giacopelli (a cura di), Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio dell’architettura moderna di Ivrea, Allemandi, Torino 2007, pag. 81).

«Costruita con l’asse ruotato rispetto alle previsioni di Annibale Fiocchi, la chiesa sorge isolata dal contesto. Il volume in calcestruzzo a vista risulta costituito da moduli a geometria variabile accostati tra loro. Le cortine piegate a 45 gradi nelle pareti laterali e le voltine triangolari prefabbricate della copertura, «come mensole incastrate nel terreno» richiamano il tema di Gabetti e Isola. Lo stesso motivo triangolare ritorna a scala diversa nel campanile quadrato, in calcestruzzo, con la cuspide faccettata, che riprende la geometria della chiesa. Tale forma è resa dinamica dalla molteplicità degli aspetti in funzione dei diversi punti di vista, individuando il quartiere con l’emergenza del segno». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida del Piemonte Architettura del Novecento (1902-2006), Umberto Allemandi, Torino 2008, pag. 182).

2.	Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale  
L’edificio si presenta in buono stato di conservazione, preservando i caratteri originali dell’opera. 
Alcune modifiche e adeguamenti normativi hanno riguardato gli interni e gli esterni.

La chiesa del Sacro Cuore di Canton Vesco è inclusa nella buffer zone del sito “Ivrea, città industriale del XX secolo” inserito nel 2018 nella World Heritage List dell'UNESCO. (http://whc.unesco.org/en/list/1538)

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Interno chiesa, pareti laterali Bassorilievo Via Crucis Giò Pomodoro Bronzo Mediocre


Note

Altre forme di tutela: P.R.G. Norme di salvaguardia per l’architettura moderna di Ivrea. La chiesa del Sacro Cuore di Canton Vesco è inclusa nella buffer zone del sito “Ivrea, città industriale del XX secolo” inserito nel 2018 nella World Heritage List dell'UNESCO. (http://whc.unesco.org/en/list/1538)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Alfano Mario 1956 Attività della Pontificia Commissione Centrale per l’arte sacra in Italia Arte e Fede 120-122 No
De Sanctis L.M. 1962 Il tempio del S. Cuore ad Ivrea Il Risveglio Popolare No
Favini Aldo 1962 Chiesa del Sacro Cuore ad Ivrea, Torino Atti del IV Congresso Internazionale del precompresso (F.I.P.). Realizzazioni italiane in cemento armato precompresso Roma-Napoli No
1976 Quartier Canton Vesco, Ivrea, in Dossier: Politique industrielle et architecture: le cas Olivetti L’Architecture d’Aujourd’hui, XLVI n. 188 37 No
AA.VV. 1983 Design Process Olivetti 1908-1983 Olivetti 30 No
Gravagnuolo Benedetto (a cura di) 1983 Gli studi Nizzoli architettura e design 1948-1983 Electa Milano 64-65 No
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofano Francesco, Pellegrini Ettore 1988 Italia. Gli ultimi trent’anni. Guida all’architettura moderna Zanichelli Bologna No
Quintavalle Arturo Carlo 1990 Marcello Nizzoli Electa Milano 350-353 No
Bonifazio Patrizia, Giacopelli Enrico (a cura di) 2007 Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio dell’architettura moderna di Ivrea Allemandi Torino 81 No
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa 2008 Guida del Piemonte Architettura del Novecento (1902-2006) Umberto Allemandi Torino 182 No
Cristiana Chiorino, Giulietta Fassino, Laura Milan 2015 Architectural Guide Turin DOM Publishers Berlin 217 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Sezione disegni di progetto e dettagli costruttivi  Sezione disegni di progetto e dettagli costruttivi Archivio Fondazione Aldo Favini
Schizzo della facciata d’ingresso Schizzo della facciata d’ingresso Tratto da - Quintavalle, Nizzoli, Electa 1990
Vista laterale verso il sagrato Vista laterale verso il sagrato Archivio Fondazione Aldo Favini
Vista laterale Vista laterale Archivio Fondazione Aldo Favini
Vista laterale Vista laterale Archivio Fondazione Aldo Favini
Vista interna Vista interna Archivio Fondazione Aldo Favini
Interno dell’aula e via crucis di Giò Pomodoro Interno dell’aula e via crucis di Giò Pomodoro Archivio Fondazione Aldo Favini
Vista del complesso, 2019 Vista del complesso, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista laterale verso la piazza, 2019 Vista laterale verso la piazza, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista dal sagrato, 2019 Vista dal sagrato, 2019 Tanja Marzi - 2019
Dettaglio della facciata, 2019 Dettaglio della facciata, 2019 Tanja Marzi - 2019
Portale d’ingresso, 2019 Portale d’ingresso, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista laterale verso la piazza, 2019 Vista laterale verso la piazza, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista laterale verso la piazza, 2019 Vista laterale verso la piazza, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista laterale del campanile, 2019 Vista laterale del campanile, 2019 Tanja Marzi - 2019
Dettaglio della via crucis di Giò Pomodoro, 2019 Dettaglio della via crucis di Giò Pomodoro, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista interna, 2019 Vista interna, 2019 Tanja Marzi - 2019
Ivrea. Perimetrazione nominated property e buffer zone su base ortofoto, 2018 Ivrea. Perimetrazione nominated property e buffer zone su base ortofoto, 2018 Tratto da - Dossier di Candidatura WHL “Ivrea Città Industriale del XX secolo

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Dossier di Candidatura “Ivrea Città Industriale del XX secolo” Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Marcello Nizzoli Visualizza
Enciclopedia Treccani - Marcello Nizzoli Visualizza
Enciclopedia Treccani - Gian Mario Oliveri Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Tanja Marzi
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 21/01/2025

Revisori:

Mezzino Davide 2021