CHIESA DEL BUON PASTORE
Scheda Opera
- Comune: Reggio nell'Emilia
- Denominazione: CHIESA DEL BUON PASTORE
- Indirizzo: Via Guido Rossa N.1
- Data: 1971 -
- Tipologia: Edifici per il culto
- Autori principali: Enea Manfredini
Descrizione
"Il complesso parrocchiale, realizzato lungo viale Umberto I, nasce da una concezione tipologica che risolve, al tempo stesso, esigenze di carattere liturgico e pastorale, accorpando in un unico organismo la chiesa e gli spazi necessari alla vita parrocchiale.
'[…] Lo spazio della chiesa, cuore dell’organismo architettonico, è costituito dallo spazio assembleare, dalla cappella del Santissimo, dalla penitenzeria, dall’ambiente per gli infanti, dal presbiterio e da una sala per le grandi adunanze separata da questo da una trama di setti, che in particolari occasioni, aprendone le chiusure, diventa supporto al grande spazio assembleare'. Questa sala diventa, a seconda delle occasioni, filtro o separazione tra gli spazi dedicati al culto e quelli dedicati alla vita parrocchiale, quali aule per il catechismo e alloggio per i sacerdoti. I percorsi sono differenziati secondo una gerarchia funzionale: il primo, dal sagrato, conduce all’interno della chiesa, mentre il secondo, attraverso una serie di scale e punti di sosta intermedi a diverse quote, conduce sulla copertura che, praticabile e con una struttura a gradoni, diventa una spazio per la vita della comunità utilizzabile per rappresentazioni o celebrazioni all’aperto. La copertura è l’elemento caratterizzante della costruzione ed è realizzata a due falde, sfalsate tra loro, raccordate da un taglio vetrato orizzontale che illumina l’assemblea.
All’interno è costituita da travi portanti in cemento armato, sottili e molto ravvicinate, che enfatizzano il movimento delle falde, ponendosi come una reinterpretazione della biblica scala di Giacobbe. Il complesso è interamente realizzato in cemento a vista, sia all’interno che all’esterno, per unire e integrare tra loro i diversi ambienti, proseguendo una ricerca ed un filone inaugurati dalla cappella dell’Arcispedale.
Nel 2003 il complesso viene completato con una nuova stele campanaria posta sul sagrato su progetto di Enea Manfredini insieme ai figli Alberto e Giovanni".
(Zamboni, Gandolfi 2011)
Info
- Progetto: 1971 -
- Esecuzione: 1973 -
- Tipologia Specifica: Chiesa
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Chiesa parrocchiale
- Destinazione attuale: Chiesa parrocchiale
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Enea | Manfredini | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263820&force=1 | SI |
- Strutture: calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: calcestruzzo armato
- Coperture: a falde, piana praticabile
- Serramenti: metallo
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Mediocre
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 96
- Particella: 358
Note
Enea Manfredini (Reggio Emilia, 1916-2008) Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1940 dove, fino al 1951, svolge attività didattica nei corso di Caratteri distributivi degli edifici, Tecnologia dei materiali e Tecnica delle costruzioni. Ancora studente entra in contatto con il gruppo di architetti riunito intorno a Giuseppe Pagano, tra cui Franco Albini, Piero Bottoni, Ignazio Gardella ed Ernesto Nathan Rogers; proprio Pagano pubblica su “Casabella” diversi suoi progetti giovanili. Nello stesso clima matura nel 1949 l’adesione al Movimento di Studi per l’Architettura (MSA). Diploma d’onore della IX Triennale di Milano nel 1951. Accademico pontificio dei virtuosi al Pantheon dal 1961. In-Arch Domosic 1963 con Franco Albini e Franca Helg per l’urbanizzazione di Habana del Este a Cuba. È presente in Triennali e Biennali, partecipa a mostre di architettura in Italia e all’estero. Fa parte di commissioni giudicatrici di concorsi nazionali d’architettura e partecipa a congressi e concorsi d’architettura e urbanistica. È affiancato, nel lavoro di studio, dai figli Alberto Manfredini, dal 1977, e Giovanni Manfredini, dal 1982. Primo premio regionale In-Arch per l’Emilia Romagna nel 1990.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Aa.Vv. | 1981 | Parametro n. 97 (numero monografico su Enea Manfredini) | 53 | Si | ||
Dasso Marco | 1988 | Chiesa del Buon Pastore a Reggio Emilia | L’Architettura. Cronache e Storia n. 4 | 266-273 | Si | |
Trebbi Giorgio, Mantero Enrico, Gregotti Vittorio, Gresleri Giuliano | 1989 | Enea Manfredini. Architetture 1939-1989 | Electa | Milano | 176-181 | Si |
Zanichelli Sergio | 1991 | Itinerari reggiani di architettura moderna. A guide to modern architecture in Reggio Emilia and province | Alinea | Firenze | Si | |
Manfredini Enea | 1995 | Dettaglio costruttivo e progettazione architettonica | Edilizia Popolare n. 241 | 68-78 | No | |
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) | 2005 | Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento | Clueb | Bologna | No | |
2009 | Chiesa del Buon Pastore; Stele campanaria per la chiesa del Buon Pastore | Architettare. Quaderni di architettura n. 1 (Enea Manfredini architetto) | 68-69; 90 | Si | ||
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) | 2011 | L’architettura del Novecento a Reggio Emilia | Bruno Mondadori | Milano | 270 | Si |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
---|---|---|---|---|
Archivio Enea Manfredini | Enea Manfredini | Archivio privato | ||
Archivio Generale del Comune di Reggio Emilia | - | Comune di Reggio Emilia |
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento:Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:
Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 03/04/2024
Revisori:
Setti Stefano 2021