TERME DI CERVIA
Scheda Opera
- Comune: Ravenna
- Denominazione: TERME DI CERVIA
- Indirizzo: Via C. Forlanini N. 16
- Data: - 1964
- Tipologia: Stabilimenti termali
- Autori principali: Carlo Viganò
Descrizione
L’edificio termale costituisce parte di un progetto più ampio non realizzato, comprendente strutture destinate al turismo quali: una zona sportiva, un parco attrezzato e due alberghi, immersi nella natura accanto alla Pineta, tutt’ora esistente. Proprio la presenza del verde ha dettato alcune fondamentali scelte progettuali come la volontà di non superare, con l’altezza degli edifici, quella delle essenze arboree.
L’impianto planimetrico distribuisce la volumetria organizzandola in due corpi collocati perpendicolarmente tra loro. Quello principale, disposto sul lato nord-est del lotto, è arretrato rispetto alla strada e presenta: un piano terra, tre piani tipo ed un tetto-terrazzo, ciascuno di 2958 mq.
Gli ingressi sono separati e differenziati. Sul fronte di questo si trova l’accesso dedicato ai visitatori nel corso dell’alta stagione, mentre per la bassa stagione si predispone un’entrata nell’altro blocco, sul lato sud-ovest. All’interno del volume principale una hall conduce, da una parte, al locale auditorium e agli ambulatori, mentre da quello opposto, ai locali dedicati al deposito dei fanghi e ai magazzini. Quest’ala di servizio comunica con il secondo edificio, anch’esso ospitante al piano terra funzioni accessorie come la lavanderia, un cortile di servizio e i locali tecnici.
I piani superiori sono dedicati alle attività termali vere e proprie, gli spazi sono distribuiti da un corridoio centrale e due esterni di servizio confinanti con le pareti perimetriali, organizzati in cellule divise in due ambienti: uno per i bagni e l’applicazione dei fanghi, l’altro per il riposo. Al centro del corpo di fabbrica principale e nel punto di contatto tra questo e quello perpendicolare, si trovano i sistemi distributivi verticali e gli spazi per la ristorazione e lo svago. La restante superficie del corpo secondario è occupata da ambienti sempre distribuiti da un corridoio centrale, dedicati a funzioni più specifiche quali: le inalazioni, le nebulizzazioni e i bagni schiumogeni mentre al piano terrazzo del corpo principale, si svolgono, invece, bagni, fanghi ed elioterapia.
La disposizione planimetrica, tanto dei corpi di fabbrica quanto dello spazio interno, segue precise esigenze funzionali quali: il ricambio dell’aria, la facilità di accesso alle condutture sia verticali che orizzontali, la manutenzione delle stesse, in gran parte disposte a vista sui plafoni dei corridoi di servizio. Tuttavia l’edificio persegue anche volontà espressive manifeste nella facciata principale. Essa presenta uno sviluppo interamente bidimensionale, senza particolari caratterizzazioni da un punto di vista volumetrico, eccezion fatta per i bow-window, posti in testata sui fronti corti.
La parete è trattata come una superficie vibrante, reagente con l’ambiente naturale circostante per effetto delle parti vetrate e della lucentezza del rivestimento in clinker marrone, molto utilizzato negli stessi anni nell’ambito di provenienza milanese dell’autore.
I livelli superiori sembrano gravare sul sottostante piano terra, interamente trasparente così come il vano scala, illuminato da una grande parete di vetro composta da lastre trasparenti e colorate disposte con i traversi sfalsati. Lo stesso trattamento si ritrova agli angoli del prospetto principale e nei bow-windows laterali, con l’effetto di alleggerimento dello spigolo dell’edificio. Ancora, all’effetto di vibrazione della parete contribuisce la sequenza delle finestre dei corridoi di servizio poste al terzo piano, realizzate come bucature traforate da motivi ellittici inclinati, disposte secondo uno sviluppo longitudinale a differenti quote in altezza, che produce un movimento continuo accentuato dalla presenza, agli altri piani, dello stesso tipo di finestra disposto in ordine sparso. Anche il coronamento è inteso come un elemento vibrante, realizzato mediante un alto parapetto composto da segmenti modulari continuamente arretrati e sporgenti l’uno rispetto all’altro, a marcare nettamente lo sviluppo orizzontale del volume.
(Matteo Sintini)
Info
- Progetto: - 1961
- Esecuzione: - 1964
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Stabilimento termale
- Destinazione attuale: Stabilimento termale
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Vittore | Lattuada | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Carlo | Viganò | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263835&force=1 | SI |
- Strutture: cemento armato, tamponamenti in mattoni e rivestimento in clinker
- Materiale di facciata: clinker e vetro
- Coperture: cemento armato
- Serramenti: metallici
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 24
- Particella: 89
Note
Carlo Viganò, (Desio, 1925 - Venezia 2016) Si laurea in ingegneria civile nel 1950 presso il Politecnico di Milano. Nell’ambito della progettazione per I luoghi del benessere si segnalano altri progetti quali quello per il oncorso nazionale per le nuove Terme di Salsomaggiore (primo classificato) del 1963 e l’'anno successivo per il concorso internazionale del Nuovo Stabilimento Termale Excelsior di Montecatini (PT). Attivo anche nel settore dell’architettura per l’industria realizza le unità produttive Stanley Works e la Stanley Mediterranea a Frosinone e di altri gruppi industriali quali Cassina, Flou, Marcatrè, Texunion, nell’'area milanese.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Morgan Giulio | 1964 | Centro termale a Cervia | L’Architettura. Cronache e storia n. 103 | 6-13 | Si | |
Minardi Bruno | 1998 | Le terme di Cervia | Polis | 123 | No | |
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) | 2005 | Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento | Clueb | Bologna | No | |
Lombardi Renato | 2017 | Terme di Cervia: 60 anni di storia tra natura e cura | Minerva | Argelato | No |
Allegati
Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 10/06/2024
Revisori:
Setti Stefano 2022