Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASA UNIFAMILIARE IN VIA DELLA STAZIONE

Scheda Opera

  • scheda uniss 2004
  • Foto interni
  • Scala urbana
  • Foto esterni
  • Comune: Olbia
  • Denominazione: CASA UNIFAMILIARE IN VIA DELLA STAZIONE
  • Indirizzo: Via della Stazione
  • Data: 1987 - 1992
  • Tipologia: Abitazioni unifamiliari
  • Autori principali: Giovanni Maciocco
Descrizione

L’edificio, realizzato su un lotto di 660 metri quadrati al centro di Olbia, è destinato alla residenza di una famiglia. Si presenta come un volume gradonato da uno a quattro piani, sviluppando una superficie utile di 550 metri quadrati. Il piano terra è dedicato al gioco dei bambini, a spazi per bricolage e altre attività di servizio collegate anche alla presenza del giardino interno. Al primo piano sono situati gli spazi di soggiorno che si aprono all’esterno su un terrazzo raccolto intorno ad una grande magnolia. Ai due piani superiori si trovano le camere da letto. I principali elementi di connessione dello spazio interno sono rappresentati dai doppi volumi del soggiorno e dell’ingresso al piano terra, illuminato dal lucernario di copertura. L’insufficiente luminosità a livello del terreno e soprattutto la presenza ingombrante di un supermercato, che con la sua parete cieca delimita un lato del lotto, dissuasero in principio i proprietari dal dare corso all’intervento. L’idea progettuale si è quindi costituita a partire dal tentativo di dar soluzione a queste perplessità, e si è materializzata in un edificio che con la sua forma ha contribuito in modo decisivo alla riqualificazione di una parte del tessuto urbano prima considerata marginale e degradata. Il progetto si articola a partire da un’inconsueta combinazione di vuoti e pieni, posti a differenti altezze, che svolge la doppia funzione di salvaguardare le robinie come testimonianze del giardino sulla strada e di riportare alla dimensione urbana della via il fuori-scala del supermercato. Sul giardino interno un diaframma di facciata, costituito da un’orditura regolare di travi e pilastri, consente l’esplorazione di diverse situazioni spaziali evocando la suggestione di un giardino più esteso. La pianta ad “elle” dell’edificio consente di risolvere la contiguità con la parete cieca a nord ovest e di ricavare una serie di patii alberati di diverse dimensioni. Il grande basamento in pietra sulla via della Stazione consente in parte la permanenza dell’immagine del lotto prima della costruzione, un terreno alberato circondato da un recinto.
L'edificio articola il tipo della casa isolata, deformandolo con l'accostamento di un fronte alla strada e di un altro fronte alla parete cieca del supermercato. La posizione asimmetrica sul lotto prodotta da questa deformazione contribuisce a declinare il tema della residenza monofamiliare con giardino in modo più urbano. La cultura architettonica italiana ed internazionale ha riportato già negli anni ’60 e ’70 l’attenzione sulle relazioni tra progetto e contesto urbano e territoriale. Ma è negli anni ’80 che la fisicità della città e del territorio, e la loro lunga durata, sono diventate “il materiale più rilevante per il progetto” (Gregotti, V., “La città visibile”, Einaudi, Torino, 1993). L’elaborazione di questo materiale è spesso accompagnato da un interesse per la specificità dei casi e dei luoghi, e da un’intensa sperimentazione all’interno della città costruita, dalla rivendicazione della continuità tra città e territorio rurale. La “Casa in via della Stazione” nasce dalla condivisione di questo clima culturale, in cui si innestano alcuni filoni significativi della riflessione di Maciocco: la percezione degli episodi urbani nella memoria delle comunità locali e la indissolubilità tra la città e l’ambiente. Il prospetto su via della Stazione, col suo muro di pietra da cui emergono gli alberi rimanda alla percezione del lotto alberato recintato sedimentata nella memoria degli abitanti, e contemporaneamente, combinando patii alberati ed elementi costruiti, rimanda alle diverse componenti naturali ed artificiali dell’ambiente urbano. L’edificio utilizza prevalentemente materiali locali e ormai acquisiti dalla tradizione costruttiva dell’edilizia recente dell’isola. La maggior parte dei materiali da costruzione proviene dall’isola, anche se alla fine degli anni ’80 i circuiti distributivi del commercio di componenti di edilizia rende un fatto normale (e difficilmente controllabile) l’utilizzo di materiali provenienti da altri paesi. Gli elementi edilizi maggiormente innovativi sono i serramenti in alluminio a taglio termico, e la coibentazione del tetto piano rovescio.
Coerentemente con le intenzioni alla base del progetto, che spostano decisamente l’obiettivo verso le questioni di disegno urbano piuttosto che sull’innovazione tecnologica, la costruzione pone l’accento più sulle questioni tipologico-insediative che su quelle legate alla tecnologia e alle modalità costruttive dell’abitazione. Il risultato è un edificio la cui correttezza costruttiva diventa un mezzo per la formulazione di un ragionamento sulla residenza in città e sulle possibilità di riqualificazione del sito. Per i particolari dei serramenti, delle ringhiere, delle scale, del rivestimento in pietra, l’edificio è comunque allo stato dell’arte dell’edilizia del periodo su scala nazionale, e si distingue da molta edilizia contemporanea della città di Olbia. L’attenzione al disegno urbano, e la conseguente articolazione planimetrica del progetto, hanno posto al cantiere il problema organizzativo del mantenimento degli alberi esistenti sul lotto. Si è dovuto operare con speciale cura nell’esecuzione delle murature e delle strutture, in particolare della pensilina sul giardino che circonda la magnolia.
La costruzione della casa ha riportato alle proporzioni minute del centro città il grande muro cieco del supermercato, riuscendo nel contempo a mantenere l’immagine di giardino murato che il lotto ha sempre avuto nella memoria della cittadinanza. Considerando la piccola scala dell’intervento, la “Casa in via della Stazione” è riuscita nell’intento di risolvere una piccola situazione di degrado urbano.

Info
  • Progetto: 1987 - 1987
  • Esecuzione: 1987 - 1992
  • Committente: Fam. Lupacciolu
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: residenza unifamiliare
  • Destinazione attuale: residenza unifamiliare
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Antonio Chessa Collaboratore Progetto NO
Giovanni Maciocco Progetto architettonico Progetto SI
M. Tavera Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: telaio in calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: muratura in laterizio intonacato
  • Coperture: solaio piano in latero-cemento
  • Serramenti: infissi in alluminio; portoncino d’ingresso in legno

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L'edificio articola il tipo della casa isolata, deformandolo con l'accostamento di un fronte alla strada e di un altro fronte alla parete cieca del supermercato. La posizione asimmetrica sul lotto prodotta da questa deformazione contribuisce a declinare il tema della residenza monofamiliare con giardino in modo più urbano. La cultura architettonica italiana ed internazionale ha riportato già negli anni ’60 e ’70 l’attenzione sulle relazioni tra progetto e contesto urbano e territoriale. Ma è negli anni ’80 che la fisicità della città e del territorio, e la loro lunga durata, sono diventate “il materiale più rilevante per il progetto” (Gregotti, V., “La città visibile”, Einaudi, Torino, 1993). L’elaborazione di questo materiale è spesso accompagnato da un interesse per la specificità dei casi e dei luoghi, e da un’intensa sperimentazione all’interno della città costruita, dalla rivendicazione della continuità tra città e territorio rurale. La “Casa in via della Stazione” nasce dalla condivisione di questo clima culturale, in cui si innestano alcuni filoni significativi della riflessione di Maciocco: la percezione degli episodi urbani nella memoria delle comunità locali e la indissolubilità tra la città e l’ambiente. Il prospetto su via della Stazione, col suo muro di pietra da cui emergono gli alberi rimanda alla percezione del lotto alberato recintato sedimentata nella memoria degli abitanti, e contemporaneamente, combinando patii alberati ed elementi costruiti, rimanda alle diverse componenti naturali ed artificiali dell’ambiente urbano. L’edificio utilizza prevalentemente materiali locali e ormai acquisiti dalla tradizione costruttiva dell’edilizia recente dell’isola. La maggior parte dei materiali da costruzione proviene dall’isola, anche se alla fine degli anni ’80 i circuiti distributivi del commercio di componenti di edilizia rende un fatto normale (e difficilmente controllabile) l’utilizzo di materiali provenienti da altri paesi. Gli elementi edilizi maggiormente innovativi sono i serramenti in alluminio a taglio termico, e la coibentazione del tetto piano rovescio.
Coerentemente con le intenzioni alla base del progetto, che spostano decisamente l’obiettivo verso le questioni di disegno urbano piuttosto che sull’innovazione tecnologica, la costruzione pone l’accento più sulle questioni tipologico-insediative che su quelle legate alla tecnologia e alle modalità costruttive dell’abitazione. Il risultato è un edificio la cui correttezza costruttiva diventa un mezzo per la formulazione di un ragionamento sulla residenza in città e sulle possibilità di riqualificazione del sito. Per i particolari dei serramenti, delle ringhiere, delle scale, del rivestimento in pietra, l’edificio è comunque allo stato dell’arte dell’edilizia del periodo su scala nazionale, e si distingue da molta edilizia contemporanea della città di Olbia. L’attenzione al disegno urbano, e la conseguente articolazione planimetrica del progetto, hanno posto al cantiere il problema organizzativo del mantenimento degli alberi esistenti sul lotto. Si è dovuto operare con speciale cura nell’esecuzione delle murature e delle strutture, in particolare della pensilina sul giardino che circonda la magnolia.
La costruzione della casa ha riportato alle proporzioni minute del centro città il grande muro cieco del supermercato, riuscendo nel contempo a mantenere l’immagine di giardino murato che il lotto ha sempre avuto nella memoria della cittadinanza. Considerando la piccola scala dell’intervento, la “Casa in via della Stazione” è riuscita nell’intento di risolvere una piccola situazione di degrado urbano. 
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  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Scheda redatta da Francesco Spanedda, Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (2004).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Maciocco Giovanni (a cura di) 1985 Il territorio della città Edizioni della Torre Cagliari Si
Clemente Fernando, Maciocco Giovanni (a cura di) 1990 I luoghi della città Tema Cagliari, Milano Si
Maciocco Giovanni (a cura di) 1990 Le dimensioni ambientali della pianificazione urbana FrancoAngeli Milano Si
Maciocco Giovanni (a cura di) 1990 La pianificazione ambientale del paesaggio FrancoAngeli Milano Si
1991 Almanacco Electa dell’architettura italiana Si
Maciocco Giovanni (a cura di) 1994 La città, la mente, il piano FrancoAngeli Milano Si
1994 «L’industria delle costruzioni», n. 272 giugno Si
Huber Antonella (a cura di) 1995 Territorio, sito, architettura : linguaggio moderno e struttura ambientale nei progetti e nelle ricerche di Giovanni Maciocco ; un approccio multidisciplinare che accomuna un gruppo di architetti e studiosi di diversi saperi Lybra Immagine Milano Si
Maciocco Giovanni 1995 Dominanti ambientali e progetto dello spazio urbano «Urbanistica», n. 104 76-91 Si
Maciocco Giovanni 1995 La forza della pianificazione debole «Parametro», n. 211 Si
Maciocco Giovanni (a cura di) 1996 La città in ombra FrancoAngeli Milano Si
1996 VI Mostra internazionale di architettura. Architetto come sismografo. Sensori del futuro, Biennale di Venezia Electa Milano Si
Scaglione Pino 1996 Oltre i maestri Edizioni d'Architettura Roma Si
Maciocco Giovanni, Tagliagambe Silvano 1997 La città possibile Dedalo Bari Si
Maciocco Giovanni (a cura di) 1998 I luoghi dell’acqua e della terra Lybra immagine Milano Si
Spanedda Francesco (a cura di) 2004 Progetti di territori FrancoAngeli Milano Si
Lucchini Marco 2009 Casa unifamiliare, in L'identità molteplice. Architettura contemporanea in Sardegna dal 1930 al 2008 Aisara Cagliari 152-153 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
scheda uniss 2004 scheda uniss 2004
Foto interni Foto interni
Scala urbana Scala urbana
Foto esterni Foto esterni

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Sardegna
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Cagliari – DICAAR
Responsabile scientifico: Paolo Sanjust


Scheda redatta da
creata il 31/12/2016
ultima modifica il 31/01/2023

Revisori:

Martina Massaro