Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

TECNOCENTRO CASSA DI RISPARMIO DI BOLOGNA

Scheda Opera

  • Vista del fronte dell'ingresso
  • Vista della testata su strada
  • Vista del fronte su strada
  • Vista del fronte principale
  • Comune: Casalecchio di Reno
  • Denominazione: TECNOCENTRO CASSA DI RISPARMIO DI BOLOGNA
  • Indirizzo: Via del Lavoro N. 47
  • Data: - 1988
  • Tipologia: Istituti di credito e assicurativi
  • Autori principali: Vico Magistretti
Descrizione

La scelta di una localizzazione esterna per i servizi tecnici della cassa di Risparmio di Bologna, ricade su un’area in precedenza occupata dagli stabilimenti Alfa Romeo, localizzata nel comune di Casalecchio di Reno. Vico Magistretti ritrova qui lo stesso tema, quello del complesso di servizi per un istituto bancario, già affrontato a Parma nel Centro Cavagnari, precedente e a cui si deve, probabilmente, l’affidamento di quest’incarico, unitamente alla riconosciuta capacità dell’architetto di abbinare il controllo di un processo produttivo complesso, caratterizzato da una forte specializzazione, alla costruzione di un’immagine aziendale necessaria alle esigenze di comunicazione.
Il progetto è sviluppato insieme all’impresa Austin, società americana, poi divenuta italiana, di servizi di ingegneria “chiavi in mano” a cui la banca affida il ruolo di general contractor.
Il progetto punta ad una riconversione delle strutture esistenti, che grazie alla loro organizzazione modulare, possono essere ripensate e destinate alla nuova funzione.
Il corpo centrale del complesso è costituito da un edificio ad un piano delle stesse dimensioni del precedente e ne mantiene il perimetro dell’involucro in pannelli prefabbricati in cemento armato.
La piastra è appoggiata ad un basamento, anch’esso in cemento prefabbricato ripreso dal progetto di Parma; il piano principale è perimetrato da pilastri in calcestruzzo armato verniciati di blu che sostengono il coronamento in rame. All’interno il corpo centrale è destinato all’hardware, protetto in un volume chiuso, intorno a cui si dislocano i vari uffici illuminati da patii ottenuti forando in cinque punti la copertura esistente, mentre, nel seminterrato si trovano gli impianti tecnologici.
Tali vincoli autoimposti al progetto non impediscono di costituire un’immagine unitaria, fatta di singoli episodi in dialogo volumetrico tra loro, in cui i componenti tecnologici conferiscono rigore e omogeneità e le cui valenze sono da ricercare nella direzione di una semplificazione del processo, piuttosto che nella volontà di un’esaltazione tecnica.
Al corpo centrale sono affiancati due nuovi volumi multipiano in cui trovano collocazione alcune attività di supporto. Questi sono fortemente caratterizzati dalla profonda griglia in rame di facciata, che diventa motivo formale ed elemento schermante, al tempo stesso, e connota i due blocchi di un aspetto tecnologico che rimanda direttamente alla destinazione d’uso dell’intero complesso.
Il carattere infrastrutturale e di servizio degli edifici, poi, è interpretato da Magistretti come possibilità di valorizzazione del paesaggio semiagricolo, come testimonia l’attenta progettazione degli spazi aperti.
(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: -
  • Esecuzione: 1986 - 1988
  • Tipologia Specifica: Edificio polifunzionale
  • Committente: Cassa di Risparmio di Bologna
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Tecnocentro cassa di Risparmio di Bologna
  • Destinazione attuale: Stessa destinazione d’uso
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
spa Austin Coordinatore Progetto NO
spa (Bologna) Frabboni Impresa esecutrice Esecuzione NO
Vico Magistretti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://archivio.vicomagistretti.it/magistretti/ SI
  • Strutture: Travi e pilastri in cemento armato
  • Materiale di facciata: calcestruzzo armato a vista, Pannelli prefabbricati in cemento
  • Coperture: piana non praticabile, con manto in lastre di rame; shed
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Il progetto è sviluppato insieme all’impresa Austin, società americana, poi divenuta italiana, di servizi di ingegneria “chiavi in mano” a cui la banca affida il ruolo di general contractor.
Il progetto punta ad una riconversione delle strutture esistenti, che grazie alla loro organizzazione modulare, possono essere ripensate e destinate alla nuova funzione.    
Il corpo centrale del complesso è costituito da un edificio ad un piano delle stesse dimensioni del precedente e ne mantiene il perimetro dell’involucro in pannelli prefabbricati in cemento armato. 
La piastra è appoggiata ad un basamento, anch’esso in cemento prefabbricato ripreso dal progetto di Parma; il piano principale è perimetrato da pilastri in calcestruzzo armato verniciati di blu che sostengono il coronamento in rame. All’interno il corpo centrale è destinato all’hardware, protetto in un volume chiuso, intorno a cui si dislocano i vari uffici illuminati da patii ottenuti forando in cinque punti la copertura esistente, mentre, nel seminterrato si trovano gli impianti tecnologici.
Tali vincoli autoimposti al progetto non impediscono di costituire un’immagine unitaria, fatta di singoli episodi in dialogo volumetrico tra loro, in cui i componenti tecnologici conferiscono rigore e omogeneità e le cui valenze sono da ricercare nella direzione di una semplificazione del processo, piuttosto che nella volontà di un’esaltazione tecnica.  
Al corpo centrale sono affiancati due nuovi volumi multipiano in cui trovano collocazione alcune attività di supporto. Questi sono fortemente caratterizzati dalla profonda griglia in rame di facciata, che diventa motivo formale ed elemento schermante, al tempo stesso, e connota i due blocchi di un aspetto tecnologico che rimanda direttamente alla destinazione d’uso dell’intero complesso. 
Il carattere infrastrutturale e di servizio degli edifici, poi, è interpretato da Magistretti come possibilità di valorizzazione del paesaggio semiagricolo, come testimonia l’attenta progettazione degli spazi aperti. 
(Matteo Sintini)

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Magistretti, Vico, architetto, (Milano 1920 - Milano 2006)
Figlio d’arte – il padre Pier Giulio fu un importante architetto degli anni Venti e Trenta – nel 1945 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Negli ultimi anni della guerra, rifugiato in Svizzera, incontra Adriano Olivetti ed Ernesto Nathan Rogers e nel 1946 partecipa al MSA. Tra il 1949 e il 1959 Magistretti lavora per INA-Casa, realizza la chiesa al QT8, esordisce nella realizzazione di residenze cittadine per la borghesia lombarda. Alla metà degli anni Cinquanta risalgono invece i più significativi progetti per l’architettura, come la Torre al Parco, il centro culturale a Rescaldina, il palazzo per uffici in corso Europa. Gli anni Sessanta segnano l’avvio della carriera di designer a livello internazionale (la sedia Carimate, le lampade Chimera ed Eclisse ecc.) cui fa da controcanto la realizzazione di una serie di residenze unifamiliari extraurbane (Casa Schubert, Casa Arosio, Casa Gardella ecc.). Design (Maralunga, Atollo, ecc.) e architettura (Casa Muggia, edificio in piazza San Marco a Milano e scuola a San Daniele del Friuli ecc.) proseguiranno di pari passo per tutti gli anni Settanta su binari paralleli fino al 2006.
Tra le opere recenti vanno segnalate due importanti realizzazioni: la sede del dipartimento di Biologia per l’Università di Milano del 1978 e il progetto del 1989 per il deposito della Metropolitana Famagosta, nuova e suggestiva porta per la città. Vico Magistretti, oltre ad aver ricevuto numerosissimi premi e riconoscimenti, è Accademico di San Luca e membro del Royal College of Art. 
(tratto da http://siusa.archivi.beniculturali.it)
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 3
  • Particella: 486

Note

La relazione di progetto è consultabile sul sito della Fondazione Vico Magistretti, Milano. Cfr.: sitografia. Magistretti, Vico, architetto, (Milano 1920 - Milano 2006) Figlio d’arte – il padre Pier Giulio fu un importante architetto degli anni Venti e Trenta – nel 1945 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Negli ultimi anni della guerra, rifugiato in Svizzera, incontra Adriano Olivetti ed Ernesto Nathan Rogers e nel 1946 partecipa al MSA. Tra il 1949 e il 1959 Magistretti lavora per INA-Casa, realizza la chiesa al QT8, esordisce nella realizzazione di residenze cittadine per la borghesia lombarda. Alla metà degli anni Cinquanta risalgono invece i più significativi progetti per l’architettura, come la Torre al Parco, il centro culturale a Rescaldina, il palazzo per uffici in corso Europa. Gli anni Sessanta segnano l’avvio della carriera di designer a livello internazionale (la sedia Carimate, le lampade Chimera ed Eclisse ecc.) cui fa da controcanto la realizzazione di una serie di residenze unifamiliari extraurbane (Casa Schubert, Casa Arosio, Casa Gardella ecc.). Design (Maralunga, Atollo, ecc.) e architettura (Casa Muggia, edificio in piazza San Marco a Milano e scuola a San Daniele del Friuli ecc.) proseguiranno di pari passo per tutti gli anni Settanta su binari paralleli fino al 2006. Tra le opere recenti vanno segnalate due importanti realizzazioni: la sede del dipartimento di Biologia per l’Università di Milano del 1978 e il progetto del 1989 per il deposito della Metropolitana Famagosta, nuova e suggestiva porta per la città. Vico Magistretti, oltre ad aver ricevuto numerosissimi premi e riconoscimenti, è Accademico di San Luca e membro del Royal College of Art. (tratto da http://siusa.archivi.beniculturali.it)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Aa. Vv 1987 Il Tecnocentro della Cassa di Risparmio di Bologna Cassa di Risparmio di Bologna Bologna Si
Roda Riccardo 1989 Tecnocentri bancari Modulo n. 156 1338-1345 No
Pianzola Paola 1989 Da fabbrica a terziario avanzato Habitat Ufficio n. 37 (numero monografico) Si
1991 Austin Italia: nasce il Gruppo BM Modulo n. 174 860 No
Chigiotti Giuseppe 1992 La regola e l'eccezione Area n. 11 58-67 No
Brigi Elena, Magnani Manuela 1993 Il Tecnocentro della Cassa di Risparmio di Bologna Frames n. 38 48-55 Si
Comoletti Cesare 1994 Il rame sui tetti Mondadori Electa Milano 202 Si
Irace Fulvio, Pasca Vanni 1999 Vico Magistretti. Architetto e designer Electa Milano 98-99 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Vico Magistretti Vico Magistretti Fondazione Vico Magistretti, Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del fronte dell'ingresso Vista del fronte dell'ingresso Matteo Sintini
Vista della testata su strada Vista della testata su strada Matteo Sintini
Vista del fronte su strada Vista del fronte su strada Matteo Sintini
Vista del fronte principale Vista del fronte principale Matteo Sintini

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Archivio Vico Magistretti, Tecnocentro Visualizza
SIUSA - Vico Magistretti Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Vico Magistretti Visualizza
Enciclopedia Treccani - Vico Magistretti Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Vico Magistretti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 22/01/2025

Revisori:

Stefano Setti