Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

FIERA DISTRICT

Scheda Opera

  • Particolare degli edifici della Coop
  • Particolare di facciata
  • Particolare di facciata
  • Vista Nord-Ovest dell’ingresso all’edificio della Fiera
  • Particolare dei corpi cilindrici delle Torri
  • Comune: Bologna
  • Località: San Donato
  • Denominazione: FIERA DISTRICT
  • Indirizzo: Piazza Renzo Imbeni
  • Data: 1972 - 1994
  • Tipologia: Complessi residenziali
  • Autori principali: Kenzo Tange
Descrizione

L’intervento s’inserisce all’interno del piano per Bologna Nord firmato dall’architetto giaponese Kenzo Tange negli anni Settanta, in risposta alla necessità di dotare la città di Bologna di un piano di espansione che riuscisse a garantire, a nord della città, una crescita ordinata e connotata da qualità architettonica
Il progetto punta a creare una nuova polarità lungo la direttrice di via Stalingrado e attraverso il quartiere della Bolognina, in modo da mantenere il collegamento diretto con il centro città, prevedendo un sistema di trasporto veloce sopraelevato per il grande scorrimento e uno, secondario, ad anelli, occupato al di sotto da aree pedonali coperte.
Inserito in un più ampio ambito inerente le politiche di decentramento delle funzioni terziarie, rappresenta, insieme al piano di recupero del centro storico, un caso di riferimento del dibattito urbanistico degli anni Sessanta/Settanta.
Il piano, infatti, si basa sull’integrazione in un’unica macrostruttura, del disegno architettonico quanto di quello urbano, capace di ridefinire l’assetto territoriale.
Il centro direzionale Fiera District è l’unica parte dell’intero piano ad essere realizzata, (nemmeno la quota di residenza prevista viene effettivamente costruita) e prevede l’edificazione dei volumi intorno a piazza della Costituzione, in prossimità dei padiglioni della fiera progettati dal gruppo Benevolo, Giuralongo e Melograni.
L’area è delimitata dal tracciato ferroviario e dalle vie Stalingrado e Michelino, in una zona, al tempo della realizzazione, periferica, oggi completamente assorbita dallo sviluppo urbano.
Anche da un punto di vista architettonico, il progetto risente della stessa volontà di esprimere un disegno coerente in cui rendere riconoscibile l’unitarietà del processo tanto compositivo quanto costruttivo.
Il riferimento alla Bologna medioevale, turrita e porticata, genera un aggregato di otto volumi, disposti perimetralmente rispetto alla piazza, diversi per altezze e giaciture, ma tutti realizzati secondo lo stesso sistema costruttivo e unificati dalla presenza, al piano terra di ciascuno, di un piano porticato direttamente a contatto con la piazza.
L’intero sistema costruttivo è fondato su una stringente logica di prefabbricazione dei componenti in cemento armato, che detta anche alcune delle logiche compositive.
I volumi appaiono sostenuti dai grandi pilastri cilindrici angolari. I fronti sono determinati dalla sola scansione della griglia strutturale, in cui sono leggibili i “segni” dei giunti e delle parti costruttive assemblate. Le facciate, dotate di aperture piccole e disposte a ritmo serrato, vengono percepite come parte indipendente, collegata alla rete dei cilindri per mezzo del sistema di mensole che conferisce unitarietà all’insieme.
Il cemento bianco viene lasciato faccia a vista, l’uniformità alla grande scala fa svanire l’incoerenza del costruito esistente, e realizza una forma autonoma dalle chiare valenze plastiche, che conferisce un’immagine chiara a questa parte di città.
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

Info
  • Progetto: 1972 - 1974
  • Esecuzione: 1975 - 1994
  • Committente: Finanziaria Fiere di Bologna
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: centro direzionale annesso al polo fieristico
  • Destinazione attuale: sede della Regione Emilia Romagna
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Akira Akasaka Progetto architettonico Progetto NO
Ferdinando Forlay Collaboratore Progetto NO
Tetsuo Furuichi Progetto architettonico Progetto NO
Acs Gabor Collaboratore Progetto NO
Pierluigi Giordani Collaboratore Progetto Visualizza Profilo https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263829&force=1 NO
lnazuka Jiro Progetto architettonico Progetto NO
Kawamura Jun’ìchi Progetto architettonico Progetto NO
Kawaharamura Katsuyuki Progetto architettonico Progetto NO
lijima Kiyoshi Progetto architettonico Progetto NO
Nakaga lwao Progetto architettonico Progetto NO
Ettore Masi Collaboratore Progetto NO
Gianpaolo Mazzucato Collaboratore Progetto NO
Haraguchi Susumu Progetto architettonico Progetto NO
lwata Takashi Progetto urbano Progetto NO
Kenzo Tange Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://hollisarchives.lib.harvard.edu/repositories/7/resources/201 SI
Miyakawa Yukio Progetto urbano Progetto NO
  • Strutture: struttura in calcestruzzo armato ad elementi prefabbricati
  • Materiale di facciata: calcestruzzo armato, vetro
  • Coperture: piane
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Il progetto punta a creare una nuova polarità lungo la direttrice di via Stalingrado e attraverso il quartiere della Bolognina, in modo da mantenere il collegamento diretto con il centro città, prevedendo un sistema di trasporto veloce sopraelevato per il grande scorrimento e uno, secondario, ad anelli, occupato al di sotto da aree pedonali coperte. 
Inserito in un più ampio ambito inerente le politiche di decentramento delle funzioni terziarie, rappresenta, insieme al piano di recupero del centro storico, un caso di riferimento del dibattito urbanistico degli anni Sessanta/Settanta. 
Il piano, infatti, si basa sull’integrazione in un’unica macrostruttura, del disegno architettonico quanto di quello urbano, capace di ridefinire l’assetto territoriale.
Il centro direzionale Fiera District è l’unica parte dell’intero piano ad essere realizzata, (nemmeno la quota di residenza prevista viene effettivamente costruita) e prevede l’edificazione dei volumi intorno a piazza della Costituzione, in prossimità dei padiglioni della fiera progettati dal gruppo Benevolo, Giuralongo e Melograni. 
L’area è delimitata dal tracciato ferroviario e dalle vie Stalingrado e Michelino, in una zona, al tempo della realizzazione, periferica, oggi completamente assorbita dallo sviluppo urbano.
Anche da un punto di vista architettonico, il progetto risente della stessa volontà di esprimere un disegno coerente in cui rendere riconoscibile l’unitarietà del processo tanto  compositivo quanto costruttivo. 
Il riferimento alla Bologna medioevale, turrita e porticata, genera un aggregato di otto volumi, disposti perimetralmente rispetto alla piazza, diversi per altezze e giaciture, ma tutti realizzati secondo lo stesso sistema costruttivo e unificati dalla presenza, al piano terra di ciascuno, di un piano porticato direttamente a contatto con la piazza.
L’intero sistema costruttivo è fondato su una stringente logica di prefabbricazione dei componenti in cemento armato, che detta anche alcune delle logiche compositive. 
I volumi appaiono sostenuti dai grandi pilastri cilindrici angolari. I fronti sono determinati dalla sola scansione della griglia strutturale, in cui sono leggibili i “segni” dei giunti e delle parti costruttive assemblate. Le facciate, dotate di aperture piccole e disposte a ritmo serrato, vengono percepite come parte indipendente, collegata alla rete dei cilindri per mezzo del sistema di mensole che conferisce unitarietà all’insieme.
Il cemento bianco viene lasciato faccia a vista, l’uniformità alla grande scala fa svanire l’incoerenza del costruito esistente, e realizza una forma autonoma dalle chiare valenze plastiche, che conferisce un’immagine chiara a questa parte di città.
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

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Nella zona est di piazza della Costituzione è in costruzione la terza torre della Regione Emilia-Romagna.

Kenzo Tange (Osaka 1913-Tokyo 2005)
Consegue la laurea in Architettura all’Università di Tokyo nel 1935, a cui si iscrive perché colpito dai lavori di Le Corbusier. Una volta laureato, entra nello studio di Kunio Maekawa, allievo dell’architetto svizzero dove lavora per quattro anni. Nel 1946 diventa professore all'Università di Tokyo e crea il Laboratorio Tange, in cui si forma la nuova generazione dell’architettura giapponese. 
I primi incarichi di rilievo giungono all’inizio degli anni Cinquanta, quando realizza l’Hiroshima Memorial Peace Centre, nel 1950, e l’Hiroshima Peace Memorial Museum, nel 1952. Partecipa ai CIAM di Londra nel 1951, dove incontra Le Corbusier, Walter Gropius. Ispirato dal Movimento Moderno, subisce l’influenza del passato classico, in particolare di Michelangelo: piazza del Campidoglio resta il suo prototipo ideale di buona urbanistica. A partire dagli anni Sessanta, si dedica con maggiore intensità al progetto alla scala urbana e territoriale fondando il gruppo dei Metabolist. Il piano per Tokyo, sebbene non venga realizzato, esercita una grande influenza sulla disciplina urbanistica, proiettando Tange e il Giappone al centro del dibattito architettonico. Nel 1961 fonda lo “studio Kenzo Tange e URTEC” (Urbanisti e architetti) con l’obiettivo di continuare la sua analisi e ricerca di ingegneria urbana.
Ottiene grandi riconoscimenti come la medaglia d'oro del RIBA, dell'AIA e dell'Accademia francese di architettura, nel 1987 è insignito del premio Pritzker. Vincitore di numerosi concorsi, tra le sue opere più famose si ricorda: il piano per la ricostruzione di Skopje in Jugoslavia (1966), l’Ambasciata e cancelleria del Kuwait a Tokyo (1970), le Torri del Fiera district a Bologna in Italia (1972), la Sogetsu Hall and Office a Tokyo (1977),  Palazzo del Governo Metropolitano di Tokyo (1988), gli edifici del Centro Direzionale di Napoli  (1995), l’edificio Fuji a Tokyo (1997).

Gabor Acs (Budapest, 1926)
Nel 1948 si laurea presso la Facoltà di Architettura-Ingegneria dell'Università di Budapest. Costretto a lasciare l’Ungheria per l’arrivo delle forze armate sovietiche, si trasferisce a Milano, dove nel 1953 consegue la laurea in Architettura presso il Politecnico. In seguito parte per gli Stati Uniti. Nel 1956 diviene associato allo Studio Ieoh Ming Pei, con cui progetta edifici residenziali a New York, Pittsburg, Philadelphia.
Nel 1962 diviene architetto-capo per la Società Generale Immobiliare (SGI) e partecipa alla costruzione del complesso Watergate di Luigi Moretti. Nel 1963 torna in Italia con l’intento di trasferire a Roma la sua attività. Sono anni di intensa attività professionale in cui riceve incarichi in ogni parte del mondo. Tra i suoi lavori si ricordano: la torre residenziale Port Royal a Montreal (Canada) e il centro direzionale Place Victoria in collaborazione con Luigi Moretti e Pier Luigi Nervi (1963), l’edificio per uffici e galleria commerciale sugli Champs Elysées Pan Am Building a Parigi (1964), le cinque torri residenziali a Mexico City (1966), la sede della Croce Rossa e dell'Expansion a Rue de Berry a Parigi (1967), l’edificio residenziale Villa Sperlinga a Palermo (1968), la torre residenziale e albergo Le Mirabeau a Montecarlo e la sede della Toyota a Jeddah (Arabia Saudita) (1969), le tre torri per uffici e piazza pedonale del complesso Fiera di Bologna in collaborazione con Kenzo Tange (1979) e il Centro Nazionale per la Protezione Civile a Roma (1980).
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 120
  • Particella: 693

Note

La costruzione degli edifici di Governo della Regione e la sala per le assemblee, sono state completate nel 1994. Nella zona est di piazza della Costituzione è in costruzione la terza torre della Regione Emilia-Romagna. Kenzo Tange (Osaka 1913-Tokyo 2005) Consegue la laurea in Architettura all’Università di Tokyo nel 1935, a cui si iscrive perché colpito dai lavori di Le Corbusier. Una volta laureato, entra nello studio di Kunio Maekawa, allievo dell’architetto svizzero dove lavora per quattro anni. Nel 1946 diventa professore all'Università di Tokyo e crea il Laboratorio Tange, in cui si forma la nuova generazione dell’architettura giapponese. I primi incarichi di rilievo giungono all’inizio degli anni Cinquanta, quando realizza l’Hiroshima Memorial Peace Centre, nel 1950, e l’Hiroshima Peace Memorial Museum, nel 1952. Partecipa ai CIAM di Londra nel 1951, dove incontra Le Corbusier, Walter Gropius. Ispirato dal Movimento Moderno, subisce l’influenza del passato classico, in particolare di Michelangelo: piazza del Campidoglio resta il suo prototipo ideale di buona urbanistica. A partire dagli anni Sessanta, si dedica con maggiore intensità al progetto alla scala urbana e territoriale fondando il gruppo dei Metabolist. Il piano per Tokyo, sebbene non venga realizzato, esercita una grande influenza sulla disciplina urbanistica, proiettando Tange e il Giappone al centro del dibattito architettonico. Nel 1961 fonda lo “studio Kenzo Tange e URTEC” (Urbanisti e architetti) con l’obiettivo di continuare la sua analisi e ricerca di ingegneria urbana. Ottiene grandi riconoscimenti come la medaglia d'oro del RIBA, dell'AIA e dell'Accademia francese di architettura, nel 1987 è insignito del premio Pritzker. Vincitore di numerosi concorsi, tra le sue opere più famose si ricorda: il piano per la ricostruzione di Skopje in Jugoslavia (1966), l’Ambasciata e cancelleria del Kuwait a Tokyo (1970), le Torri del Fiera district a Bologna in Italia (1972), la Sogetsu Hall and Office a Tokyo (1977), Palazzo del Governo Metropolitano di Tokyo (1988), gli edifici del Centro Direzionale di Napoli (1995), l’edificio Fuji a Tokyo (1997). Gabor Acs (Budapest, 1926) Nel 1948 si laurea presso la Facoltà di Architettura-Ingegneria dell'Università di Budapest. Costretto a lasciare l’Ungheria per l’arrivo delle forze armate sovietiche, si trasferisce a Milano, dove nel 1953 consegue la laurea in Architettura presso il Politecnico. In seguito parte per gli Stati Uniti. Nel 1956 diviene associato allo Studio Ieoh Ming Pei, con cui progetta edifici residenziali a New York, Pittsburg, Philadelphia. Nel 1962 diviene architetto-capo per la Società Generale Immobiliare (SGI) e partecipa alla costruzione del complesso Watergate di Luigi Moretti. Nel 1963 torna in Italia con l’intento di trasferire a Roma la sua attività. Sono anni di intensa attività professionale in cui riceve incarichi in ogni parte del mondo. Tra i suoi lavori si ricordano: la torre residenziale Port Royal a Montreal (Canada) e il centro direzionale Place Victoria in collaborazione con Luigi Moretti e Pier Luigi Nervi (1963), l’edificio per uffici e galleria commerciale sugli Champs Elysées Pan Am Building a Parigi (1964), le cinque torri residenziali a Mexico City (1966), la sede della Croce Rossa e dell'Expansion a Rue de Berry a Parigi (1967), l’edificio residenziale Villa Sperlinga a Palermo (1968), la torre residenziale e albergo Le Mirabeau a Montecarlo e la sede della Toyota a Jeddah (Arabia Saudita) (1969), le tre torri per uffici e piazza pedonale del complesso Fiera di Bologna in collaborazione con Kenzo Tange (1979) e il Centro Nazionale per la Protezione Civile a Roma (1980).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1970 Il piano di Kenzo Tange per Bologna Domus n. 485 1 No
1970 Kenzo Tange per Bologna Parametro n. 1 Si
1975 Bologna 1965, Bologna 1975. La Finanziaria Fiere per lo sviluppo della città Finanziaria Fiere Bologna 100-103 No
Von der Mühl H.R., Tange Kenzo 1979 Kenzo Tange Zanichelli Bologna No
1979 The Japan Architect: international edKenzo Tange and Urtec The Japan Architect: international editing of Shinkenchiku n. 267-268 82-87 Si
Pecci Franco 1983 Reportage da Bologna: il Fiera District di Kenzo Tange. La storia del nuovo centro direzionale L'architettura. Cronache e storia n. 328 150-154 Si
Bernabei Giancarlo, Gresleri Giuliano, Zagnoni Stefano 1984 Bologna moderna. 1860-1980 Pàtron Bologna 232 Si
Secchi Roberto 1986 L'asse di via Stalingrado e il Fiera District, Bologna Parametro No
1987 Le città immaginate. Un viaggio in Italia, Nove progetti per nove città Electa Milano No
Gresleri Giuliano 1987 L' asse di via Stalingrado e il Fiera District Parametro n. 156 43 Si
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore (a cura di) 1988 Italia. Gli ultimi trent’anni Zanichelli Bologna 251 Si
Ente Autonomo per le Fiere di Bologna 1991 Una vetrina sul mondo. Storia per immagini della Fiera di Bologna L'Inchiostroblu Bologna 93 No
Barbieri Aldo 1992 Nuova sede della Regione Emilia Romagna nel Fiera district di Bologna Parametro n. 191 47-55 Si
Cervellati Pier Luigi 1994 Progetti di Mazzuccato e Maccaferri del gruppo architetti urbanisti "Città Nuova" Edilizia popolare n. 231 30-59 Si
2004 Bologna. Guida di architettura Allemandi Torino 227 No
2004 Un'idea di città. Radici, storia ed opere per il futuro metropolitano di Bologna Finanziaria Bologna Metropolitana Bologna 58 No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Polano Sergio, Mulazzani Marco (a cura di) 2005 Guida all'Architettura italiana del Novecento Electa Milano 314 Si
Morelli Franco, Vietti Carlo, Petralia Alessandro 2009 Kenzo Tange a Bologna Tempi Nuovi Bologna No
Talò Francesca 2010 Kenzo Tange e l’utopia di Bologna: Bologna Nord, Centro Ecumenico Fiera District; convegno in occasione del 40° anniversario della consegna del piano per Bologna Nord Bononia University Press Bologna No
Gresleri Giuliano, Gresleri Glauco, Talò Francesca (a cura di) 2010 Kenzo Tange e l'utopia di Bologna: Bologna Nord, Centro ecumenico, Fiera district. Convegno in occasione del quarantesimo anniversario della consegna del piano per Bologna Nord Bononia university press Bologna Si
Maccarferri Giulio 2016 I colori del Fiera District. Il risolutivo contributo all'immagine dell'opera di Kenzo Tange nel complesso fieristico di Bologna, 1978-1983 Pendragon Bologna No
De Angelis Carlo 2019 Ricostruire come? La Bologna del dopoguerra, in Varni Angelo (a cura di), Rinnovare Bologna tra '800 e '900 Bononia University Press Bologna 87-88 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Particolare degli edifici della Coop Particolare degli edifici della Coop D. Raffaelli e F. Ranicchi 2013
Particolare di facciata Particolare di facciata D. Raffaelli e F. Ranicchi 2013
Particolare di facciata Particolare di facciata D. Raffaelli e F. Ranicchi 2013
Vista Nord-Ovest dell’ingresso all’edificio della Fiera Vista Nord-Ovest dell’ingresso all’edificio della Fiera R. Vlahov. Courtesy IBC
Particolare dei corpi cilindrici delle Torri Particolare dei corpi cilindrici delle Torri R. Vlahov. Courtesy IBC

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Enciclopedia Treccani - Kenzo Tange Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Margherita Merendino
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/02/2025

Revisori:

Stefano Setti