CASE INA
Scheda Opera
- Comune: Reggio nell'Emilia
- Denominazione: CASE INA
- Indirizzo: Via Bismantova, Via Pian del Monte, Via Monte Cavalbianco, Via Monte Prampa, Via Sparavalle
- Data: 1951 - 1957
- Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
- Autori principali: Carlo Lucci, Enea Manfredini, Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, Francesco Santini
Descrizione
"Impianto urbano appartenente ai Piani integrati INA-Casa; il disegno del quartiere è progettato nel 1951 dall’architetto bolognese Francesco Santini; collocato nella prima periferia a sud della città, in località Crocetta-San Pellegrino, prevede la costruzione di alloggi per famiglie a basso reddito. La progettazione degli edifici, secondo la consuetudine dei Piani integrati, è suddivisa tra differenti architetti, tra cui lo stesso Santini, Enea Manfredini, Carlo Lucci e la Cooperativa Architetti e Ingegneri, mentre la direzione lavori è affidata all’ingegnere Pietro Zecchini. Alla costruzione partecipano diverse imprese locali, tra cui la Cooperativa cattolica e il Consorzio cooperativo di produzione e lavoro di Reggio Emilia. Il progetto prevede, oltre alle residenze, la costruzione di un asilo nido e un centro sociale, realizzati tra il 1956 e il 1957 su progetto di Santini, oltre a negozi, attività commerciali e una chiesa.
I due edifici progettati da Enea Manfredini sono a quattro piani, con diversi tagli di alloggi a due e a quattro camere. La struttura è costituita da una spina centrale in cemento armato e muri esterni in mattoni pieni. I volumi sono semplici, finiti ad intonaco e tinteggiati di bianco; gli sporti sono ridotti al minimo e il canale di gronda è incassato nella muratura. Le soluzioni adottate richiamano diversi interventi di Albini a Milano, come il quartiere Ifacp “Fabio Filzi”. Il fronte, corrispondente alla zona giorno degli alloggi, è caratterizzato da balconi protesi oltre la facciata, mentre gli altri prospetti sono disegnati da finestrature a tutta altezza che scandiscono nettamente i volumi; queste vengono oscurate tramite persiane esterne in legno scuro che scorrono su guide nascoste da una veletta in calcestruzzo.
Oggi questi due fabbricati appaiono fortemente rimaneggiati, soprattutto nei prospetti esterni. Gli edifici realizzati da Carlo Lucci, terminati nel 1953, si sviluppano su tre livelli con due appartamenti per piano, sfalsati l’uno rispetto all’altro, e distribuiti da un vano scala centrale comune. I volumi sono compatti, con copertura a due falde e ampi balconi per le zona giorno; al piano seminterrato sono collocati i servizi comuni, come cantine e locali lavanderia. Santini adotta soluzioni più semplificate sia nella scelta tipologica che nelle modalità costruttive; i prospetti sono scanditi da aperture regolari e gli appartamenti sono distribuiti in modo simmetrico da due vani scala comuni.
La Cooperativa Architetti e Ingegneri interviene realizzando edifici dai caratteri più innovativi con un linguaggio dichiaratamente neorealista, propensa ad un’architettura semplice e all’uso dei materiali tradizionali. Le strutture in cemento armato sono evidenziate nel prospetto, i tamponamenti sono in mattoni a vista e le coperture sono a falde, ma con sporti contenuti".
(Zamboni, Gandolfi 2011)
Info
- Progetto: 1951 -
- Esecuzione: 1952 - 1957
- Committente: INA casa
- Proprietà: Proprietà pubblico-privata
- Destinazione originaria: abitazioni, locali commerciali, asilo, centro sociale
- Destinazione attuale: abitazioni, locali commerciali, asilo, centro sociale
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Cooperativa | Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.bibliotecapanizzi.it/in-panizzi/archivi/fondi-speciali/archi-architettura/#accordion-header-1 | SI |
Cooperativa | cattolica, Reggio Emilia | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Consorzio | cooperativo di produzione e lavoro di Reggio Emilia | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Carlo | Lucci | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | http://panizzi.comune.re.it/Sezione.jsp?titolo=Archivio+di+Carlo+Lucci&idSezione=1024 | SI |
Enea | Manfredini | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263820&force=1 | SI |
Francesco | Santini | Progetto architettonico | Progetto | SI |
- Strutture: calcestruzzo armato, muratura portante
- Materiale di facciata: intonaco e tinteggio, muratura faccia vista
- Coperture: a falde
- Serramenti: metallo, legno
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Enea Manfredini (Reggio Emilia, 1916-2008) Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1940 dove, fino al 1951, svolge attività didattica nel corso di Caratteri distributivi degli edifici, Tecnologia dei materiali e Tecnica delle costruzioni. Ancora studente entra in contatto con il gruppo di architetti riunito intorno a Giuseppe Pagano, tra cui Franco Albini, Piero Bottoni, Ignazio Gardella ed Ernesto Nathan Rogers; proprio Pagano pubblica su “Casabella” diversi suoi progetti giovanili. Nello stesso clima matura nel 1949 l’adesione al Movimento di Studi per l’Architettura (MSA). Diploma d’onore della IX Triennale di Milano nel 1951. Accademico pontificio dei virtuosi al Pantheon dal 1961. In-Arch Domosic 1963 con Franco Albini e Franca Helg per l’urbanizzazione di Habana del Este a Cuba. È presente in Triennali e Biennali, partecipa a mostre di architettura in Italia e all’estero. Fa parte di commissioni giudicatrici di concorsi nazionali d’architettura e partecipa a congressi e concorsi d’architettura e urbanistica. È affiancato, nel lavoro di studio, dai figli Alberto Manfredini, dal 1977, e Giovanni Manfredini, dal 1982. Primo premio regionale In-Arch per l’Emilia Romagna nel 1990. Carlo Lucci (Firenze, 1911 – Moggio Udinese, 2000) Nasce a Firenze, dove nel 1935 si laurea alla Scuola superiore di Architettura. Nello stesso anno ottiene a Roma l’abilitazione professionale. Chiamato a combattere in Africa, dopo la fine della guerra di Etiopia è per parecchi mesi ingegnere capo del Municipio di Dessié. Nel 1937 si stabilisce a Roma dove collabora soprattutto con Concezio Petrucci e Adalberto Libera. Nel contempo ha l’incarico a Firenze di addetto alle esercitazioni alla cattedra di Caratteri degli edifici di Raffaello Fagnoni, con cui collabora anche professionalmente. Dopo alcuni mesi in cui ricuce vecchi rapporti professionali, tra gli altri con Vietti e Luccichenti, nel 1946 accetta di stabilirsi definitivamente a Reggio Emilia per occuparsi di prefabbricazione. Proprio in questo periodo entra in contatto, attraverso l’esperienza al QT8, con Piero Bottoni, Paolo Antonio Chessa e Vico Magistretti, lavora per Asnago e Vender, e Rogers pubblica su “Domus” il suo lavoro sulla prefabbricazione. Dopo aver partecipato al concorso nazionale di selezione, è incaricato di molti interventi in tutta Italia per entrambi i cicli di settenni del piano INA-Casa e per la gestione Gescal. Dal 1948 al 1955 ha la cattedra di Costruzioni all’Istituto tecnico per geometri di Reggio Emilia; dal 1954 riprende i contatti con l’Università di Firenze e diventa assistente di Italo Gamberini. Ottiene la libera docenza nel 1963 e la cattedra di Elementi di Architettura e Rilievo dei monumenti dal 1965. Dal 1974 diviene Direttore dell’Istituto di composizione architettonica; nel 1976 vince il concorso alla cattedra di Composizione architettonica, di cui dopo il 1981 diventa docente fuori ruolo. Nel 1986 lascia la cattedra per raggiunti limiti d’età, ma conserva stretti rapporti con molti colleghi, tra cui Roberto Maestro. La carriera universitaria e l’intensa attività di promozione culturale gli offrono occasione di confronto diretto con Savioli, Ricci, Detti, Quaroni. Dal 1964 diviene membro dell’INU, alle cui attività partecipa attivamente, ma da cui si dimette polemicamente nel 1993. È tra i fondatori dell’Ordine degli architetti di Reggio Emilia, di cui diviene il primo presidente nel 1982. Svolge un’intensa attività progettuale in tutta Italia e a Reggio Emilia; qui collabora con alcuni professionisti locali come Getulio Artoni, Amedeo Magnani, Riccardo Barbieri e Giacomo Torelli. Accompagna la sua carriera universitaria con una ricca produzione pubblicistica e studi che prendono spunto dall’intensa ricerca sui contenuti e le forme dell’architettura che Lucci sempre persegue come docente e come professionista. Numerosi gli articoli sulla sua attività e i suoi progetti pubblicati. In campo professionale spazia dalla progettazione e realizzazione a tutto campo di architetture (abitazioni, scuole, edifici industriali e per lo spettacolo, arredamento e arredi sacri), all’elaborazione di piani urbanistici, alla partecipazione a importanti concorsi di architettura, fino alla prefabbricazione. Lascia una sorta di testamento spirituale nel discorso per l’inaugurazione della nuova chiesa di San Silvestro a Cella di Reggio Emilia, la sua ultima opera iniziata nel 1998, e inaugurata il 9 settembre 2000, il giorno dopo la sua scomparsa avvenuta a Moggio Udinese, dove è sepolto. Cooperativa Architetti e Ingegneri Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale. Francesco Santini (Bologna, 1904 – 1976) Si diploma nel 1926 all’Accademia di Belle Arti; inizia la sua attività collaborando con architetti bolognesi già affermati. Si trasferisce a Roma dove si laurea in Architettura nel 1937. Conosce Marcello Piacentini e ne diviene allievo e collaboratore. Svolge il ruolo di Presidente dell’Ordine degli Architetti dell’Emilia Romagna e anche di membro dell’Accademia Clementina. Vincitore di numerosi concorsi nazionali, diviene uno dei principali progettisti dello IACP di Bologna.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
1981 | Parametro n. 97 (numero monografico su Enea Manfredini) | 19-41 | Si | |||
Massaretti Pier Giorgio | 1989 | Una lettera a Enea Manfredini... | Parametro n. 175 | 2-4 | No | |
Trebbi Giorgio, Mantero Enrico, Gregotti Vittorio, Gresleri Giuliano | 1989 | Enea Manfredini. Architetture 1939-1989 | Electa | Milano | 92-95 | Si |
Prina Vittorio | 1995 | Enea Manfredini, architettura della residenza | Edilizia Popolare n. 241 | 48-67 | Si | |
Aa.Vv. | 2009 | Case ina in via Bismantova | Quaderni di Architettare n. 1. Ordine architetti Reggio Emilia (Enea Manfredini Architetto) | 44 | Si | |
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) | 2011 | L'architettura del novecento a Reggio Emilia | Bruno Mondadori | Milano | 194-197 | Si |
Genta Paolo, Zamboni Andrea | 2017 | Coscienza, visione, progetto. La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia | Quodlibet | Macerata | No |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
---|---|---|---|---|
Archivio Carlo Lucci | Carlo Lucci | Archivio privato / Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia | ||
Archivio Enea Manfredini | Enea Manfredini | Archivio privato | ||
Archivio Generale del Comune di Reggio Emilia | - | Comune di Reggio Emilia | ||
Archivio della Cooperativa Architetti e Ingeneri e archivio di Osvaldo Piacentini | Cooperativa Architetti e Ingeneri, Osvaldo Piacentini | Archivio privato / Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia |
Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento:Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:
Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 29/04/2024
Revisori:
Setti Stefano 2021