Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RIQUALIFICAZIONE E RESTAURO DEL PALAZZO DELLA PILOTTA E AMPLIAMENTO DELLA GALLERIA NAZIONALE

Scheda Opera

  • Vista del cortile di ingresso alle collezioni
  • Vista del Palazzo della Pilotta
  • Vista dell'ingresso del Museo Archeologico
  • Comune: Parma
  • Denominazione: RIQUALIFICAZIONE E RESTAURO DEL PALAZZO DELLA PILOTTA E AMPLIAMENTO DELLA GALLERIA NAZIONALE
  • Indirizzo: Piazzale della Pace
  • Data: 1963 - 1980
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Guido Canali
Descrizione

Il progetto di risistemazione museale di parte del patrimonio della città conservato nei locali della Pilotta, prende avvio dal 1963 e coinvolge, in vari stralci, quasi i due decenni successivi.
L’intervento è localizzato nell’ala nord del palazzo Farnese, nella parte destinata in origine ai servizi di corte: la stalla dei cavalli e la rimessa per carri e carrozze al piano terreno, il fienile e deposito foraggi, ai piani superiori. Esso viene concepito, in particolare, per volontà della soprintendente Augusta Ghidiglia Quintavalle, come un centro polifunzionale; attualmente ospita alcune tra le più importanti istituzioni della città: la Biblioteca Palatina, il Museo Archeologico, la Pinacoteca Farnesiana, il teatro Farnese, l’Università degli Studi di Parma, l’Istituto di Storia dell’Arte, la Soprintendenza alle gallerie di Parma e Piacenza.
In quest’ambito, a partire dal 1968, il progetto elaborato da Guido Canali per la sistemazione della Pinacoteca Nazionale propone l’ampliamento delle precedenti sale negli spazi dell’ala nord suddetta, per ospitare, tanto la collezione permanente, quanto mostre temporanee, come quella de “L’arte a Parma dai Farnese ai Borbone”, tenutasi tra il 1979 e il 1980.
Il progetto si presenta pertanto come un intervento contestuale di restauro e allestimento, proseguendo la grande tradizione museografica dell’architettura italiana del Secondo Dopoguerra.
Inizialmente l’opera si concentra sulla liberazione degli spazi e sul consolidamento statico di alcune parti, attraverso la rimozione di tramezzature in forati e controsoffittature, intonaci, infissi in finto antico e il recupero del parametro murario in cotto. Le capriate opportunamente restaurate e consolidate, assolvono nuovamente all’originaria funzione statica con l’ausilio di rinforzi metallici, bloccati da tiranti affiancati alle catene lignee antiche. L’orditura secondaria in terzere, travetti e cantinelle che sorreggevano direttamente i coppi, invece, viene rimossa a causa del pessimo stato di conservazione e della necessità di realizzare uno strato termoisolante indispensabile alle nuove destinazioni museali. Una parte dei pavimenti viene rifatta in larghe lastre di pietra serena levigata di un grigio neutro, nella Rocchetta, invece, il pavimento viene posato in legno riprendendo il motivo alla viennese.
Nel punto di incontro tra l’ala ovest e la nord, vengono posizionate le risalite delle condotte termiche ed elettriche e i sistemi di distribuzione verticale di servizio: la scala di sicurezza e l’ascensore trasparente per i disabili.
Oltre al lavoro sulle strutture e sui materiali di finitura, il progetto interessa, poi, la creazione del percorso museale attraverso il collegamento delle varie parti, che porta a includere anche il teatro Farnese e l’adeguamento di nuovi spazi alle funzioni necessarie.
Relativamente a ciò, particolarmente interessante è la soluzione adottata nell’ala nord.
La difficoltà di conciliare la volontà di mantenere l’assetto spaziale della sistemazione sette-ottocentesca, da una parte, e la richiesta di un aumento della superficie da adibire alle esposizioni, dall’altra, viene risolta realizzando le strutture di sostegno dei nuovi impalcati con un’orditura sospesa di tubi innocenti che disegna un reticolo impostato su un modulo di 1,1 m.
Essa rimanda a un’immagine temporanea, quasi precaria, da allestimento provvisorio o di cantiere, mentre funge da supporto per i piani di calpestio, senza interrompere la continuità del volume interno a tutt’altezza, assumendo anche la doppia funzione di supporto per le opere d’arte, che possono di volta in volta essere posizionate e facilmente rimosse.

(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: 1963 -
  • Esecuzione: 1976 - 1980
  • Committente: Pubblica
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Palazzo nobiliare
  • Destinazione attuale: Museo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Guido Canali Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/guido-canali_(Lessico-del-XXI-Secolo)/ SI
Italo Lupi Progetto infrastutture Progetto NO
  • Strutture: lignee, metalliche
  • Materiale di facciata: laterizio
  • Coperture: lignea a capriata
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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In quest’ambito, a partire dal 1968, il progetto elaborato da Guido Canali per la sistemazione della Pinacoteca Nazionale propone l’ampliamento delle precedenti sale negli spazi dell’ala nord suddetta, per ospitare, tanto la collezione permanente, quanto mostre temporanee, come quella de “L’arte a Parma dai Farnese ai Borbone”, tenutasi tra il 1979 e il 1980. 
Il progetto si presenta pertanto come un intervento contestuale di restauro e allestimento, proseguendo la grande tradizione museografica dell’architettura italiana del Secondo Dopoguerra.
Inizialmente l’opera si concentra sulla liberazione degli spazi e sul consolidamento statico di alcune parti, attraverso la rimozione di tramezzature in forati e controsoffittature, intonaci, infissi in finto antico e il recupero del parametro murario in cotto. Le capriate opportunamente restaurate e consolidate, assolvono nuovamente all’originaria funzione statica con l’ausilio di rinforzi metallici, bloccati da tiranti affiancati alle catene lignee antiche. L’orditura secondaria in terzere, travetti e cantinelle che sorreggevano direttamente i coppi, invece, viene rimossa a causa del pessimo stato di conservazione e della necessità di realizzare uno strato termoisolante indispensabile alle nuove destinazioni museali. Una parte dei pavimenti viene rifatta in larghe lastre di pietra serena levigata di un grigio neutro, nella Rocchetta, invece, il pavimento viene posato in legno riprendendo il motivo alla viennese.
Nel punto di incontro tra l’ala ovest e la nord, vengono posizionate le risalite delle condotte termiche ed elettriche e i sistemi di distribuzione verticale di servizio: la scala di sicurezza e l’ascensore trasparente per i disabili.
Oltre al lavoro sulle strutture e sui materiali di finitura, il progetto interessa, poi, la creazione del percorso museale attraverso il collegamento delle varie parti, che porta a includere anche il teatro Farnese e l’adeguamento di nuovi spazi alle funzioni necessarie. 
Relativamente a ciò, particolarmente interessante è la soluzione adottata nell’ala nord.
La difficoltà di conciliare la volontà di mantenere l’assetto spaziale della sistemazione sette-ottocentesca, da una parte, e la richiesta di un aumento della superficie da adibire alle esposizioni, dall’altra, viene risolta realizzando le strutture di sostegno dei nuovi impalcati con un’orditura  sospesa di tubi innocenti che disegna un reticolo impostato su un modulo di 1,1 m. 
Essa rimanda a un’immagine temporanea, quasi precaria, da allestimento provvisorio o di cantiere, mentre funge da supporto per i piani di calpestio, senza interrompere la continuità del volume interno a tutt’altezza, assumendo anche la doppia funzione di supporto per le opere d’arte, che possono di volta in volta essere posizionate e facilmente rimosse.

(Matteo Sintini)

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Fondatore della Canali associati s.r.l., accademico di San Luca, già docente universitario a Parma, all’Istituto di Architettura di Venezia e a Ferrara. Per anni si è impegnato a restituire, attraverso un’attenta opera di restauro e di progettazione, alcuni straordinari complessi storici, tra cui il Palazzo della Pilotta e l’antico complesso ospedaliero di Santa Maria della Scala a Siena (in corso di trasformazione dalla metà degli anni novanta) in centro museale e congressuale. Sul versante del riuso si ricordano: la riconversione del quartiere ex Manifattura Tabacchi di Milano in complesso culturale (scuola sperimentale di Cinema e Archivi Storici), residenziale, commerciale; la riconversione del Palazzo del Capitano a Siena in centro polivalente; il restauro dell’ex Convento San Domenico a Pesaro in centro culturale.
Tra i recenti incarichi in campo museale e di restauro: conversione della Rocchetta Mattei a Riola (BO) in centro culturale; Museo della Fiaba; Museo dell’Opera del Duomo a Milano; Museo delle statue-stele nel Castello del Piagnaro a Pontremoli. Altrettanto significative sul piano dell’interpretazione dello spazio abitativo e di lavoro, le sue mature prove per i tanti complessi residenziali sul tema della “casa padana” (a Parma, Reggio Emilia, Sassuolo, Noceto, ecc.) e degli uffici-laboratorio: tre stabilimenti per Prada a Montevarchi, Montegranaro e Valvigna; stabilimento per Gran Sasso in provincia di Teramo; uffici Smeg a Guastalla. Ha firmato la sede centrale della Hipo-Vereinsbank a Monaco di Baviera (in collaborazione con G. Botti) e il centro museale a Kyong Ky (Seoul) in Corea del Sud. Ha progettato le Residenze parco Vittoria a Milano: un quartiere di millequattrocento abitanti nella zona del Portello e vari altri progetti in Emilia per uffici, abitazioni e commercio. Mostre personali in Italia e all’estero, tra cui Biennali di Venezia, Padova, Monaco, Meinz.
Numerosi i riconoscimenti tra i quali: Premi Inarch 1989/1990, 1991/92; Constructa Preis Hannover ’92; alla carriera Fritz Schumacher Preis 2004; Compasso d’oro 2004; menzione d’onore alla medaglia d’oro dell’architettura italiana (Triennale di Milano) nel 2003, 2006 e 2009. Premio per la “migliore architettura degli ultimi cinque anni”, assegnato nel 2007 da ANCE-INARCH; Premio Dedalo-Minosse assegnato da Ala-Assoarchitetti per l’edizione 2007/2008; Brick Award 2008; premio S. Ilario del Comune di Parma, 2008. Nel 2018 ha vinto il premio Medaglia d’Oro alla carriera.
(Andrea Zamboni)

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Dichiarazione di notevole interesse
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  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Guido Canali (Sala Baganza – Parma – 1934) Fondatore della Canali associati s.r.l., accademico di San Luca, già docente universitario a Parma, all’Istituto di Architettura di Venezia e a Ferrara. Per anni si è impegnato a restituire, attraverso un’attenta opera di restauro e di progettazione, alcuni straordinari complessi storici, tra cui il Palazzo della Pilotta e l’antico complesso ospedaliero di Santa Maria della Scala a Siena (in corso di trasformazione dalla metà degli anni novanta) in centro museale e congressuale. Sul versante del riuso si ricordano: la riconversione del quartiere ex Manifattura Tabacchi di Milano in complesso culturale (scuola sperimentale di Cinema e Archivi Storici), residenziale, commerciale; la riconversione del Palazzo del Capitano a Siena in centro polivalente; il restauro dell’ex Convento San Domenico a Pesaro in centro culturale. Tra i recenti incarichi in campo museale e di restauro: conversione della Rocchetta Mattei a Riola (BO) in centro culturale; Museo della Fiaba; Museo dell’Opera del Duomo a Milano; Museo delle statue-stele nel Castello del Piagnaro a Pontremoli. Altrettanto significative sul piano dell’interpretazione dello spazio abitativo e di lavoro, le sue mature prove per i tanti complessi residenziali sul tema della “casa padana” (a Parma, Reggio Emilia, Sassuolo, Noceto, ecc.) e degli uffici-laboratorio: tre stabilimenti per Prada a Montevarchi, Montegranaro e Valvigna; stabilimento per Gran Sasso in provincia di Teramo; uffici Smeg a Guastalla. Ha firmato la sede centrale della Hipo-Vereinsbank a Monaco di Baviera (in collaborazione con G. Botti) e il centro museale a Kyong Ky (Seoul) in Corea del Sud. Ha progettato le Residenze parco Vittoria a Milano: un quartiere di millequattrocento abitanti nella zona del Portello e vari altri progetti in Emilia per uffici, abitazioni e commercio. Mostre personali in Italia e all’estero, tra cui Biennali di Venezia, Padova, Monaco, Meinz. Numerosi i riconoscimenti tra i quali: Premi Inarch 1989/1990, 1991/92; Constructa Preis Hannover ’92; alla carriera Fritz Schumacher Preis 2004; Compasso d’oro 2004; menzione d’onore alla medaglia d’oro dell’architettura italiana (Triennale di Milano) nel 2003, 2006 e 2009. Premio per la “migliore architettura degli ultimi cinque anni”, assegnato nel 2007 da ANCE-INARCH; Premio Dedalo-Minosse assegnato da Ala-Assoarchitetti per l’edizione 2007/2008; Brick Award 2008; premio S. Ilario del Comune di Parma, 2008. Nel 2018 ha vinto il premio Medaglia d’Oro alla carriera. (Andrea Zamboni)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Ponti Gio 1965 Sorprese italiane: le antiche scuderie ducali a Parma, divenute galleria d'arte Domus n. 429 52-57 Si
1979 L'Arte a Parma dai Farnese ai Borbone. Foto di Gabriele Basilico Abitare n. 179 86-93 No
Quintavalle Arturo Carlo 1980 La Pilotta: segno di una città Casabella n. 454 12-23 No
1980 Progetto di ristrutturazione della Pilotta a Parma Casabella n. 454 24-33 Si
Quintavalle Arturo Carlo 1982 Nell’ala dei contrafforti in Pilotta Abitare n. 205 82-88 Si
Fornari Schianchi Lucia 1983 La Galleria Nazionale di Parma Silva Parma No
Doglio Carlo 1983 Il caso pilota della Pilotta Parametro n. 116 10-11 Si
1984 "Correggio e il Cinquecento Emiliano", Parma, Palazzo della Pilotta, estate 1984 Abitare n. 229 82-85 No
Canali Guido 1987 La scena dell’arte: nelle viscere della Pilotta. FMR edizione italiana n. 51 67-69 Si
Quintavalle Arturo Carlo 1987 Galleria Nazionale nel Palazzo della Pilotta Domus n. 683 51-63 Si
1988 Marco Fogli, allestimento nel Teatro Farnese, Parma Domus n. 696 4-5 No
Anderton Frances 1988 Purist Pilotta. Museum Parma, Italy The architectural review n. 183 59-65 Si
1991 Restauro del Palazzo della Pilotta L'architettura. Cronache e storia n. 426 262 Si
Savi Vittorio 1992 Guido Canali a Parma. Le sale ottocentesche Abitare n. 306 188-192 Si
1997 Il teatro Farnese a Parma. Vita, miracoli e morte del teatro Bruno Adorni, foto di Guido Guidi Casabella n. 650 60-77 No
Canali Guido 1997 Ampliamento della Galleria Nazionale e restauro della Pilotta: il progetto, in Fornari Schianchi Lucia, Galleria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere dall'Antico al Cinquecento Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza Parma LXXXVII-CIX Si
Basteri Maria Cristina 1997 La galleria e i musei del palazzo della Pilotta a Parma. Progetto di Guido Canali, 1967-1991 Rassegna di urbanistica e architettura n. 91 74-83 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Zamboni Andrea 2013 Temi di architettura Domus n. 974 20-24 No
La Regina Francesco 2019 La regola, la materia, la forma. Il cantiere del costruito storico e la 'questione del metodo' Altralinea Edizioni Firenze 531-540 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del cortile di ingresso alle collezioni Vista del cortile di ingresso alle collezioni
Vista del Palazzo della Pilotta Vista del Palazzo della Pilotta
Vista dell'ingresso del Museo Archeologico Vista dell'ingresso del Museo Archeologico

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 03/05/2024

Revisori:

Stefano Setti