Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DI SANT’ALBERTO

Scheda Opera

  • Veduta d’insieme
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Denominazione: CHIESA DI SANT’ALBERTO
  • Indirizzo: Via Albert Einstein N. 5
  • Data: -
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia
Descrizione

"La chiesa di Sant’Alberto, situata lungo l’attuale via Einstein, nella prima periferia sud della città, si presenta come una sintesi tra il modello a pianta centrale quadrata e l’archetipo a croce latina, come suggerito dalle falde della copertura.
Il complesso religioso originario è caratterizzato dalle forme geometriche essenziali della chiesa e del battistero. Internamente l’aula per l’assemblea è costituita da gradoni che sprofondano verso l’altare, collocato al centro, e la sottostante cripta e sagrestia sono collegate, così come l’aula della comunità, al portico con struttura in cemento armato che corre parallelo alla facciata e unisce battistero e chiesa agli altri edifici ecclesiastici. Le rigorose geometrie solide dei volumi sono sottolineate, nel corpo principale, dalla compattezza figurativa di fronti in mattoni a vista, da cui emergono sporadici elementi in cemento armato della struttura portante.
L’impianto di Sant’Alberto riprende i concetti della chiesa progettata nel 1956, sempre dalla Cooperativa Architetti e Ingegneri, per il quartiere di San Donato a Bologna; progetto che non è stato realizzato e nel quale si iniziano ad affrontare le prime teorie preconciliari relative alla riforma liturgica.

(Zamboni, Gandolfi 2011)

Info
  • Progetto: -
  • Esecuzione: 1957 -
  • Tipologia Specifica: Chiesa
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: chiesa parrocchiale
  • Destinazione attuale: chiesa parrocchiale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.bibliotecapanizzi.it/in-panizzi/archivi/fondi-speciali/archi-architettura/#accordion-header-1 SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: muratura faccia vista
  • Coperture: a falde
  • Serramenti: metallo, legno
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
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Il complesso religioso originario è caratterizzato dalle forme geometriche essenziali della chiesa e del battistero. Internamente l’aula per l’assemblea è costituita da gradoni che sprofondano verso l’altare, collocato al centro, e la sottostante cripta e sagrestia sono collegate, così come l’aula della comunità, al portico con struttura in cemento armato che corre parallelo alla facciata e unisce battistero e chiesa agli altri edifici ecclesiastici. Le rigorose geometrie solide dei volumi sono sottolineate, nel corpo principale, dalla compattezza figurativa di fronti in mattoni a vista, da cui emergono sporadici elementi in cemento armato della struttura portante.
L’impianto di Sant’Alberto riprende i concetti della chiesa progettata nel 1956, sempre dalla Cooperativa Architetti e Ingegneri, per il quartiere di San Donato a Bologna; progetto che non è stato realizzato e nel quale si iniziano ad affrontare le prime teorie preconciliari relative alla riforma liturgica. 

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Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 190
  • Particella: 1

Note

Cooperativa Architetti e Ingegneri Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Aa.Vv. 1983 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947- 82, trentacinque anni di attività Tecnostampa Si
Zanichelli Sergio 1991 Itinerari reggiani di architettura moderna. A guide to modern architecture in Reggio Emilia and province Alinea Firenze Si
1994 Chiesa alla Pappagnocca, Reggio Emilia L’Architettura. Cronache e Storia n. 462 262-269 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2011 L’architettura del Novecento a Reggio Emilia Bruno Mondadori Milano 234 Si
Genta Paolo, Zamboni Andrea 2017 Coscienza, visione, progetto. La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Quodlibet Macerata No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Generale del Comune di Reggio Emilia - Comune di Reggio Emilia
Archivio della Cooperativa Architetti e Ingeneri e archivio di Osvaldo Piacentini Cooperativa Architetti e Ingeneri, Osvaldo Piacentini Archivio privato / Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Veduta d’insieme Veduta d’insieme Chiara Gandolfi 2010

Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 29/04/2024

Revisori:

Stefano Setti