Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RICOSTRUZIONE DEL PADIGLIONE DELL’ESPRIT NOUVEAU

Scheda Opera

  • Vista sud-est della cellula e del corpo curvilineo del Diorama
  • Vista sud dell’edificio, angolo della
  • Particolare del giardino sospeso
  • Vista sud-est della cellula e del corpo curvilineo del Diorama
  • Particolare del giardino sospeso
  • Particolare
  • Particolare della scala esterna
  • Cellula abitativa
  • Dettaglio delle cromie interne
  • Dettaglio delle cromie interne
  • Diorama
  • Comune: Bologna
  • Denominazione: RICOSTRUZIONE DEL PADIGLIONE DELL’ESPRIT NOUVEAU
  • Indirizzo: Piazza della Costituzione N. 11
  • Data: 1977 - 1977
  • Tipologia: Padiglioni espositivi
  • Autori principali: Giuliano Gresleri
Descrizione

L’edificio dedicato alla Francia, costruito in occasione del SAIE nel 1977, si colloca all’interno del Fiera District di fronte alla Galleria d’Arte Moderna (oggi in altra sede) ed è l’esatta riproduzione del Pavillon De L’esprit Nouveau che Le Corbusier progetta e realizza per l’Esposizione delle Arti Decorative di Parigi del 1925, considerato uno dei prototipi dell’architettura moderna.
L’operazione di ricostruzione del gruppo bolognese, ha lo scopo, innanzitutto, di portare a verifica la teoria del maestro svizzero della casa in serie e della ripetibilità della cellula favorita dalle tecniche costruttive.
La ricostruzione avviene in soli tre mesi, contro i cinque impiegati per la costruzione di quella originaria. Il progetto segue l’originale, impostato su un nucleo abitativo a doppia altezza, in diretta relazione con un giardino privato che occupa il quadrante sottratto alla regolare forma rettangolare della pianta. A questo, come nel padiglione lecorbuseriano, viene accostato il volume curvilineo del Diorama, destinato a spazio per esposizioni.
Nonostante la continuità filologica con l’originale, una certa autonomia si riscontra da un punto di vista della realizzazione. In primo luogo si opta per impiegare materiali frutto della ricerca tecnologica del momento, in considerazione dell’impossibilità di reperirne alcuni dell’epoca (come ad esempio la solomite utilizzata per le pareti del Padiglione). Il pavimento originario del giardino, in ghiaia, viene sostituito da un pianalto in Terrazzolit, usato da Le Corbusier per altre parti del Padiglione. Viene anche cambiata la modalità di realizzazione del solaio del piano primo, probabilmente realizzato in legno e cartone nel Padiglione originario, irrobustito, nella copia, attraverso l’impiego di materiali utilizzati nel resto della struttura per renderlo calpestabile.
Il Diorama viene reso abitabile, trasformandosi in giardino aperto-coperto; si decide inoltre di chiudere le due anse a cielo aperto che accolgono le viste della Città per Tre milioni di abitanti e del Plan Voisin di Parigi presentate da Le Corbusier all’interno del padiglione nell’Esposizione del 1925, sostituendole con una riproduzione fotografica delle stesse. Una grande porta metallica viene infine inserita ex novo, a chiudere il vano di comunicazione tra il Diorama e il "giardino sospeso".
All’interno i mobili originali sono stati ricostruiti da Filippo Alison e prodotti da Cassina.
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

Info
  • Progetto: 1977 - 1977
  • Esecuzione: 1977 - 1977
  • Committente: Ente Autonomo Fiera
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: sede dell’Associazione Oikos
  • Destinazione attuale: sede dell’Urban Center regionale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Filippo Alison Progetto Interni Progetto NO
Giuliano Gresleri Progetto architettonico Progetto SI
José Oubrerie Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: struttura intelaiata in calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: calcestruzzo armato
  • Coperture: pianta in latero-cemento
  • Serramenti: ferro, vetro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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L’operazione di ricostruzione del gruppo bolognese, ha lo scopo, innanzitutto, di portare a verifica la teoria del maestro svizzero della casa in serie e della ripetibilità della cellula favorita dalle tecniche costruttive. 
La ricostruzione avviene in soli tre mesi, contro i cinque impiegati per la costruzione di quella originaria. Il progetto segue l’originale, impostato su un nucleo abitativo a doppia altezza, in diretta relazione con un giardino privato che occupa il quadrante sottratto alla regolare forma rettangolare della pianta. A questo, come nel padiglione lecorbuseriano, viene accostato il volume curvilineo del Diorama, destinato a spazio per esposizioni. 
Nonostante la continuità filologica con l’originale, una certa autonomia si riscontra da un punto di vista della realizzazione. In primo luogo si opta per impiegare materiali frutto della ricerca tecnologica del momento, in considerazione dell’impossibilità di reperirne alcuni dell’epoca (come ad esempio la solomite utilizzata per le pareti del Padiglione). Il pavimento originario del giardino, in ghiaia, viene sostituito da un pianalto in Terrazzolit, usato da Le Corbusier per altre parti del Padiglione. Viene anche cambiata la modalità di realizzazione del solaio del piano primo, probabilmente realizzato in legno e cartone nel Padiglione originario, irrobustito, nella copia, attraverso l’impiego di materiali utilizzati nel resto della struttura per renderlo calpestabile.
Il Diorama viene reso abitabile, trasformandosi in giardino aperto-coperto; si decide inoltre  di chiudere le due anse a cielo aperto che accolgono le viste della Città per Tre milioni di abitanti e del Plan Voisin di Parigi presentate da Le Corbusier all’interno del padiglione nell’Esposizione del 1925, sostituendole con una riproduzione fotografica delle stesse. Una grande porta metallica viene infine inserita ex novo, a chiudere il vano di comunicazione tra il Diorama e il "giardino sospeso". 
All’interno i mobili originali sono stati ricostruiti da Filippo Alison e prodotti da Cassina.
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

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Tutte le varianti presenti nella copia del Padiglione sono state concordate con la Fondation Le Corbusier di Parigi che conserva la tutela artistica dell’opera bolognese.
Nel 2017, in occasione del quarantennale della costruzione, sono stati eseguiti consistenti lavori di manutenzione, restauro e messa in sicurezza dell’intero edificio. A Giuliano Gresleri è stata affidata la curatela del restauro e la supervisione dei lavori.

Giuliano Gresleri (Bologna, 1938 - 2020)
Architetto, ha svolto attività di docenza come Professore Ordinario di Storia dell’Architettura presso l’Università di Bologna, è stato Visiting Professor presso alcune università europee e americane tra cui la Scuola di Architettura del New York Institute of Technology.
Dal 1966 segue l’intero iter progettuale, poi esecutivo, della chiesa di Riola progettata da Alvar Aalto.
Nel 1974 è tra i fondatori della rivista "Parametro", che diviene il periodico di riferimento in campo nazionale e in particolare dell’area emiliano romagnola, è codirettore della rivista "Frames" e della collana "TAM-Teoria dell’Architettura" per Zanichelli.
In seguito alla realizzazione della copia del Pavillon de l’Esprit Nouveau, di cui dirige il lavori insieme a José Oubrerie, nel 1978 diviene membro del consiglio della Fondation Le Corbusier di Parigi, carica che ricopre fino al 2008. Numerose riviste di importanza nazionale e internazionale hanno pubblicato i suoi lavori, tra cui "Casabella", "Ottagono",  "A+U", "Parametro", "L’Architecture d’Aujourd’hui".
È tra i più noti studiosi dell’opera di Le Corbusier, sulla quale pubblica numerosi lavori tra cui "L’Esprit Nouveau, costruzione e ricostruzione di un prototipo dell’Architettura Moderna" (Electa, Milano, 1976), "Carnets du Voyage d’Orient" (Electa, Milano,1987), "Le Corbusier il 'Linguaggio delle pietre'" (Marsilio, Venezia, 1988). 

José Oubrerie (Nantes, 1932)
Architetto francese, assistente e collaboratore di Le Corbusier. Insegna presso la Knowlton School of Architecture dell’Università dell’Ohio. Tra i suoi lavori, si ricordano: Firminy, Église Saint-Pierre con Le Corbusier (1960–70, 1970–78, 2003–06), Miller House (Lexington, Kentucky, 1988–1992), French Cultural Center, Damas, Syrie (1988), Centro Le Corbusier (Zurich, Suisse; 1963-1967) con Le Corbusier, G. Jullian, ed altri.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 121
  • Particella: 21

Note

Dal 2011 è in gestione alla Regione Emilia-Romagna che, a sua volta, ha una convenzione per l'apertura con Bologna Musei MAMbo. Tutte le varianti presenti nella copia del Padiglione sono state concordate con la Fondation Le Corbusier di Parigi che conserva la tutela artistica dell’opera bolognese. Nel 2017, in occasione del quarantennale della costruzione, sono stati eseguiti consistenti lavori di manutenzione, restauro e messa in sicurezza dell’intero edificio. A Giuliano Gresleri è stata affidata la curatela del restauro e la supervisione dei lavori. Giuliano Gresleri (Bologna, 1938 - 2020) Architetto, ha svolto attività di docenza come Professore Ordinario di Storia dell’Architettura presso l’Università di Bologna, è stato Visiting Professor presso alcune università europee e americane tra cui la Scuola di Architettura del New York Institute of Technology. Dal 1966 segue l’intero iter progettuale, poi esecutivo, della chiesa di Riola progettata da Alvar Aalto. Nel 1974 è tra i fondatori della rivista "Parametro", che diviene il periodico di riferimento in campo nazionale e in particolare dell’area emiliano romagnola, è codirettore della rivista "Frames" e della collana "TAM-Teoria dell’Architettura" per Zanichelli. In seguito alla realizzazione della copia del Pavillon de l’Esprit Nouveau, di cui dirige il lavori insieme a José Oubrerie, nel 1978 diviene membro del consiglio della Fondation Le Corbusier di Parigi, carica che ricopre fino al 2008. Numerose riviste di importanza nazionale e internazionale hanno pubblicato i suoi lavori, tra cui "Casabella", "Ottagono", "A+U", "Parametro", "L’Architecture d’Aujourd’hui". È tra i più noti studiosi dell’opera di Le Corbusier, sulla quale pubblica numerosi lavori tra cui "L’Esprit Nouveau, costruzione e ricostruzione di un prototipo dell’Architettura Moderna" (Electa, Milano, 1976), "Carnets du Voyage d’Orient" (Electa, Milano,1987), "Le Corbusier il 'Linguaggio delle pietre'" (Marsilio, Venezia, 1988). José Oubrerie (Nantes, 1932) Architetto francese, assistente e collaboratore di Le Corbusier. Insegna presso la Knowlton School of Architecture dell’Università dell’Ohio. Tra i suoi lavori, si ricordano: Firminy, Église Saint-Pierre con Le Corbusier (1960–70, 1970–78, 2003–06), Miller House (Lexington, Kentucky, 1988–1992), French Cultural Center, Damas, Syrie (1988), Centro Le Corbusier (Zurich, Suisse; 1963-1967) con Le Corbusier, G. Jullian, ed altri.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Trebbi Giorgio, Bernabei Giancarlo 1976 50 anni dall’Esprit Nouveau Parametro n. 49-50 Si
Pica Agnoldomenico 1978 Le Corbusier rebuilt Domus n. 579 10-13 Si
Gresleri Giuliano 1979 L'esprit nouveau. Le Corbusier: costruzione e ricostruzione di un prototipo dell'architettura moderna Electa Milano Si
Gresleri Giuliano 1980 L’Esprit Nouveau, machine et plastique, in Pagnamenta Sergio, Reichlin Bruno (a cura di), Le Corbusier. La ricerca paziente Fas Gruppo Ticino Lugano Si
Gresleri Giuliano, Cassara Silvio 1980 What can we learn from the rebuilt Pavilion de L'Esprit Nouveau A + U, settembre 3-26 No
Bernabei Giancarlo, Gresleri Giuliano, Zagnoni Stefano 1984 Bologna moderna. 1860-1980 Pàtron Bologna 258-262 Si
Gresleri Giuliano 1990 50 Il padiglione dell’Esprit Nouveau (ricostruzione versus restauro) Parametro n. 179 9-11 Si
Gresleri Glauco 1998 Una presenza assente, il Padiglione di Le Corbusier a Bologna Parametro n. 225 39-40 Si
Centro studi dell'abitare OIKOS 2000 Il Padiglione dell'esprit nouveau e il suo doppio: cronaca di una ricostruzione Alinea Firenze Si
2004 Bologna. Guida di architettura Allemandi Torino 232 No
2004 Un'idea di città. Radici, storia ed opere per il futuro metropolitano di Bologna Finanziaria Bologna Metropolitana Bologna 50 No
Polano Sergio, Mulazzani Marco (a cura di) 2005 Guida all'Architettura italiana del Novecento Electa Milano 316 Si
Gresleri Giuliano (a cura di) 2017 L'esprit Noveau. Parigi-Bologna. Costruzione e ricostruzione di un prototipo dell'architettura moderna Edizioni Mambo (ristampa della monografia del 1979) Bologna No
Aa. Vv 2018 Phoenix. Il padiglione de l'Esprit Nouveau tra ricostruzione e restauro LiberAmicorum Editrice Bologna No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista sud-est della cellula e del corpo curvilineo del Diorama Vista sud-est della cellula e del corpo curvilineo del Diorama R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista sud dell’edificio, angolo della Vista sud dell’edificio, angolo della "cellula abitativa" R. Vlahov. Courtesy IBC
Particolare del giardino sospeso Particolare del giardino sospeso R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista sud-est della cellula e del corpo curvilineo del Diorama Vista sud-est della cellula e del corpo curvilineo del Diorama Foto Federico Torra 2018
Particolare del giardino sospeso Particolare del giardino sospeso Foto Federico Torra 2018
Particolare Particolare Foto Federico Torra 2018
Particolare della scala esterna Particolare della scala esterna Foto Federico Torra 2018
Cellula abitativa Cellula abitativa Foto Federico Torra 2018
Dettaglio delle cromie interne Dettaglio delle cromie interne Foto Federico Torra 2018
Dettaglio delle cromie interne Dettaglio delle cromie interne Foto Federico Torra 2018
Diorama Diorama Foto Federico Torra 2018

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Fondation Le Corbusier Visualizza
Regione Emilia Romagna Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Margherita Merendino
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/01/2023

Revisori:

Stefano Setti