Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

COMPLESSO EDILIZIO “RIONE GIARDINO”

Scheda Opera

  • Veduta esterna
  • Veduta esterna
  • Veduta esterna
  • Veduta esterna
  • Planimetria del fabbricato A.B.C- scala 1:200 (1964)
  • Pianta del piano terreno del fabbricato A.B.C - scala 1:100 (1964)
  • Piano tipo del fabbricato A, piano attico del fabbricato B e piano secondo del fabbricato C – scala 1:100 (1964)
  • Sezione C-D  del fabbricato A.B.C- scala 1:100 (1964)
  • Sezione E-F del fabbricato A.B.C- scala 1:100 (1964)
  • Prospetto su via Montenero del fabbricato A.B.C - scala 1:100 (1964)
  • Prospetto su via Vittorio Veneto del fabbricato A.B.C - scala 1:100 (1964)
  • Comune: Ferrara
  • Denominazione: COMPLESSO EDILIZIO “RIONE GIARDINO”
  • Indirizzo: Corso Isonzo, Via Poledrelli, Corso Vittorio Veneto, Via Monte Nero
  • Data: 1963 - 1968
  • Tipologia: Complessi residenziali
  • Autori principali: Alfredo Lambertucci
Descrizione

Il complesso edilizio nel Rione Giardino di Ferrara commissionato dall’Istituto autonomo per le case popolari (IACP) della provincia di Ferrara all’architetto Alfredo Lambertucci di Roma e i cui lavori furono diretti dall’ingegnere Gianluigi Magoni caposervizio tecnico dell’Istituto, occupa l’intero isolato delimitato da corso Isonzo, via Montenero e corso Vittorio Veneto. Situato nella parte nord del Rione Giardino esso è composto da quattro edifici di cui due abitativi (denominati “A” e “B”), uno adibito a sede dello stesso Iacp (denominato “C”) e un’autorimessa interrata (denominato “D”) collocata al centro dell’isolato. La disposizione dei corpi di fabbrica descrive una doppia L contrapposta che racchiude una corte rivolta verso corso Isonzo, nella quale trovano spazio le coperture dell’autorimessa e un giardino.
Il complesso venne realizzato in due distinti lotti: il primo, relativo all’edificio per abitazioni nella parte nord dell’isolato denominato “A”, ottenne il permesso di costruzione n. 15712/8069 del 31/12/1963; per il secondo, composto dai rimanenti edifici, venne richiesta la licenza edilizia in data 23 dicembre 1964. Il progetto di Lambertucci per il secondo lotto fu approvato l’11 marzo 1966 e le opere in cemento armato furono collaudate dall’ingegnere Francesco Zerbini di Modena il 5 aprile 1968.
L’edificio “A” di altezza variabile tra gli otto e i nove piani con il piano terra parzialmente adibito ad attività commerciali fu il primo ad essere concluso; successivamente venne concessa l’abitabilità ai 22 appartamenti del fabbricato “B” composto da 4 piani di cui il terreno dedicato ad attività commerciali e i 3 superiori a residenze più un piano attico in data 10 gennaio 1969; il 28 agosto 1972 fu la volta dei fabbricati “C” e “D” rispettivamente composti da tre piani adibiti ad uffici e da uno interrato che ospita un’autorimessa per 120 mezzi. Gli appartamenti hanno dimensioni variabili.
Il linguaggio dell’intero complesso risulta omogeneo ed è caratterizzato da facciate nelle quali è visibile la maglia strutturale mentre il rivestimento è affidato a lastre con finitura in graniglia. All’orizzontalità dei prospetti disegnati dalle alte fasce marcapiano e dai balconi si contrappongono i volumi sporgenti dai corpi degli edifici delle scale; l’articolazione volumetrica degli alzati e la disposizione planimetrica degli edifici configurano una complessa articolazione all’intero progetto.

(Matteo Cassani Simonetti)

Info
  • Progetto: 1963 - 1966
  • Esecuzione: 1964 - 1968
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: abitazioni, uffici, locali commerciali
  • Destinazione attuale: abitazioni, uffici, locali commerciali
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Alfredo Lambertucci Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=131216 SI
Gianluigi Magoni Direzione lavori Esecuzione NO
Serafino Monini Progetto strutturale Progetto NO
Turno Sbrozzo Progetto strutturale Progetto NO
Francesco Zerbini Progetto strutturale Esecuzione NO
  • Strutture: telaio in cemento armato
  • Materiale di facciata: cemento armato, lastre di graniglia
  • Coperture: piana, latero cemento
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il complesso venne realizzato in due distinti lotti: il primo, relativo all’edificio per abitazioni nella parte nord dell’isolato denominato “A”, ottenne il permesso di costruzione n. 15712/8069 del 31/12/1963; per il secondo, composto dai rimanenti edifici, venne richiesta la licenza edilizia in data 23 dicembre 1964. Il progetto di Lambertucci per il secondo lotto fu approvato l’11 marzo 1966 e le opere in cemento armato furono collaudate dall’ingegnere Francesco Zerbini di Modena il 5 aprile 1968.
L’edificio “A” di altezza variabile tra gli otto e i nove piani con il piano terra parzialmente adibito ad attività commerciali fu il primo ad essere concluso; successivamente venne concessa l’abitabilità ai 22 appartamenti del fabbricato “B” composto da 4 piani di cui il terreno dedicato ad attività commerciali e i 3 superiori a residenze più un piano attico in data 10 gennaio 1969; il 28 agosto 1972 fu la volta dei fabbricati “C” e “D” rispettivamente composti da tre piani adibiti ad uffici e da uno interrato che ospita un’autorimessa per 120 mezzi. Gli appartamenti hanno dimensioni variabili. 
Il linguaggio dell’intero complesso risulta omogeneo ed è caratterizzato da facciate nelle quali è visibile la maglia strutturale mentre il rivestimento è affidato a lastre con finitura in graniglia. All’orizzontalità dei prospetti disegnati dalle alte fasce marcapiano e dai balconi si contrappongono i volumi sporgenti dai corpi degli edifici delle scale; l’articolazione volumetrica degli alzati e la disposizione planimetrica degli edifici configurano una complessa articolazione all’intero progetto.  

(Matteo Cassani Simonetti)


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Compie gli studi a Roma prima all'Accademia di belle arti e poi presso la facoltà di architettura di Valle Giulia, dove si laurea nel 1953. Svolge alcuni incarichi di assistentato, partecipando attivamente alla sperimentazione per la riforma del corso degli studi in architettura e consegue la libera docenza in elementi di composizione nel 1964, divenendo poi professore incaricato dal 1967 e ordinario dal 1981. 
Nel 1953 realizza il progetto della chiesa parrocchiale di Consalvi (Macerata), nel 1955 vince con Claudio Dall’Olio il concorso di architettura per il nuovo istituto di farmacologia dell'Università di Roma. In seguito partecipa a vari concorsi di architettura come quelli per il complesso scolastico di Cremona (primo premio, 1955), per il motovelodromo olimpico di Roma (terzo premio, 1955) e per l'inclusione nell'elenco dei progettisti INA Casa, in cui affronta il tema della residenza che diventerà il suo campo di interesse principale nella professione, nella didattica e nella ricerca, in un periodo storico in cui l'emergenza casa era un problema politico e sociale molto sentito dagli architetti più impegnati.
Tra le principali opere: il quartiere INA Casa a Rimini (1956 ), la nuova sede della casa editrice Laterza a Bari, (1958), la scuola a Rovigo (1960), l'Unità Residenziale nel quartiere Spinaceto di Roma (1967, in collaborazione), il complesso edilizio misto IACP a Ferrara (1969 - 1973), il quartiere e ISES (Istituto per l'edilizia sociale) di Secondigliano (1965), il quartiere Vigne Nuove a Roma (un impegnativo programma di 524 alloggi nella zona Bufalotta 1972-79), il progetto di ristrutturazione della borgata Primavalle a Roma (1976), nell'ambito della ricerca GESCAL (Gestione case per lavoratori) sull'edilizia residenziale; casa di famiglia a Genzano (1973), case a schiera a Genzano (1980-82)
Tra il 1967 e il 1971, realizza il palazzo di Giustizia di Macerata, considerato da Bruno Zevi una delle architetture più rappresentative del XX secolo.; dal 1986 al 1990 cura con lo studio Valle il complesso del campus per la II Università di Roma a Tor Vergata, in un'area esterna al grande raccordo anulare.
Alla sua attività di progettista e docente, affianca quella artistica, realizzando una grande quantità di tele astratte.
(fonte SIUSA)
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
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  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Lambertucci, Alfredo (Montecassiano 1928 - Roma 1996) Compie gli studi a Roma prima all'Accademia di belle arti e poi presso la facoltà di architettura di Valle Giulia, dove si laurea nel 1953. Svolge alcuni incarichi di assistentato, partecipando attivamente alla sperimentazione per la riforma del corso degli studi in architettura e consegue la libera docenza in elementi di composizione nel 1964, divenendo poi professore incaricato dal 1967 e ordinario dal 1981. Nel 1953 realizza il progetto della chiesa parrocchiale di Consalvi (Macerata), nel 1955 vince con Claudio Dall’Olio il concorso di architettura per il nuovo istituto di farmacologia dell'Università di Roma. In seguito partecipa a vari concorsi di architettura come quelli per il complesso scolastico di Cremona (primo premio, 1955), per il motovelodromo olimpico di Roma (terzo premio, 1955) e per l'inclusione nell'elenco dei progettisti INA Casa, in cui affronta il tema della residenza che diventerà il suo campo di interesse principale nella professione, nella didattica e nella ricerca, in un periodo storico in cui l'emergenza casa era un problema politico e sociale molto sentito dagli architetti più impegnati. Tra le principali opere: il quartiere INA Casa a Rimini (1956 ), la nuova sede della casa editrice Laterza a Bari, (1958), la scuola a Rovigo (1960), l'Unità Residenziale nel quartiere Spinaceto di Roma (1967, in collaborazione), il complesso edilizio misto IACP a Ferrara (1969 - 1973), il quartiere e ISES (Istituto per l'edilizia sociale) di Secondigliano (1965), il quartiere Vigne Nuove a Roma (un impegnativo programma di 524 alloggi nella zona Bufalotta 1972-79), il progetto di ristrutturazione della borgata Primavalle a Roma (1976), nell'ambito della ricerca GESCAL (Gestione case per lavoratori) sull'edilizia residenziale; casa di famiglia a Genzano (1973), case a schiera a Genzano (1980-82) Tra il 1967 e il 1971, realizza il palazzo di Giustizia di Macerata, considerato da Bruno Zevi una delle architetture più rappresentative del XX secolo.; dal 1986 al 1990 cura con lo studio Valle il complesso del campus per la II Università di Roma a Tor Vergata, in un'area esterna al grande raccordo anulare. Alla sua attività di progettista e docente, affianca quella artistica, realizzando una grande quantità di tele astratte. (fonte SIUSA)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1970 1920-1970 Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Ferrara 30-35 Si
Rosa Giancarlo (a cura di) 1983 Realtà, disegno, forma. Architettura di Alfredo Lambertucci Kappa Roma 7-16; 19 No
Rosa Giancarlo (a cura di) 1987 Conversazione con Alfredo Lambertucci Parametro n. 162 (numero monografico su Alfredo Lambertucci) 10-53 Si
Alfredo Lambertucci (a cura di) 1993 Alfredo Lambertucci, progetti e architetture 1953-1993 Roma No
Scardino Lucio 1995 Itinerari di Ferrara moderna Alinea editrice Firenze 167-168 Si
Scardino Lucio 2000 L'architettura ferrarese negli anni 60-70, in Vieri Quilici a Ferrara 1965-72. Abitazione come progetto urbano Ordine degli Architetti di Ferrara Ferrara 38-43 No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Alfredo Lambertucci Alfredo Lambertucci Archivio privato, Roma Complesso edilizio nel rione Giardino, Ferrara , progetto n. 21
Archivio di Deposito del Comune di Ferrara Alfredo Lambertucci Comune di Ferrara Progetti: piante, assonometrie, sezioni, prospetti

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Veduta esterna Veduta esterna R. Vlahov. Courtesy IBC
Veduta esterna Veduta esterna R. Vlahov. Courtesy IBC
Veduta esterna Veduta esterna R. Vlahov. Courtesy IBC
Veduta esterna Veduta esterna R. Vlahov. Courtesy IBC
Planimetria del fabbricato A.B.C- scala 1:200 (1964) Planimetria del fabbricato A.B.C- scala 1:200 (1964) Archivio di deposito del Comune di Ferrara
Pianta del piano terreno del fabbricato A.B.C - scala 1:100 (1964) Pianta del piano terreno del fabbricato A.B.C - scala 1:100 (1964) Archivio di deposito del Comune di Ferrara
Piano tipo del fabbricato A, piano attico del fabbricato B e piano secondo del fabbricato C – scala 1:100 (1964) Piano tipo del fabbricato A, piano attico del fabbricato B e piano secondo del fabbricato C – scala 1:100 (1964) Archivio di deposito del Comune di Ferrara
Sezione C-D  del fabbricato A.B.C- scala 1:100 (1964) Sezione C-D del fabbricato A.B.C- scala 1:100 (1964) Archivio di deposito del Comune di Ferrara
Sezione E-F del fabbricato A.B.C- scala 1:100 (1964) Sezione E-F del fabbricato A.B.C- scala 1:100 (1964) Archivio di deposito del Comune di Ferrara
Prospetto su via Montenero del fabbricato A.B.C - scala 1:100 (1964) Prospetto su via Montenero del fabbricato A.B.C - scala 1:100 (1964) Archivio di deposito del Comune di Ferrara
Prospetto su via Vittorio Veneto del fabbricato A.B.C - scala 1:100 (1964) Prospetto su via Vittorio Veneto del fabbricato A.B.C - scala 1:100 (1964) Archivio di deposito del Comune di Ferrara

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Dizionario biografico degli Italiani - Alfredo Lambertucci Visualizza
Università Sapienza, QUART - Alfredo Lambertucci Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Cassani Simonetti
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 22/01/2025

Revisori:

Stefano Setti