Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

QUARTIERE INA CASA ROSTA NUOVA

Scheda Opera

  • Vista d'epoca degli spazi pubblici
  • Porticati e spazi pubblici comuni
  • Edificio d’angolo sulla piazza centrale
  • Fronte sulla piazza centrale
  • Veduta dei porticati
  • Planimetria
  • Vista d'epoca degli spazi pubblici
  • Dettaglio
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Denominazione: QUARTIERE INA CASA ROSTA NUOVA
  • Indirizzo: Via Józef Wybicki
  • Data: 1956 - 1961
  • Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
  • Autori principali: Franco Albini, Franca Helg, Enea Manfredini
Descrizione

"Il quartiere di Rosta Nuova, progettato all’inizio del secondo settennio del piano INA Casa, viene realizzato a sud-est del centro storico di Reggio, nella prima periferia della città che, al momento della costruzione, si presentava ancora inedificata e in aperta campagna. Il nucleo del quartiere di Rosta Nuova ruota intorno ad una piazza centrale attraversata da una strada principale porticata, che taglia l’intero lotto secondo una direttrice diagonale e suddivide percorsi pedonali ed edifici secondo una gerarchia urbana fatta di strade principali e secondarie, piazze, negozi e porticati. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Albini e Manfredini, con l’apporto di Franca Helg. Sulla direttrice principale, oggi via Wybicki, si affacciano su entrambi i lati edifici in linea, per lo più a tre piani, mentre in prossimità della piazza centrale questi si alzano di un livello, con portici sottostanti e negozi al pianterreno, a sottolineare il carattere maggiormente pubblico dello spazio centrale.
La piazza, cuore del quartiere, è creata dallo sfalsamento di un blocco di edifici rispetto agli altri e viene ulteriormente caratterizzata dall’inserimento di fabbricati con funzione pubblica, come il centro sociale e la scuola elementare. Il sistema dei percorsi porticati attraversa anche in senso trasversale gli edifici ed è in genere segnalato da arretramenti di parti del corpo di fabbrica. Sulle parti esterne risultanti vengono realizzate case isolate a quattro piani; volumi cubici in laterizio caratterizzati da una più semplice articolazione e pensati in funzione dell’inserimento nei confronti del tessuto edilizio circostante. Elementi della tradizione si ritrovano nell’uso del mattone a vista di tutte le facciate e nelle coperture a falde con manto in coppi; il telaio in cemento armato è portato in facciata e le tessiture murarie diventano il mezzo per disegnare l’architettura. Per Rosta Nuova, analogamente ad altri interventi INA Casa, viene prevista la realizzazione di una chiesa ed altri edifici ad uso della comunità, quali un asilo, un campo da calcio ed un centro sociale; quest’ultimo è progettato da Albini e Helg tra il 1958 e il 1959, mentre la costruzione della nuova scuola elementare è opera dei tre progettisti nel 1961. L'edificio scolastico è distribuito su un unico piano e suddiviso in tre unità didattiche con cinque aule ciascuna, uffici e una palestra con annessi servizi. Le strutture, sono in muratura portante e in cemento armato a vista; le diverse altezze tra gli spazi centrali e le stanze permettono di illuminare ogni singolo blocco con tagli vetrati orizzontali. Anche oggi, a distanza di cinquant’anni, è evidente la tenuta nel tempo della qualità urbana e architettonica del quartiere, laddove l’architettura è diventata il riflesso di una comunità che si identifica fortemente nel luogo e ne contribuisce alla conservazione".

(Zamboni, Gandolfi 2011)

Info
  • Progetto: 1956 - 1957
  • Esecuzione: 1959 - 1961
  • Committente: INA Casa
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: residenze e negozi
  • Destinazione attuale: residenze e negozi
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Franco Albini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19452 SI
Franca Helg Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21153 SI
Enea Manfredini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263820&force=1 SI
Eugenio Salvarani Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: telaio in cemento armato
  • Materiale di facciata: telaio in cemento armato, a vista, tamponementi in laterizio
  • Coperture: a falde, elementi in cotto
  • Serramenti: ferro, legno
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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La piazza, cuore del quartiere, è creata dallo sfalsamento di un blocco di edifici rispetto agli altri e viene ulteriormente caratterizzata dall’inserimento di fabbricati con funzione pubblica, come il centro sociale e la scuola elementare. Il sistema dei percorsi porticati attraversa anche in senso trasversale gli edifici ed è in genere segnalato da arretramenti di parti del corpo di fabbrica. Sulle parti esterne risultanti vengono realizzate case isolate a quattro piani; volumi cubici in laterizio caratterizzati da una più semplice articolazione e pensati in funzione dell’inserimento nei confronti del tessuto edilizio circostante. Elementi della tradizione si ritrovano nell’uso del mattone a vista di tutte le facciate e nelle coperture a falde con manto in coppi; il telaio in cemento armato è portato in facciata e le tessiture murarie diventano il mezzo per disegnare l’architettura. Per Rosta Nuova, analogamente ad altri interventi INA Casa, viene prevista la realizzazione di una chiesa ed altri edifici ad uso della comunità, quali un asilo, un campo da calcio ed un centro sociale; quest’ultimo è progettato da Albini e Helg tra il 1958 e il 1959, mentre la costruzione della nuova scuola elementare è opera dei tre progettisti nel 1961. L'edificio scolastico è distribuito su un unico piano e suddiviso in tre unità didattiche con cinque aule ciascuna, uffici e una palestra con annessi servizi. Le strutture, sono in muratura portante e in cemento armato a vista; le diverse altezze tra gli spazi centrali e le stanze permettono di illuminare ogni singolo blocco con tagli vetrati orizzontali. Anche oggi, a distanza di cinquant’anni, è evidente la tenuta nel tempo della qualità urbana e architettonica del quartiere, laddove l’architettura è diventata il riflesso di una comunità che si identifica fortemente nel luogo e ne contribuisce alla conservazione". 

(Zamboni, Gandolfi 2011)

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Trascorre nella casa paterna l’infanzia e parte della giovinezza, assorbendo della sua terra la sensibilità per le opere dell’uomo e della natura. Trasferitosi con la famiglia a Milano frequenta il Politecnico dove si laurea nel 1929 e inizia l’attività professionale nello studio di Gio Ponti ed Emilio Lancia. Nello stesso anno visita Barcellona, in occasione dell’esposizione internazionale, per poi raggiungere Parigi. Dopo le prime realizzazioni di impronta novecentesca nel campo dell’arredamento, una conversazione con Edoardo Persico determina la sua “conversione” al razionalismo e l’avvicinamento al gruppo dei redattori di "Casabella". Nel 1931 apre il primo studio professionale in via Panizza a Milano con Renato Camus e Giancarlo Parlanti. Inizia a occuparsi di edilizia popolare partecipando al concorso per il quartiere Baracca a Milano (1932). L’adesione al metodo progettuale di ispirazione gropiusiana si evidenzia nella chiarezza dell’impianto aperto, con i corpi di fabbrica equidistanti e allineati secondo l’asse eliotermico che fa irrompere nel quartiere aria, luce e verde. Nel campo degli allestimenti Albini, chiamato da Giuseppe Pagano, esordisce nel 1933 alla V Triennale di Milano. Nel corso degli anni Trenta gli allestimenti e i padiglioni temporanei nelle manifestazioni fieristiche sono le palestre che gli permettono di sperimentare nuove soluzioni, sondando in alcuni casi articolate volumetrie curve e, più spesso, spazi cartesiani ordinati da griglie geometriche, telai metallici e pannelli traslucidi in vetro o tessuto. Nel corso del 1946 dirige insieme a Parlanti la rivista "Costruzioni-Casabella". Nel dopoguerra la gamma degli interessi professionali si amplia anche in relazione alle opportunità offerte dalla ricostruzione. Nell’insegnamento trasmette gli stessi principi che fondano il suo lavoro di architetto: la necessità di un’analisi approfondita dei problemi e di un continuo controllo e giustificazione delle proprie scelte. Nel 1952 inizia la collaborazione con Franca Helg (studio Albini-Helg) con cui firma tutti i progetti.
Tra i progetti principali di questo periodo: l’albergo rifugio Pirovano a Cervinia (1948-52); l’allestimento del Museo di Palazzo Bianco a Genova (1949-51); il piano urbanistico e le case a schiera nel quartiere Cesate a Milano (1951-54); l’edificio per uffici Ina a Parma (1950-54); il Museo del Tesoro di San Lorenzo a Genova (1952-56); i Grandi Magazzini La Rinascente a Roma (1957-61); le Nuove Terme Luigi Zoja a Salsomaggiore (1964-70). 

Franca Helg (Milano 1920-1989)
Nei primi anni Quaranta, mentre frequenta la Facoltà di Architettura, lavora presso lo studio BBPR. Consegue la laurea nel 1945 e nel medesimo anno inizia l’attività professionale autonoma. Nel 1945-46 partecipa alla fondazione e redazione dei Quaderni degli studenti della Facoltà di Architettura di Milano, poi intitolati Studi d’Architettura. Nel 1946-47 è membro della Commissione Consultiva per il Nuovo PRG di Milano. Dal 1947 è membro del M.S.A. (Movimento Studi Architettura) a Milano. La sua attività didattica inizia nel 1955 come assistente straordinaria di L. Belgiojoso al corso di “caratteri distributivi degli edifici” presso lo IUAV di Venezia. Dal 1963 al 1967 è assistente ordinario al corso di “composizione architettonica” al Politecnico di Milano (sempre per L. Belgiojoso). Nel 1967 consegue la Libera Docenza in Composizione Architettonica. Presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano consegue il premio di operosità scientifica ed artistica per gli anni accademici 1963-64, 1964-65, 1967-68. Nel 1952 inizia la collaborazione con Franco Albini (Studio Albini-Helg) con cui firma tutti i progetti.

Enea Manfredini (Reggio Emilia, 1916-2008)
Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1940 dove, fino al 1951, svolge attività didattica nei corso di Caratteri distributivi degli edifici, Tecnologia dei materiali e Tecnica delle costruzioni. Ancora studente entra in contatto con il gruppo di architetti riunito intorno a Giuseppe Pagano, tra cui Franco Albini, Piero Bottoni, Ignazio Gardella ed Ernesto Nathan Rogers; proprio Pagano pubblica su “Casabella” diversi suoi progetti giovanili. Nello stesso clima matura nel 1949 l’adesione al Movimento di Studi per l’Architettura (MSA). 
Diploma d’onore della IX Triennale di Milano nel 1951. Accademico pontificio dei virtuosi al Pantheon dal 1961. In-Arch Domosic 1963 con Franco Albini e Franca Helg per l’urbanizzazione di Habana del Este a Cuba. È presente in Triennali e Biennali, partecipa a mostre di architettura in Italia e all’estero. Fa parte di commissioni giudicatrici di concorsi nazionali d’architettura e partecipa a congressi e concorsi d’architettura e urbanistica. È affiancato, nel lavoro di studio, dai figli Alberto Manfredini, dal 1977, e Giovanni Manfredini, dal 1982. Primo premio regionale In-Arch per l’Emilia Romagna nel 1990. 

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Franco Albini (Robbiate 1905 – Milano 1977) Trascorre nella casa paterna l’infanzia e parte della giovinezza, assorbendo della sua terra la sensibilità per le opere dell’uomo e della natura. Trasferitosi con la famiglia a Milano frequenta il Politecnico dove si laurea nel 1929 e inizia l’attività professionale nello studio di Gio Ponti ed Emilio Lancia. Nello stesso anno visita Barcellona, in occasione dell’esposizione internazionale, per poi raggiungere Parigi. Dopo le prime realizzazioni di impronta novecentesca nel campo dell’arredamento, una conversazione con Edoardo Persico determina la sua “conversione” al razionalismo e l’avvicinamento al gruppo dei redattori di "Casabella". Nel 1931 apre il primo studio professionale in via Panizza a Milano con Renato Camus e Giancarlo Parlanti. Inizia a occuparsi di edilizia popolare partecipando al concorso per il quartiere Baracca a Milano (1932). L’adesione al metodo progettuale di ispirazione gropiusiana si evidenzia nella chiarezza dell’impianto aperto, con i corpi di fabbrica equidistanti e allineati secondo l’asse eliotermico che fa irrompere nel quartiere aria, luce e verde. Nel campo degli allestimenti Albini, chiamato da Giuseppe Pagano, esordisce nel 1933 alla V Triennale di Milano. Nel corso degli anni Trenta gli allestimenti e i padiglioni temporanei nelle manifestazioni fieristiche sono le palestre che gli permettono di sperimentare nuove soluzioni, sondando in alcuni casi articolate volumetrie curve e, più spesso, spazi cartesiani ordinati da griglie geometriche, telai metallici e pannelli traslucidi in vetro o tessuto. Nel corso del 1946 dirige insieme a Parlanti la rivista "Costruzioni-Casabella". Nel dopoguerra la gamma degli interessi professionali si amplia anche in relazione alle opportunità offerte dalla ricostruzione. Nell’insegnamento trasmette gli stessi principi che fondano il suo lavoro di architetto: la necessità di un’analisi approfondita dei problemi e di un continuo controllo e giustificazione delle proprie scelte. Nel 1952 inizia la collaborazione con Franca Helg (studio Albini-Helg) con cui firma tutti i progetti. Tra i progetti principali di questo periodo: l’albergo rifugio Pirovano a Cervinia (1948-52); l’allestimento del Museo di Palazzo Bianco a Genova (1949-51); il piano urbanistico e le case a schiera nel quartiere Cesate a Milano (1951-54); l’edificio per uffici Ina a Parma (1950-54); il Museo del Tesoro di San Lorenzo a Genova (1952-56); i Grandi Magazzini La Rinascente a Roma (1957-61); le Nuove Terme Luigi Zoja a Salsomaggiore (1964-70). Franca Helg (Milano 1920-1989) Nei primi anni Quaranta, mentre frequenta la Facoltà di Architettura, lavora presso lo studio BBPR. Consegue la laurea nel 1945 e nel medesimo anno inizia l’attività professionale autonoma. Nel 1945-46 partecipa alla fondazione e redazione dei Quaderni degli studenti della Facoltà di Architettura di Milano, poi intitolati Studi d’Architettura. Nel 1946-47 è membro della Commissione Consultiva per il Nuovo PRG di Milano. Dal 1947 è membro del M.S.A. (Movimento Studi Architettura) a Milano. La sua attività didattica inizia nel 1955 come assistente straordinaria di L. Belgiojoso al corso di “caratteri distributivi degli edifici” presso lo IUAV di Venezia. Dal 1963 al 1967 è assistente ordinario al corso di “composizione architettonica” al Politecnico di Milano (sempre per L. Belgiojoso). Nel 1967 consegue la Libera Docenza in Composizione Architettonica. Presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano consegue il premio di operosità scientifica ed artistica per gli anni accademici 1963-64, 1964-65, 1967-68. Nel 1952 inizia la collaborazione con Franco Albini (Studio Albini-Helg) con cui firma tutti i progetti. Enea Manfredini (Reggio Emilia, 1916-2008) Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1940 dove, fino al 1951, svolge attività didattica nei corso di Caratteri distributivi degli edifici, Tecnologia dei materiali e Tecnica delle costruzioni. Ancora studente entra in contatto con il gruppo di architetti riunito intorno a Giuseppe Pagano, tra cui Franco Albini, Piero Bottoni, Ignazio Gardella ed Ernesto Nathan Rogers; proprio Pagano pubblica su “Casabella” diversi suoi progetti giovanili. Nello stesso clima matura nel 1949 l’adesione al Movimento di Studi per l’Architettura (MSA). Diploma d’onore della IX Triennale di Milano nel 1951. Accademico pontificio dei virtuosi al Pantheon dal 1961. In-Arch Domosic 1963 con Franco Albini e Franca Helg per l’urbanizzazione di Habana del Este a Cuba. È presente in Triennali e Biennali, partecipa a mostre di architettura in Italia e all’estero. Fa parte di commissioni giudicatrici di concorsi nazionali d’architettura e partecipa a congressi e concorsi d’architettura e urbanistica. È affiancato, nel lavoro di studio, dai figli Alberto Manfredini, dal 1977, e Giovanni Manfredini, dal 1982. Primo premio regionale In-Arch per l’Emilia Romagna nel 1990.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1959 Quartiere INA-casa a Reggio Emilia Casabella n. 223 19-24 Si
Gregotti Vittorio 1960 Fabbrica di confezioni a Reggio Emilia Casabella-Continuità n. 239 47-49; 63 Si
1979 Quartiere INA casa a Scandiano, Albini, Manfredini L’Architettura. Cronache e Storia n. 288 581 Si
Trebbi Giorgio, Mantero Enrico, Gregotti Vittorio, Gresleri Giuliano 1989 Enea Manfredini. Architetture 1939-1989 Electa Milano 136-141 Si
Zanichelli Sergio 1991 Itinerari reggiani di architettura moderna. A guide to modern architecture in Reggio Emilia and province Alinea Firenze 132 Si
Prina Vittorio 1995 Enea Manfredini. Architettura della residenza Edilizia Popolare n. 241 59 No
Prina Vittorio, Piva Antonio 1998 Franco Albini. 1905-1977 Electa Milano 334-335 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
2009 Quartiere ina casa Rosta nuova Reggio Emilia (1956) Quaderni di Architettare n. 1. Ordine architetti Reggio Emilia (Enea Manfredini Architetto) 56-57; 61 Si
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2013 L’architettura del Novecento a Reggio Emilia Bruno Mondadori Milano 242-243 Si
Manfredini Alberto, Rinaldi Andrea, Cattani Elena 2017 Semplice, nuovo, giusto. Visita al quartiere Rosta Nuova. Con fotografie di Guido Guidi e Mariano Andreani Reggio Emilia Si
2017 Guido Guidi alla rosta nuova Casabella n. 875-876 19-25 Si
2017 Quartiere Ina-Casa Rosta Nuova, Reggio Emilia / Franco Albini, Franca Helg, Enea Manfredini Casabella n. 875-876 10-25 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Franco Albini Franco Albini Fondazione Franco Albini, Milano
Archivio Enea Manfredini Enea Manfredini Archivio privato
Archivio Generale del Comune di Reggio Emilia - Comune di Reggio Emilia
Archivio della Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia e archivio di Osvaldo Piacentini Cooperativa Architetti e Ingegneri, Osvaldo Piacentini Archivio provato / Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia
Fototeca Biblioteca Panizzi - Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista d'epoca degli spazi pubblici Vista d'epoca degli spazi pubblici Courtesy Archivio Enea Manfredini
Porticati e spazi pubblici comuni Porticati e spazi pubblici comuni Courtesy Archivio Enea Manfredini
Edificio d’angolo sulla piazza centrale Edificio d’angolo sulla piazza centrale R. Vlahov. Courtesy IBC
Fronte sulla piazza centrale Fronte sulla piazza centrale R. Vlahov. Courtesy IBC
Veduta dei porticati Veduta dei porticati R. Vlahov. Courtesy IBC
Planimetria Planimetria Courtesy Fondazione Franco Albini, Milano
Vista d'epoca degli spazi pubblici Vista d'epoca degli spazi pubblici Courtesy Fondazione Franco Albini, Milano
Dettaglio Dettaglio Courtesy Fondazione Franco Albini, Milano

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Atlante Architettura Contemporanea Visualizza
Enciclopedia Treccani - Franca Helg Visualizza
Fondazione Franco Albini Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Franco Albini Visualizza
Enciclopedia Treccani - Franco Albini Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 03/04/2024

Revisori:

Setti Stefano 2021