Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

GRANDE ALBERGO ROMA

Scheda Opera

  • Vista dell'edificio
  • Dettaglio del fronte
  • Dettaglio del fronte
  • Schizzi di progetto per la soluzione di coronamento
  • Studio della facciata
  • Studio della facciata
  • Pianta del piano rialzato. Progetto preliminare Studio della facciata
  • Pianta del piano tipo. Progetto preliminare
  • Schizzi di studio degli interni
  • Vista dell'interno del ristorante sul tetto terrazza
  • Vista dell'interno del ristorante sul tetto terrazza
  • Viste della hall di ingresso
  • Viste della hall di ingresso
  • Studio della facciata
  • Fotografia d'epoca prima dell'intervento
  • Schizzi di progetto per la soluzione di coronamento
  • Schizzo dell'inserimento dell'edificio con il tetto a mansarda
  • Schizzi per la definizione del volume del piano mezzanino
  • Studio della facciata
  • Studio della facciata
  • Comune: Piacenza
  • Denominazione: GRANDE ALBERGO ROMA
  • Indirizzo: via Cittadella N. 14
  • Data: 1954 - 1958
  • Tipologia: Strutture ricettive
  • Autori principali: Vico Magistretti
Descrizione

L’edificio, situato nella centrale via Cittadella, è commissionato dai proprietari del cementificio Rossi all’architetto milanese Vico Magistretti a cui la stessa società aveva affidato il progetto del proprio laboratorio di ricerca.
L’inserimento all’interno di un lotto d’angolo nel centro storico cittadino determina una particolare attenzione alla realizzazione del prospetto, studiato in diverse soluzioni, sia compositive quanto materiche, in relazione alla sua visibilità e al rapporto con le preesistenze.
I fronti sembrano fin da subito pensati in relazione alla localizzazione dell’edificio.
La divisione tra i livelli posti in relazione con la strada destinati all’ingresso e ai servizi, piano terra e mezzanino, e i piani tipo, rappresenta un primo criterio di ripartizione del fronte, poi realizzato con un solo piano rialzato. La separazione delle due parti avviene tramite un’interessante proposta (che poi non trova attuazione) attraverso un volume vetrato destinato al ristorante e aggettante nell’angolo, a sottolinearne la valenza urbana.
Accanto a questo, le numerose varianti di progetto dimostrano un lavoro condotto sul tema della chiusura superiore del volume. Alcune soluzioni non realizzate riprendono temi non appartenenti alla tradizione del luogo come il tetto a mansarda che conferisce all’edificio una chiara connotazione, ben visibile sul lato corto del fabbricato. S’indagano al contempo proposte molto diverse come quella che prevede un volume autonomo, separato dal piano dell’ultimo solaio, oppure un tetto fortemente aggettante sostenuto da alte travi in cemento armato a vista con le testate inclinate a definire un coronamento, poi realizzato attraverso un volume a un piano coperto a padiglione che ospita il ristorante, arretrato a definire una terrazza che corre lungo il perimetro dell’edificio.
La soluzione finale procede nella direzione di una chiara regolarizzazione della composizione del fronte, senza aggetti e scandito dalla sequenza dei pilastri bianchi che disegnano nettamente, sul fondo in mattoni faccia a vista che caratterizza tutti i sei piani tipo, elementi lineari alternati: segmenti perpendicolari a partire dall’angolo, alternati a un ispessorimento della larghezza del rivestimento del pilastro a occupare il vuoto delle finestre orizzontali, tutte allineate e disposte a bandiera a destra e a sinistra del montante.
Al piano rialzato le luci tra i pilastri sono interamente occupate da finestre orizzontali.
Si accede a questo livello mediante due ingressi raggiungili con una rampa di scale: uno posto verso l’incrocio delle strade che fiancheggiano il lotto, l’altro al centro del lato lungo.
Mentre la parte interna del lotto è occupata dai locali tecnici e dai sistemi di risalita verticali, lo spazio verso strada è pensato, nei numerosi studi dello disposizione interna e dell’arredo condotti dall’architetto, come un ambiente diviso trasversalmente in due parti, mentre longitudinalmente è scandito da una sequenza di pilastri cilindrici binati. La divisione è realizzata mediante una parete ondulata che lambisce una coppia di pilastri, lasciando però la giusta distanza, che prosegue verso l’interno rivestendo la parete d’ingresso fino agli ascensori terminando, ma proseguendo idealmente nel bancone curvilineo della reception, confermando il motivo formale scelto per connotare questo spazio che risulta fluido e raccolto al tempo stesso; dimensione presente anche nell’altra parte della pianta che ospita il salotto per l’attesa e la conversazione in cui, in uno spazio sostanzialmente aperto, sono ricavati angoli più intimi e raccolti che sfruttano la presenza delle colonne o accolgono il camino.
I piani delle camere, di cui Magistretti studia tutte le soluzioni d’arredo, distribuiscono le stanze a partire da un corridoio centrale a T che lascia l’affaccio all’esterno alle camere da letto, mentre l’ottavo piano è destinato alla sala macchine e ai locali tecnici.

(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: 1954 -
  • Esecuzione: 1957 - 1958
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: albergo
  • Destinazione attuale: Grand Hotel
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
M.C. Bargna (marmi, graniti, pietre) Impresa esecutrice Esecuzione NO
Lorenzo Corso Collaboratore Progetto NO
Vico Magistretti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://archivio.vicomagistretti.it/magistretti/ SI
Luigi Magistretti Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: mattone faccia a vista, intonaco
  • Coperture: piane in laterocemento
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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I fronti sembrano fin da subito pensati in relazione alla localizzazione dell’edificio.
La divisione tra i livelli posti in relazione con la strada destinati all’ingresso e ai servizi, piano terra e mezzanino, e i piani tipo, rappresenta un primo criterio di ripartizione del fronte, poi realizzato con un solo piano rialzato. La separazione delle due parti avviene tramite un’interessante proposta (che poi non trova attuazione) attraverso un volume vetrato destinato al ristorante e aggettante nell’angolo, a sottolinearne la valenza urbana.
Accanto a questo, le numerose varianti di progetto dimostrano un lavoro condotto sul tema della chiusura superiore del volume. Alcune soluzioni non realizzate riprendono temi non appartenenti alla tradizione del luogo come il tetto a mansarda che conferisce all’edificio una chiara connotazione, ben visibile sul lato corto del fabbricato. S’indagano al contempo proposte molto diverse come quella che prevede un volume autonomo, separato dal piano dell’ultimo solaio, oppure un tetto fortemente aggettante sostenuto da alte travi in cemento armato a vista con le testate inclinate a definire un coronamento, poi realizzato attraverso un volume a un piano coperto a padiglione che ospita il ristorante, arretrato a definire una terrazza che corre lungo il perimetro dell’edificio. 
La soluzione finale procede nella direzione di una chiara regolarizzazione della composizione del fronte, senza aggetti e scandito dalla sequenza dei pilastri bianchi che disegnano nettamente, sul fondo in mattoni faccia a vista che caratterizza tutti i sei piani tipo, elementi lineari alternati: segmenti perpendicolari a partire dall’angolo, alternati a un ispessorimento della larghezza del rivestimento del pilastro a occupare il vuoto delle finestre orizzontali, tutte allineate e disposte a bandiera a destra e a sinistra del montante.
Al piano rialzato le luci tra i pilastri sono interamente occupate da finestre orizzontali. 
Si accede a questo livello mediante due ingressi raggiungili con una rampa di scale: uno posto verso l’incrocio delle strade che fiancheggiano il lotto, l’altro al centro del lato lungo. 
Mentre la parte interna del lotto è occupata dai locali tecnici e dai sistemi di risalita verticali, lo spazio verso strada è pensato, nei numerosi studi dello disposizione interna e dell’arredo condotti dall’architetto, come un ambiente diviso trasversalmente in due parti, mentre longitudinalmente è scandito da una sequenza di pilastri cilindrici binati. La divisione è realizzata mediante una parete ondulata che lambisce una coppia di pilastri, lasciando però la giusta distanza, che prosegue verso l’interno rivestendo la parete d’ingresso fino agli ascensori terminando, ma proseguendo idealmente nel bancone curvilineo della reception, confermando il motivo formale scelto per connotare questo spazio che risulta fluido e raccolto al tempo stesso; dimensione presente anche nell’altra parte della pianta che ospita il salotto per l’attesa e la conversazione in cui, in uno spazio sostanzialmente aperto, sono ricavati angoli più intimi e raccolti che sfruttano la presenza delle colonne o accolgono il camino. 
I piani delle camere, di cui Magistretti studia tutte le soluzioni d’arredo, distribuiscono le stanze a partire da un corridoio centrale a T che lascia l’affaccio all’esterno alle camere da letto, mentre l’ottavo piano è destinato alla sala macchine e ai locali tecnici.

(Matteo Sintini)

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Tra le opere recenti vanno segnalate due importanti realizzazioni: la sede del dipartimento di Biologia per l’Università di Milano del 1978 e il progetto del 1989 per il deposito della Metropolitana Famagosta (Milano), nuova e suggestiva porta per la città. Vico Magistretti, oltre ad aver ricevuto numerossissimi premi e riconoscimenti, è Accademico di San Luca e membro del Royal College of Art. 
(tratto da http://siusa.archivi.beniculturali.it)

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 115
  • Particella: 182

Note

Magistretti, Vico, architetto, (Milano 1920 - Milano 2006) Figlio d’arte – il padre Pier Giulio fu un importante architetto degli anni venti e trenta – nel 1945 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Negli ultimi anni della guerra, rifugiato in Svizzera, incontra Adriano Olivetti ed Ernesto Nathan Rogers e nel 1946 partecipa al MSA. Tra il 1949 e il 1959 Magistretti lavora per INA-Casa, realizza la chiesa al QT8 e alcune residenze cittadine per la borghesia lombarda. Alla metà degli anni cinquanta risalgono i più significativi progetti il centro culturale a Rescaldina, la Torre al Parco e il palazzo per uffici in corso Europa a Milano. Gli anni sessanta segnano l’avvio della carriera di designer presto riconosciuta a livello internazionale. Tra gli altri suoi progetti sono: la sedia Carimate, le lampade Chimera ed Eclisse. Progetta poi una serie di residenze unifamiliari extraurbane (Casa Schubert, Casa Arosio, Casa Gardella ecc.). Dagli anni settanta fino al 2006, opere di design (Maralunga, Atollo, ecc.) e di architettura (Casa Muggia, edificio in piazza San Marco a Milano e scuola a San Daniele del Friuli ecc.) costellano il suo percorso progettuale. Tra le opere recenti vanno segnalate due importanti realizzazioni: la sede del dipartimento di Biologia per l’Università di Milano del 1978 e il progetto del 1989 per il deposito della Metropolitana Famagosta (Milano), nuova e suggestiva porta per la città. Vico Magistretti, oltre ad aver ricevuto numerossissimi premi e riconoscimenti, è Accademico di San Luca e membro del Royal College of Art. (tratto da http://siusa.archivi.beniculturali.it)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Vico Magistretti Vico Magistretti Fondazione Vico Magistretti Grande Albergo Roma, Piacenza

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista dell'edificio Vista dell'edificio A. Scardova. Courtesy IBC
Dettaglio del fronte Dettaglio del fronte A. Scardova. Courtesy IBC
Dettaglio del fronte Dettaglio del fronte A. Scardova. Courtesy IBC
Schizzi di progetto per la soluzione di coronamento Schizzi di progetto per la soluzione di coronamento Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Studio della facciata Studio della facciata Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Studio della facciata Studio della facciata Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Pianta del piano rialzato. Progetto preliminare Studio della facciata Pianta del piano rialzato. Progetto preliminare Studio della facciata Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Pianta del piano tipo. Progetto preliminare Pianta del piano tipo. Progetto preliminare Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Schizzi di studio degli interni Schizzi di studio degli interni Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Vista dell'interno del ristorante sul tetto terrazza Vista dell'interno del ristorante sul tetto terrazza Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Vista dell'interno del ristorante sul tetto terrazza Vista dell'interno del ristorante sul tetto terrazza Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Viste della hall di ingresso Viste della hall di ingresso Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Viste della hall di ingresso Viste della hall di ingresso Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Studio della facciata Studio della facciata Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Fotografia d'epoca prima dell'intervento Fotografia d'epoca prima dell'intervento Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Schizzi di progetto per la soluzione di coronamento Schizzi di progetto per la soluzione di coronamento Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Schizzo dell'inserimento dell'edificio con il tetto a mansarda Schizzo dell'inserimento dell'edificio con il tetto a mansarda Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Schizzi per la definizione del volume del piano mezzanino Schizzi per la definizione del volume del piano mezzanino Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Studio della facciata Studio della facciata Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano
Studio della facciata Studio della facciata Courtesy Fondazione Vico Magistretti, Milano

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Archivio Vico Magistretti, Grande albergo Roma Visualizza
SIUSA - Vico Magistretti Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Vico Magistretti Visualizza
Enciclopedia Treccani - Vico Magistretti Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Vico Magistretti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 23/01/2025

Revisori:

Stefano Setti