Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PALAZZO DELLA CULTURA E DEI CONGRESSI

Scheda Opera

  • Particolare dell’ingresso
  • Particolare dell’interno della
  • Particolare dell’interno dell’
  • Vista dell’interno dell’
  • Modello dell’edificio
  • Presentazione del modello
  • Particolare della scalinata della hall
  • Particolare della hall
  • Vista d’angolo dell’edificio
  • Vista Est dell’edificio
  • Comune: Bologna
  • Località: San Donato
  • Denominazione: PALAZZO DELLA CULTURA E DEI CONGRESSI
  • Indirizzo: Piazza della Costituzione N. 5
  • Data: 1975 - 1976
  • Tipologia: Edifici per la promozione culturale
  • Autori principali: Melchiorre Bega
Descrizione

Il Centro Congressi fa parte di un insieme di poli, a diversa destinazione funzionale, che costiuiscono il sistema di completamento delle attività da svolgersi nel complesso direzionale e fieristico del Fiera District.
L’edificio costituisce il collegamento tra il corpo d’ingresso alla fiera, progettato da Enzo Zacchiroli e la Galleria d’arte moderna di Leone Pancaldi.
Il Palazzo dei Congressi si configura come un luogo polifunzionale che, oltre ad essere spazio per conferenze e incontri, possa ospitare attività culturali connesse alle esigenze del polo fieristico, assolvendo all’occorrenza anche alle funzioni di sala cinematografica, teatro e sala concerti.
La pianta è il risultato dell’aggregazione di un modulo quadrato scalato in diverse dimensioni.
Essa prevede una disposizione degli spazi interni complessa e articolata, sviluppata su due livelli. Unico elemento a differenziarsi in questo schema planimetrico è l’ingresso, condiviso con la Galleria d’Arte Moderna che, organizzato su pianta rettangolare, ospita le funzioni a servizio delle due strutture, fra cui la biglietteria. Il passaggio tra l’ingresso e i diversi spazi interni è mediato da una hall di notevoli dimensioni, da cui si dipartono i corpi scala che la collegano alle sale del piano superiore.
Un grande cavedio per l’impianto di condizionamento separa la hall d’ingresso da una seconda area funzionale, con i servizi delle rappresentazioni teatrali posti lungo il muro perimetrale. Al centro di questa seconda area si trova il "golfo mistico", un ambiente a doppia altezza pensato per accogliere i musicisti, ed uno spazio di sotto-palcoscenico.
Al piano superiore, in corrispondenza del braccio di ingresso al piano terra, vi è un lungo corridoio su cui si aprono sale riunioni di differenti dimensioni.
Queste si conformano secondo una geometria determinata da esigenze acustiche. L’”Europa Auditorium” segue una forma a esagono che risulta deformato dall’allungamento di una coppia di lati verso il palcoscenico. La “sala Europa” gode di un’ottima acustica permessa dalla copertura in gesso concava e sfaccettata, in grado di propagare i suoni e dalla scelta dei materiali quali: la moquette della pavimentazione e il legno duro della parete di fondo, spezzata per riflettere il suono che si infrange sui pannelli laterali girevoli.
La regola di aggregazione dei moduli utilizzata in pianta si riflette a livello volumetrico nell’incastro dei ciechi volumi modulari, che rendono l’esterno dell’edificio sempre diverso a seconda dell’angolazione con cui lo si osserva. Ciò stempera l’aspetto massiccio e imponente che l’edificio assume, dettato da un rigore compositivo che si legge anche nella caratterizzazione dell’involucro esterno dove il calcestruzzo delle pareti, lasciato a vista, viene elevato ad elemento decorativo oltre che strutturale, attraverso cui realizzare una plastica immagine dell’architettura.
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

Info
  • Progetto: 1975 - 1975
  • Esecuzione: 1975 - 1976
  • Committente: Società Ente Fiere di Bologna
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: palazzo dei Congressi
  • Destinazione attuale: palazzo dei Congressi
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Roberto Alessi Progetto strutturale Progetto NO
Gaetano Altieri Progetto Impianti Progetto NO
Lorenzo Basso Impresa esecutrice Esecuzione NO
Melchiorre Bega Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.iuav.it/ARCHIVIO-P/ARCHIVIO/collezioni/Bega--Melc/index.htm SI
Giuseppe Binda, Milano Impresa esecutrice Esecuzione NO
Ferentino, Frosinone Castelli Sud Impresa esecutrice Esecuzione NO
Genova Davidson Impresa esecutrice Esecuzione NO
Milano Fontana Impresa esecutrice Esecuzione NO
Arturo Giuliani Progetto Impianti Progetto NO
Renzo Giusti Progetto Impianti Progetto NO
I.A.B. Budrio Impresa esecutrice Esecuzione NO
Monza IMA Impresa esecutrice Esecuzione NO
Marco Nascé Progetto strutturale Progetto NO
Op‘t Land Lieuwe Collaboratore Progetto NO
Pietro Pozzati Progetto strutturale Progetto NO
Gessi S. Salvo, Chieti Impresa esecutrice Esecuzione NO
Vicenza SADI Impresa esecutrice Esecuzione NO
Coop. Selciatori Posatori e scalpellini Impresa esecutrice Esecuzione NO
Angelo, Sacif, Novara Villa Impresa esecutrice Esecuzione NO
Bologna XILOS Golfieri Impresa esecutrice Esecuzione NO
Renzo Zizza Progetto Impianti Progetto NO
  • Strutture: struttura intelaiata in calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: calcestruzzo armato a vista
  • Coperture: copertura piana in latero-cemento, copertura inclinata sorretta da trave reticolare in acciaio per l’Europa Auditorium
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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L’edificio costituisce il collegamento tra il corpo d’ingresso alla fiera, progettato da Enzo Zacchiroli e la Galleria d’arte moderna di Leone Pancaldi. 
Il Palazzo dei Congressi si configura come un luogo polifunzionale che, oltre ad essere spazio per conferenze e incontri, possa ospitare attività culturali connesse alle esigenze del polo fieristico, assolvendo all’occorrenza anche alle funzioni di sala cinematografica, teatro e sala concerti.
La pianta è il risultato dell’aggregazione di un modulo quadrato scalato in diverse dimensioni. 
Essa prevede una disposizione degli spazi interni complessa e articolata, sviluppata su due livelli. Unico elemento a differenziarsi in questo schema planimetrico è l’ingresso, condiviso con la Galleria d’Arte Moderna che, organizzato su pianta rettangolare, ospita le funzioni a servizio delle due strutture, fra cui la biglietteria. Il passaggio tra l’ingresso e i diversi spazi interni è mediato da una hall di notevoli dimensioni, da cui si dipartono i corpi scala che la collegano alle sale del piano superiore. 
Un grande cavedio per l’impianto di condizionamento separa la hall d’ingresso da una seconda area funzionale, con i servizi delle rappresentazioni teatrali posti lungo il muro perimetrale. Al centro di questa seconda area si trova il "golfo mistico", un ambiente a doppia altezza pensato per accogliere i musicisti, ed uno spazio di sotto-palcoscenico.
Al piano superiore, in corrispondenza del braccio di ingresso al piano terra, vi è un lungo corridoio su cui si aprono sale riunioni di differenti dimensioni. 
Queste si conformano secondo una geometria determinata da esigenze acustiche. L’”Europa Auditorium” segue una forma a esagono che risulta deformato dall’allungamento di una coppia di lati verso il palcoscenico. La “sala Europa” gode di un’ottima acustica permessa dalla copertura in gesso concava e sfaccettata, in grado di propagare i suoni e dalla scelta dei materiali quali: la moquette della pavimentazione e il legno duro della parete di fondo, spezzata per riflettere il suono che si infrange sui pannelli laterali girevoli.
La regola di aggregazione dei moduli utilizzata in pianta si riflette a livello volumetrico nell’incastro dei ciechi volumi modulari, che rendono l’esterno dell’edificio sempre diverso a seconda dell’angolazione con cui lo si osserva. Ciò stempera l’aspetto massiccio e imponente che l’edificio assume, dettato da un rigore compositivo che si legge anche nella caratterizzazione dell’involucro esterno dove il calcestruzzo delle pareti, lasciato a vista, viene elevato ad elemento decorativo oltre che strutturale, attraverso cui realizzare una plastica immagine dell’architettura.
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

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Dal 1940 al 1945 dirige la rivista “Domus”, dal 1940 al 1943, coadiuvato da Pagano e Bontempelli, succedendo al fondatore Gio Ponti. Nel dopoguerra si trasferisce definitivamente a Milano, dedicandosi maggiormente alla progettazione architettonica ed urbanistica. Tra i suoi lavori di maggior successo, si ricordano il palazzo di Piazza Ravegnana a Bologna (1954), la Torre Galfa a Milano (1958), la stazione di servizio Mottagrill Cantagallo sull'Autostrada del Sole, tra Casalecchio di Reno e Sasso Marconi (1959), gli uffici Stipel a Milano (1964), la sede della casa editrice Springer a Berlino (1966), il grattacielo SIP a Genova (1969), il Palazzo dei Congressi a Bologna (1975).
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 123
  • Particella: 2008

Note

Melchiorre Bega (Caselle di Crevalcore, 1898 - Milano, 1976) Si laurea in architettura all'Accademia di Belle Arti di Bologna e subito dopo si iscrive all’albo degli Architetti. Diviene ben presto architetto di fama nazionale per il grande impegno rivolto all’architettura d’interni, aiutato dalla notorietà della ditta di famiglia nel campo della produzione artigianale specializzata. Benché la sua formazione fosse avvenuta su forme e linguaggio di tipo “tradizionale”, si dimostra uno degli architetti più capaci ad esprimersi con le forme del movimento moderno. Nonostante la sua professione lo porti ad operare in tutta Italia, mantiene dei contatti costanti con Bologna, dove spesso riceve degli incarichi. Dal 1940 al 1945 dirige la rivista “Domus”, dal 1940 al 1943, coadiuvato da Pagano e Bontempelli, succedendo al fondatore Gio Ponti. Nel dopoguerra si trasferisce definitivamente a Milano, dedicandosi maggiormente alla progettazione architettonica ed urbanistica. Tra i suoi lavori di maggior successo, si ricordano il palazzo di Piazza Ravegnana a Bologna (1954), la Torre Galfa a Milano (1958), la stazione di servizio Mottagrill Cantagallo sull'Autostrada del Sole, tra Casalecchio di Reno e Sasso Marconi (1959), gli uffici Stipel a Milano (1964), la sede della casa editrice Springer a Berlino (1966), il grattacielo SIP a Genova (1969), il Palazzo dei Congressi a Bologna (1975).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1969 Posata nel Quartiere Fieristico la prima pietra del palazzo dei congressi e della galleria d'arte moderna Il comune di Bologna. Notiziario settimanale. Informazioni dell'Ufficio stampa del Comune di Bologna n. 21 1-4 No
Ortolani Renata 1975 Il Palazzo dei congressi fulcro delle attivita economiche sociali e culturali Bologna incontri. Mensile dell'Ente provinciale per il turismo di Bologna n. 5 20 No
Ente provinciale per il Turismo di Bologna (a cura di) 1975 Il palazzo della cultura e dei congressi Graficoop Bologna No
Finanziaria Fiere di Bologna s.p.a 1975 Bologna 1965, Bologna 1975 : la Finanziaria Fiere per lo sviluppo della città Finanziaria Fiere Bologna 92-99 Si
1977 Palazzo dei Congressi a Bologna L’Architettura. Cronache e storia n. 258 678-693 Si
Zironi Stefano 1983 Melchiorre Bega architetto Editoriale Domus Milano 72-74 Si
Bernabei Giancarlo, Gresleri Giuliano, Zagnoni Stefano 1984 Bologna moderna. 1860-1980 Pàtron Bologna 256-257 No
1986 Il futuro fuori porta. Storia del Centro fieristico direzionale di Bologna Finanziaria Fiere di Bologna S.p.A. Bologna No
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore (a cura di) 1988 Italia. Gli ultimi trent’anni Zanichelli Bologna 251 Si
2004 Un'idea di città. Radici, storia ed opere per il futuro metropolitano di Bologna Finanziaria Bologna Metropolitana Bologna 41 No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Donzelli Luca 2017 Lo stile di Bega. Opere, progetti, idee di un protagonista del professionismo milanese Arpeggio libero Lodi 160-169 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Particolare dell’ingresso Particolare dell’ingresso Archivio privato studio Melchiorre Bega, Milano
Particolare dell’interno della Particolare dell’interno della "Sala Italia" Archivio privato studio Melchiorre Bega, Milano
Particolare dell’interno dell’ Particolare dell’interno dell’"Europauditorium" Archivio privato studio Melchiorre Bega, Milano
Vista dell’interno dell’ Vista dell’interno dell’"Europauditorium" in occasione di una manifestazione musicale Archivio privato studio Melchiorre Bega, Milano
Modello dell’edificio Modello dell’edificio Archivio privato studio Melchiorre Bega, Milano
Presentazione del modello Presentazione del modello Archivio privato studio Melchiorre Bega, Milano
Particolare della scalinata della hall Particolare della scalinata della hall Archivio privato studio Melchiorre Bega, Milano
Particolare della hall Particolare della hall Archivio privato studio Melchiorre Bega, Milano
Vista d’angolo dell’edificio Vista d’angolo dell’edificio Archivio privato studio Melchiorre Bega, Milano
Vista Est dell’edificio Vista Est dell’edificio R. Vlahov. Courtesy IBC

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Enciclopedia Treccani - Melchiorre Bega Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/02/2025

Revisori:

Stefano Setti