Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

ALLESTIMENTO DEI MUSEI DI PALAZZO FARNESE

Scheda Opera

  • Vista di Palazzo Farnese
  • Vista di uno dei cortili esterni
  • Vista di uno dei percorsi
  • Vista dell'allestimento interno
  • Vista dell'allestimento interno
  • Vista dell'allestimento interno
  • Vista dell'allestimento interno
  • Comune: Piacenza
  • Denominazione: ALLESTIMENTO DEI MUSEI DI PALAZZO FARNESE
  • Indirizzo: Piazza della Cittadella N. 29
  • Data: 1982 - 2003
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Arrigo Rudi
Descrizione

Il progetto dell’allestimento dei Musei di Palazzo Farnese (che presenta una collezione eterogenea) ha come primo obiettivo quello di ripensare al percorso di visita per migliorare la fruizione dei visitatori.
Alla difficoltà di trovare una funzionale e coerente collocazione alle differenti raccolte, si somma quella di fornire una lettura della complessa fabbrica progettata dal Vignola: "sfida" principale del progetto.
A partire dal 1996 e fino al 2003 sono stati selezionati precisi spazi del palazzo, in funzione delle opere da esporre.
L’interrato (intervento del 2002-2003) è riservato alle due sezioni archeologiche, mentre nell’ammezzato si dispongono le sale della numismatica e del Risorgimento. Il primo piano (intervento del 1996-1997) è destinato alla pinacoteca, ai dipinti ad affresco e alle sculture. Relativamente a queste collezioni, ciascuna con problemi specifici di allestimento museografico, l'architetto Arrigo Rudi sceglie di non differenziare eccessivamente i supporti e le apparecchiature espositive: una scelta "neutrale" finalizzata a non interferire con una collezione di opere tra loro eterogenee. Oltre all’aspetto visivo, tale ragionamento assume anche un valore didattico, orientato a rendere leggibile quanto esposto.
Le dotazioni di elementi atti ad adeguare il museo alle necessità di sicurezza e accessibilità sono risolte in chiave “architettonica”: tali interventi (come scale e passerelle) hanno una precisa autonomia visuale rispetto all’antico. Recependo la lezione del suo maestro Carlo Scarpa, l'architetto Rudi ha impiegato specifici materiali, come l'acciaio, e soluzioni strutturali come il telaio a gabbia. Completano il progetto specifici dettagli che contribuiscono ad alimentare il dialogo tra nuovo intervento e preesistenza.
(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: 1982 - 1983
  • Esecuzione: 1996 - 2003
  • Committente: Comune di Piacenza. Museo civico di Palazzo Farnese
  • Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
  • Destinazione originaria: Museo civico
  • Destinazione attuale: Museo civico
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
CCPL - Consorzio delle società cooperative di produzione e lavoro della provincia di Reggio Emilia Impresa esecutrice Esecuzione NO
Marco Calliari Collaboratore Progetto NO
Benito Dodi Progetto architettonico Progetto NO
Maria Francesca Fenaroli Collaboratore Progetto NO
Arrigo Rudi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://www.iuav.it/ARCHIVIO-P/ARCHIVIO/collezioni/Rudi-Arrig1/index.htm SI
ditta Taravella Progetto Impianti Esecuzione NO
Roberto Ulisse Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: metalliche
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Alla difficoltà di trovare una funzionale e coerente collocazione alle differenti raccolte, si somma quella di fornire una lettura della complessa fabbrica progettata dal Vignola: "sfida" principale del progetto. 
A partire dal 1996 e fino al 2003 sono stati selezionati precisi spazi del palazzo, in funzione delle opere da esporre. 
L’interrato (intervento del 2002-2003) è riservato alle due sezioni archeologiche, mentre nell’ammezzato si dispongono le sale della numismatica e del Risorgimento. Il primo piano (intervento del 1996-1997) è destinato alla pinacoteca, ai dipinti ad affresco e alle sculture. Relativamente a queste collezioni, ciascuna con problemi specifici di allestimento museografico, l'architetto Arrigo Rudi sceglie di non differenziare eccessivamente i supporti e le apparecchiature espositive: una scelta "neutrale" finalizzata a non interferire con una collezione di opere tra loro eterogenee. Oltre all’aspetto visivo, tale ragionamento assume anche un valore didattico, orientato a rendere  leggibile quanto esposto. 
Le dotazioni di elementi atti ad adeguare il museo alle necessità di sicurezza e accessibilità sono risolte in chiave “architettonica”: tali interventi (come scale e passerelle) hanno una precisa autonomia visuale rispetto all’antico. Recependo la lezione del suo maestro Carlo Scarpa, l'architetto Rudi ha impiegato specifici materiali, come l'acciaio, e soluzioni strutturali come il telaio a gabbia. Completano il progetto specifici dettagli che contribuiscono ad alimentare il dialogo tra nuovo intervento e preesistenza. 
(Matteo Sintini)

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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Arrigo Rudi (Verona 1929-2007) Nel dopoguerra completa gli studi classici al Liceo Maffei di Verona e, nel 1949, si iscrive all'Istituto universitario di architettura di Venezia dove il suo interesse per le arti figurative e l’architettura prende corpo: tra i suoi professori sono Albini, Gardella, Samonà, Bruno Zevi, Mario De Luigi e Carlo Scarpa. Fino ai primi anni sessanta Rudi partecipa con opere di grafica a molte esposizioni, ma è nella stretta collaborazione con Scarpa per il restauro e l’allestimento del museo di Castelvecchio che consolida la sua formazione di architetto. Dopo la laurea, discussa sull'assetto urbanistico della collina veronese (1962), si propone quale attento osservatore delle questioni dello sviluppo della città. Insegna allo Iuav dal 1963 al 2004, dapprima come assistente di Scarpa e dal 1980 quale professore ordinario di allestimento e museografia, formando una nutrita schiera di allievi. Le capacità e gli interessi multiformi lo vedono spesso allestitore di musei e mostre, esito dell'assidua frequentazione dell'ambiente artistico veronese, entro il quale si colloca anche la recitazione in alcuni film girati dall'amico regista Augusto Tretti. Tra le molte opere progettuali di alto livello si contano la condivisione del progetto per l'ampliamento della Banca popolare di Verona - per il quale gli viene conferito nel 1987 il Premio internazionale “Architettura di Pietra” -, il restauro e l'allestimento del Lapidario Maffeiano, del Lapidario Estense a Modena, di Palazzo Farnese di Piacenza e del complesso Trinci Deli a Foligno. (da Luigi Pavan Iuav)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Rudi Arrigo 1995 Allestimenti museali in ambiente storico artistico, in Lippi Gabriella (a cura di), Ambiente, città e museo. Orientamenti per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali Marsilio Venezia 185 Si
Poletti Giovanni 2011 I Musei di Palazzo Farnese a Piacenza, in Pastor Valeriano, Los Sergio, Tubini Umberto (a cura di), Arrigo Rudi. Architettura, restauro e allestimento Marsilio - IUAV Venezia 128-133 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista di Palazzo Farnese Vista di Palazzo Farnese A. Scardova. Courtesy IBC
Vista di uno dei cortili esterni Vista di uno dei cortili esterni A. Scardova. Courtesy IBC
Vista di uno dei percorsi Vista di uno dei percorsi A. Scardova. Courtesy IBC
Vista dell'allestimento interno Vista dell'allestimento interno Carlo Pagani, Courtesy Musei civici di Palazzo Farnese - Piacenza
Vista dell'allestimento interno Vista dell'allestimento interno Carlo Pagani, Courtesy Musei civici di Palazzo Farnese - Piacenza
Vista dell'allestimento interno Vista dell'allestimento interno Carlo Pagani, Courtesy Musei civici di Palazzo Farnese - Piacenza
Vista dell'allestimento interno Vista dell'allestimento interno Carlo Pagani, Courtesy Musei civici di Palazzo Farnese - Piacenza

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/01/2023

Revisori:

Stefano Setti