Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA E CASA DI RIPOSO OPERA NAZIONALE FAMILIARI SACERDOTI

Scheda Opera

  • Vista del complesso
  • Vista del complesso
  • Dettaglio del fronte della chiesa
  • Vista della galleria di collegamento
  • Dettaglio della passerella di collegamento
  • Vista del fronte laterale
  • Vista del fronte laterale
  • Dettaglio del fronte principale
  • Comune: Piacenza
  • Denominazione: CHIESA E CASA DI RIPOSO OPERA NAZIONALE FAMILIARI SACERDOTI
  • Indirizzo: Viale Pubblico Passeggio N. 24
  • Data: - 1956
  • Tipologia: Edifici per attività assistenziali e spirituali
  • Autori principali: Vittorio Gandolfi
Descrizione

Il complesso è destinato a casa di riposo per i domestici dei sacerdoti e si compone di due corpi di fabbrica: uno di sette piani e uno di due piani a forma di “l”, disposto ortogonalmente al precedente. Quest'ultimo blocco ospita l’ingresso, collegato al piano stradale da una passerella leggermente inclinata, gli uffici amministrativi, quelli del direttore e la cappella.
Il volume principale è destinato al piano primo agli spazi comuni per la ristorazione e le cucine, i piani superiori sono gli alloggi, mentre nel sottotetto trovano posto gli appartamenti per il personale. Ogni alloggio è pensato come una cellula autonoma: comprende un soggiorno, una camera con uno/due letti e un balcone orientato a 45° rispetto al piano della facciata, pensato come una stanza all’aperto. La rotazione di questo elemento produce una rottura della superficie piana del prospetto che acquisisce in tal modo un movimento integrato con l’orditura regolare della gabbia in cemento a vista e delle tessitura di mattoni dei tamponamenti opachi. All’ultimo piano, sul lato orientale, i parapetti dei balconi sono realizzati in mattoni forati, diversamente da quelli degli alloggi metallici, creando una fascia di coronamento sotto il piano della falda di copertura volta a rafforzare l’immagine generale dell’edificio: un uso sobrio e razionale del linguaggio tradizionale.
Le testate del volume longitudinale, in cui si trovano i vani scala e un salotto comune per piano, sono completamente vetrate e alleggeriscono la massa del corpo di fabbrica. Secondo la stessa logica compositiva, alla massiccia presenza del corpo principale e alla sua sequenza cadenzata di pieni, vuoti e trame di superfici, si contrappone il volume a due piani, chiaramente connotato come corpo-ponte di passaggio, chiuso da un involucro leggero e trasparente, caratterizzato da una sequenza di montanti metallici e tamponamenti vetrati.

(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: -
  • Esecuzione: - 1956
  • Committente: Famiglia Ardini
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: casa di riposo
  • Destinazione attuale: casa di riposo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Vittorio Gandolfi Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: cemento armato, metalliche
  • Materiale di facciata: mattoni e cemento armato a vista, vetro
  • Coperture: inclinate in laterocemento
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il volume principale è destinato al piano primo agli spazi comuni per la ristorazione e le cucine, i piani superiori sono gli alloggi, mentre nel sottotetto trovano posto gli appartamenti per il personale. Ogni alloggio è pensato come una cellula autonoma: comprende un soggiorno, una camera con uno/due letti e un balcone orientato a 45° rispetto al piano della facciata, pensato come una stanza all’aperto. La rotazione di questo elemento produce una rottura della superficie piana del prospetto che acquisisce in tal modo un movimento integrato con l’orditura regolare della gabbia in cemento a vista e delle tessitura di mattoni dei tamponamenti opachi. All’ultimo piano, sul lato orientale, i parapetti dei balconi sono realizzati in mattoni forati, diversamente da quelli degli alloggi metallici, creando una fascia di coronamento sotto il piano della falda di copertura volta a rafforzare l’immagine generale dell’edificio: un uso sobrio e razionale del linguaggio tradizionale.
Le testate del volume longitudinale, in cui si trovano i vani scala e un salotto comune per piano, sono completamente vetrate e alleggeriscono la massa del corpo di fabbrica. Secondo la stessa logica compositiva, alla massiccia presenza del corpo principale e alla sua sequenza cadenzata di pieni, vuoti e trame di superfici, si contrappone il volume a due piani, chiaramente connotato come corpo-ponte di passaggio, chiuso da un involucro leggero e trasparente, caratterizzato da una sequenza di  montanti metallici e tamponamenti vetrati.

(Matteo Sintini)

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Studia al Politecnico di Milano con Muzio, Dodi e Piero Portaluppi, con il quale consegue la laurea nel 1942. Lavora prevalentemente nel contesto milanese e piacentino. Docente di disegno alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano (1952-1960), assistente e docente di Composizione nello stesso ateneo (1958-1963). Dal 1965 si trasferisce all’Università di Genova, è professore incaricato di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti e dal 1980 al 1985 Ordinario di Composizione Architettonica. Particolarmente attivo nel campo dell’edilizia residenziale, dell’infrastrutture aereoportuali e dell’architettura religiosa. È nel comitato di redazione della rivista “Chiesa e Quartiere”. Membro dell' Accademia nazionale di San Luca e accademico Clementino. Sono sue numerose realizzazione per conto dell’Eni: il fratello Vincenzo è segretario personale di Enrico Mattei. 
Tra le sue opere principali: la sua casa (1948), la scuola elementare e la chiesa (1955) a Salsomaggiore. A Milano progetta: le casette per Reduci al Q.T.8 (1948), l’Unità d’abitazione Incis (1950-52), il piano per il quartiere Cà Granda nord (1954-56), la chiesa all’idroscalo (1956), l’aerostazione di Milano Malpensa (1956-60), l’aerostazione di Milano Linate (1960-62) e ancora l’aerostazione Malpensa sud-ovest (1970-74). Tra gli altri progetti si segnalano anche il complesso parrocchiale S. Andrea a Bologna (1960-82) e l’aerostazione Alitalia a Roma Fiumicino (1975).


  
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 119
  • Particella: 229

Note

Vittorio Gandolfi (Salsomaggiore 1919 - Milano 1999) Studia al Politecnico di Milano con Muzio, Dodi e Piero Portaluppi, con il quale consegue la laurea nel 1942. Lavora prevalentemente nel contesto milanese e piacentino. Docente di disegno alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano (1952-1960), assistente e docente di Composizione nello stesso ateneo (1958-1963). Dal 1965 si trasferisce all’Università di Genova, è professore incaricato di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti e dal 1980 al 1985 Ordinario di Composizione Architettonica. Particolarmente attivo nel campo dell’edilizia residenziale, dell’infrastrutture aereoportuali e dell’architettura religiosa. È nel comitato di redazione della rivista “Chiesa e Quartiere”. Membro dell' Accademia nazionale di San Luca e accademico Clementino. Sono sue numerose realizzazione per conto dell’Eni: il fratello Vincenzo è segretario personale di Enrico Mattei. Tra le sue opere principali: la sua casa (1948), la scuola elementare e la chiesa (1955) a Salsomaggiore. A Milano progetta: le casette per Reduci al Q.T.8 (1948), l’Unità d’abitazione Incis (1950-52), il piano per il quartiere Cà Granda nord (1954-56), la chiesa all’idroscalo (1956), l’aerostazione di Milano Malpensa (1956-60), l’aerostazione di Milano Linate (1960-62) e ancora l’aerostazione Malpensa sud-ovest (1970-74). Tra gli altri progetti si segnalano anche il complesso parrocchiale S. Andrea a Bologna (1960-82) e l’aerostazione Alitalia a Roma Fiumicino (1975).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Gandolfi Vittorio 1963 Vittorio Gandolfi architetto: attività 1942-1962 Edizioni Utoa Bologna 63; 65-68 Si
1983 Casa di riposo a Piacenza (1955) Parametro n. 122 (Numero monografico. Un architetto razionalista della seconda generazione: Vittorio Gandolfi) 28-29 Si
Gorio Federico 1983 A proposito degli architetti Monti e Gandolfi Casabella n. 217 56-69 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del complesso Vista del complesso A. Scardova. Courtesy IBC
Vista del complesso Vista del complesso A. Scardova. Courtesy IBC
Dettaglio del fronte della chiesa Dettaglio del fronte della chiesa A. Scardova. Courtesy IBC
Vista della galleria di collegamento Vista della galleria di collegamento A. Scardova. Courtesy IBC
Dettaglio della passerella di collegamento Dettaglio della passerella di collegamento A. Scardova. Courtesy IBC
Vista del fronte laterale Vista del fronte laterale A. Scardova. Courtesy IBC
Vista del fronte laterale Vista del fronte laterale A. Scardova. Courtesy IBC
Dettaglio del fronte principale Dettaglio del fronte principale A. Scardova. Courtesy IBC

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/01/2023

Revisori:

Setti Stefano 2021