SEDE DELL’ENPAS
Scheda Opera
- Comune: Bologna
- Località: Porto
- Denominazione: SEDE DELL’ENPAS
- Indirizzo: Via dei Mille N. 9
- Data: 1952 - 1959
- Tipologia: Istituti di credito e assicurativi
- Autori principali: Saverio Muratori
Descrizione
L’edificio sorge nel lotto acquistato dall’ENPAS per la realizzazione della nuova sede bolognese. Il progetto viene affidato a Saverio Muratori, unica opera dell’autore nella sua regione (nasce infatti nel modenese) e una delle più rappresentative del suo percorso di ricerca teorico, incentrato sullo studio delle tipologie e morfologie urbane storiche come matrice dello sviluppo della città.
Lo scenario “ambientale” bolognese rimanda ad immediati riferimenti alla città medioevale, ma suscita anche nel progettista, l’evocazione di atmosfere nordiche riconducibili all’austerità delle realizzazioni olandesi di H.P. Berlage, facenti largo uso del mattone a vista, materiale d’elezione anche nel contesto bolognese.
L’edificio, disposto in adiacenza ad ovest a un volume preesistente e libero su quello opposto, si sviluppa prevalentemente in lunghezza sul fronte di via dei Mille. Questo fronte è suddiviso in 9 campate, mentre il prospetto laterale, scandito da due sole campate, mostra in modo evidente l’esigua profondità del corpo di fabbrica, richiamo al lotto gotico medioevale che regola le proporzioni degli isolati caratterizzanti il tessuto della città storica.
Un altro riferimento morfo-tipologico si manifesta nella tripartizione: basamento, piani tipo, coronamento.
Il primo si caratterizza per il portico, elemento urbano per eccellenza della città, sotto cui si trova anche il piano ammezzato. I pilastri sono costituiti da una struttura a catene e pilastri in calcestruzzo armato del tutto affini, per forma, ai puntoni di legno che caratterizzano le case medievali bolognesi. Da questi, raccordando il leggero aggetto dei piani superiori, la nervatura prosegue lungo il fronte a disegnare le paraste che scandiscono le campate.
Nei livelli superiori, la composizione è affidata alla ripetizione di un solo tipo di finestra a quadrifora perfettamente allineata in ciascuna campata, rivisitata attraverso un profilo mistilineo intagliato nel rivestimento, al posto dei tradizionali archi a tutto sesto o gotici. Le aperture del primo piano hanno la particolarità di essere più alte rispetto a quelle dei piani superiori, costituendo un passaggio visivo graduale dai grandi vuoti del porticato alle minute bucature dei piani sovrastanti.
Pur nell’apparente regolarità, il fronte presenta un’anomalia nel ritmo compositivo data dalle aperture presenti nella terza e nella settima campata del terzo piano, dove i pilastrini centrali vengono eliminati in favore di un’apertura più grande, che spezza la ripetitività della regola di composizione della facciata.
Da ultimo, il coronamento assume l’aspetto di un tetto merlato, caratterizzato da alti setti murari intervallati da profonde interruzioni, richiamo evidente all’immagine della città medioevale o ricostruita all’inizio del XX secolo.
L’insieme è reso omogeneo dal rivestimento in laterizio dei piani in elevazione accostato a quello in granito dei pilastri al piano terra.
Tutte le aperture sono circondate da elementi in cemento bocciardato che all’ultimo piano fungono da base per l’innesto della merlatura posta in sommità all’edificio. Questo elemento, ispirato anch’esso all’architettura delle fortezze medievali, viene declinato in due modi differenti tra prospetto principale e laterale. Nel primo caso asseconda l’andamento orizzontale del perimetro dell’edificio, nel secondo diviene una sorta di timpano che si “adatta” alle coperture dell’ambiente circostante.
L’intero sistema strutturale è progettato in aderenza alle esigenze funzionali dell’edificio: e la pianta segue una distribuzione interna che corrisponde alla suddivisione in prospetto dei fronti.
Il solaio del piano ammezzato, in corrispondenza del corridoio centrale, viene sostenuto dai montanti a loro volta sorretti dalle forcelle dei pilastri al piano terra, situati in corrispondenza dell’asse centrale dell’edificio. Al piano interrato sono collocate le cantine; salendo a livello terra e attraversando il portico di via dei Mille, si trovano gli spazi commerciali e l’ingresso all’edificio, che si apre su un atrio in cui si collocano i corpi scale che portano ai piani superiori, servizi e portineria. Superando quest’ultima e scendendo di qualche gradino, si raggiunge la sala con gli sportelli per il pubblico. Tra il piano terra e il primo piano vi è un piano ammezzato che ospita alcuni uffici ma assolve alla primaria funzione di collegamento fra i piani verticali. Al primo piano vengono invece collocati gli ambulatori assieme a sale d’attesa, un ufficio informazioni e alcuni servizi. I piani superiori sono interamente adibiti a servizi e uffici pubblici, tranne l’attico che invece è dedicato agli alloggi del personale.
Info
- Progetto: 1952 - 1956
- Esecuzione: 1958 - 1959
- Committente: ENPAS (Ente Nazionale Previdenza e Assistenza dei dipendenti Statali)
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: sede dell’ENPAS
- Destinazione attuale: Sede INPDAP (Ufficio provinciale di Bologna)
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
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Silvio | Canella | Direzione lavori | Esecuzione | NO | ||
Arrigo | Carè | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Saverio | Muratori | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=522437 | SI |
Garbarino | Sciaccaluga | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO |
- Strutture: struttura intelaiata in calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: laterizio, cemento bocciardato, marmo, granito, vetro
- Coperture: tetto a falde inlatero-cemento
- Serramenti: ferro, vetro
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 158
- Particella: 233
Note
In una prima versione del progetto l’edificio era suddiviso in otto campate leggermente aggettanti sul portico di base al piano Saverio Muratori (Modena 1910 - Roma 1973) Nel 1928 si iscrive alla Scuola Superiore di Architettura di Roma, conseguendo la laurea nel 1933. Nel biennio successivo lavora presso lo studio di Alberto Calza Bini a Roma, mentre dal 1935 al 1939 collabora con Francesco Fariello e Ludovico Quaroni. Particolarmente importante è la sua attività di docente e teorico dell’architettura. Nel 1942 ottiene la cattedra del corso di Composizione Architettonica e Urbanistica a Roma. Due anni dopo pubblica il saggio: Storia e critica dell'Architettura contemporanea. Nel 1946 esce Saggi di critica e di metodo nello studio dell'architettura. Dal 1950 al 1954 è professore straordinario presso la cattedra di Caratteri distributivi degli edifici nell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia e nel 1959 pubblica uno dei suoi testi più importanti: Studi per una operante storia urbana di Venezia. Dal 1954 al 1973 è professore ordinario in Composizione Architettonica presso la Facoltà di Architettura di Roma. Appartengono a questo ventennio i testi: Architettura e civiltà in crisi e Studi per una operante storia urbana di Roma», del 1963 e Civiltà e territorio, del 1967. Muratori è uno dei primi a teorici a lavorare sullo studio tipologico della città e dell’architettura, filone storico-critico che avrà una grande fortuna in Italia. L’organismo edilizio è inteso come organismo vivente, frutto della stratificazione della storia di cui ricorrono le matrice fondative. Il progetto è il prodotto del perfetto interagire di struttura e forma architettonica e, ad un livello più generale, dell’interazione di architettura e società per cui essa viene costruita. Tra i lavori nel campo della porgettazione si ricordano i progetti per l’INA-Casa con Mario De Renzi (1948-1953), in particolare al Tuscolano I di Roma, la partecipazione alla redazione del nuovo Piano Regolatore Generale della capitale (1954/58), la realizzazione della sede dell’ENPAS a Bologna (1957), la costruzione di S. Giovanni al Gatano a Pisa (1947), di Palazzo Sturzo a Roma (1955-1958) e dell’incompiuta chiesa dell'Assunzione di Maria Santissima (1954-1970) al Tuscolano di Roma. Riceve il Premio Einaudi per l'Architettura nel 1952.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Bernabei Giancarlo, Gresleri Giuliano, Zagnoni Stefano | 1984 | Bologna moderna. 1860-1980 | Pàtron | Bologna | 179 | Si |
Caniggia Gianfranco | 1988 | Saverio Muratori. La didattica e il pensiero, in Lezioni di progettazione. 10 maestri dell'architettura italiana | Electa | Milano | 143-161 | Si |
Pigafetta Giorgio | 1990 | Saverio Muratori architetto: teoria e progetti | Marsilio | Venezia | 113-114 | Si |
Cataldi Giancarlo (a cura di) | 1991 | Saverio Muratori architetto (Modena 1910-Roma 1973): il pensiero e l’opera | Alinea | Firenze | Si | |
Zagnoni Stefano | 1999 | Dentro l'architettura italiana del dopoguerra | Parametro n. 231 | 50-55 | Si | |
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) | 2005 | Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento | Clueb | Bologna | No | |
Polano Sergio, Mulazzani Marco (a cura di) | 2005 | Guida all'Architettura italiana del Novecento | Electa | Milano | 310-311 | Si |
Pavan Luigi | 2009 | Saverio Muratori, Sede Enpas di Bologna, 1952-57 | Costruire in laterizio n. 127 | 62-67 | Si | |
Capelli Andrea | 2013 | Bologna. Il Palazzo Enpas di Saverio Muratori: l'opportunità del restauro | Paesaggio urbano | No |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Dizionario biografico degli Italiani - Saverio Muratori | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Saverio Muratori | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Sintini, Margherita Merendino
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/02/2025
Revisori:
Stefano Setti