Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Scheda Opera

  • Vista del prospetto laterale
  • Veduta dell’ingresso dell’edificio
  • Comune: Casalecchio di Reno
  • Denominazione: CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
  • Indirizzo: Via Guglielmo Marconi N. 39
  • Data: 1961 - 1968
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Melchiorre Bega
Descrizione

La chiesa di San Giovanni Battista a Casalecchio di Reno, unico edificio di culto progettato da Melchiorre Bega, rappresenta uno degli esempi del programma di rinnovamento dello spazio sacro portato avanti dal Cardinal Lercaro a Bologna.
Lo spazio è organizzato attorno all’altare e al tabernacolo posti al centro della pianta. Il disegno delle diagonali rappresenta il principio ordinatore dell’assemblea, disposta sui tre lati dell’altare secondo un movimento centripeto. Sono sempre le diagonali a delimitare il presbiterio e a generare gli spazi esterni all’edificio. A sinistra della facciata si trova il battistero, la cui pianta quadrata si differenzia da quella poligonale delle navate della chiesa. Il fonte battesimale è collocato al suo interno, a cui si ha accesso sia dall’aula della chiesa, che dall’esterno. Quest’ultimo ingresso è collegato a quello principale della chiesa attraverso il sagrato. La regola geometrica ordina anche il percorso della luce: un fascio luminoso si pone in asse con la facciata e attraversa la navata principale da parte a parte creando giochi di penombre. Lo spazio interno risulta fermo e immutabile, al contrario del dinamismo dell’esterno, dove i volumi si intersecano tra loro generando un gioco di altezze.
La semplicità dell’edificio viene qui comunicata non più tramite un principio ordinatore ma piuttosto per associazione di immagini: evidenti sono i rimandi alle forme della capanna.
L’esterno controbilancia il moderno calestruzzo lasciato a vista degli interni, con un rivestimento in pietra bigia che lo contestualizza nel paesaggio, attraverso l’uso di materiali familiari alle costruzioni rurali della zona.
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

Info
  • Progetto: 1961 - 1961
  • Esecuzione: 1962 - 1968
  • Tipologia Specifica: Chiesa
  • Committente: Ufficio Nuove Chiese di Bologna
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: chiesa parrocchiale
  • Destinazione attuale: chiesa parrocchiale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Melchiorre Bega Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.iuav.it/ARCHIVIO-P/ARCHIVIO/collezioni/Bega--Melc/index.htm SI
  • Strutture: setti portanti in calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: pietra, rame, legno
  • Coperture: tetto a falde in lamiera di rame
  • Serramenti: ferro, vetro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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La semplicità dell’edificio viene qui comunicata non più tramite un principio ordinatore ma piuttosto per associazione di immagini: evidenti sono i rimandi alle forme della capanna.
L’esterno controbilancia il moderno calestruzzo lasciato a vista degli interni, con un rivestimento in pietra bigia che lo contestualizza nel paesaggio, attraverso l’uso di materiali familiari alle costruzioni rurali della zona. 
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

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Luigi Farpi Vignoli, già autore di varie opere tra cui quelle realizzate nella Certosa di Bologna, realizza invece il ciborio, ottenuto da sei quintali di bronzo istoriato, lavorato per mezzo di incisioni e bassorilievi e caratterizzato dai simboli della tradizione decorativa delle tombe paleocristiane.

Melchiorre Bega (Caselle di Crevalcore 1898-  Milano, 1976)
Si laurea in architettura all'Accademia di Belle Arti di Bologna e subito dopo, si iscrive all’albo degli Architetti. Diviene ben presto architetto di fama nazionale per il grande impegno rivolto all’architettura d’interni, aiutato dalla notorietà della ditta di famiglia nel campo della produzione artigianale specializzata. Benché la sua formazione fosse avvenuta su forme e linguaggio di tipo “tradizionale”, si dimostra uno degli architetti più capaci ad esprimersi con forme del movimento moderno. Nonostante la sua professione lo porti ad operare in tutta Italia, mantiene dei contatti costanti con Bologna, dove spesso riceve degli incarichi.
Dal 1940 al 1945 dirige la rivista Domus, dal 1940 al 1943 coadiuvato da Pagano e Bontempelli, succedendo al fondatore Gio Ponti. Nel dopoguerra si trasferisce definitivamente a Milano, dedicandosi maggiormente alla progettazione architettonica ed urbanistica.
Tra i suoi lavori di maggior successo, si ricordano il palazzo di Piazza Ravegnana a Bologna (1954), la Torre Galfa a Milano (1958), la stazione di servizio Mottagrill Cantagallo, Bologna (1959), gli uffici Stipel a Milano (1964), la sede della casa editrice Springer a Berlino (1966), il grattacielo SIP a Genova (1969), il Palazzo dei Congressi a Bologna (1975).
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 25
  • Particella: 1671

Note

Nel battistero è presente una scultura in bronzo che raffigura San Giovanni Battista, realizzata nel 1967 ad opera dello scultore Luciano Minguzzi che collabora con Bega già per la realizzazione della Quinta porta del Duomo a Milano. Di Dino Baranzelli sono invece il cancello del battistero e il timpano. Luigi Farpi Vignoli, già autore di varie opere tra cui quelle realizzate nella Certosa di Bologna, realizza invece il ciborio, ottenuto da sei quintali di bronzo istoriato, lavorato per mezzo di incisioni e bassorilievi e caratterizzato dai simboli della tradizione decorativa delle tombe paleocristiane. Melchiorre Bega (Caselle di Crevalcore 1898-  Milano, 1976) Si laurea in architettura all'Accademia di Belle Arti di Bologna e subito dopo, si iscrive all’albo degli Architetti. Diviene ben presto architetto di fama nazionale per il grande impegno rivolto all’architettura d’interni, aiutato dalla notorietà della ditta di famiglia nel campo della produzione artigianale specializzata. Benché la sua formazione fosse avvenuta su forme e linguaggio di tipo “tradizionale”, si dimostra uno degli architetti più capaci ad esprimersi con forme del movimento moderno. Nonostante la sua professione lo porti ad operare in tutta Italia, mantiene dei contatti costanti con Bologna, dove spesso riceve degli incarichi. Dal 1940 al 1945 dirige la rivista Domus, dal 1940 al 1943 coadiuvato da Pagano e Bontempelli, succedendo al fondatore Gio Ponti. Nel dopoguerra si trasferisce definitivamente a Milano, dedicandosi maggiormente alla progettazione architettonica ed urbanistica. Tra i suoi lavori di maggior successo, si ricordano il palazzo di Piazza Ravegnana a Bologna (1954), la Torre Galfa a Milano (1958), la stazione di servizio Mottagrill Cantagallo, Bologna (1959), gli uffici Stipel a Milano (1964), la sede della casa editrice Springer a Berlino (1966), il grattacielo SIP a Genova (1969), il Palazzo dei Congressi a Bologna (1975).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Centro di studio e informazione per l'Architettura Sacra (a cura di) 1962 Chiesa e Quartiere n. 24 Si
Smith Kidder 1964 Nuove chiese in Europa Comunità Milano No
Ciampani Giuseppina (a cura di) 1965 Architettura e liturgia Edizioni La Rocca Assisi No
Zironi Stefano 1983 Melchiorre Bega architetto Editoriale Domus Milano 111-115 Si
Gresleri Giuliano 1983 Parole e linguaggio dell’architettura religiosa Edizioni Faenza Faenza No
Bernabei Giancarlo, Gresleri Giuliano, Zagnoni Stefano 1984 Bologna moderna. 1860-1980 Pàtron Bologna 202 No
Dalmonte Polvani Annamaria 1985 Casalecchio di Reno. Percorsi e immagini della sua civiltà Pontenuovo Bologna 149-150 No
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore (a cura di) 1988 Italia. Gli ultimi trent’anni Zanichelli Bologna 258 Si
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Apollonio Fabrizio Ivan (a cura di) 1996 Architettura per lo spazio sacro, mostra internazionale di architettura dello spazio sacro Allemandi Torino Si
Matteucci Anna Maria 1997 Dalle chiese degli ordini mendicanti alle nuove chiese della fascia suburbana, in Prodi Paolo, Paolini Lorenzo (a cura di), Storia della Chiesa di Bologna, v. 2 Bolis Bergamo 367 No
Benedetti Sandro 2000 L’Architettura delle chiese contemporanee: il caso italiano Editoriale Jaca Book Milano No
Chierici Pier Luigi, Stadiotti Marco, Stadiotti Angelo (a cura di) 2003 Casalecchio di Reno. Una città, la sua storia, la sua anima Telesio Carnate 62-63 No
Polano Sergio, Mulazzani Marco (a cura di) 2005 Guida all'Architettura italiana del Novecento Electa Milano 318 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Manenti Claudia (a cura di) 2010 Il Cardinale Lercaro e la città contemporanea Editrice Compositori Bologna No
Donzelli Luca 2017 Lo stile di Bega. Opere, progetti, idee di un protagonista del professionismo milanese Arpeggio libero Lodi 140-147 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del prospetto laterale Vista del prospetto laterale R. Vlahov. Courtesy IBC
Veduta dell’ingresso dell’edificio Veduta dell’ingresso dell’edificio R. Vlahov. Courtesy IBC

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Enciclopedia Treccani - Melchiorre Bega Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Margherita Merendino
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 23/01/2025

Revisori:

Stefano Setti