Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

MARANELLO BIBLIOTECA CULTURA (MABIC)

Scheda Opera

  • Vista della biblioteca
  • Vista della biblioteca
  • Vista della biblioteca
  • Dettaglio dell'ingresso
  • Dettaglio dell'ingresso
  • Dettaglio della parete esterna
  • Interno dell'ingresso
  • Vista dell'interno
  • Vista dell'interno
  • Vista della biblioteca
  • Comune: Maranello
  • Denominazione: MARANELLO BIBLIOTECA CULTURA (MABIC)
  • Indirizzo: Via Vittorio Veneto N. 5
  • Data: 2007 - 2012
  • Tipologia: Biblioteche e Archivi
  • Autori principali: Andrea Maffei, Arata Isozaki
Descrizione

"Inaugurata nel novembre del 2012, la nuova biblioteca di Maranello è stata realizzata, in seguito alla vittoria del concorso a procedura aperta, bandito dal Comune nel 2007, da Arata Isozaki e Andrea Maffei, che ne ha seguito anche la direzione lavori.
La città della Ferrari aggiunge con quest’opera un altro importante tassello al repertorio di architettura contemporanea rappresentato da alcuni edifici commissionati dalla casa automobilistica: la galleria del vento di Renzo Piano, il centro ricerche di Massimiliano Fuksas, il fabbricato per l’assemblaggio vetture di Jean Nouvel, la torre panoramica negli spazi adiacenti la Galleria Ferrari, di Piero Lissoni.
Anche la nuova biblioteca si presenta come una fabbrica, una fabbrica delle idee come si legge nella relazione generale con cui il Comune ha dichiarato gli intenti del progetto. La Maranello Biblioteca Cultura (Mabic) raccoglie in un volume di un piano fuori terra, di oltre 1000 mq, una serie di funzioni collegate tra loro. Dalla hall di ingresso, che ospita l’emeroteca e i locali espositivi della Associazione 'Terra del Mito', si accede mediante una scalinata alla sala conferenze, posta ad un livello interrato, ed alla sala lettura, a sua volta in comunicazione con la ludoteca. Gli spazi accolgono in tal modo diverse classi di utenti, rivolgendosi a tutte le età. A fianco del principale, si trova un corpo secondario che ospita i locali tecnici ed i sistemi distributivi verticali.
Il progetto risponde all’inadeguatezza della precedente struttura, posta nello stesso sito su un terreno di proprietà pubblica di fronte agli uffici comunali. Di questa si è mantenuto il perimetro, fisicamente ancora presente nei muri a est, nord e sud, che definiscono i limiti entro cui si situa il nuovo edificio e al tempo stesso stabiliscono un rapporto di contatto e protezione dall’edificato contiguo. A partire da questo primo elemento, il progetto, come il precedente, sembra descrivibile attraverso un riferimento al tema del 'frammento infrastrutturale', descritto nel brano citato all’inizio. Provenendo da via Vittorio Veneto, una fascia d’asfalto rossa anticipa il senso d’estraneità che si sperimenta, pochi passi dopo, scorgendo il volume bianco della biblioteca, da cui sporge l’aggetto curvilineo della pensilina. Il tutto in contrasto, formale e materico, con il tessuto edilizio d’espansione inizio Novecento che caratterizza questa parte di città. La stessa presenza dell’acqua nelle vasche intorno all’edificio e delle piante rampicanti che crescono lungo i muri perimetrali introduce un elemento naturale quasi 'fuori contesto', che si rivela immediatamente parte della qualità architettonica ricercata dagli autori. Le linee organiche delle pareti vetrate che seguono lo sviluppo della pianta, parte della ricerca linguistica e formale dei due architetti, s’inseriscono liberamente nel perimetro definito dai muri, proseguendo all’interno nei lucernari tondi della copertura e nelle scaffalature curvilinee. Alla definizione di un senso di fluidità dello spazio interno concorre poi la semplice separazione delle funzioni mediante scaffali, fatto che non esclude, tuttavia, la presenza di luoghi riparati posti nelle anse delle pareti trasparenti, a contatto visivo con l’acqua. È proprio il riverbero della luce interna e dell’edera su questa superficie, il cui fondo è arricchito da ciottoli bianchi di gres porcellanato, omaggio al prodotto più tipico, insieme alle automobili, di questa parte di Emilia, a contribuire poi alla definizione di questo luogo 'aperto' e informale, in cui l’esperienza del sapere dialoga con l’ambiente circostante. La centrale di riscaldamento e raffrescamento geotermica e l’impianto d’illuminazione a led confermano poi la centralità nel progetto del tema dell’ambiente, sottolineata anche dai sistemi tecnologici per il risparmio energetico di cui l’edificio è dotato".

(Sintini 2013)

Info
  • Progetto: 2007 -
  • Esecuzione: - 2012
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: biblioteca
  • Destinazione attuale: biblioteca
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Alessandra De Stefani Collaboratore Progetto NO
Laura Gatti Progetto del verde Progetto NO
Arata Isozaki Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/arata-isozaki/ SI
Andrea Maffei Progetto architettonico Esecuzione Visualizza Profilo http://www.amarchitects.it/studio/?lang=it SI
Carlotta Maranesi Collaboratore Progetto NO
Manuele Petranelli Progetto Impianti Progetto NO
Mario Sbrozzi Progetto strutturale Progetto NO
Stefano Tozzi / M+T & Partners Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: cemento armato e acciaio
  • Materiale di facciata: vetro camera curvo
  • Coperture: piana
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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La città della Ferrari aggiunge con quest’opera un altro importante tassello al repertorio di architettura contemporanea rappresentato da alcuni edifici commissionati dalla casa automobilistica: la galleria del vento di Renzo Piano, il centro ricerche di Massimiliano Fuksas, il fabbricato per l’assemblaggio vetture di Jean Nouvel, la torre panoramica negli spazi adiacenti la Galleria Ferrari, di Piero Lissoni.
Anche la nuova biblioteca si presenta come una fabbrica, una fabbrica delle idee come si legge nella relazione generale con cui il Comune ha dichiarato gli intenti del progetto. La Maranello Biblioteca Cultura (Mabic) raccoglie in un volume di un piano fuori terra, di oltre 1000 mq, una serie di funzioni collegate tra loro. Dalla hall di ingresso, che ospita l’emeroteca e i locali espositivi della Associazione 'Terra del Mito', si accede mediante una scalinata alla sala conferenze, posta ad un livello interrato, ed alla sala lettura, a sua volta in comunicazione con la ludoteca. Gli spazi accolgono in tal modo diverse classi di utenti, rivolgendosi a tutte le età. A fianco del principale, si trova un corpo secondario che ospita i locali tecnici ed i sistemi distributivi verticali.
Il progetto risponde all’inadeguatezza della precedente struttura, posta nello stesso sito su un terreno di proprietà pubblica di fronte agli uffici comunali. Di questa si è mantenuto il perimetro, fisicamente ancora presente nei muri a est, nord e sud, che definiscono i limiti entro cui si situa il nuovo edificio e al tempo stesso stabiliscono un rapporto di contatto e protezione dall’edificato contiguo. A partire da questo primo elemento, il progetto, come il precedente, sembra descrivibile attraverso un riferimento al tema del 'frammento infrastrutturale', descritto nel brano citato all’inizio. Provenendo da via Vittorio Veneto, una fascia d’asfalto rossa anticipa il senso d’estraneità che si sperimenta, pochi passi dopo, scorgendo il volume bianco della biblioteca, da cui sporge l’aggetto curvilineo della pensilina. Il tutto in contrasto, formale e materico, con il tessuto edilizio d’espansione inizio Novecento che caratterizza questa parte di città. La stessa presenza dell’acqua nelle vasche intorno all’edificio e delle piante rampicanti che crescono lungo i muri perimetrali introduce un elemento naturale quasi 'fuori contesto', che si rivela immediatamente parte della qualità architettonica ricercata dagli autori. Le linee organiche delle pareti vetrate che seguono lo sviluppo della pianta, parte della ricerca linguistica e formale dei due architetti, s’inseriscono liberamente nel perimetro definito dai muri, proseguendo all’interno nei lucernari tondi della copertura e nelle scaffalature curvilinee. Alla definizione di un senso di fluidità dello spazio interno concorre poi la semplice separazione delle funzioni mediante scaffali, fatto che non esclude, tuttavia, la presenza di luoghi riparati posti nelle anse delle pareti trasparenti, a contatto visivo con l’acqua. È proprio il riverbero della luce interna e dell’edera su questa superficie, il cui fondo è arricchito da ciottoli bianchi di gres porcellanato, omaggio al prodotto più tipico, insieme alle automobili, di questa parte di Emilia, a contribuire poi alla definizione di questo luogo 'aperto' e informale, in cui l’esperienza del sapere dialoga con l’ambiente circostante. La centrale di riscaldamento e raffrescamento geotermica e l’impianto d’illuminazione a led confermano poi la centralità nel progetto del tema dell’ambiente, sottolineata anche dai sistemi tecnologici per il risparmio energetico di cui l’edificio è dotato".

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Dopo la laurea a Firenze, lavora con Massimo Carmassi a Pisa e, dal 1997, si trasferisce a Tokyo a lavorare nello studio di Arata Isozaki. Inizialmente lavora nel team del museo della ceramica di Gifu (Giappone) e poi come capo-progetto nel concorso del nuovo percorso di uscita del museo degli Uffizi (Firenze), vinto nel marzo 1999. Dal 1999 al 2001 è capo-progetto della villa Al Wabrah dello sceicco Al-Thani di Doha (Qatar) e poi del progetto di ampliamento del museo di storia del Qatar, sempre a Doha, oltre numerosi concorsi in varie parti del mondo.
Diventa Associato di Arata Isozaki e responsabile dei progetti italiani. Dirige la progettazione del palahockey di Torino per le olimpiadi invernali 2006 e il progetto della piscina olimpionica ed il parco di Piazza d’Armi di Torino (2002-2006) oltre a svolgere il ruolo di direttore artistico dei tre cantieri torinesi.
Fonda la Andrea Maffei Architects s.r.l. che sviluppa progetti in Italia e all’estero. Vince vari concorsi italiani tra cui quello della nuova stazione di Bologna (2008) e della nuova sede della Provincia di Bergamo (2009), partecipa al grande concorso per l’ampliamento della città di Montecarlo sul mare (2007-2008) finalizzato a estendere la città sul mare nella forma di una nuova penisola con residenze, alberghi, musei ed uffici (tutti con A. Isozaki).
Firma il progetto della nuova uscita del museo degli Uffizi (2007), della nuova biblioteca di Maranello (2009) inaugurata nel 2011, degli edifici Imprima Buildings a Bergamo con funzione direzionale.
Ha firmato il progetto (con A. Isozaki), di uno dei complessi direzionale nell’area ex Fiera, Citylife, Milano: torre Allianz (torre Isozaki).
È corrispondente dal 1997 per la rivista di architettura “Casabella” in cui pubblica vari progetti e testi sull’architettura contemporanea giapponese. Cura il numero monografico sul Giappone della stessa rivista nel marzo 2000. È autore della monografia “Toyo Ito, le opere, i testi, gli scritti” pubblicato da Electa dal 2001.
Dal 2000 al 2002 svolge attività accademica in qualità di visiting professor di progettazione architettonica alla Waseda University di Tokyo, nel corso del prof. Osamu Ishiyama, oltre a varie conferenze e convegni sull’architettura.
Tra i premi assegnati: 2007 Milano Finanza Real Estate Award – Miglior progetto residenziale; 
2009 Milano Finanza Real Estate Award – Miglior progetto operazione pubblico privato. (www.amarchitects.it)

Arata Isozaky (Oita 1931)
Si è laureato all'università di Tokyo e nel 1955 ha fatto parte del gruppo di ricerca di K. Tange. 
Ha tenuto cicli di lezioni in varie università americane e le sue opere sono state esposte in numerose mostre di architettura in varie parti del mondo. 
Vincitore di premi nazionali e internazionali; le sue realizzazioni, i suoi progetti e i suoi scritti sono apparsi in moltissime pubblicazioni, periodiche e monografiche, nordamericane, sudamericane ed europee.
Tra le sue realizzazioni: la Fukuoka mutual bank (1969-71); i musei di Gumma e di Kitakyushu (1970-74); il municipio di Kamioka (1976-78); il centro civico di Tsukuba (1979-83); il Museum of contemporary art di Los Angeles (1983-86); l'Art tower di Mito (1986-90). Il palazzo dello sport Sant Jordi a Barcellona (1990), costruito in occasione delle Olimpiadi del 1992, ha inaugurato una nuova stagione della sua architettura, caratterizzata da un manierismo controllato, ricco di metafore, che risente di influenze diverse provenienti sia dalla tradizione giapponese sia dalle correnti d'avanguardia. La sua ricerca, eclettica, ha continuato a fare ricorso alla manipolazione di forme geometriche pure, con esiti di complessità variabile a seconda del programma funzionale e simbolico. Fatto salvo il discusso formalismo del Team Disney building a Buena Vista (Florida, 1991), le sue architetture degli anni Novanta comprendono raffinate composizioni, come il Museo d'arte contemporanea a Nagi (prefettura di Okayama, 1994), la Casa del hombre, museo interattivo delle scienze a La Coruña (1995), il Centro di arte e tecnologia giapponese Manggha a Cracovia (1994). Per la realizzazione del Nara Centennial Hall (1992-99), l'innovativa tecnica costruttiva denominata Panta-up (ideata da M. Kawaguchi), già in parte sperimentata nel Sant Jordi, viene utilizzata per dare forma a un volume monolitico dall'involucro continuo, la cui forma ellissoidale si ritrova anche nel COSI (Center of Science and Industry) a Columbus (Ohio, 1999), un contenitore per esposizioni di carattere scientifico. Sono inoltre degni di nota lo Shizuoka performing arts park (1993-97), dedicato alle arti sceniche e composto da dieci edifici; l'International art village di Akiyoshidai (prefettura di Yamaguchi, 1995-98), concepito per le esibizioni di musica contemporanea, articolato secondo i principi fondamentali dell'architettura del villaggio tradizionale giapponese, con padiglioni separati da giardini; il complesso della Tokyo university of art and design (1994); la stazione di polizia di Okayama-shi (prefettura di Okayama, 1996) e il centro culturale di Shenzhen, in Cina (1997-2003). In Italia, ha progettato alcune delle attrezzature per le Olimpiadi di Torino, tra cui il palazzo del ghiaccio (ora PalaIsozaki), la nuova uscita del Museo degli Uffizi di Firenze (progetto del 1998), la nuova stazione dell’Alta Velocità di Bologna e la torre del gruppo Allianz presso CityLifie a Milano. (enciclopedia Treccani)

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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 12
  • Particella: 68

Note

Andrea Maffei (Modena 1968) Dopo la laurea a Firenze, lavora con Massimo Carmassi a Pisa e, dal 1997, si trasferisce a Tokyo a lavorare nello studio di Arata Isozaki. Inizialmente lavora nel team del museo della ceramica di Gifu (Giappone) e poi come capo-progetto nel concorso del nuovo percorso di uscita del museo degli Uffizi (Firenze), vinto nel marzo 1999. Dal 1999 al 2001 è capo-progetto della villa Al Wabrah dello sceicco Al-Thani di Doha (Qatar) e poi del progetto di ampliamento del museo di storia del Qatar, sempre a Doha, oltre numerosi concorsi in varie parti del mondo. Diventa Associato di Arata Isozaki e responsabile dei progetti italiani. Dirige la progettazione del palahockey di Torino per le olimpiadi invernali 2006 e il progetto della piscina olimpionica ed il parco di Piazza d’Armi di Torino (2002-2006) oltre a svolgere il ruolo di direttore artistico dei tre cantieri torinesi. Fonda la Andrea Maffei Architects s.r.l. che sviluppa progetti in Italia e all’estero. Vince vari concorsi italiani tra cui quello della nuova stazione di Bologna (2008) e della nuova sede della Provincia di Bergamo (2009), partecipa al grande concorso per l’ampliamento della città di Montecarlo sul mare (2007-2008) finalizzato a estendere la città sul mare nella forma di una nuova penisola con residenze, alberghi, musei ed uffici (tutti con A. Isozaki). Firma il progetto della nuova uscita del museo degli Uffizi (2007), della nuova biblioteca di Maranello (2009) inaugurata nel 2011, degli edifici Imprima Buildings a Bergamo con funzione direzionale. Ha firmato il progetto (con A. Isozaki), di uno dei complessi direzionale nell’area ex Fiera, Citylife, Milano: torre Allianz (torre Isozaki). È corrispondente dal 1997 per la rivista di architettura “Casabella” in cui pubblica vari progetti e testi sull’architettura contemporanea giapponese. Cura il numero monografico sul Giappone della stessa rivista nel marzo 2000. È autore della monografia “Toyo Ito, le opere, i testi, gli scritti” pubblicato da Electa dal 2001. Dal 2000 al 2002 svolge attività accademica in qualità di visiting professor di progettazione architettonica alla Waseda University di Tokyo, nel corso del prof. Osamu Ishiyama, oltre a varie conferenze e convegni sull’architettura. Tra i premi assegnati: 2007 Milano Finanza Real Estate Award – Miglior progetto residenziale; 
2009 Milano Finanza Real Estate Award – Miglior progetto operazione pubblico privato. (www.amarchitects.it) Arata Isozaky (Oita 1931) Si è laureato all'università di Tokyo e nel 1955 ha fatto parte del gruppo di ricerca di K. Tange. Ha tenuto cicli di lezioni in varie università americane e le sue opere sono state esposte in numerose mostre di architettura in varie parti del mondo. Vincitore di premi nazionali e internazionali; le sue realizzazioni, i suoi progetti e i suoi scritti sono apparsi in moltissime pubblicazioni, periodiche e monografiche, nordamericane, sudamericane ed europee. Tra le sue realizzazioni: la Fukuoka mutual bank (1969-71); i musei di Gumma e di Kitakyushu (1970-74); il municipio di Kamioka (1976-78); il centro civico di Tsukuba (1979-83); il Museum of contemporary art di Los Angeles (1983-86); l'Art tower di Mito (1986-90). Il palazzo dello sport Sant Jordi a Barcellona (1990), costruito in occasione delle Olimpiadi del 1992, ha inaugurato una nuova stagione della sua architettura, caratterizzata da un manierismo controllato, ricco di metafore, che risente di influenze diverse provenienti sia dalla tradizione giapponese sia dalle correnti d'avanguardia. La sua ricerca, eclettica, ha continuato a fare ricorso alla manipolazione di forme geometriche pure, con esiti di complessità variabile a seconda del programma funzionale e simbolico. Fatto salvo il discusso formalismo del Team Disney building a Buena Vista (Florida, 1991), le sue architetture degli anni Novanta comprendono raffinate composizioni, come il Museo d'arte contemporanea a Nagi (prefettura di Okayama, 1994), la Casa del hombre, museo interattivo delle scienze a La Coruña (1995), il Centro di arte e tecnologia giapponese Manggha a Cracovia (1994). Per la realizzazione del Nara Centennial Hall (1992-99), l'innovativa tecnica costruttiva denominata Panta-up (ideata da M. Kawaguchi), già in parte sperimentata nel Sant Jordi, viene utilizzata per dare forma a un volume monolitico dall'involucro continuo, la cui forma ellissoidale si ritrova anche nel COSI (Center of Science and Industry) a Columbus (Ohio, 1999), un contenitore per esposizioni di carattere scientifico. Sono inoltre degni di nota lo Shizuoka performing arts park (1993-97), dedicato alle arti sceniche e composto da dieci edifici; l'International art village di Akiyoshidai (prefettura di Yamaguchi, 1995-98), concepito per le esibizioni di musica contemporanea, articolato secondo i principi fondamentali dell'architettura del villaggio tradizionale giapponese, con padiglioni separati da giardini; il complesso della Tokyo university of art and design (1994); la stazione di polizia di Okayama-shi (prefettura di Okayama, 1996) e il centro culturale di Shenzhen, in Cina (1997-2003). In Italia, ha progettato alcune delle attrezzature per le Olimpiadi di Torino, tra cui il palazzo del ghiaccio (ora PalaIsozaki), la nuova uscita del Museo degli Uffizi di Firenze (progetto del 1998), la nuova stazione dell’Alta Velocità di Bologna e la torre del gruppo Allianz presso CityLifie a Milano. (enciclopedia Treccani)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Mattia Elena 2011 Investire sugli spazi per la cultura. La Nuova Biblioteca di Maranello l’industria delle costruzioni n. 422 96-99 No
Pierotti Paola 2011 La nuova biblioteca di Maranello sta per essere completata Il Sole 24 Ore – Progetti e Concorsi – 14 Novembre, n. 43 10 No
Capelli Eleanora 2011 La Biblioteca di Isozaki e Maffei la Repubblica – ed. Bologna – CULTURA, 15 Novembre No
2012 Mabic: Maranello Biblioteca Cultura Città di Maranello Maranello Si
Crisafulli Germana 2012 Leggere in trasparenza Elle Decor (Italy), Gennaio/Febbraio, n. 1-2 49 No
Bergamasco Porzia 2012 È ora di leggere Casamica n.1 69 No
Baglione Chiara 2012 Arata Isozaki, Andrea Maffei ; sinuosità giapponesi in terra emiliana Casabella N. 814 48-55 Si
Sintini Matteo 2013 Nuova stazione Alta Velocità di Bologna e Maranello Biblioteca Cultura Paesaggio Urbano n. 17 I-XV Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista della biblioteca Vista della biblioteca Marco Pirani 2012
Vista della biblioteca Vista della biblioteca Marco Pirani 2012
Vista della biblioteca Vista della biblioteca Marco Pirani 2012
Dettaglio dell'ingresso Dettaglio dell'ingresso Marco Pirani 2012
Dettaglio dell'ingresso Dettaglio dell'ingresso Marco Pirani 2012
Dettaglio della parete esterna Dettaglio della parete esterna Matteo Sintini 2012
Interno dell'ingresso Interno dell'ingresso Marco Pirani 2012
Vista dell'interno Vista dell'interno Marco Pirani 2012
Vista dell'interno Vista dell'interno Marco Pirani 2012
Vista della biblioteca Vista della biblioteca Marco Pirani 2012

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/04/2024

Revisori:

Stefano Setti