Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

EX PALAZZO DELLA RAGIONE

Scheda Opera

  • Veduta da piazza Trento e Trieste
  • Veduta da piazza Trento e Trieste
  • Pianta del piano terzo – scala 1:200 (1953)
  • Veduta prospettica della nuova piazzetta di S. Romano (1954)
  • Veduta prospettica del nuovo palazzo su piazza Trento e Trieste (s.d.)
  • Prospetto su corso Porta Reno – scala 1:100 (1954)
  • Pianta del piano terreno – scala 1:200 (1953)
  • Particolare dell’angolo verso S. Romano – scala 1:20 (1954)
  • Prospetto principale – scala 1:100 (1954)
  • Prospetto su piazza Trento e Trieste – scala 1:200 (1954)
  • Prospetto sulla piazza Trento e Trieste, Prospetto verso la via di S. Romano – scala 1:200 (1954)
  • Schizzo prospettico della nuova sistemazione sulla via di San Romano (1954)
  • Prospetto su corso di Porta Reno – scala 1:100 (1955)
  • Prospetto sulla piazza Trento Trieste – scala 1:100 (1956)
  • Comune: Ferrara
  • Denominazione: EX PALAZZO DELLA RAGIONE
  • Indirizzo: Piazza Trento e Trieste, Via San Romano, Corso Porta Reno
  • Data: 1953 - 1956
  • Tipologia: Edifici polifunzionali
  • Autori principali: Marcello Piacentini
Descrizione

Il risanamento di San Romano fu parte integrante degli studi svolti nell’ambito del progetto del Piano regolatore generale adottato nel 1957; il dibattito e i progetti per quest’area medievale, compresa tra via San Romano, piazza Trento Trieste, corso Porta Reno e piazza Travaglio presero avvio già nel 1936 con il Regio Decreto Legge 19 dicembre 1936 n. 2417.
Il piano venne parzialmente realizzato grazie alla stipula nel 1947 di una convenzione tra il Comune e la ditta ing. Carlo Prati di Roma che si sarebbe fatta carico dei lavori in cambio della cessione, da parte del Comune, delle aree. L’ampia porzione di città, sulla quale nel 1949 erano già stati approvati il piano generale e il primo piano particolareggiato – a cui ne seguiranno altri quattro durante i lavori che saranno prorogati fino al 1974 – ospitava, prospiciente a piazza Trento Trieste, l’ex Palazzo di Giustizia ridotto in cattivo stato di conservazione da un incendio e dagli eventi bellici. La convenzione per il risanamento di San Romano prevedeva: l’allargamento, per rendere la via idonea al traffico pesante, di corso Porta Reno fino alla larghezza di quindici metri e la costruzione di porticati su entrambi i lati; via San Romano – destinata invece al traffico leggero – era invece mantenuta delle stesse dimensioni se si eccettua la parte prospiciente al Chiostrino omonimo; il centro del grande isolato venutosi a formare grazie alle demolizione di tutte le costruzioni preesistenti era attraversato da una "spina verde […] per la bonifica del Rione" a carattere pedonale contornata da esercizi commerciali e intervallata da larghe strade trasversali e piazze interne; la costruzione di un grande fabbricato sui ruderi dell’ex Palazzo di Giustizia con una larga galleria centrale che avrebbe collegato la piazza Trento Trieste con la spina verde.
Successivamente ai progetti elaborati tra le due guerre, nel 1947 venne bandito un concorso per studiare una sistemazione per l’intera area di San Romano in accordo con il contratto stipulato con la ditta Prati. Parteciparono quattro gruppi: due ferraresi (motto Vita: Orlando Veronese, Terenzio Poletto, Enrico Alessandri; motto Stile: Castagnoli, Gandini, Vancini, Bonora) uno fiorentino (motto Uomini non topi: Enzo Gori, Leonardo Ricci, Danilo Santi) e uno bolognese (motto Optimum est modus: Giorgio Pizzigoni e Luigi Vignali).
La commissione giudicatrice i cui lavori iniziarono nell’ottobre 1947 era formata, tra gli altri, da Giovanni Michelucci, Carlo Savonuzzi, Ingegnere capo del Comune e Corrado Capezzuoli Soprintendente ai monumenti. Non venne scelto alcun progetto vincitore ma venne formato un raggruppamento – non senza polemiche tra i diversi progettisti – che, sotto la guida dell’Ufficio tecnico comunale, avrebbe tratto dai progetti – tranne quello denominato Stile – le indicazioni per l’elaborazione definitiva, datata poi maggio 1948.
Successivamente a queste intricate vicende e prima di concludere le demolizioni dell’ex Palazzo di Giustizia operata dall’Impresa Costruzioni Edili Padana, la ditta Prati consegnò nel 1954 al comune di Ferrara il progetto di Marcello Piacentini incaricato di studiare il nuovo fabbricato per il primo lotto dei lavori che sarebbe dovuto sorgere prospiciente a piazza Trento e Trieste. Ai primi studi dell’architetto romano, datati dicembre 1953 seguirono ulteriori variazioni fino a tutto il 1956. Il progetto, approvato dapprima dalla Commissione di edilità nel maggio 1954 e poi nel luglio e agosto 1955 per quanto riguarda le varianti che riguardavano in primo luogo il disegno della facciata sulla piazza, scatenò una lunga serie di polemiche sia a livello locale che a quello nazionale. Bruno Zevi, impegnato contemporaneamente a Ferrara nei suoi studi su Biagio Rossetti definì il progetto uno "stupro di Ferrara".
L’edificio, che riprendeva al piano terreno un porticato con archi ogivali analogo a quello dell’ex Palazzo di Giustizia demolito, era disposto attorno a una galleria che collegava la piazza con la retrostante «spina verde». Realizzato prevalentemente in mattoni e pietra, la disposizione planimetria e il disegno delle facciate subì modifiche nelle diverse varianti del progetto con l’inserimento del volume della torre dei Ribelli nell’angolo nord orientale. Il palazzo venne inaugurato nel 1956.
(Matteo Cassani Simonetti e Ramona Loffredo)

Info
  • Progetto: 1953 - 1956
  • Esecuzione: 1954 - 1956
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: edificio per uffici, residenze e negozi
  • Destinazione attuale: edificio per uffici, residenze e negozi
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Marcello Piacentini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=51289 SI
Carlo Prati Impresa esecutrice Esecuzione NO
  • Strutture: telaio in cemento armato
  • Materiale di facciata: laterizi, pietra
  • Coperture: a falda
  • Serramenti: lignei
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 887
    [codice] => FE04
    [denominazione] => EX PALAZZO DELLA RAGIONE 
    [regione] => Emilia Romagna
    [provincia] => Ferrara
    [comune] => Ferrara
    [localita] => 
    [indirizzo] => Piazza Trento e Trieste, Via San Romano, Corso Porta Reno 
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 26
    [tipologia_specifica] => 
    [anno_inizio_progetto] => 1953
    [anno_fine_progetto] => 1956
    [anno_inizio_esecuzione] => 1954
    [anno_fine_esecuzione] => 1956
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => Il risanamento di San Romano fu parte integrante degli studi svolti nell’ambito del progetto del Piano regolatore generale adottato nel 1957; il dibattito e i progetti per quest’area medievale, compresa tra via San Romano, piazza Trento Trieste, corso Porta Reno e piazza Travaglio presero avvio già nel 1936 con il Regio Decreto Legge 19 dicembre 1936 n. 2417.
Il piano venne parzialmente realizzato grazie alla stipula nel 1947 di una convenzione tra il Comune e la ditta ing. Carlo Prati di Roma che si sarebbe fatta carico dei lavori in cambio della cessione, da parte del Comune, delle aree. L’ampia porzione di città, sulla quale nel 1949 erano già stati approvati il piano generale e il primo piano particolareggiato – a cui ne seguiranno altri quattro durante i lavori che saranno prorogati fino al 1974 – ospitava, prospiciente a piazza Trento Trieste, l’ex Palazzo di Giustizia ridotto in cattivo stato di conservazione da un incendio e dagli eventi bellici. La convenzione per il risanamento di San Romano prevedeva: l’allargamento, per rendere la via idonea al traffico pesante, di corso Porta Reno fino alla larghezza di quindici metri e la costruzione di porticati su entrambi i lati; via San Romano – destinata invece al traffico leggero – era invece mantenuta delle stesse dimensioni se si eccettua la parte prospiciente al Chiostrino omonimo; il centro del grande isolato venutosi a formare grazie alle demolizione di tutte le costruzioni preesistenti era attraversato da una "spina verde […] per la bonifica del Rione" a carattere pedonale contornata da esercizi commerciali e intervallata da larghe strade trasversali e piazze interne; la costruzione di un grande fabbricato sui ruderi dell’ex Palazzo di Giustizia con una larga galleria centrale che avrebbe collegato la piazza Trento Trieste con la spina verde. 
Successivamente ai progetti elaborati tra le due guerre, nel 1947 venne bandito un concorso per studiare una sistemazione per l’intera area di San Romano in accordo con il contratto stipulato con la ditta Prati. Parteciparono quattro gruppi: due ferraresi (motto Vita: Orlando Veronese, Terenzio Poletto, Enrico Alessandri; motto Stile: Castagnoli, Gandini, Vancini, Bonora) uno fiorentino (motto Uomini non topi: Enzo Gori, Leonardo Ricci, Danilo Santi) e uno bolognese (motto Optimum est modus: Giorgio Pizzigoni e Luigi Vignali). 
La commissione giudicatrice i cui lavori iniziarono nell’ottobre 1947 era formata, tra gli altri, da Giovanni Michelucci, Carlo Savonuzzi, Ingegnere capo del Comune e Corrado Capezzuoli Soprintendente ai monumenti. Non venne scelto alcun progetto vincitore ma venne formato un raggruppamento – non senza polemiche tra i diversi progettisti – che, sotto la guida dell’Ufficio tecnico comunale, avrebbe tratto dai progetti – tranne quello denominato Stile – le indicazioni per l’elaborazione definitiva, datata poi maggio 1948.
Successivamente a queste intricate vicende e prima di concludere le demolizioni dell’ex Palazzo di Giustizia operata dall’Impresa Costruzioni Edili Padana, la ditta Prati consegnò nel 1954 al comune di Ferrara il progetto di Marcello Piacentini incaricato di studiare il nuovo fabbricato per il primo lotto dei lavori che sarebbe dovuto sorgere prospiciente a piazza Trento e Trieste. Ai primi studi dell’architetto romano, datati dicembre 1953 seguirono ulteriori variazioni fino a tutto il 1956. Il progetto, approvato dapprima dalla Commissione di edilità nel maggio 1954 e poi nel luglio e agosto 1955 per quanto riguarda le varianti che riguardavano in primo luogo il disegno della facciata sulla piazza, scatenò una lunga serie di polemiche sia a livello locale che a quello nazionale. Bruno Zevi, impegnato contemporaneamente a Ferrara nei suoi studi su Biagio Rossetti definì il progetto uno "stupro di Ferrara". 
L’edificio, che riprendeva al piano terreno un porticato con archi ogivali analogo a quello dell’ex Palazzo di Giustizia demolito, era disposto attorno a una galleria che collegava la piazza con la retrostante «spina verde». Realizzato prevalentemente in mattoni e pietra, la disposizione planimetria e il disegno delle facciate subì modifiche nelle diverse varianti del progetto con l’inserimento del volume della torre dei Ribelli nell’angolo nord orientale. Il palazzo venne inaugurato nel 1956.
(Matteo Cassani Simonetti e Ramona Loffredo) 

    [committente] => 
    [foglio_catastale] => 
    [particella] => 
    [strutture] => telaio in cemento armato
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => laterizi, pietra
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => a falda
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => lignei
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => edificio per uffici, residenze e negozi 
    [destinazione_attuale] => edificio per uffici, residenze e negozi 
    [trasformazioni] => Riqualificazione della galleria Matteotti (2011) 
    [id_tipo_proprieta] => 6
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => Marcello Piacentini.  (Roma 1881 - 1960)
Figlio di Pio; prof. di urbanistica (dal 1929) nell'univ. di Roma; accademico d'Italia (1929-44). Dopo una giovanile adesione ai modi della secessione viennese (cinema Corso, ora Étoile, a Roma, 1915), si rivolse a una monumentalità retorica, tra architettura moderna e classicismo. Ebbe così, particolarmente nel periodo 1923-43, numerosi incarichi nel campo urbanistico (sistemazione dei centri di Bergamo e di Brescia e, a Roma, dei Borghi e dell'attuale via Bissolati); preoccupato soprattutto degli aspetti rappresentativi e della scenografia urbana, in varie città sostituì antichi quartieri con vistosi complessi di edifici. Vastissima anche la sua opera in campo edilizio in varie città e particolarmente a Roma: cinematografi (oltre al Corso, già ricordato, il Sistina, 1955-60), teatri (adattamento del teatro dell'Opera, del Quirino), pubblici edifici, chiese, università (sistemazione generale della Città Universitaria, 1932-35), esposizioni (EUR, 1937-43), palazzo Pio XII, palazzo del ministero delle Corporazioni, ora dell'Industria e Commercio, 1928-31, in collab. con G. Vaccaro. (da Treccani.it)
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 44.835058
    [longitude] => 11.619596
    [score] => 2
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2013-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-05-09 14:32:06
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Edifici polifunzionali
    [proprieta] => Proprietà privata
    [cat_autori] => Marcello Piacentini
    [id_regione] => 16
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Marcello Piacentini. (Roma 1881 - 1960) Figlio di Pio; prof. di urbanistica (dal 1929) nell'univ. di Roma; accademico d'Italia (1929-44). Dopo una giovanile adesione ai modi della secessione viennese (cinema Corso, ora Étoile, a Roma, 1915), si rivolse a una monumentalità retorica, tra architettura moderna e classicismo. Ebbe così, particolarmente nel periodo 1923-43, numerosi incarichi nel campo urbanistico (sistemazione dei centri di Bergamo e di Brescia e, a Roma, dei Borghi e dell'attuale via Bissolati); preoccupato soprattutto degli aspetti rappresentativi e della scenografia urbana, in varie città sostituì antichi quartieri con vistosi complessi di edifici. Vastissima anche la sua opera in campo edilizio in varie città e particolarmente a Roma: cinematografi (oltre al Corso, già ricordato, il Sistina, 1955-60), teatri (adattamento del teatro dell'Opera, del Quirino), pubblici edifici, chiese, università (sistemazione generale della Città Universitaria, 1932-35), esposizioni (EUR, 1937-43), palazzo Pio XII, palazzo del ministero delle Corporazioni, ora dell'Industria e Commercio, 1928-31, in collab. con G. Vaccaro. (da Treccani.it)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Zevi Bruno 1956 Mentre si commemora Rossetti: Piacentini corrompe il centro di Ferrara L’Espresso n. 29 Si
Scardino Lucio 1995 Itinerari di Ferrara moderna Alinea Editrice Firenze 204-205 Si
Pozzati Francesco 2003 Il palazzo della Ragione di Ferrara 2G Ferrara Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Storico del Comune di Ferrara Marcello Piacentini Comune di Ferrara

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Veduta da piazza Trento e Trieste Veduta da piazza Trento e Trieste M. Cassani Simonetti
Veduta da piazza Trento e Trieste Veduta da piazza Trento e Trieste R. Vlahov. Courtesy IBC
Pianta del piano terzo – scala 1:200 (1953) Pianta del piano terzo – scala 1:200 (1953) Archivio Storico del Comune di Ferrara
Veduta prospettica della nuova piazzetta di S. Romano (1954) Veduta prospettica della nuova piazzetta di S. Romano (1954) Archivio Storico del Comune di Ferrara
Veduta prospettica del nuovo palazzo su piazza Trento e Trieste (s.d.) Veduta prospettica del nuovo palazzo su piazza Trento e Trieste (s.d.) Archivio Storico del Comune di Ferrara
Prospetto su corso Porta Reno – scala 1:100 (1954) Prospetto su corso Porta Reno – scala 1:100 (1954) Archivio Storico del Comune di Ferrara
Pianta del piano terreno – scala 1:200 (1953) Pianta del piano terreno – scala 1:200 (1953) Archivio Storico del Comune di Ferrara
Particolare dell’angolo verso S. Romano – scala 1:20 (1954) Particolare dell’angolo verso S. Romano – scala 1:20 (1954) Archivio Storico del Comune di Ferrara
Prospetto principale – scala 1:100 (1954) Prospetto principale – scala 1:100 (1954) Archivio Storico del Comune di Ferrara
Prospetto su piazza Trento e Trieste – scala 1:200 (1954) Prospetto su piazza Trento e Trieste – scala 1:200 (1954) Archivio Storico del Comune di Ferrara
Prospetto sulla piazza Trento e Trieste, Prospetto verso la via di S. Romano – scala 1:200 (1954) Prospetto sulla piazza Trento e Trieste, Prospetto verso la via di S. Romano – scala 1:200 (1954) Archivio Storico del Comune di Ferrara
Schizzo prospettico della nuova sistemazione sulla via di San Romano (1954) Schizzo prospettico della nuova sistemazione sulla via di San Romano (1954) Archivio Storico del Comune di Ferrara
Prospetto su corso di Porta Reno – scala 1:100 (1955) Prospetto su corso di Porta Reno – scala 1:100 (1955) Archivio Storico del Comune di Ferrara
Prospetto sulla piazza Trento Trieste – scala 1:100 (1956) Prospetto sulla piazza Trento Trieste – scala 1:100 (1956) Archivio Storico del Comune di Ferrara

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Università degli Studi Firenze - Fondo Piacentini Marcello Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Marcello Piacentini Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Cassani Simonetti, Ramona Loffredo
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 09/05/2024

Revisori:

Stefano Setti