Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

LICEO CLASSICO LUDOVICO ARIOSTO

Scheda Opera

  • Veduta esterna
  • Veduta esterna
  • Planimetria della zona – scala 1:1000 (Comune di Ferrara, Legge 28/07/1967 m° 641, biennio 1967/68)
  • Planimetria generale del progetto di massima / soluzione B – scala 1:500 (1972)
  • Pianta del piano terreno del progetto di massima / soluzione B – scala 1:200  (1972)
  • Prospetti – sezioni del progetto di massima / soluzione B – scala 1.200 (1972)
  • Fotografia del plastico del progetto di massima / soluzione B)
  • Planimetria del progetto esecutivo – scala 1:500 (s.d.)
  • Prospetto 1-1 e sezioni A-A e B-B – scala 1:100 (1968)
  • Planimetria del progetto esecutivo – scala 1:500 (1972 agg. 1973)
  • Comune: Ferrara
  • Denominazione: LICEO CLASSICO LUDOVICO ARIOSTO
  • Indirizzo: Via Arianuova N. 19
  • Data: 1963 -
  • Tipologia: Scuole
  • Autori principali: Carlo Melograni, Tommaso Giura Longo, Maria Letizia Martines
Descrizione

Nel giugno 1963 il comune di Ferrara decise di bandire con provvedimento consiliare 24087/63 un concorso per il progetto di massima di un complesso scolastico da costruire nell’area dell’ex caserma Gorizia – acquistata nel 1962 dal Demanio dello Stato con delibera 44515/62 – situata nell’isolato nord occidentale sul quale si attesta il celebre quadrivio rossettiano. L’eccezionale collocazione influenzerà non poco le scelte dei progettisti e l’elaborazione delle successive versioni del progetto.
Il concorso prevedeva la sistemazione dell’area e la progettazione del Liceo Ginnasio Ludovico Ariosto e dell’Istituto d’Arte Dossi Dossi da illustrare con elaborati in scala 1:200, relazioni e vedute prospettiche. Al concorso, la commissione giudicatrice, formata da Bruno Pancaldi, Renzo Santini, Giovanni La Corte, Giovanni Toini, Ercole Checchi, Corrado Misley, Achille Melloni, Ciro Cicconcelli, Giorgio Zagatti, Edoardo Detti, Giovanni Astengo e Giovanni Romano, tra i sedici progetti presentati decreta vincitore nel novembre 1965 quello contraddistinto dal motto “contropiede” elaborato da Carlo Melograni, Leonardo Benevolo, Tommaso Giura Longo, Giuseppina Marcialis, Maria Letizia Martines e Alberto Samonà (delibera di conferimento incarico 44656/65). Nel luglio 1966 (delibera 20961/66) venne conferito l’incarico di elaborare il progetto esecutivo per la costruzione del complesso a Carlo Melograni in rappresentanza dei membri del gruppo di progettazione che avevano vinto il concorso; tale progetto, comprensivo di quello del primo stralcio, è elaborato dal gruppo nel novembre 1968.
Il nuovo progetto, composto di un solo piano, a differenza di quello che era risultato vincitore del concorso disposto su tre livelli, comportò conseguentemente a questa nuova conformazione l’aumento della superficie coperta rendendo necessario l’acquisto di aree limitrofe a quella dell’ex caserma Gorizia e una conseguente variante al Piano regolatore generale approvata in data 7 agosto 1970 con provvedimento n. 17881/18423.
Nel corso del 1970 venne elaborato e approvato dal Consiglio comunale anche il progetto di un secondo stralcio funzionale relativo alla costruzione di due padiglioni di due aule e altri due per tre aule, una palestra, l’aula magna e la casa del custode.
La distribuzione a pettine di questa soluzione non distingueva formalmente il Liceo Ginnasio Ludovico Ariosto dall’Istituto d’Arte Dossi Dossi e occupava buona parte dell’area di progetto. La soluzione altimetrica a shed conferiva alla costruzione un’articolata conformazione volumetrica.
Nel 1971, dopo che tale progetto venne ampiamente criticato dagli Organi regionali e Centrali (Provveditorato OO.PP., Comitato tecnico, Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna, Consiglio Superiore di Belle Arti) il progetto venne reimpostato ex novo.
La nuova soluzione di massima, che contemplava il solo Liceo Ginnasio Ludovico Ariosto secondo le nuove indicazioni, venne approvata dalla Soprintendenza ai Monumenti nel marzo 1972 che reputava l’edificio «felicemente inserito nell’area a disposizione in una forma distesa e lineare chiaramente leggibile nella sua funzionalità aderente alle odierne esigenze scolastiche».
La nuova proposta, quella poi realizzata, basata su una struttura modulare, era disposta su un solo piano nella parte centrale del lotto per ridurre l’impatto visivo della nuova struttura collocata nel delicato contesto dell’addizione. La planimetria, risultato della composizione di corpi lineari, profondamente diversa dalla soluzione precedente, si sviluppava ancora in una sezione a shed – questa volta curvilinei e di dimensioni minori – che enfatizzava la disposizione orizzontale dell’edificio. Nell’agosto 1973 venne delineato il progetto esecutivo e poi dato avvio alla realizzazione.

(Matteo Cassani Simonetti)

Info
  • Progetto: 1963 - 1973
  • Esecuzione: -
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Liceo classico
  • Destinazione attuale: Liceo classico
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Leonardo Benevolo Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/leonardo-benevolo/ NO
Tommaso Giura Longo Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.architettiroma.it/50_anni_professione/tommaso-giura-longo/ SI
Giuseppina Marcialis Progetto architettonico Progetto NO
Maria Letizia Martines Progetto architettonico Progetto SI
Carlo Melograni Progetto architettonico Progetto SI
Alberto Samonà Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=54080&RicVM=ricercasemplice&RicFrmRicSemplice=Samon%C3%A0%20Alberto&RicSez=produttori NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: mattoni e cemento faccia a vista
  • Coperture: cemento armato, piana e a semibotte
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
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Il concorso prevedeva la sistemazione dell’area e la progettazione del Liceo Ginnasio Ludovico Ariosto e dell’Istituto d’Arte Dossi Dossi da illustrare con elaborati in scala 1:200, relazioni e vedute prospettiche. Al concorso, la commissione giudicatrice, formata da Bruno Pancaldi, Renzo Santini, Giovanni La Corte, Giovanni Toini, Ercole Checchi, Corrado Misley, Achille Melloni, Ciro Cicconcelli, Giorgio Zagatti, Edoardo Detti, Giovanni Astengo e Giovanni Romano, tra i sedici progetti presentati decreta vincitore nel novembre 1965 quello contraddistinto dal motto “contropiede” elaborato da Carlo Melograni, Leonardo Benevolo, Tommaso Giura Longo, Giuseppina Marcialis, Maria Letizia Martines e Alberto Samonà (delibera di conferimento incarico 44656/65). Nel luglio 1966 (delibera 20961/66) venne conferito l’incarico di elaborare il progetto esecutivo per la costruzione del complesso a Carlo Melograni in rappresentanza dei membri del gruppo di progettazione che avevano vinto il concorso; tale progetto, comprensivo di quello del primo stralcio, è elaborato dal gruppo nel novembre 1968.  
Il nuovo progetto, composto di un solo piano, a differenza di quello che era risultato vincitore del concorso disposto su tre livelli, comportò conseguentemente a questa nuova conformazione l’aumento della superficie coperta rendendo necessario l’acquisto di aree limitrofe a quella dell’ex caserma Gorizia e una conseguente variante al Piano regolatore generale approvata in data 7 agosto 1970 con provvedimento n. 17881/18423.  
Nel corso del 1970 venne elaborato e approvato dal Consiglio comunale anche il progetto di un secondo stralcio funzionale relativo alla costruzione di due padiglioni di due aule e altri due per tre aule, una palestra, l’aula magna e la casa del custode.
La distribuzione a pettine di questa soluzione non distingueva formalmente il Liceo Ginnasio Ludovico Ariosto dall’Istituto d’Arte Dossi Dossi e occupava buona parte dell’area di progetto. La soluzione altimetrica a shed conferiva alla costruzione un’articolata conformazione volumetrica. 
Nel 1971, dopo che tale progetto venne ampiamente criticato dagli Organi regionali e Centrali (Provveditorato OO.PP., Comitato tecnico, Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna, Consiglio Superiore di Belle Arti) il progetto venne reimpostato ex novo. 
La nuova soluzione di massima, che contemplava il solo Liceo Ginnasio Ludovico Ariosto secondo le nuove indicazioni, venne approvata dalla Soprintendenza ai Monumenti nel marzo 1972 che reputava l’edificio «felicemente inserito nell’area a disposizione in una forma distesa e lineare chiaramente leggibile nella sua funzionalità aderente alle odierne esigenze scolastiche».
La nuova proposta, quella poi realizzata, basata su una struttura modulare, era disposta su un solo piano nella parte centrale del lotto per ridurre l’impatto visivo della nuova struttura collocata nel delicato contesto dell’addizione. La planimetria, risultato della composizione di corpi lineari, profondamente diversa dalla soluzione precedente, si sviluppava ancora in una sezione a shed – questa volta curvilinei e di dimensioni minori – che enfatizzava la disposizione orizzontale dell’edificio.  Nell’agosto 1973 venne delineato il progetto esecutivo e poi dato avvio alla realizzazione.

(Matteo Cassani Simonetti)

 
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Si laurea a Roma nel 1959.  Professore Ordinario di Composizione Architettonica e Urbana conclude l’insegnamento universitario nella Facoltà di Architettura di Roma Tre. Negli anni precedenti svolge didattica e ricerca nelle seguenti Facoltà italiane: Architettura (Firenze), IUAV (Venezia), Architettura (Palermo), Ingegneria (Catania), Architettura (Roma “La Sapienza”).  Dal 1961 al 1971 fa parte dello studio professionale “Benevolo, Giura Longo, Melograni” in Roma. Il progetto del nucleo iniziale dei padiglioni espositivi della Fiera di Bologna e l’impianto urbanistico dell’intero nuovo quartiere fieristico fa ottenere il primo premio nazionale di progettazione allo studio dei tre architetti. Dal 1982 ha studio individuale a Roma ed è autore di numerosi progetti di architettura e di urbanistica. Dei progetti di architettura fanno parte, il Quartiere Fieristico di Bologna e i suoi padiglioni (1961-84); l’Istituto di Neuropsichiatria Infantile di Roma “La Sapienza” (1968); i progetti pilota per il risanamento dei Rioni “Sassi” di Matera (1987); il recupero di due comparti edilizi di Siracusa-Ortigia 
(1995). Fra i progetti di urbanistica, svolti in collaborazione con altri progettisti, si ricordano, tra gli altri: i Programmi Biennali di intervento nei Sassi di Matera (1987); la variante di PRG per il centro storico di Caltanissetta (1988). La sua attività più significativa riguarda l’assistenza al Comune di Matera per avviare il risanamento urbanistico ambientale dei Sassi di Matera, a partire dal concorso internazionale vinto nel 1977. Autore di numerosi saggi critici e interventi sulle principali riviste specialistiche, collabora con periodici e quotidiani.

Carlo Melograni (Roma 1924 - 2021)
Si laurea nella capitale nel 1950. Conclude l'impegno universitario come Preside della facoltà di architettura di Roma Tre, negli anni della sua fondazione. Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica ai benemeriti della scienza e della cultura, è membro corrispondente dell'Accademia Nazionale di San Luca. Collabora a riviste specializzate, periodici e giornali quotidiani. Come progettista si è soprattutto interessato di interventi pubblici per edilizia residenziale economica e per servizi sociali, in particolare scolastici. Tra il 1950 e il '60, è tra i progettisti del quartiere Ina-casa di Roma/Tiburtino. Ha partecipato, quasi sempre in collaborazione con altri, a numerosi concorsi. Dal 1961 al ‘71 è associato con Leonardo Benevolo e Tommaso Giura Longo; poi con quest'ultimo e con Maria Letizia Martines. Con Benevolo e Giura Longo progetta il nucleo iniziale dei padiglioni della fiera di Bologna. A Ferrara, coordina il piano regolatore generale adottato nel 1975. Dal 1981 al 1996 ha operato nello studio "P+R Progetti e ricerche di architettura" alla cui attività dedica un numero la rivista "Parametro". Negli ultimi tempi collabora con architetti ancora più giovani, vincendo il concorso per riutilizzare l'area dismessa dalle aziende municipalizzate a Modena. A Ferrara esegue il piano di riqualificazione del quartiere Barco.

Leonardo Benevolo (Orta S. Giulio,Novara 1923 - Cellatica, Brescia 2017)
Si laurea in architettura a Roma nel 1946; successivamente viene insignito di laurea honoris causa in scienze tecniche al politecnico di Zurigo nel 1980 e in storia dell’architettura alla Sorbonne di Parigi nel 2004 . Dal 1955 al 1977 è professore di architettura negli atenei di Roma, Firenze, Venezia e Palermo; è inoltre professore di Storia del territorio all’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera italiana dal1996 al 2003, visiting lecturer nelle Università di Yale (New Haven), Columbia (new York), Caracas, Teheran, Rio de Janeiro e Hosei (Tokyo). 
Alla sua attività di storico dell’architettura, che lo porta a scrivere alcuni dei testi di riferimento sull’architettura europea, antica e contemporanea, dalla fine degli anni ’50 svolge attività di consulenza e ideazione nel campo della pianificazione urbanistica e della progettazione architettonica per molte città italiane. Fra i numerosi premi ricevuti ricordiamo: il premio “Libera Stampa”, la “Medaille de Histoire de l’Art” (a Parigi), la medaglia d’oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte (presidenza della repubblica italiana, 2003).  Benevolo rientra tra le figure considerate molto influenti per le vicende bolognesi degli anni ’60, facendo in particolare riferimento alla redazione del piano per la conservazione del centro storico di Bologna (redige una prima ipotesi progettuale nel 1961), alla costruzione del villaggio INA-Casa INCIS (1957-1960)  di via Cavedone e ai padiglioni della fiera di Bologna (1962-67).
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  • Data Provvedimento:
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  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Tommaso Giura Longo (Matera, 1932 - Palermo 2018) Si laurea a Roma nel 1959. Professore Ordinario di Composizione Architettonica e Urbana conclude l’insegnamento universitario nella Facoltà di Architettura di Roma Tre. Negli anni precedenti svolge didattica e ricerca nelle seguenti Facoltà italiane: Architettura (Firenze), IUAV (Venezia), Architettura (Palermo), Ingegneria (Catania), Architettura (Roma “La Sapienza”). Dal 1961 al 1971 fa parte dello studio professionale “Benevolo, Giura Longo, Melograni” in Roma. Il progetto del nucleo iniziale dei padiglioni espositivi della Fiera di Bologna e l’impianto urbanistico dell’intero nuovo quartiere fieristico fa ottenere il primo premio nazionale di progettazione allo studio dei tre architetti. Dal 1982 ha studio individuale a Roma ed è autore di numerosi progetti di architettura e di urbanistica. Dei progetti di architettura fanno parte, il Quartiere Fieristico di Bologna e i suoi padiglioni (1961-84); l’Istituto di Neuropsichiatria Infantile di Roma “La Sapienza” (1968); i progetti pilota per il risanamento dei Rioni “Sassi” di Matera (1987); il recupero di due comparti edilizi di Siracusa-Ortigia (1995). Fra i progetti di urbanistica, svolti in collaborazione con altri progettisti, si ricordano, tra gli altri: i Programmi Biennali di intervento nei Sassi di Matera (1987); la variante di PRG per il centro storico di Caltanissetta (1988). La sua attività più significativa riguarda l’assistenza al Comune di Matera per avviare il risanamento urbanistico ambientale dei Sassi di Matera, a partire dal concorso internazionale vinto nel 1977. Autore di numerosi saggi critici e interventi sulle principali riviste specialistiche, collabora con periodici e quotidiani. Carlo Melograni (Roma 1924 - 2021) Si laurea nella capitale nel 1950. Conclude l'impegno universitario come Preside della facoltà di architettura di Roma Tre, negli anni della sua fondazione. Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica ai benemeriti della scienza e della cultura, è membro corrispondente dell'Accademia Nazionale di San Luca. Collabora a riviste specializzate, periodici e giornali quotidiani. Come progettista si è soprattutto interessato di interventi pubblici per edilizia residenziale economica e per servizi sociali, in particolare scolastici. Tra il 1950 e il '60, è tra i progettisti del quartiere Ina-casa di Roma/Tiburtino. Ha partecipato, quasi sempre in collaborazione con altri, a numerosi concorsi. Dal 1961 al ‘71 è associato con Leonardo Benevolo e Tommaso Giura Longo; poi con quest'ultimo e con Maria Letizia Martines. Con Benevolo e Giura Longo progetta il nucleo iniziale dei padiglioni della fiera di Bologna. A Ferrara, coordina il piano regolatore generale adottato nel 1975. Dal 1981 al 1996 ha operato nello studio "P+R Progetti e ricerche di architettura" alla cui attività dedica un numero la rivista "Parametro". Negli ultimi tempi collabora con architetti ancora più giovani, vincendo il concorso per riutilizzare l'area dismessa dalle aziende municipalizzate a Modena. A Ferrara esegue il piano di riqualificazione del quartiere Barco. Leonardo Benevolo (Orta S. Giulio,Novara 1923 - Cellatica, Brescia 2017) Si laurea in architettura a Roma nel 1946; successivamente viene insignito di laurea honoris causa in scienze tecniche al politecnico di Zurigo nel 1980 e in storia dell’architettura alla Sorbonne di Parigi nel 2004 . Dal 1955 al 1977 è professore di architettura negli atenei di Roma, Firenze, Venezia e Palermo; è inoltre professore di Storia del territorio all’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera italiana dal1996 al 2003, visiting lecturer nelle Università di Yale (New Haven), Columbia (new York), Caracas, Teheran, Rio de Janeiro e Hosei (Tokyo). Alla sua attività di storico dell’architettura, che lo porta a scrivere alcuni dei testi di riferimento sull’architettura europea, antica e contemporanea, dalla fine degli anni ’50 svolge attività di consulenza e ideazione nel campo della pianificazione urbanistica e della progettazione architettonica per molte città italiane. Fra i numerosi premi ricevuti ricordiamo: il premio “Libera Stampa”, la “Medaille de Histoire de l’Art” (a Parigi), la medaglia d’oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte (presidenza della repubblica italiana, 2003). Benevolo rientra tra le figure considerate molto influenti per le vicende bolognesi degli anni ’60, facendo in particolare riferimento alla redazione del piano per la conservazione del centro storico di Bologna (redige una prima ipotesi progettuale nel 1961), alla costruzione del villaggio INA-Casa INCIS (1957-1960) di via Cavedone e ai padiglioni della fiera di Bologna (1962-67).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Melograni Carlo 1974 Il progetto della nuova sede Annali del Liceo – Ginnasio “L. Ariosto” n. 488 Si
Melograni Carlo 1978 Un liceo a Ferrara Edilizia scolastica n. 5 34 Si
Pellegrini Ettore, Garofalo Francesco, Capuano Alessandra, Muratore Giorgio (a cura di) 1988 Guida all’architettura moderna - Italia, gli ultimi trent’anni Zanichelli Bologna 262 Si
Polano Sergio 1991 Guida all’architettura italiana del Novecento Electa Milano 322 No
Frediani Gianluca 1991 "Vent’anni dopo". Nuovi spazi per il liceo "Ariosto" a Ferrara Architettura quaderni n. 5 34-38 No
Peron Marica 1992 La problematica costruzione del liceo “L. Ariosto”, in Bassi Carlo, Peron Marica, Savioli Giacomo (a cura di), Ferrara 1492-1992. La Strada degli Angeli e il suo Quadrivio Corbo Ferrara 219-221 Si
Polano Sergio, Mulazzani Marco 1994 Guida all’architettura italiana del Novecento. Italia Electa Milano 322-323 Si
Scardino Lucio 1995 Itinerari di Ferrara moderna Alinea editrice Firenze 178 Si
Melograni Carlo 2002 Progettare per chi va in tram: introduzione al lavoro dell'architetto Mondadori Milano 99 No
2002 Fumagalli, Masotti, Melograni, Serrao, Valli. Ampliamento del Liceo Ludovico Ariosto a Ferrara D’architettura n. 19 98-105 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Onofri Silvana (a cura di) 2011 Uno casali olim casamentivo. Un laboratorio nel Quadrivio rossettiano. Quel luogo potrebbe essere ricco di sorprese Quaderni dell’Ariosto n. 62 Si
Melograni Carlo 2016 Partecipazione prima e dopo Domus n. 1008 39-41 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio di Deposito del Comune di Ferrara - Comune di Ferrara Progetti: piante, assonometrie, sezioni, prospetti

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Veduta esterna Veduta esterna R. Vlahov. Courtesy IBC
Veduta esterna Veduta esterna R. Vlahov. Courtesy IBC
Planimetria della zona – scala 1:1000 (Comune di Ferrara, Legge 28/07/1967 m° 641, biennio 1967/68) Planimetria della zona – scala 1:1000 (Comune di Ferrara, Legge 28/07/1967 m° 641, biennio 1967/68) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Planimetria generale del progetto di massima / soluzione B – scala 1:500 (1972) Planimetria generale del progetto di massima / soluzione B – scala 1:500 (1972) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Pianta del piano terreno del progetto di massima / soluzione B – scala 1:200  (1972) Pianta del piano terreno del progetto di massima / soluzione B – scala 1:200 (1972) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Prospetti – sezioni del progetto di massima / soluzione B – scala 1.200 (1972) Prospetti – sezioni del progetto di massima / soluzione B – scala 1.200 (1972) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Fotografia del plastico del progetto di massima / soluzione B) Fotografia del plastico del progetto di massima / soluzione B) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Planimetria del progetto esecutivo – scala 1:500 (s.d.) Planimetria del progetto esecutivo – scala 1:500 (s.d.) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Prospetto 1-1 e sezioni A-A e B-B – scala 1:100 (1968) Prospetto 1-1 e sezioni A-A e B-B – scala 1:100 (1968) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Planimetria del progetto esecutivo – scala 1:500 (1972 agg. 1973) Planimetria del progetto esecutivo – scala 1:500 (1972 agg. 1973) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Museo Ferrara Visualizza
Artribune - Carlo Melograni Visualizza
Archivio progetti Iuav - Giuseppe e Alberto Samonà Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Cassani Simonetti
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 05/04/2024

Revisori:

Stefano Setti